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21 February 2010

Bpm prevede un utile di 378 milioni nel 2012

Categoria: Banche — Tags: Banche, bpm, crescita annua, crisi finanziaria, piano industriale, utili banche — Riccardo @ 15:03

spacer La Banca Popolare di Milano punta a raggiungere un utile netto di 378 milioni di euro nel 2012, con una crescita annua composta della redditività del 45,5%. È questo il target del nuovo piano industriale triennale 2010-2012, che sarà illustrato alla comunità finanziaria, approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della Bpm. Lo scenario macro su cui si basa il piano «sconta una lenta ripresa economica nel triennio 2010-2012», con un Pil a fine triennio previsto in crescita all’1,5% e un tasso Bce al 2,5%. L’orizzonte strategico della Bpm resta focalizzato alla mission di «banca di riferimento sul territorio per lo sviluppo di famiglie e imprese». (more…)

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12 October 2009

Come si fa a sapere se si è protestati?

Categoria: Banche — Tags: Banche, bollettino protesti, camere commercio, centrale rischi, protesti — Riccardo @ 18:04

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2 April 2009

Aria di cambiamenti nel consorzio Patti Chiari

Categoria: Banche — Tags: Banche, pattichiari, trasparenza bancaria — Roberto @ 18:13

A poca distanza dall’annuncio dei cambiamenti nell’adesione al consorzio Patti Chiari e già ci sono stati i primi stravolgimenti. Al consorzio, nato al fine di promuovere la qualità e l’efficienza del mercato e l’educazione finanziaria, hanno aderito indistintamente tutte le banche presenti sul territorio nazionale e questo grazie a una estrema flessibilità dei regolamenti. Per utilizzare il marchio Patti Chiari alle banche bastava rispettare solo alcuni dei punti previsti dal decalogo del consorzio, rendendo la garanzia nei fatti inservibile ai fini della valutazione del consumatore. Ora i punti del disciplinare sono diventati trenta e tutti rigorosamente da rispettare. E cosa è successo? Che cinquanta, delle centocinquanta precedentemente aderenti, hanno preferito rinunciare e non hanno rinnovato l’adesione. Un dato che pesa dato che rappresentano insieme un terzo del mercato. Ma in fondo una buona notizia perchè è la dimostrazione che questa volta si potrà fare affidamento sul marchio Patti Chiari e che trovarlo sarà garanzia del rispetto di determinate procedure e norme. La trasparenza resta uno strumento importante nelle mani del consumatore per evitare di incorrere in operazioni azzardate come quelle che hanno portato alla recente crisi finanziaria.

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24 March 2009

La Banca della Cina ottiene l’approvazione per l’acquisizione della Rothschild

Categoria: Banche — Tags: Banche, investimenti — Riccardo @ 14:16

La Banca della Cina, il terzo più grande prestatore del mondo in valore di mercato, ha ottenuto l’approvazione ritardata del governo per il suo investimento di 236 milioni di euro nella francese Compagnie Financiere Edmond De Rothschild. La notizia è stata data in via ufficiosa ma risulta essere certa. L’acquisto della quota del 20% della compagnia francese è stata approvata dal Consiglio di Stato cinese in anticipo rispetto alla scadenza del 1 Aprile. La Banca cinese è stata costretta a prolungare la prima scadenza del 31 Dicembre, che era stata annunciata a Settembre 2008, dopo che lo stato aveva rifiutato l’approvazione. L’odierna decisione è significativa del fatto che il governo cinese stia allentando i controlli sulle acquisizioni estere che sono stati imposti dopo circa 10 miliardi di dollari di perdite accusate.

May Yan, un analista alla Nomura INternational HK, ha spiegato che il governo è più restio quando non è possibile vedere i rischi connessi all’investimento. L’affare con la compagnia francese è relativamente piccolo e, inoltre, la Rothschild è una banca in buona salute con una nicchia di mercato chiara e che non tratta titoli rischiosi. La compagnia francese e la Banca cinese inizieranno una collaborazione nell’asset management e nel banking privato al fine di vendere i prodotti finanziari francesi attraverso le 10000 agenzie prestatrici cinesi.

