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La nuvola del lavoro

feb
28

Affitti in nero e truffe, ma le leggi (ora) tutelano gli studenti

spacer di Concetta Desando

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Non c’è detto più azzeccato quando si parla di affitti. Perché stando ai dati forniti da Sunia, il Sindacato Nazionale Unitario Inquilini e Assegnatari, il fenomeno dell’evasione nel settore abitativo coinvolge circa un milione e 500 mila abitazioni: tra affitti totalmente in nero o contratti registrati per cifre inferiori a quelle realmente pagate, in questo settore circa 13 miliardi di imponibile ogni anno sfuggono al fisco. E non basta passare per un’agenzia immobiliare e avere un contratto in mano per dormire sonni tranquilli.

Lo sa bene Salvatore, 43 anni, di Milano. Nel febbraio 2011 cerca un monolocale a buon prezzo e lo trova tramite agenzia. Firma un contratto a canone concordato di 18 mesi, al termine del quale ci sarebbe stato un rinnovo di altri 18 mesi. Tutto sembra filare liscio, ma dopo un anno e mezzo il rinnovo non arriva. “Non sono andato subito nel panico – racconta Salvatore – in fondo ero convinto che l’agenzia avesse tutto sotto controllo. ‘La padrona di casa avrà dimenticato la cosa, sarà questione di giorni’ mi dicevano”. Ma i giorni di ritardo aumentano. Salvatore continua a pagare l’affitto ma il contratto non arriva.

“Ho incontrato per caso un amico che lavora all’agenzia delle entrate e ne ho parlato con lui. È stato così che ho scoperto che il contratto non era regolarmente registrato. Da lì è partita la denuncia” continua. “Non solo ho pagato più di 300 euro di registrazione ma ho scoperto anche che l’importo dell’affitto non corrispondeva agli indicatori contenuti nell’accordo territoriale. In base al tipo di appartamento e alla locazione avrei dovuto pagare oltre 200 euro in meno rispetto alla cifra stabilita dalla proprietaria di casa. Così lei ha intascato 4700 euro che non le spettavano”.

La causa è ancora in corso e Salvatore è convinto di poter riavere i soldi che gli sono stati rubati con inganno. “Il settore degli affitti è un campo minato, basta abbassare la guardia e trovi chi vuole fregarti. Ma siamo tutelati, ci sono leggi specifiche. Almeno in questo l’Italia è un buon Paese.”

Tutto vero, perché con la denuncia di un contratto non registrato il canone di locazione viene abbattuto e l’affitto potrebbe scendere fino a un quinto della cifra ordinaria. È quanto è successo a Ombretta e suo marito. “Otto anni fa abbiamo preso una casa in affitto da una cooperativa. Pagavamo 2100 euro ogni sei mesi. Quando la cifra è salita a 3000 euro ci siamo insospettiti e, tramite un amico che lavora nella guardia di finanza, abbiamo scoperto che il contratto non era regolarmente registrato. Dopo la denuncia, abbiamo ottenuto il pagamento di un terzo della rendita catastale per otto anni”.

Salvatore e Ombretta in fondo sono due casi fortunati, perché al loro fianco hanno avuto un amico esperto del settore che li ha aiutati a scegliere la strada migliore. Non sempre però è così. Soprattutto fra gli studenti universitari fuori sede. In questo caso, circa 1,5 miliardi di euro imponibili ogni anno sfuggono al fisco, tra affitti in nero o contratti registrati per cifre inferiori. E la causa principale è proprio l’ignoranza  delle norme sui benefici della denuncia di un affitto pagato in nero. Perché informarsi, a volte, è utile non soltanto al proprio bagaglio culturale, ma anche alle tasche.

twitter@concyd


Tags: affitti, cooperativa, denuncia, erario, fisco, giovani, lavoro, locazione
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feb
27

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