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Il decreto semplificazioni è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di giovedì 9 febbraio come decreto-legge 9.2.2012, n. 5. E non senza novità per gli enti locali rispetto alla bozza licenziata dal Consiglio dei Ministri il 3 febbraio scorso. Per i ritardati pagamenti delle pubbliche amministrazioni, l’art. 1 del decreto introduce una doppia penalità per l’amministratore responsabile. I dirigenti inadempienti vengono sostituiti da altri funzionari ai vertici delle amministrazioni e vanno incontro a una sanzione amministrativa o amministrativo-contabile. Inoltre, attraverso il meccanismo di valutazione delle performance viene regolata la loro retribuzione di risultato. Le penalità si inaspriscono ulteriormente se il ritardo o l’inadempienza dell’amministrazione produce un ricorso amministrativo. Un’ultima sanzione, che può essere definita d’immagine, costringe l’ufficio ritardatario a rilasciare i documenti con l’indicazione dei tempi previsti dalla legge per il pagamento e quelli più lunghi usati in concreto dall’amministrazione.
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E’ senza dubbio interessante, per gli enti locali, anche se fondamentalmente riguarda le amministrazioni centrali.
Si tratta della “Programmazione, con indicazione delle relative scadenze, delle relazioni e delle altre principali attività previste dal decreto legislativo n. 150 del 2009”, effettuata dalla Civit agli inizi di gennaio 2012, per gli utili parallelismi che possono essere desunti e contestualizzati all’ambito delle autonomie locali. Avendo a riferimento i principali strumenti di pianificazione e programmazione degli enti locali, è così possibile innestare su di essi documenti e tempi del sistema finalizzato alla realizzazione e integrazione dei piani della performance e dei programmi per la trasparenza delle amministrazioni.
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Non c’è tregua, ne fuori ne dentro. E, considerando le previsioni funeste per il week-end, la frizione tra enti locali e Stato potrebbe acuirsi ulteriormente, nelle due settimane di criticità causate dal maltempo. “In tutta Italia le province e i comuni sono ormai da quattro giorni impegnati giorno e notte con uomini, risorse e mezzi per fare fronte alla drammatica emergenza maltempo che sta sconvolgendo l’intera penisola. Il Governo deve sostenere questo sforzo enorme che le istituzioni locali stanno portando avanti, quanto meno acconsentendo ad una deroga al patto di stabilità interno per gli interventi realizzati per l’emergenza neve”. Lo chiede il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, sottolineando come: “Da giorni i tecnici e i dipendenti delle province lavorano, saltando turni di riposo, per cercare di consentire alle comunità e ai piccoli paesi di resistere al meglio alla neve, ma le risorse sono agli sgoccioli. C’è bisogno di potere usare quanto possibile, derogando ai vincoli del patto di stabilità, per pagare le ditte che stanno lavorando a spalare e i mezzi spazzaneve, ma anche per riparare i danni che questa ondata di maltempo ha procurato alle strutture pubbliche e alle strade”.
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