Sfumature d’arancio…

15 febbraio 2012 By admin 0 In frammenti di...... Pensieri e Parole

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“Ancora abbiamo perso questo tramonto.
Nessuno stasera ci vide con le mani unite
mentre il vento azzurro cadeva sopra il mondo.” (P. Neruda)


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Hugo Cabret

14 febbraio 2012 By admin 0 In frammenti di...... Cinema

spacer Nevicata sulla città piena di luci. E poi la stazione. Là dove ruota il piccolo grande mondo di Hugo Cabret. La macchina da presa rincorre velocemente le figure stereotipate della metropoli francese degli anni ‘30 fino a fermarsi sull’orologio: la finestra sul mondo del piccolo Hugo. E’ nella stazione, e dietro gli ingranaggi degli orologi che segnano senza freni, lo scorrere inesorabile del tempo, che prende corpo buona parte di questa trama.  

Un film che fa emozionare, come gli occhi del protagonista. Una pellicola che tiene inchiodati alla poltrona non solo i bambini. Una fiaba per adulti che dispiega alcune sinuosità del cinema delle origini di uno dei padri della settima arte e pioniere del cinema fantastico: Georges Meliès.

Mi piace pensare all’automa come centro della storia di Martin Scorsese: è negli ingranaggi di quel robot che è intrappolato il sogno del piccolo Hugo. Egli ha perso improvvisamente il padre mentre cercava insieme a lui di dare vita a quel marchingegno. E ora, memore di un trauma di cui non riesce a liberarsi, cerca disperatamente, di sciogliere la vita di quella macchinetta, convinto che lì è intrappolato un messaggio segreto del padre. E un bel giorno quell’automa prende vita.

spacer Meliès e Cabret uniti da un filo conduttore: entrambi hanno visto infrangersi il sogno di contare, di esserci nel mondo. “La vita mi ha insegnato che il lieto fine esiste solo nei film” – afferma l’uomo.  “Questo film non è ancora finito…” – lo apostrofa il bambino. E il destino li prende per mano proiettando sotto i loro occhi, il disegno di una luna, colpita in un occhio da un missile: fotogramma di uno dei capolavori di Meliès e cornice di uno dei racconti del padre di Cabret.

Questo è Georges: la storia di colui che ha avuto come obiettivo primario della propria vita, il bisogno di insegnare agli uomini del proprio tempo che sognare è possibile, e che esiste un sistema per raccogliere i proprie fantasie e darne corpo e vita. E basta solo lasciarsi andare per immaginare un mondo ideale. Meliès che poi, si è visto come tanti, defraudato del proprio senso di vita con l’arrivo della guerra mondiale. E ha preferito investire su un modesto negozietto di giocattoli, perché a causa del dolore di quegli anni, nessuno avrebbe osato sognare mai più.

La chiave a forma di cuore aprirà la gabbia della loro insoddisfacente esistenza: i due continueranno a farsi luce reciprocamente e continueranno le loro vite percorrendo lo stesso sentiero.

Hugo resta il detentore di uno straordinario messaggio: immaginare un mondo alternativo e un arcobaleno pieno di colori è possibile. I sogni possono avverarsi. Basta un po’ di caparbietà, di passione e di obiettivi chiari…

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Strade…

10 febbraio 2012 By admin 2 In frammenti di...... Pensieri e Parole

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…E non è detto che non si possa decidere di imboccare una strada e poi, un giorno, stabilire che è più emozionante tornare indietro.
E non è detto che, mentre si va, non si possano estirpare le erbacce, contare le pietre e levigare il cammino…o consumare ostinatamente le scarpe…felicemente.
E non è detto che ogni strada comporti una meta inconvertibile e non si possa ricominciare.
E non è detto che percorrere un tracciato diverso poi non conduca alla stessa meta.
E non è neanche detto la mia strada sia poi così diversa dalla tua…
Vedrai il destino ci sorprenderà a contare le stesse stelle…coprendoci dello stesso luminoso cielo…

“Ci sono strade che somigliano alle vite che percorri tutte in un momento
non sai capire dove sei arrivato ma sei sicuro che ora stai correndo”

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…il bluff dei tagli ai parlamentari

02 febbraio 2012 By admin 0 In frammenti di...... Attualità

…sebbene non voglio che questo blog sia travolto dalla “spazzatura” che sommerge la nostra civiltà, posto questo articolo con un solo commento: vergogna!!!

politicaesocieta.blogosfere.it/2012/01/stipendi-parlamentari-2012-taglio-di-1300-euro-lordi-al-mese-ma-ce-linganno.html

 

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leggendo “Le prime luci del mattino”

02 febbraio 2012 By admin 0 In frammenti di...... Libri

spacer Due tazze di cioccolata e un pacchettino rosso con un fiocco dorato… ricordo così l’inizio del viaggio intorno all’ultimo libro di Fabio Volo… e  lo stupore delle prime pagine, divorate come biscotti croccanti accompagnati da quella densa cioccolata…

Non è il primo libro di Volo che leggo, ma questo mi stupisce per una particolarità: è il primo che per protagonista ha una voce femminile. E fa pensare come l’autore si “perda” in minuzie sulle sensazioni di una donna al cospetto di una vita in cui i giorni scandiscono il ritmo di altri giorni…sempre uguali… in una società per certi versi ancora un briciolo maschilista, dove la donna preferisce soffocare le proprie emozioni tra il becero “chi si accontenta gode” invece di darne vita e corpo. E poi la forza. La forza ritrovata, grazie ad un altro uomo, di riprendere in mano la propria esistenza. E di guardare con infinita tenerezza a quell’altra parte di ego cresciuta, cambiata…ma senza dubbio coraggiosa. Con un finale che per certi versi, lascia un po’ col fiato sospeso e dà ancora una sensazione di attesa: sembra quasi l’aurora di qualcosa di incompiuto, di un germoglio di vita ancora troppo giovane per sentirsi completo…come se si dovesse aspettare un seguito.

Delicati e irruenti ritratti di emozioni nascoste dalla maschera del comodo perbenismo. Urla soffocate di un ego che aspetta di aggrapparsi al suo briciolo di felicità. Descrizioni accorate, riferite dettagliatamente come solo una donna saprebbe fare…e ci si chiede insistentemente come Volo abbia potuto leggere e riferire dei meandri del cuore e della mente femminile. Un’esortazione alla sincerità dei sentimenti e al coraggio di cambiare rotta perché c’è sempre tempo. Da leggere in una serata invernale, davanti al camino scoppiettante, magari sorseggiando un buon vin brulé.   

“Alla donna che sono stata voglio bene. Anche se era fragile non è mai stata debole, anche se era stanca e sfinita non ha mai smesso di lottare. Ha saputo resistere. Alla donna che sono stata sento di dover riconoscere dei meriti, molti: il coraggio di sbagliare, la volontà di esserci, la responsabilità di scegliersi.”

“Penso che sia incredibile come cambia tutto quando incontri una persona che ami, incredibile quanto velocemente quella persona ti possa bastare. Ti senti avvolto e riscaldato dal pensiero di lei, tutto diventa più leggero.”

“Forse c’è qualcosa di peggio dei sogni svaniti: la non voglia di sognare ancora.”

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