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17 January 2010

Rovere Sicav di Banco Desio, una guida sicura per gli investimenti

Categoria: investimenti — Tags: banco desio, investimenti, investimenti sicuri, rovere sicav — Riccardo @ 18:14

spacer Rovere Société de Gestion S.A. è la nuova società di gestione del risparmio del gruppo Banco Desio. Rovere può contare sul fondamentale contributo di oltre due realtà bancarie italiane: Banca del Piemonte e Cassa di Risparmio di Ravenna. Soci fondatori accumunati da forte radicamento nel territorio di origine, costante attenzione alle esigenze della clientela, solidità finanziaria ed indipendenza dai grandi gruppi bancari.
La missione di Rovere è fornire una guida attenta e competente in grado di semplificare le scelte d’investimento con l’obiettivo di minimizzare i rischi e cogliere le opportunità che, anche in momenti di incertezza, i mercati possono offrire.
I grandi vini richiedono la sapiente guida di un attento enologo, la selezione dei migliori vitigni ed un adeguato affinamento in preziose botti di rovere. Allo stesso modo con Rovere Sicav potrete contare su di un solido sostegno per la migliore resa dei vostri investimenti!

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6 November 2009

CBA Scelta Multipla, una polizza di investimento trasparente

Categoria: investimenti — Tags: CBA, investimenti, investimenti assicurativi, investimenti sicuri — Riccardo @ 16:30

spacer CBA Scelta Multipla è una polizza flessibile e personalizzabile in grado di soddisfare bisgoni di investimento di medio-lungo periodo. E’una soluzione innovativa che, in un unico prodotto, consente di coniugare i vantaggi dei prodotti unit linked, consentendo di scegliere, anche combinandoli tra loro:
- il Fondo a gestione Separata ALFIERE, di tipo tradizionale;
- I Comparti Ponderato o Dinamico del Fondo Interno TORRE, di tipo unit, caratterizzati da una presenza di investimenti di tipo azionario non superiore rispettivamente al 50% e al 75% del relativo patrimonio.
E’ una polizza trasparente, che consente al sottoscrittore di conoscere, in ogni momento, il valore della polizza. Conserva i vantaggi tipici di un prodotto assicurativo, quali impignorabilità ed insequestrabilità delle somme assicurate o possibilità di dare in pegno o garanzia il contratto, oltre a fornire un contenuto livello di copertura per il caso di decesso dell’Assicurato.

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CBA Piano Capitale del Gruppo Banca Sella

Categoria: investimenti — Tags: investimenti, investimenti assicurativi, investimenti sicuri, polizza vita — Riccardo @ 16:07

spacer CBA Piano Capitale del Gruppo Banca Sella, è una polizza flessibile e personalizzabile in grado di soddisfare i bisogni di investimento utilizzando i vantaggi di un prodotoo assicurativo. Il contratto è nella forma a premio unico con rivalutazione annuale delle prestazioni maturate. Dal secondo anno è possibile attivare anche un piano di versamenti ricorrenti.
CBA Piano Capitale è un contratto che impegna la Compagnia a corrispondere il capitale assicurato, annualmente rivalutato, alla scadenza contrattuale. La durata della polizza è a scelta del Contraente (minimo 5 – massimo 25 anni), ma grazie all’opzione di riscatto totale esercitabile dopo un anno dalla decorrenza, è adattabile ad ogni tipo di esigenza.
Si rivolge a tutti coloro che intendono investire parte del proprio patrimonio su un periodo medio/lungo, diversificandolo e con la certeza di un risultato economico positivo, grazie ad un rendimento minimo garantito pari all’1,50% ed al consolidamento annuale delle prestazioni maturate.

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30 May 2009

Il fotovoltaico, meglio che investire in titoli di stato!

Categoria: investimenti,Risparmio — Tags: impianti fotovoltaici, investimenti, risparmio energetico, titoli di stato — viviana @ 23:10

Questa è una storia italiana, di quelle con il lieto fine con la L maiuscola. Anche quando non te lo aspetti, in un momento in cui guadagnare diventa difficile, le occasioni arrivano dalle parti più impensate. Immaginate di vivere in provincia di Lecco, come la famiglia Zardi di Casatenovo e di aver deciso, nonostante la portata dell’investimento, di dotare la vostra casa di un impianto fotovoltaico. Il risparmio energetico è già di per sé un proposito meritevole ma in questo caso, inaspettatamente, si finisce col ricevere un premio insperato. Calcoli alla mano il signor Zardi ha dimostrato che il risparmio annuo sulle bollette è stato di 543 euro e le somme ricevute per il conto energia 1.329 euro. In totale sono 1873 euro. Ma andiamo avanti nelle previsioni. Con questi ritmi l’investimento iniziale per l’impianto, che è stato di 16.306 euro verrà ammortizzato in meno di nove anno. Se valutiamo l’operazione su una durata medio/lunga, che potrebbe corrispondere alla scadenze di un BTP, il guadagno al netto si aggira intorno ai 21mila euro. Altro che titoli di stato insomma! Con i rendimenti che scendono il vero investimento conveniente è quello che cambia radicalmente le nostre abitudini di consumo. E a dirlo è niente di meno che il Sole 24 ore, dalla cui ricerca sono stati tratti i dati analizzati. Un’ulteriore dimostrazione che bisogna saper rischiare per guadagnare.

