scintille

by elasti
21

- svegliarsi da un incubo catastrofico-luttuoso e trovare accanto mister incredible, sano e salvo, in uno di quei fantastici cinque giorni consecutivi, denominati reading week, in cui lui non va a londra a lavorare.
- mangiare gamberi al curry e riso, durante la pausa pranzo, con un’amica curiosa, in entrambe le direzioni, che è il modo migliore di esserlo.
- andare in redazione, solo per questa settimana, tutti i giorni e cogliere l’ormai irrinunciabile meraviglia del part time verticale.
- farsi truccare e pettinare, con cadenza regolare e per superiori motivi televisivi, da quella che non sei e non sarai mai. e accorgersi che un po’ di finzione, a piccole dosi e a tempo determinato, non è poi male.
- pedalare lungo il naviglio della martesana e incontrare nell’ordine: vari cani, un gatto con il collare, quattro papere, due nutrie che amoreggiano e un ratto. e rendersi conto che nutrie e ratti sono parenti non troppo lontani e che il sellino di una bicicletta mette la giusta distanza tra te, la flora e, soprattutto, la fauna.
- parlare al telefono con nonno A dopo una visita medica importante e paurosa e scoprire che “operabile” è uno dei più begli aggettivi che abbia mai incontrato sulla tua strada.

tutto il resto al momento è nebbia e incontenibile voglia di dormire.

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Inserito in Nonsolomamma con tag autocoscienza, sfinimento | 21 Commenti

stai tranquilla

by elasti
49

sabato mattina.
ore 9,00.
“vado a fare la spesa. qualcuno vuole venire con me?”
“no mamma: devo fare i compiti”
“no, io sono nella squadra di papà e se papà sta a casa devo stare a casa anche io. quando si sta in squadra insieme funziona così”
“capisco. e tu hobbit piccolo? vuoi venire?”
“io bimba. dando bene, mamma. tao tao” (= grazie, ma io sto qui con bimba, il bambolotto di rosa vestito che, insieme al mocio e l’aspirapolvere, è il mio gioco preferito. tu, mamma, lo sai che ti voglio tanto bene e che il mio rifiuto non ha alcuna valenza affettiva. ti saluto caramente pertanto e ti auguro una felice spesa)
“va bene ho capito. a dopo”.

ore 10,30
“eccomi!”
“…”
“ehiiii?”
“…”
“venite ad aiutarmi a mettere a posto queste sei tonnellate di spesa?”
“…”
“si può sapere cosa…”
“eccoci, elasti. scusa”
“che stavate facendo, mister i?”
“niente niente. dai ragazzi, tutti a mettere a posto la spesa!”
“mamma! il papà ci ha fatto fare…”
“tu vai a mettere il latte in frigo!”
“aspetta, papà. devo raccontare alla mamma…”
“non importa, alla mamma non  interessa. metti in frigo anche le uova già che ci sei”
“un gioco pazzesco, mamma”
“tu non dovevi fare i compiti?”
“sì, infatti hobbit grande. tu vai a fare i compiti!”
“ma papà…”
“adesso mi spiegate cosa avete fatto mentre io non c’ero”
“un gioco fantastico al computer”
“sì, elasti. ma solo per cinque minuti!”
“c’era un barbone che veniva picchiato da un poliziotto e allora si arrabbiava da morire”
“ah, interessante. e poi?”
“poi andava in giro a vendicarsi, con tutti quelli che incontrava: uomini, donne, vecchi e bambini”
“non era proprio…”
“shhht, mister incredible falli finire”
“dava mazzate, vomitava addosso alla gente, ruttava, sputava e smocciava dal naso”
“bello!”
“e a volte faceva anche le esplosioni di cacca. fortissimo!”
“non posso credere che il papà vi abbia fatto fare un gioco così!”
“dai! era per ridere”
“e mentre voi ridevate con esplosioni di cacca, rutti e vomito, il piccolo cosa faceva?”
“il piccolo?”
“già. il piccolo”
“lui stava con bimba, mamma. stai tranquilla”.

