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Navigare meglio febbraio 2015: Dizionari online con scadenza

Testo dell'articolo pubblicato su Spendere Meglio

A dicembre 2014, educa.ch, l'Istituto svizzero dei media per la formazione e la cultura, ha annunciato nella sua newsletter l'aggiunta a educanet2.ch – la sua piattaforma dove le scuole pubbliche svizzere possono creare ambienti virtuali sia per tutto l'istituto sia per il lavoro online delle singole classi – di diversi dizionari online Pons, "adattati al contesto scolastico": gratuitamente fino a fine luglio 2015, poi soltanto su pagamento di una licenza annua di cui ci sono due versioni: cantonale o per ciascun istituto, con prezzi variabili a seconda del numero di utenti.

Per il Ticino, il pacchetto base comprende dizionari bilingui italiano ↔ inglese, tedesco e francese ("previsto nel corso del 2015") e uno monolingue tedesco per alloglotti. Il loro uso è molto semplice: si evidenzia una parola, poi si clicca sulla P aggiunta nella barra degli strumenti per chiedere la traduzione nella lingua desiderata.

Da un lato l'aggiunta dei dizionari Pons a Educanet2 è un'ottima notizia, poiché sembra sancire la fine dell'assurdo tabù che ha bandito a lungo i dizionari bilingui dall'apprendimento delle lingue in Svizzera. Fuori scuola, se uno deve leggere – e soprattutto, scrivere – qualcosa in una lingua straniera, il dizionario bilingue lo adopera. Però bisogna imparare ad adoperarlo correttamente per evitare errori, e questo va fatto di preferenza a scuola, dove gli effetti di tali errori non sono devastanti.

Tuttavia, questa aggiunta pone diversi problemi, ad esempio di coerenza nell'uso e di parità: non tutte le classi hanno un equivalente virtuale su Educanet2, e quando ne hanno uno, non tutti i docenti della classe lo adoperano. Soprattutto, finita la scuola, persino i ragazzi che avranno potuto adoperare quei dizionari non vi avranno più accesso.

Di conseguenza, a luglio, quando finirà la prova gratuita, non avrà senso optare per il pagamento delle licenze annuali Pons. Perciò è auspicabile che dove questi dizionari sono accessibili, i docenti se ne avvalgano sì nel periodo di prova, però solo come spunto per esplorare criticamente con i loro allievi i tanti altri dizionari online ai quali tutti possiamo accedere gratuitamente. Non sono "adattati al contesto scolastico", certo, ma meglio così: dalla scuola si esce.

Link utili: tinyurl.com/educanet-dizionari. [indicato nel pezzo pubblicato]

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Pubblicato da Claude Almansi in data 23.02.15 17:06 | Permalink | Commenti (0) | TrackBacks (0)

Navigare meglio dicembre 2014: Estremismo e sorveglianza

Testo dell'articolo pubblicato su Spendere Meglio

In dicembre il Parlamento federale voterà sul disegno di Legge sulle attività informative (Lain), che regola le opere del Servizio delle attività informative della Confederazione (Sic). Nel 2013, una prima versione, ritenuta troppo intrusiva, era stata respinta; allora erano molto presenti gli abusi di servizi di sorveglianza come l’Nsa statunitense. In effetti, il testo attuale vi allude direttamente nella parte “Riscontri sul caso Snowden”, dicendo: «La Lain intende creare un quadro giuridico chiaro che limiti rigorosamente l’impiego di tali mezzi da parte del Sic, lo vincoli al principio di proporzionalità e alla necessità e lo sottoponga a controlli giudiziari, politici e democraticamente legittimati».

In un campo particolarmente sensibile, il disegno di legge presentato dal Consiglio federale (Cf) prevede una linea di demarcazione tra terrorismo ed estremismo violento: «anche l’acquisizione di informazioni nel settore dell’estremismo violento che presenta prevalentemente riferimenti alla Svizzera o ad attori svizzeri deve sottostare a condizioni più rigorose per quanto riguarda le ingerenze nei diritti fondamentali».

Tuttavia, l’armamentario di nuove misure di sorveglianza introdotte, soggette ad autorizzazione da parte del Tribunale amministrativo federale e al nullaosta del capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, è impressionante. Tra queste: «impiego di apparecchi tecnici di localizzazione per stabilire la posizione e i movimenti di persone o oggetti; impiego di apparecchi tecnici di sorveglianza per captare o registrare conversazioni private e osservare o registrare fatti in luoghi non pubblici; introduzione in sistemi e reti di ordinatori per acquisire informazioni o, in rari specifici casi eccezionali, per disturbare, impedire o rallentare l’accesso a informazioni».

Il messaggio del Cf precisa quando il Sic può compiere quelle «ingerenze nei diritti fondamentali», in particolare in quelli politici. I due esempi dati riguardano però riunioni nel mondo reale dove qualcuno inneggia alla lotta armata in un paese estero e/o raccoglie fondi per essa. In tale contesto, è chiara la distinzione offerta: «Gli accertamenti e il trattamento dei dati da parte del servizio informazioni si riferiscono a questa persona, ma non ai membri dell’associazione in generale». Ma in un forum privato online?

