Siamo entrati nello Ior, la banca della Santa Sede: che ha un patrimonio di 5 miliardi di euro ed è di nuovo nella tempesta. Come tutti i vertici della Chiesa, dove è in corso un’incredibile lotta tra cardinali. Un’anticipazione dell’ampia inchiesta suoi retroscena della lotta in corso all’interno del vaticano in edicola oggi sull’Espresso
Dopo quelle comprate a prezzo di favore dallo Ior e quella dell’Ater abitata abusivamente all’Aventino, la governatrice ha acquistato un immobile anche a Parigi. Un buon segno, se non altro, per chi spera nell’espatrio a fine mandato
Monti ha deciso, Roma non sarà candidata ai Giochi del 2020. E meno male: sarebbe stata una spesa scriteriata, a fronte dei sacrifici chiesti al Paese. Non a caso Londra, che li farà quest’estate investendo trenta miliardi di euro, si è già pentita. E i giochi di Atene del 2004 sono stati all’origine dell’attuale crisi della Grecia
di ANTONELLO DE GENNARO
Ancora una volta viene fuori la evidente limitata competenza di alcuni ex-appartenenti della Guardia di Finanza di Milano frettolosamente e stranamente assunti in “blocco” dal Gruppo Poste Italiane guidato da Massimo Sarmi. A confermarlo per ironia della sorte è proprio il Gat -Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza (da cui provengono gli ex-finanzieri ora in forze a Poste Tutela) che sta sta indagando sotto il coordinamento dei pubblici ministeri Nello Rossi e Nicola Maiorano della Procura della Repubblica Roma. Il minuscolo programma informatico, rilevano le Fiamme Gialle, è in grado di modificare le operazioni via internet di utenti di conti online, andando a cambiare il beneficiario e l’importo della somma da bonificare.
I Carabinieri di Sanremo hanno sequestrato lo yacht di Paola Perego. La conduttrice aveva noleggiato lo Yacht da una società amministrata da lei stessa con sede legale presso l’ufficio di suo marito Lucio Presta. Le infrazioni sono state commesse dai proprietari della società di charting
AGGIORNAMENTO L’accusa è evasione delle accise sui carburanti. I carabinieri hanno sequestrato lo yacht ormeggiato a Sanremo a bordo del quale soggiornava Paola Perego. La barca si chiama Villa sul mare, e appartiene alla società Royal Yacht srl. All’origine del provvedimento ci sarebbe una presunta violazione delle disposizioni legislative sulle imposte sulla produzione e sui consumi e in particolare l’evasione delle accise sui carburanti. Infrazioni commesse non da Perego, ma dai soci della ditta proprietaria della barca.
Disavventura per la soubrette che doveva inaugurare venerdì sera la sala slot «Royal Game» di San Pietro. Insulti e botte alla pizzeria Basiliko dove la valletta era a cena col fidanzato, degli amici e il titolare del locale che voleva pagarla di meno. Aggredito anche il fotografo del quotidiano L’ ARENA di Verona
di DANIELA ANDREIS
Onori e oneri per chi lavora nel mondo dello spettacolo, si sa. Di disavventure i vip ne passano, pur in una vita considerata da molti come «dorata», ma quella vissuta a Legnago dalla soubrette Alessia Fabiani sarà difficile da scordare. L’ex valletta di Gerry Scotti e di Paolo Bonolis, e protagonista di vari calendari sexy, è arrivata nella nostra città attraverso il tam tam mediatico di Facebook per inaugurare una nuova sala giochi per un compenso pattuito in 5.500 euro, ma se ne è andata pesta. Nel vero senso della parola: l’attrice, infatti, è stata coinvolta in una rissa prima verbale, poi a suon di botte, che l’ha mandata al pronto soccorso. Sfumata l’inaugurazione – e probabilmente anche il compenso – lividi a lei, sulle braccia e al collo forse per un colpo di frusta, e al suo fidanzato Fabrizio Cherubini, sono ciò che rimane di una serata dagli esiti inimmaginabili.
Una Ferrari gialla modello 430 che sorpassa in curva. E’ il 9 aprile del 2009, lungo via dei Castelli Romani a Pomezia, e alla guida c’è l’onorevole de Pdl. Gli agenti lo fermano chiedendo patente e libretto, ma lui esibisce un certificato sanitario
di ANGELA MARIA ERBA
Non avrebbe esibito la patente ai carabinieri. E poi li avrebbe denunciati, accusandoli di aver compilato un falso verbale. Per questo il senatore del Pdl Antonio Angelucci è stato rinviato a giudizio per calunnia. Una Ferrari gialla modello 430 che sorpassa in curva. E’ il 9 aprile del 2009, lungo via dei Castelli Romani a Pomezia, e alla guida c’è l’onorevole Angelucci. Gli agenti lo fermano chiedendo patente e libretto, ma lui esibisce un certificato sanitario. Da quell’episodio nasce prima una querela e poi un’inchiesta.