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non era mai successo

by elasti
95

non era mai successo, in tanti anni di onorata contribuzione.
non era mai successo perché, tra i tanti pezzi che si perdevano, quello mai.
non era mai successo perché avere debiti le mette un’ansia, ma un’ansia che preferisce andare dal dentista.
non era mai successo perché scrive tutto sull’agenda.
non era mai successo perché una volta sul giornale aveva letto che i figli di quelli a cui succedeva li mettevano in un angolino e mentre gli altri mangiavano, loro guardavano e basta.
non era mai successo perché, sotto sotto, anche se in pubblico non lo ammetterebbe mai, andare in posta le piace parecchio,
non era mai successo e adesso è successo.
elastigirl ha dimenticato di pagare la retta dell’asilo nido dello hobbit piccolo.
oggi ha trovato appeso al muro in cucina il cedolino scaduto del comune di milano.
“non è possibile, non era mai successo”, ha detto.
e voleva sbattere fortissimo la testa contro il muro, proprio dietro il cedolino.
poi ha deciso che, visto che non si può andare in vacanza, era il caso di andare a dormire un po’.

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Inserito in Nonsolomamma con tag asilo, autocoscienza, sfinimento | 95 Commenti

aspettando

by elasti
50

aspettando mister incredible, in arrivo questa sera, elastigirl:
1. coltiva il suo sfrenato feticismo per i libri di cucina e guarda estatica fotografie di arrosti e plumcake che probabilmente non preparerà mai
2. ascolta il festival di sanremo dalla televisione dei vicini
3. tiene a bada, con alterni risultati, la crisi di astinenza da cioccolato dopo avere ispezionato furiosamente gli anfratti più reconditi della dispensa
4. pensa che potrebbe impiegare il suo tempo in modo più proficuo
5. si autocompatisce perché una milanese ipercinetica, a letto la sera dopo una giornata di lavoro, che si interroga sul modo più proficuo di aspettare l’amato, merita solo compassione.

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talenti e silenzi

by elasti
90

i talenti si ereditano, così come si eredita la loro assenza.
elastigirl non sa disegnare, non sa cucire, non ha alcuna attitudine per il bricolage, è priva di orecchio musicale, è un impiastro nell’atletica e in tutti gli sport di squadra, compresa la pallavolo in circolo sul bagnasciuga, quando balla è piuttosto sgraziata e ha la manualità di un tridattilo.
però.
però conosce tante, ma tantissime canzoni improbabili. e più sono improbabili più se le ricorda e più se le ricorda più le canta, esattamente come nonno A che le ha trasmesso la memoria elefantiaca per i motivetti trash, oltre che le musiche e le parole dei motivetti stessi.
l’elasti-infanzia è stata segnata da capolavori come “bevete più latte, il latte fa bene, il latte conviene a tutte le età” o “chi non fa la pipì, chi non fa la pipì, prima o poi la farà-a-a-a!” o ancora “basta ch’ t’ sta’ zitt’, basta ch’ t’ sta’ quiet’, basta ch’ nun ce scucc’”, pescando a caso nel mucchio.
elastigirl è grata a nonno A per averle regalato queste perle surreali, è grata per averle insegnato a non prendersi sul serio, ad essere un po’ cialtrona, a ridere del mondo intorno, a ballare senza esserne capace, a giocare con i propri non-talenti, a essere lieve.
nonno A due mesi fa ha avuto un cedimento strutturale e un brutto colpo a quella leggerezza che aveva scambiato per invulnerabilità. si sta lentamente riprendendo dall’intervento al cuore ma le falle a cui porre rimedio non sono finite e l’incertezza è un animale strano, feroce e temibile.
sono giorni difficili per nonno A e per chi, vicino a lui, non si capacita di questo insolito, cupo silenzio.

