Iniziato il dibattito sulle linee di indirizzo in riabilitazione

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16 ottobre 2011
by Mauro Zampolini

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Viene ribadito il ruolo collaborativo delle diverse componenti che ha portato alla definizione del piano di indirizzo. I terapisti occupazionali esprimono la soddisfazione per essere stati inclusi nel percorso. Si sottolinea la differenza con le linee guida del 1998. Ad esempio, eè rilevante l’inserimento dell’ICF che permette di far riferimento alle condizioni di salute anzichè alla malattia.



La definizione della riabilitazione come sistema per la risoluzione di problemi vada confermata. Il termine funzionamento non rende ragione in italiano del concetto relativo alla funzione.
Le associazioni traumi cranici condividono il piano della riabilitazione perchè introduce il concetto della riabilitazione come elemento alla base dei percorsi riabilitativi. Viene enfatizzato l’aspetto culturale ma il rischio è frammentarle nelle 20 regioni. É superato anche il concetto di malato con la definizione di persona. La riailitazione puó essere il portabandiera di questo nuovo modello culturale. Entro una quindicina di giorni sarà istituito il tavolo di monitoraggio del piano di indirizzo.
Una criticità puó essere l lavoro in team perchè in alcune realtà non si lavora in team.
Nel report on disability del WHO, si conclude con un modello culturale anglosassone, indicando in modo pragmatico quello che bisogna fare. Bisogna promuovere la cultura in team a tutti i livelli compreso quello accademico.Gli outcome sono relativi al reinserimento sociale e non l’esito del ricovero riabilitativo.
Il salto di qualità sarebbe quello di superare la frammentazione
Il territorio deve essere inserito al centro del processo per favorire la qualità della vita attraverso la riabilitazione sociale.

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: ministero, simfer

1 Comment for this entry

  • spacer Fisioterapista scrive:
    18 ottobre 2011 alle 14:44

    Salve, sono una fisioterapista. Mi associo alla soddisfazione espressa dai terapisti occupazionali verso il piano di riabilitazione e mi esprimo anche a nome di tutti quei fisioterapisti che condividono il mio stesso pensiero ma non hanno ancora avuto modo di esternarlo. E’ vero che molti confondono, forse per consuetudine o per ignoranza, lo specialista della riabilitazione con il fisioterapista, ma basta attenersi alla Legge per riconoscere nella figura del Fisiatra tale ruolo. Il concetto di collaborazione multidisciplinare sulla base di un piano condiviso da’ un senso di efficienza al servizio sanitario.

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