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24 March 2009

La Banca della Cina ottiene l’approvazione per l’acquisizione della Rothschild

Categoria: Banche — Tags: Banche, investimenti — Riccardo @ 14:16

La Banca della Cina, il terzo più grande prestatore del mondo in valore di mercato, ha ottenuto l’approvazione ritardata del governo per il suo investimento di 236 milioni di euro nella francese Compagnie Financiere Edmond De Rothschild. La notizia è stata data in via ufficiosa ma risulta essere certa. L’acquisto della quota del 20% della compagnia francese è stata approvata dal Consiglio di Stato cinese in anticipo rispetto alla scadenza del 1 Aprile. La Banca cinese è stata costretta a prolungare la prima scadenza del 31 Dicembre, che era stata annunciata a Settembre 2008, dopo che lo stato aveva rifiutato l’approvazione. L’odierna decisione è significativa del fatto che il governo cinese stia allentando i controlli sulle acquisizioni estere che sono stati imposti dopo circa 10 miliardi di dollari di perdite accusate.

May Yan, un analista alla Nomura INternational HK, ha spiegato che il governo è più restio quando non è possibile vedere i rischi connessi all’investimento. L’affare con la compagnia francese è relativamente piccolo e, inoltre, la Rothschild è una banca in buona salute con una nicchia di mercato chiara e che non tratta titoli rischiosi. La compagnia francese e la Banca cinese inizieranno una collaborazione nell’asset management e nel banking privato al fine di vendere i prodotti finanziari francesi attraverso le 10000 agenzie prestatrici cinesi.

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16 March 2009

Cina: facilitate le procedure per gli investimenti esteri

Categoria: investimenti — Tags: investimenti, investimenti esteri — Riccardo @ 19:20

La Cina ha dichiarato di voler facilitare le proprie compagnie negli investimenti oltreoceano dal momento che le materie prime meno costose e i prezzi dei titoli più bassi stanno incoraggiando la “caccia agli affari” in tuti i tipi di società industriali. Il portavoce del Ministro del Commercio, Yao Jian, ha confermato che i processi di approvazione saranno semplificati e gestiti principalmente dalle autorità locali che non dal governo centrale. Lo scorso mese la Cina ha annunciato 22 miliardi di dollari nelle spese oltreoceano pianificate, includendo i 19,5 miliardi di investimento nella Rio Tinto Group, la terza più grande compagnia mineraria del mondo. Dalle analisi risulta che quest’anno, per la prima volta, la quantità di investimenti diretti all’estero potrebbe superare quelli entranti. Nel 2008 gli investimenti esteri si sono raddoppiati fino a 52,2 miliardi mentre quest’anno, solo nel mese di Febbraio, sono stati raggiunti i 65 miliardi.
Secondo i programmi di snellimento procedurale: al ministro del commercio rimarrà la valutazione dei piani che implicano un investimento superiore ai 100 milioni di dollari e di quelli che coinvolgono più paesi; le autorità locali, invece, sottoporranno a controllo gli affari minori e quelli che coinvolgono il settore energetico e dei minerali. La moneta forte, le materie prime più economiche e il bisogno di molte società estere di fronteggiare i propri debiti sono elementi fondamentali per una grande “opportunità” per la Cina.

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11 March 2009

Enel: 60 miliardi di debito. Possibile vendita di quote

Categoria: investimenti — Tags: crisi finanziaria, Finanziamenti, investimenti — Riccardo @ 13:51

E’ possibile che Enel Spa, la più grande azienda di servizio pubblico italiana, venda quote e riduca i suoi dividendi per finanziare un debito di più di 60 miliardi di euro che rappresenta 15 volte i guadagni netti ottenuti nel 2007. Le richieste di prestito dell’Enel sono aumentate lo scorso 21 Febbraio quando la compagnia ha deciso di pagare 11 miliardi di euro per ottenere una quota del 25% in Endesa SA, la più grande produttrice di energia idroelettrica spagnola, raggiungendo un controllo su di essa del 92%. Gli analisti della Morgan Stanley e della Credit Suisse Group credono che la compagnia italiana possa comunicare la riduzione dei dividendi e le ulteriori misure per aumentare la liquidità, in un incontro che avverrà domani.

Nel 2007 l’Enel comprò Endesa con il partner Acciona SA e così diventò la terza più grande produttrice di elettricità dell’Europa Occidentale ma anche la più indebitata compagnia di servizio pubblico. Ora tale decisione ha messo l’amministratore delegato Fulvio Conti davanti a una scelta: o più alti costi sul debito che possono rendere più difficile tenere testa ai competitors; o versamenti minori agli azionisti dopo che il titolo ha perso il 23% di valore. Stefano Perotto, un manager di fondi alla Nuovo Investimenti di Biella, ha dichiarato che al momento non può esserci una scelta che non danneggi gli investitori. Se, infatti, la compagnia deciderà di vendere quote, il titolo perderà ulteriore valore; se si deciderà per il taglio dei dividendi, gli investitori subiranno perdite comunque.