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Inserito in Nonsolomamma con tag nonni, papà, paure | 90 Commenti

voli interni

by elasti
33

mister incredible è negli stati uniti, per 36 ore circa. è andato nella città di A, in massachusetts, per incontrare alcuni economisti marxisti e fricchettoni. è partito domenica mattina, è arrivato, dopo un volo intercontinentale e uno interno, alle 7 di sera ora locale e da allora, senza requie, ha ininterrottamente discusso di sfruttamento, disuguaglianza e fallimento del capitalismo con teorici visionari e disadattati. non si è mai fermato, se non per scrivere la seguente mail di servizio a elastigirl:

sono arrivato ad A. racconti e aneddoti a quando torno. una cosa è certa: MAI fare voli interni in america. quando ho visto il posto che mi era stato assegnato ho pensato: ‘fikissimo, praticamente in business, quasi accanto al pilota’. peccato che la fila n.7, la mia, fosse l’ultima. la hostess ha passato la prima ventina di minuti a spiegarci che probabilmente avremmo vomitato tutti e che se si sentiva puzza nelle ultime file era perché quelli prima di noi avevano vomitato alla grandissima.

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lo spagnolo, lui sì

by elasti
112

“dove sei stata, mamma?”
“sono stata a fare compere con la nonna”
“e cosa hai comprato?”
“un vestito e un paio di scarpe super elegatonissime”
“perché? ti sposi?”
“no, visto che sono già sposata con papà. vado a roma a una festa”
“ma come? non glielo hai ancora detto, elasti?”
“no”
“cosa ci doveva dire la mamma, papà?”
“vi doveva dire che le è successa una cosa bellissima: l’ha chiamata il presidente della repubblica per invitarla a casa sua il giorno della festa delle donne”
“be’, non è che proprio mi ha chiamata il presidente-presidente in persona… e poi adesso vi devo fare vedere il vestito”

“allora?”
“bello, ma è blu”
“di che colore doveva essere secondo te?”
“bianco, come una sposa”
“ti ho già spiegato che non mi vado a sposare. è un vestito tranquillo ma elegante. mica posso andare a fare la sciantosa con il presidente. ma adesso guardate le scarpe che sono la cosa più bella…”
“hanno i pesci sopra”
“e le meduse…”
“e sono una diversa dall’altra”
“già, sono scarpe con il mare dentro. secondo me il presidente se le vede ride”
“carine. c’è anche un pesce spada”
“e le alghe”
“ragazzi, a parte il vestito e le scarpe che contano solo per la mamma perché è una femmina e le femmine ogni tanto si perdono dietro a scemenze, sappiate che il presidente della repubblica, che si chiama giorgio, è uno veramente bravissimo ed è un grande onore essere invitati da lui”
“è anche famoso?”
“be’, più che famoso è molto importante, si dice che è la prima carica dello stato, che è una cosa grande e di enorme responsabilità”
“va be’, va be’. comunque lo spagnolo è molto più famoso e importante di quel giorgio”
“quale spagnolo, hobbit di mezzo?”
“lo spagnolo… lo conoscono tutti. come si chiama aspetta… o… o… obama! lui sì. giorgio, l’amico della mamma, un po’ di meno”.

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Inserito in Nonsolomamma con tag famiglia, follie, hobbit | 112 Commenti

smettila di mugolare

by elasti
48

a letto. prima di dormire.
“mmmmh”
“eddai! smettila di mugolare”
“è che sono così innamorato, ma così innamorato…”
“se non ci dici come si chiama, non vale e sei solo un impostore”
“non ve lo dirò mai! nemmeno morto”
“va bene, non dircelo. secondo me è carlotta”
“ho detto che non lo dico e non lo dirò”
“secondo me è vittorio. ah ah ah!”
“va bene, bravo hai indovinato. la mia fidanzata è proprio vittorio. adesso però parliamo di altro”
“…”
“…”
“aaah! come la amo!”
“mi viene da vomitare”
“ma almeno lei lo sa?”
“cosa?”
“che siete fidanzati. ve lo siete detti?”
“no. certe cose mica si dicono. si fanno e basta”
“certo. e tu come sai che anche lei è interessata a te?”
“semplice: mi sbava dietro”
“che schifo. mi fate schifo tu e la tua fidanzata sbavosa”
“ho detto che mi sbava dietro. mica addosso. sei il solito scemo”
“ora basta ragazzi, dormite. buonanotte”
“mmmmhhh, come sono innamorato..”
“mamma, ti avverto: io questo qui non lo sopporto proprio”.

