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Cultura-Domenica Arte

In laguna echi di immagini in movimento

di Anna ToscanoCronologia articolo30 agosto 2012

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Argomenti: Arte | Martin Bethenod | Bill Viola | Peter Aerschmann | Zoe Leonard | Hall of whispers

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Questo articolo stato pubblicato il 30 agosto 2012 alle ore 16:08.

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"La voce delle immagini", mostra che inaugura in questi giorni a Palazzo Grassi, presenta una trentina di opere di ventisette artisti in cui il comune denominatore l'immagine in movimento. La mostra al piano terra e al primo piano e in quest'ultimo l'allestimento tale da permettere la separazione delle opere le une dalle altre pur conservandone una emblematica continuazione. Due spessi tendoni chiudono una stanza per aprirne un'altra, e il piccolo e simbolico spazio tra l'uno e l'altro rende possibile lo staccarsi dalle immagini di ci che si appena visto per immergersi nelle successive. Non un espediente futile ma necessario perch la voce delle immagini che si ascolta ogni volta carica di cose da far sentire.

Tra film, video e installazioni l'immagine in movimento, rappresentata da artisti provenienti da quasi tutto il mondo, il mezzo per dire delle cose e farsi sentire. Non si pensi a installazioni ipertecnologiche ma piuttosto all'essenza dell'immagine in movimento declinata in molte sue forme. In un chiaro scuro creato dagli spazi che ospitano le opere, alcuni vere e proprie sale di proiezioni, la mostra si snoda lungo duemila metri quadri.

foto

A Palazzo Grassi "La voce delle immagini"

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Qui gli occhi incrociano altri occhi ad aprire testimonianze e racconti sulla vita: gli occhi dell'artista rivelano ai nostri occhi spesso problematiche politiche sociali o civili del contemporaneo ma attraverso la poetica delle immagini. Come nell'opera "Eyes" di Peter Aerschmann, dove una donna col burqa e due agenti col viso coperto da un passamontagna e pistola alla cinta, attraverso una elaborazione digitale, camminano di fronte allo spettatore. Sono tre personaggi a volto coperto ma solo gli occhi della donna guardano fuori dalla scena verso lo spettatore in modo limpido e interlocutorio, come a chiedere dove stia l'oppressione e dove la minaccia in ci che vede.

O nell'opera di Bill Viola, "Hall of whispers" in cui i dieci volti in bianco e nero proiettati in una stanza buia hanno tutti gli occhi chiusi e la bocca imbavagliata. Sono volti di uomini e donne che riescono a emettere solo inarticolati suoni, quasi dei lamenti, che indicano qualcosa ma non sappiamo cosa, come possiamo solo interpretare le espressioni dei loro volti tra il sereno e il turbato. Nel buio della stanza per hanno le palpebre abbassate forse per scelta, ma di certo sono chiuse su un mondo al quale non possono parlare.

Ma l'immagine in movimento anche un'immagine prettamente settecentesca veneziana: quella dei vedutisti esposti al Museo Correr al di l del canal Grande. E un'immagine trasmessa senza proiettore quella di Zoe Leonard dal titolo "Campo san Samuele 3231". Un omaggio alla citt e alla sua storia, un omaggio alle origini della tecnica fotografica e cinematografica, un omaggio a chi vuole guardare ancora con occhio naturale ma con punti di vista insoliti. L'opera infatti trasforma lo spazio in una camera oscura: un piccolo foro lascia penetrare la luce che rinvia sulle pareti e sul soffitto della stanza buia l'immagine rovesciata di ci che sta fuori. Le variegate rifrazioni del sole sull'acqua si riflettono a loro volta sul soffitto ligneo in un continuo restituire realt spesso immaginata.

Di fronte a questo percorso espositivo si pu pensare che la parola sia stata "immaginizzata", ovvero resa immagine, quella immagine che nel suo fluire diventa discorso. E il discorso in questa sede, come ci racconta il direttore Martin Bethenod, ha "origini politiche sociali reali molto dure ma con un trattamento poetico". Se tutto oggi immagine, spesso immagine senza nessun significato, per fortuna l'arte ha ancora in serbo immagini, qui in movimento, che possono dire molto.

La voce delle immagini
Palazzo Grassi
30/08/2012 - 13/01/2013

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©RIPRODUZIONE RISERVATA

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TAG: Arte, Martin Bethenod, Bill Viola, Peter Aerschmann, Zoe Leonard, Hall of whispers

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