Aggiornamento

La voazione sul disegno di legge non ha ancora avuto luogo (23 febbraio 2015)

Link utili

  • Legge sul servizio informazioni: informazioni sul disegno di legge e sul suo iter del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport.
  • Messaggio del Consiglio federale concernente la legge sulle attività informative (PDF)

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Pubblicato da Claude Almansi in data 23.02.15 16:31 | Permalink | Commenti (0) | TrackBacks (0)

Navigare meglio ottobre 2014: Multimedia? Col senno, però

Testo dell'articolo pubblicato su Spendere Meglio

C’è un video di 91 secondi, fatto con un programma di cattura di schermo. Mostra le prime 14 righe di uno scritto su come adoperare la cattura di schermo per dare un feedback su un testo; il cursore si muove, evidenziando tre passi, mentre una voce li commenta (tiny.cc/videoforall).

“Uàu, che figo” avrà pensato l’esperto che lo ha scelto come primo esempio per illustrare il nuovo progetto VideoForAll.eu del programma Lifelong Learning (apprendimento lungo tutta la vita) della Commissione Europea (Ce). Si tratta di un programma che mira a promuovere l’uso del multimedia per l’apprendimento delle lingue. E in effetti, è simpatico sentire una voce umana che commenta.

Quel video è però inutilizzabile dai ciechi, che non possono vedere il testo, e dai sordi, dato che non è sottotitolato. E questo è un serio problema in un progetto il cui titolo significa “video per tutti”, per non parlare delle direttive della stessa Ce sull’accessibilità dei contenuti digitali.

Inoltre si tratta di una comunicazione che in realtà richiede molto tempo sia all’autore del commento, perché per fare un video con cattura di schermo ci vuole il triplo o quadruplo della durata del video risultante, ma anche al destinatario, perché anche se 91 secondi sono pochi, quel video ha coperto soltanto tre passi problematici in poche righe. Figurarsi l’intero saggio.

Poi, a un certo punto, il commento dice che un tal video fatto con cattura di schermo è come star seduto accanto al prof mentre ti indica le correzioni da fare, ma fruibile in differita. Questa però è una differenza fondamentale: se stai seduto accanto al prof, puoi rispondergli, e lui segna (o più spesso, ha già segnato) i passi da rivedere nel testo medesimo, dove ti basta poi incorporarli o meno. Invece, se i commenti sono fatti in un video, cioè in un oggetto esterno, diventa molto più complicata la loro applicazione al testo.

Il paradosso è che tutti i programmi di scrittura decenti, sia da installare sul computer sia online, hanno una funzione “commento” che consente ai vari utilizzatori di un testo di discutere delle eventuali modifiche da fare. Perciò è preferibile utilizzare questa funzione, e lasciare i video fatti con cattura di schermo per altri scopi: copiare per uso personale un altro video non  non scaricabile, o spiegare come si usa un software.

Link utili

  • Feedback on Essay: la pagina con il video in questione, e una descrizione in inglese.
  • Stesso video ma con sottotitoli in inglese e in italiano, e un tentativo di copione di audiodescrizione (in inglese)

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Pubblicato da Claude Almansi in data 20.10.14 15:46 | Permalink | Commenti (0) | TrackBacks (0)

Stampare i Course Records di Coursera come PDF

La programmata soppressione da parte Coursera della certificazione gratuita tramite Statement of Accomplishment è molto controversa: vedi ad es. la discussione in merito nel gruppo Coursera su LinkedIn (che pare pubblicamente visibile visto che è anche archiviata nella cache di Google).

Però rimarrà almeno la possibilità di stampare la pagina dei Course Records, cioè dei risultati ottenuti nei corsi compiuti, come PDF, come ho fatto in:

Course_Records_Coursera_WAVE.pdf

("WAVE" nel nome del file perché mi ero scordata di disattivare i simboli che aggiunge WAVE di WebAIM nelle analisi di accessibilità, ma basterebbe fare la stessa cosa senza attivare WAVE).

Certo, con Stampa come PDF, i link non funzionano più, il file è spropositamente pesante (2.4 Mb), però le sue proprietà indicano quando è stato creato, da chi e se e quando è stato modificato. In quello linkato sopra:

Autore: Claude Almansi
Data di creazione: 27 sept. 2014 10:18
Data di modifica: 27 sept. 2014 10:18

Altro problema: i Course Records di Coursera riflettono TUTTI i corsi ai quali uno si è iscritto, e il risultato può essere assai bizzarro, come nel mio caso.

In effetti, non aggiungerei mai quel PDF al mio CV online, perché alla maggior parte dei corsi elencati mi ero iscritta meno per interesse che per poter appurare l'effetto nei video delle lezioni degli errori dei sottotitoli originali forniti da Coursera ai traduttori volontari della Global Translation Community (vedi la mia rubrica per Spendere Meglio su Coursera e i volontari).

Ciononostante, per chi adopera i corsi Coursera in modo più tradizionale, forse la stampa come PDF dei Course Records potrebbe essere una possibilità da considerare?

Tags:

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  • Coursera
  • valutazione

Pubblicato da Claude Almansi in data 27.09.14 10:32 | Permalink | Commenti (0) | TrackBacks (0)

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