Convegno “Oltre la tecnologia con nuovi occhi”


di Francesca Scalabrini in
  • Cl@ssi 2.0
  • LIM
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Innovare significa essere capaci di “mettere nel mondo”  nuove azioni. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo non sono sufficienti le tecnologie. È necessario che le competenze specifiche si integrino con quelle umane: per cambiare la vita delle persone e delle organizzazioni occorre rimettere al centro anche lo stare bene e la felicità di ciascuno di noi. 

Negli ultimi decenni l’idea di innovazione ha coinciso toppo spesso con quella di acquisizione e consumo di tecnologia: più LIM, più computer, più telefonia, più banda larga… credendo che bastasse questo per risolvere i problemi dell’economia e della società …ed anche della scuola. Ma non basta. 
Sappiamo bene quanti siano gli esempi del fallimento di questo modo di agire nelle scuole, nelle università, nelle pubbliche amministrazioni, e anche nelle aziende. 
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| 5 febbraio 2012 | 0 commenti | Tags:convegnoLombardia LIMtecnologie

Al BETT le parole chiave sono LIM, interazione, 3D


di Elena Mosa in
  • LIM
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spacer La fiera BETT si offre sempre come un momento ricco di spunti per monitorare l’andamento del mercato e le strategie adottate dalle aziende nazionali ed internazionali che operano nel settore educativo.

Si assiste ad una produzione massiccia di LIM, mercato abbracciato da numeri sempre crescenti di produttori di tecnologia e ad un consolidamento dell’hardware che si apre ad una più ampia diversificazione dell’offerta: LIM con schermi più grandi, LIM basate su tecnologia LCD  o l’ottimizzazione delle superfici piane per operare come se fossero interattive. Pare però subito evidente che il maggior investimento si sposta all’interno della macchina e si concentra sul potenziamento delle funzionalità autore che si fanno più immediate e facili da usare per creare lezioni multimediali ed interazioni con/sugli oggetti. In questa direzione si assiste anche ad un’integrazione di APP all’interno di alcuni di questi software.

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| 1 febbraio 2012 | 0 commenti

“Officina Cl@ssi 2.0″: rete e apprendimento collaborativo


di Giuseppe Moscato in
  • Cl@ssi 2.0
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Con il progetto “Officina Cl@ssi 2.0” il Consiglio di Classe intendeva utilizzare le tecnologie nella sperimentazione di nuove metodologie di insegnamento/apprendimento anche con la trasformazione dell’ambiente di apprendimento. Per raggiungere l’obiettivo sono stati coinvolti il Comune di Stradella e i genitori, entrambi si sono adoperati per reperire i fondi per le spese non coperte dal finanziamento.

Il filmato illustra due sperimentazioni di metodologie didattiche.

  • La prima: Apprendimento collaborativo – metodo Jigsaw – con verifica degli apprendimenti e compilazione da parte degli alunni di una scheda di riflessione critica sul lavoro di gruppo.
  • La seconda:  Precision Teaching che ha come finalità il raggiungimento dell’automatismo nelle prestazioni di base. I ragazzi vengono stimolati a dare il maggior numero di risposte possibili in una certa unità di tempo. Alla fine della singola sessione di lavoro, di 2 o 3 minuti, ogni ragazzo corregge la propria scheda e registra il numero delle risposte date e delle risposte corrette. Il confronto del risultato con la precedente prestazione, indica il progresso personale. Il metodo è stato utilizzato fin dalla prima media con largo impiego di fotocopie; ora i ragazzi scaricano la scheda dal server e la svolgono al PC. Il PC ha dilatato i tempi di esecuzione, docente e studenti hanno trovato soluzioni per velocizzare le operazioni: uso di foglio di calcolo, della calcolatrice e modifica delle schede in esercizi a scelta multipla.

Altri aspetti caratterizzano la classe:

  • la presenza della rete didattica iTalc, che permette di visualizzare e di intervenire contemporaneamente su tutti gli schermi dei ragazzi;
  •  la dilatazione del tempo scuola con la spedizione dei compiti al docente per e-mail e la possibilità di chiederne l’aiuto;
  •  l’uso della classe virtuale, “Officina Cl@ssi 2.0”,  per scaricare materiali o leggere appuntamenti ed eventi che riguardano la vita scolastica.

[Silvana Ricciardi - Scuola media Agostino De Pretis di Stradella (Pavia)]

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| 15 novembre 2011 | 4 commenti | Tags:Veneto

Dall’e-book al poster multimediale


di Giuseppe Moscato in
  • Cl@ssi 2.0
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Il progetto classe 2.0, attivato nella scuola di Istruzione Superiore di primo grado “G. Cecilio Secondo” , si colloca in un contesto educativo in cui l’utilizzo consistente di tecnologie multimediali costituisce una scelta di fondo su cui si basano i processi di innovazione.

