Si è concluso lo scorso 8 gennaio il processo di consolidamento dei reperti polimaterici del mobilio rinvenuti durante gli scavi della Villa dei Papiri ad Ercolano (NA). I vari frammenti di mobilio di legno sono decorati con lamine di avorio lavorato a bassorilievo, con prevalente rappresentazione di scene di rito dionisiaco.
Il processo di consolidamento, preliminare al restauro vero e proprio, è durato quasi un anno ed è stato eseguito dal Consorzio Pragma di Palermo. I lavori si sono svolti presso i laboratori Ivalsa di Sesto Fiorentino all’interno di un locale appositamente attrezzato e dotato di allarme. Lo staff di Ivalsa, coordinato da Nicola Macchioni, ha fornito il suo supporto scientifico durante l’intero processo.
A seguito di prove sperimentali eseguite nell’Istituto del Cnr prima su materiale di sacrificio, e poi direttamente su materiale archeologico, nel corso del 2011 era stata decisa la metodologia di consolidamento attraverso l’impregnazione con lattitolo e trealosio disciolti in acqua a concentrazioni crescenti, seguita da essiccazione controllata in camera climatica.
Le ultime operazioni di restauro dei reperti sono in corso presso i laboratori del Consorzio Pragma di Palermo che ha anche curato, attraverso il finanziamento e la supervisione della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, le fasi di scavo e messa in sicurezza dei manufatti.
Alcuni dei frammenti saranno esposti nel contesto della mostra su Pompei ed Ercolano che aprirà in primavera presso il British Museum a Londra.
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Nicola Macchioni
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