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Deutshe Bank e Credit Suisse registrano una ripresa nel 2009

Categoria: Banche — Tags: Banche, credit suisse, deutsche bank — Riccardo @ 13:48

La Deutsche Bank e la Credit Suisse Group, due delle più grandi banche europee, hanno annunciato che il 2009 è iniziato bene dopo aver registrato molte perdite e tagliato il compenso dei loro governatori di circa il 90% nello scorso anno. Josef Ackermann, direttore della Deutsche, ha confermato questo buon inizio per la grande banca tedesca e ha dichiarato di aspettarsi un ritorno alla profittabilità dopo aver ridimensionato i business rischiosi e essersi liberati dei titoli tossici. Queste dichiarazioni positive vengono dopo che la Banca d’America, la JPMorgan Chase e la Citigroup hanno confermato di essere state redditizie nei primi due mesi dell’anno, sostendendo le quote bancarie in queste due ultime settimane. Sebbene le due banche europee hanno registrato entrambe  perdite record nell’ultimo trimestre 2008, esse sono riuscite ad evitare il salvataggio finanziario da parte del governo.

Manfred Jakob, analista alla SEB (compagnia che si occupa di consulenza per le banche), ha dichiarato che la Deutsche Bank e la Credit Suisse hanno avuto performance migliori rispetto a molti altri rivali. In questo momento è, quindi, fondamentale capire come tali istituzioni devono comportarsi davanti a svalutazioni e profitti sostenibili.

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11 March 2009

Il Libor cresce. Manca la fiducia nei governi

Categoria: Banche — Tags: Banche, crisi finanziaria, LIBOR — Riccardo @ 14:41

Il costo del prestito in dollari sta crescendo dal momento che la recessione globale continua ad aggravarsi e le banche centrali cercano di sostenere il sistema finanziario per evitare un numero crescente di banche che hanno bisogno di essere salvate dai governi. Il Libor (London interbank offered rate), ossia il tasso a cui le banche si scambiano prestiti a tre mesi, è arrivato ieri all’1.33%, il livello più alto dallo scorso 8 Gennaio. Conseguentemente anche lo spread Libor-OIS ha raggiunto il massimo dalla stessa data. Esso, infatti, rappresenta la differenza tra i tassi Libor  e quelli OIS (overnight indexed swap) ed è considerato un’importante misura del rischio e del livello di liquidità presenti sul mercato. Un più alto spread indica che c’è poca propensione ai prestiti da parte delle banche; un valore in ribasso indica una maggiore liquidità nel mercato. 

I costi del prestito a breve termine stanno aumentando perchè le banche vogliono detenere moneta e i governi continuano a lottare per far riprendere i mercati creditizi dopo l’1.2 trilioni di dollari di perdite accusate. Il Banco Popolare ieri è diventato il primo prestatore italiano che ha chiesto l’aiuto dello stato.

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9 March 2009

Dudley: il governo deve fornire alle banche il capitale necessario

Categoria: Banche — Tags: Banche, crisi finanziaria, FED — Riccardo @ 14:53

Il Presidente della FED, William Dudley, ha dichiarato che il governo americano fornirà il capitale necessario ad assicurare l’autosufficienza delle maggiori banche che si sono rifiutate di diluire le quote dei loro azionisti. Egli ha aggiunto che il governo deve iniziare  una ricostruzione intensiva del sistema finanziario includendo, in cambio degli aiuti, delle regole per le banche che sono troppo grandi per fallire. La FED, il Tesoro e altri enti regolativi stanno iniziando i cosiddetti stress-tests sulle 19 più grandi banche americane per identificare di quanto capitale extra avranno bisogno dopo l’1,2 trilioni di dollari di perdite avute nel credito mondiale e con le svalutazioni. L’obiettivo nel fare queste valutazioni non è, infatti, quello di rilevare i vincitori e i perdenti ma di assicurare che il sistema bancario abbia sufficiente capitale per resistere a un ambiente molto ostile.

In questo momento i decisori politici hanno convenuto di non aumentare la quantità di obbligazioni del Tesoro a lungo-termine acquistate dalla banca centrale essendo questa un manovra poco efficiente.

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6 March 2009

I titoli bancari sono odiati. Dorfman ne salva alcuni

Categoria: Banche — Tags: Banche, crisi finanziaria, investimenti — Riccardo @ 16:14

In un discorso della scorsa settimana Obama ha dichiarato che in questo momento le banche non sono viste bene e addirittura i titoli bancari vengono disdegnati. Secondo John Dorfman, direttore della Thunderstorm Capital, società di consulenza finanziaria, per gli investitori abbastanza coraggiosi per andare controcorrente potrebbe essere un buon momento per contrattare con l’industria bancaria. Come si può valutare quali banche sono in una posizione prudente? Secondo Dorfman gli investitori possono farsi un’idea sulla vitalità di una banca grazie a due indici finanziari tradizionali. Uno è il rapporto di capitale di livello 1, alle volte chiamato rapporto di capitale core, che è fondamentalmente il valore contabile di una banca o il patrimonio netto di un’azienda. Alle banche viene richiesto di avere questo valore almeno uguale al 4% dei loro titoli che di solito consistono in prestiti che loro elargiscono. In questo momento la maggior parte delle banche americane presentano tale indice maggiore del 10%.