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9 March 2009

La Gresham accoglie 1,2 miliardi di dollari per investimenti in materie prime

Categoria: investimenti — Tags: crisi finanziaria, investimenti — Riccardo @ 13:49

La Gresham Investment Management, società newyorkese che si occupa di investimenti nelle materie prime, ha ottenuto un record di 1,2 miliardi di dollari affidati dagli investitori che stanno scommettendo sul fatto che l’inflazione porterà i materiali grezzi al rialzo. Douglas Hepworth, direttore dell’area ricerca della compagnia, ha confermato che l’ammontare di denaro che  arriverà nei prossimi mesi è la più grande entrata di liquidità ottenuta da quando hanno deciso di accettare moneta estera.

Le materie prime, il cui valore è misurato dall’indice Standard & Poor’s GSCI (è composto da 24 contratti futures sulle materie prime) hanno avuto una performance migliore dei titoli e hanno seguito l’andamento delle obbligazioni del Tesoro. Hepworth è del parere che c’è la possibilità di avere iperinflazione (livello inflazionistico eccessivamente al di sopra della media mondaile) o stagflazione (contemporanea crescita dei prezzi e stagnazione economica) e quindi che alcune persone possano scommettere su questo. Un esempio è il caso dell’oro per cui c’è una ragionevole certezza che esso porterà guadagni nelle materie prime entro quest’anno, dal momento che è salito del 6.7% rispetto al 20% del rame e il 32% della benzina.

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6 March 2009

I titoli bancari sono odiati. Dorfman ne salva alcuni

Categoria: Banche — Tags: Banche, crisi finanziaria, investimenti — Riccardo @ 16:14

In un discorso della scorsa settimana Obama ha dichiarato che in questo momento le banche non sono viste bene e addirittura i titoli bancari vengono disdegnati. Secondo John Dorfman, direttore della Thunderstorm Capital, società di consulenza finanziaria, per gli investitori abbastanza coraggiosi per andare controcorrente potrebbe essere un buon momento per contrattare con l’industria bancaria. Come si può valutare quali banche sono in una posizione prudente? Secondo Dorfman gli investitori possono farsi un’idea sulla vitalità di una banca grazie a due indici finanziari tradizionali. Uno è il rapporto di capitale di livello 1, alle volte chiamato rapporto di capitale core, che è fondamentalmente il valore contabile di una banca o il patrimonio netto di un’azienda. Alle banche viene richiesto di avere questo valore almeno uguale al 4% dei loro titoli che di solito consistono in prestiti che loro elargiscono. In questo momento la maggior parte delle banche americane presentano tale indice maggiore del 10%.

L’altra misura finanziaria è il rapporto di capitale legato al rischio. Nel valutare questo rapporto, gli analisti finanziari classificano gli assets detenuti dalla banca secondo il loro livello di sicurezza. I titoli più sicuri, come la moneta e le obbligazioni del Tesoro hanno un moltiplicatore pari a zero; quelli giudicati moderatamente sicuri hanno un moltiplicatore  pari a 0.5 e quelli considerati più rischiosi uguale a 1. Secondo un’analisi fatta da Dorfmann le uniche banche in cui, al momento, si potrebbe investire sono: la Republic Bancorp Inc.,la SVB Financial Group e la Washington Federal Inc.

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3 March 2009

USA: i piani di risparmio per il college diminuiscono del 21%

Categoria: investimenti — Tags: crisi finanziaria, investimenti — Riccardo @ 15:34

In America il valore dei piani di risparmio per il college è diminuito del 21% nel 2008. Si tratta di una perdita di 24 miliardi di dollari dovuta al mercato ribassista che ha lasciato le famiglie americane con meno soldi per l’istruzione e ha fatto aumentare la pressione rivolta alle scuole per incrementare gli aiuti finanziari. I titoli, raccolti in totale in 529 piani, che vengono gestiti nei libretti di risparmio, sono diminuiti fino a 88,5 miliardi dai 111 miliardi precedenti alla fine del 2007. In realtà c’è chi non vede con troppo pessimismo tali andamenti.

Kevin McMullen, presidente della College Savings Foundation, ha dichiarato infatti che nonostante la gente stia incontrando difficoltà con gli andamenti del mercato, considera comunque i piani di risparmio come investimenti a lungo termine. In effetti, dai dati rilevati dalla fondazione, risulta che nel primo trimestre del 2008 i prelievi si sono aggirati intorno ai 790 milioni di dollari, in calo rispetto a quelli dell’anno precedente che avevano raggiunto più di 1 miliardo. In realtà nei dati ottenuti non c’è distinzione tra i prelievi fatti per pagare le tasse scolastiche e quelli per avere liquidità da utilizzare per obiettivi diversi.

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