Le risorse e le opportunità del progetto classe 2.0 hanno consentito un percorso di ricerca-azione che ha ridisegnato strategie e metodologie di insegnamento- apprendimento tarate su un utilizzo preponderante della multimedialità on-line. Nello specifico, l’ambiente di apprendimento è stato ripensato e rimodulato per sfruttare al meglio le possibilità e le opportunità formative derivate da un uso consapevole e guidato del web e della multimedialità on-line.

Le fasi del progetto sono state documentate in un blog gestito dal Consiglio di Classe,  che rappresenta un diario di bordo dell’esperienza. Nell’ultimo anno ogni alunno ha creato un blog personale dove documentare, non solo le attività scolastiche, ma anche dove poter condividere passioni, emozioni. Tra le diverse applicazioni on-line utilizzate, Glogster si è rivelata quella più adatta alle finalità formative, un ambiente di apprendimento “learning together”: l’ ampia gamma di strumenti digitali a disposizione favorisce una valorizzazione delle diverse attitudini e lo sviluppo di sinergie positive di integrazione. L’esperienza del libro digitale offre modalità di approccio collaborativo nel lavoro didattico quotidiano. L’esperienza di scrittura creativa individuale si intreccia con quella di gruppo e il libro digitale costituisce il “ luogo” di partecipazione, di produzione e di confronto.

[Rosella Totera e Paolo Ortolani - SMS Cecilio II]

 

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| 15 novembre 2011 | 0 commenti

La grammatica e la flessibilità dell’ e-learning


di Giuseppe Moscato in
  • Cl@ssi 2.0
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Istituto Comprensivo n. 9 – Scuola secondaria di I grado Il Guercino

Essere parte del progetto cl@ssi 2.0 è stato per l’IC 9 di Bologna una tappa significativa di un processo didattico con le ICT iniziato fin dagli anni Novanta:
Progetto Marconi (marconi.scuole.bo.it/), 1a, 1b, ForTIC, Progetto School Suite. Voglio segnalare l’arrivo nel 2006 di una  prima LIM nella nostra scuola (csa.scuole.bo.it/servizitecnici/lavagne/) e la partecipazione alle Rassegne Informatiche Scolastiche Scuola 2.0 fino a 8.0 (scuola8.scuole.bo.it/ ).

La scuola, importante polo di riferimento per le LIM e per la formazione dei docenti, ha da sempre considerato le attività tecnologico-informatiche e l’e-learning come strumenti indispensabili per creare ambienti di apprendimento integrati e in continuità tra i vari ordini di scuola.

Lavorare con i giovani nati nell’era digitale è stata ed è una sfida quotidiana per rispondere al meglio alle necessità degli studenti. Si sono dunque progettati metodi e strumenti di insegnamento all’interno di uno stretto rapporto tra scuola, casa e territorio nell’ottica della filosofia Scuol@ 2.0 (www.ic9bo.it/joomla).

La cl@sse 2.0 che vedete nel video è dotata di LIM, connessione wireless, stampante, 30 netbook per gli studenti, due tablet e 8 notebook per gli insegnanti: il progetto ha permesso un confronto tra i docenti dove le ICT fossero di supporto al lavoro di studenti e professori e non più elemento focalizzante. Sono stati pertanto redatti materiali digitali in formato open source per tutte le discipline in uno scambio continuo di informazioni ed esperienze, con l’uso di una rete interna alla scuola (Mediateca) e della piattaforma Moodle (www.ic9bo.it/moodle/), non solo come modelli di e-learning, ma come luogo di discussione e scambio (forum, messaggi, ecc.) e come contenitori attivi e in progress di materiali didattici nella prospettiva di dinamici libri sul web, co-costruiti da docenti e alunni.


 

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| 15 novembre 2011 | 1 commento

ArdesiaTech all’ABCD di Genova


di Giuseppe Moscato in
  • ArdesiaTech
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Una sperimentazione nella scuola primaria, alla ricerca di un ambiente di apprendimento dove le tecnologie più sofisticate aiutano i bambini a stare bene a scuola.

Cosa succede se in terza elementare la classe diventa iper tecnologica? Come cambiano i rapporti tra i bambini e tra i bambini e gli insegnanti? Con computer sui banchi dove va a finire la socialità, l’aiuto reciproco, che sono aspetti determinanti di una scuola ben fatta?
Per rispondere a queste domande si sono messi insieme, in un progetto promosso da INDIRE-ANSAS l’equipe del Prof. Paolo Ferri dell’Università di Milano Bicocca, Intel, SMART Technologies, Microsoft, la Fondazione ASPHI Onlus, e l’Istituto Comprensivo “Baccio da Montelupo” di Montelupo Fiorentino.