L’altra misura finanziaria è il rapporto di capitale legato al rischio. Nel valutare questo rapporto, gli analisti finanziari classificano gli assets detenuti dalla banca secondo il loro livello di sicurezza. I titoli più sicuri, come la moneta e le obbligazioni del Tesoro hanno un moltiplicatore pari a zero; quelli giudicati moderatamente sicuri hanno un moltiplicatore  pari a 0.5 e quelli considerati più rischiosi uguale a 1. Secondo un’analisi fatta da Dorfmann le uniche banche in cui, al momento, si potrebbe investire sono: la Republic Bancorp Inc.,la SVB Financial Group e la Washington Federal Inc.

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4 March 2009

USA: il fondo assicurativo per i depositi bancari potrebbe esaurirsi

Categoria: Banche — Tags: assicurazione, Banche, fondi — Riccardo @ 19:41

La Federal Deposit Insurance Corp. (FDIC) è una società federale che si occupa di assicurazione sui depositi delle banche. In questi ultimi giorni il Presidente Sheila Bair ha approvato la richiesta di nuove parcelle che hanno suscitato grandi proteste tra la comunità bancaria che progetta di riempire l’agenzia con circa 5000 lettere. La Bair ha risposto prontamente con una serie di motivazioni alla base della decisione: senza le ulteriori entrate, il fondo assicurativo sui depositi potrebbe divenire insolvente entro l’anno; secondo la FDIC entro il 2010 un largo numero di banche potrebbe fallire a causa delle condizioni economiche sfavorevoli e le previsioni indicano che il saldo del fondo potrebbe annullarsi o diventare negativo.

Le banche più piccole sono state fortemente colpite dalla parcella unica che potrebbe cancellare la metà o  gli interi guadagni delle banche nel 2009. Questa è la convinzione di Camden Fine, presidente della Comunità Indipendente dei banchieri d’America, che riconosce anche che le diverse banche stanno pagando per l’incompetenza e l’avidità di Wall Street. La Bair ha aggiunto che lo stesso statuto dell’agenzia vieta di discriminare le istituzioni in base alla loro grandezza. Nello scontento generale lei cerca quasi di giustificarsi dicendo che l’agenzia non è riuscita a trovare nessuna alternativa valida.

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3 March 2009

JPMorgan: grandi profitti con i contratti derivati

Categoria: investimenti — Tags: Banche, crisi finanziaria, derivati — Riccardo @ 13:02

E’ ancora ufficiosa la notizia che la JPMorgan Chase & Co. sia riuscita a guadagnare 5 miliardi di dollari nell’anno peggiore  della storia di Wall Street, attraverso la vendita di prodotti derivati con reddito fisso scambiati sul mercato non regolamentato (over-the-counter,OTC). In effetti questa grande banca americana, che ha dichiarato un profitto di 5,6 miliardi nel 2008, non ha ancora resi noti i guadagni derivanti dall’insieme degli swaps sui tassi di interesse, delle obbligazioni “municipali” (emesse dallo stato, da una città o da altri governi locali) e dai derivati sui tassi di cambio. L’ufficio trading della JPMorgan, gestito da Matt Zames che ha lavorato al fondo speculativo LTCM (Long-Term Capital Management), ha potuto beneficiare del crollo della Lehman Brothers e dell’acquisizione della Bear Stearns. Quest’ultima, infatti, circa un anno fa, fu costretta a chiedere finanziamenti alla JPMorgan e alla Federal Reserve dopo il fallimento di due suoi fondi speculativi con investimenti in titoli legati ai mutui subprime. 

Ci sono molti segnali positivi che avvalorerebbero la notizia. Prima di tutto, risulta che la JPMorgan domini lo scambio OTC dei derivati fra tutte le istituzioni che attuano prestiti commerciali. In una conferenza tenuta lo scorso 26 Febbraio, inoltre, la JPMorgan ha informato gli investitori che la parcella dei propri clienti proveniente dai tassi di interesse e dai tassi di cambio è cresciuta del 60% dal 2007.

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