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Inserito in Nonsolomamma con tag hobbit | 48 Commenti

pronto?

by elasti
191

ore 11,30 circa, nell’elasti-redazione.
“pronto?”
“pronto, qui è il quirinale. chiamo per conto del presidente”
oh signur benedètt, come direbbe mister incredible il barese. o hanno sbagliato numero o è uno scherzo. stai calma-calma-calma-calma.
“ehm, buongiorno”
“il presidente vorrebbe invitarla l’8 marzo alla cerimonia qui al quirinale, per la festa della donna”
ok. è uno scherzo. ma perché a me? e dove hanno trovato il mio numero di cellulare? e perché chiamano proprio quando sono in ufficio… ora chiedo se è uno scherzo. no, non si può. se poi non lo è faccio la figura della cretina.
“…”
“quest’anno, abbiamo deciso di dedicare la cerimonia al tema della conciliazione tra famiglia e lavoro e lei ci sembra un caso esemplare, sia per la sua storia personale sia per i temi di cui si occupa e di cui scrive. può partecipare?”
mi sudano talmente le mani che il telefonino potrebbe sgusciarmi via come una saponetta. adesso chiedo a questa gentile signora di darmi il tempo di asciugarmele, di fare training autogeno per ricominciare a respirare e magari di fare un salto in bagno.
“ecco, diciamo che… be’, devo sistemare i bambini, a proposito di conciliazione, ma… direi che… insomma, non è che, se si viene invitati dal quirinale al quirinale, si può dire: ‘non so, ci devo pensare’. uno normale risponde: ‘vengo certamente grazie mille mila’ e poi si organizza”
“ne sono felice. anche perché il presidente si sarebbe molto dispiaciuto se lei avesse declinato l’invito”
adesso scoppio in singhiozzi. mai sia che il presidente, quel presidente, si dispiaccia.
“non ci penso neppure a declinare l’invito”
“allora scrivo okkei vicino al suo nome?”
“scriva okkei senza esitare. grazie. ma… cosa vi aspettate da me? devo parlare? stupirvi con effetti speciali? perché io, non è che…”
“non dovrà fare niente se non presenziare e forse rispondere a qualche domanda dei giornalisti. stia tranquilla: sarà una festa”
“tranquilla… ma… come funziona? non è che mi potrebbe mandare una email con… non so, il programma, l’organizzazione…”
“non è costume del quirinale diramare email con il programma delle sue iniziative”
ma io come faccio? mi presento lì, l’8 marzo, ai corazzieri, e dico: “buongiorno signori corazzieri, sono elasti, il presidente mi aspetta dentro per una festa”? come funziona? mi spieghi almeno come funziona.
“ah. sì, certo, immagino. non ho grande dimestichezza con le istituzioni in generale e con il quirinale ancora meno…”
“riceverà un invito ufficiale”
“ah. e quale canale usate per… diramare inviti ufficiali?”
“la posta”
“perfetto. avete anche il mio indirizzo, oltre al numero di telefono?”
“veramente no. me lo dia”
“allora: elasti, via…”
adesso che sente il mio nome, questa gentile signora si accorgerà di avere sbagliato persona e butterà giù il telefono insultandomi.
“benissimo. allora ci vediamo giovedì 8 marzo”
no! aspetti. non mi lasci così. non mi ha detto come ci si veste, come ci si trucca, come ci si p