I primi risultati della ricerca verranno presentati in una conferenza stampa alla Fiera di Genova – ABCD 2011, Sala Rossa, dalle 12 alle 13,30 del 16 novembre.

Intervengono:

  • Giovanni Biondi, Capo Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali – MIUR
  • Antonio Giunta La Spada, Direttore Generale – INDIRE-ANSAS
  • Paolo Ferri – Università di Milano Bicocca
  • Massimo Faggioli – INDIRE-ANSAS
  • Patrizia Melani, docente – IC Montelupo Fiorentino
  • Carlo Parmigiani, Direttore Corporate Account e Government – Intel Italia
  • Valeria Mordenti, responsabile Marketing – SMART Technologies
  • Alessandro Paolucci, direttore del settore Education – Microsoft, Fondazione ASPHI Onlus

 

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| 15 novembre 2011 | 0 commenti

Virtual setting: la filosofia del terzo luogo


di Renzo Menga in
  • uncategorized
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PREMESSA

La letteratura scientifica e psicosociale in questi ultimi tempi si sta occupando sempre più della figura del coach, coaching, mentore e altre figure simili.

Praticamente, la figura del formatore – tutor – coach si sta sviluppando su ambiti e per profili sempre più ampi, mantenendo all’interno anche quelle caratteristiche tipiche dell’approccio centrato sulla persona. spacer

Riferimenti teorici di questi cambiamenti si possono già trovare in autori come Lewin, Rogers, Maslow. Ambiti di ricerca, tuttora in progress, spaziano dalla sociologia della comunicazione di massa, alla mediologia, dagli studi di McLuhan a quelli di Watzlawick.

Le teorie e le scuole di pensiero sono tante, e tanti i “luoghi” di studio e di analisi, bisognerebbe avere un mix di tutto, per poter interagire tra le varie teorie senza però diventare degli “stanziali”, bisognerebbe viaggiare tra le sfere dell’interazione e quelle dell’integrazione, dove per interazione intendiamo il mondo delle relazioni e per integrazione ciò che costituisce il nuovo da integrare. La stessa vita dell’uomo è incentrata tra la certezza del sapere e l’incertezza del cambiamento. Ognuno di noi vive spesso in due mondi nei quali c’è un popolo che ti ama e uno che ti odia….!

Pensiamo per un attimo alla filosofia della conoscenza e delle scoperte tra gli apocalittici e gli integrati, tra le connessioni di logica e la non logica, tra la destrutturazione e la strutturazione. La filosofia del terzo luogo ( d’ora in avanti TL ) vuole essere una sorta di spazio aperto, senza una connotazione definita e confinabile, un luogo che sia capace di creare un gran caos e una grande confusione: sono convinto che la certezza viene proprio dalla confusione e non dalla chiarezza. Mettere ordine dopo un disordine totale permette di “ristrutturare”, di “rivedere”, di “riposizionare” e gli stessi spazi possono assumere forme diverse o altre connotazioni.

La riflessione che cercherò di tracciare, tra spunti e appunti, come in un diario di viaggio, è il rapporto tra le sfere del tutor-coach e la rete, tra l’innovazione tecnologica e i ruoli della formazione e ciò che bisognerebbe mettere nel “kit da viaggio”. Verso dove punteremo il timone? Direzione TL … ovviamente! A partire dalla zona delle creatività e del cambiamento.

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| 14 novembre 2011 | 0 commenti

Riconoscimento europeo per la cl@sse2.0 di Asti


di Giuseppe Cagni in
  • Cl@ssi 2.0
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Ebbene sì. Cominciano a vedersi i risultati dell’azione classi 2.0 in Piemonte dopo i primi due anni di sperimentazione.

La classe 2.0 dell’IC Brofferio di Asti con l’ins. Cinzia Chelo è risultata fra i 9 finalisti del Medea awards 2011.

La classe ha presentato due lavori, col primo “Imprinting” è stata selezionata fra i 9 finalisti possibili vincitori del “MEDEA Awards 2011″, con il secondo “PodcASTIng” ha ricevuto una delle 13 menzioni speciali.

Un brillante risultato che potete vedere qui.

A completare il successo piemontese c’è, fra i 9 finalisti, anche un lavoro presentato dall’ITIS Avogadro di Torino.

Questi ed altri lavori prodotti dalla classe 2.0 di Asti si possono vedere

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