L'on. Maurizio Paniz
di PAOLO OJETTI
L’onorevole prof. Avv. Maurizio Paniz da Belluno, classe 1948 ha l’altra sera raggiunto le impervie vette delle Alpi Giulie. Abbandonato il rifugio, è stato visto mentre si buttava a capofitto contro un daino, gridando: “Mubarak, dove sei?”. Il daino lo ha evitato con un brusco scatto di reni e, nemmeno spenta l’eco dell’invocazione, l’avvocato ha tentato di togliersi la vita aggrappandosi a uno stambecco che caracollava su un burrone. Lo stambecco lo ha disarcionato e l’avv. on. prof. Maurizio Paniz – così si legge nella relazione della protezione civile friulana – è stato portato a valle su uno slittino. Nelle note si leggeva anche: “Nonostante i sedativi, l’avvocato ha continuato a urlare: Ruby, Ruby, perché mi perseguiti?”.
L’accusa della procura di Napoli è di truffa e bancarotta fraudolenta. I dati di vendita del quotidiano socialista sarebbero stati gonfiati per rientrare nei parametri del Dipartimento per l’editoria, con false vendite in blocco o per “strillonaggio”. Il senatore: “Rinuncio alle prerogative da parlamentare”
Il senatore del Pdl Sergio De Gregorio è indagato insieme a Valter Lavitola per truffa e false fatturazioni nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti pubblici al quotidiano l’Avanti. L’inchiesta riguarda l’erogazione di oltre 23 milioni e 200 mila euro in un arco di tempo che va dal 1997 al 2009 a titolo di contributi per l’editoria. Fondi che, secondo l’accusa, De Gregorio e Lavitola avrebbero ottenuto facendo ricorso a fatture per operazioni inesistenti e documenti che attestavano, contrariamente al vero, che la società editrice, la International Press, possedeva i requisiti sulla tiratura delle copie vendute. Su questo fronte, i dati di vendita del quotidiano sarebbero stati gonfiati dichiarando vendite in blocco al di fuori delle edicole o per “strillonaggio”, in realtà mai realizzate. Così il Dipartimento per l’editoria presso la Presidenza del Consiglio sarebbe stato tratto in inganno.
No alla richiesta di Camera e Senato che avevano sollevato il conflitto di attribuzione Le reazioni: Bondi (Pdl) parla di “democrazia dimezzata” Il Pd: una sentenza ineccepibile
Il processo Ruby, che vede imputato a Milano Silvio Berlusconi di concussione e prostituzione minorile, può andare avanti. La Corte Costituzionale ha tolto un macigno che rischiava di far ripartire tutto da zero, bocciando nel merito il conflitto di attribuzione che era stato sollevato dalla Camera dei deputati contro i pm di Milano e contro il gip che aveva disposto il giudizio immediato per l’allora premier. La richiesta di Montecitorio alla Consulta era, infatti, quella non solo di dichiarare che «non spettava» ai magistrati di Milano procedere, mentre avrebbero dovuto trasmettere gli atti al tribunale dei ministri, ma soprattutto di annullare tutti gli atti compiuti, compreso il decreto con cui un anno fa il gip aveva disposto il giudizio immediato per l’ex premier. Più che soddisfatta perciò la Procura di Milano: «finalmente ha prevalso la forza del diritto su quella del denaro», commenta il professore Federico Sorrentino, che davanti alla Consulta ha sostenuto le ragioni dell’ufficio giudiziario guidato da Edmondo Bruti Liberati.
Gabriele Sandri
L’agente della Polstrada è stato giudicato colpevole dell’omicidio volontario del tifoso della Lazio anche nell’ultimo grado di giudizio. Confermata la tesi del Pg: “Lo sparo non era indirizzato alle ruote della macchina ma ha colpito direttamente il ragazzo”
di Antonello de Gennaro
Confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione la condanna a 9 anni e 4 mesi per l’agente della Polstrada Luigi Spaccarotella. L’agente è stato dichiarato colpevole dell’omicidio volontario del tifoso della Lazio, Gabriele Sandri, avvenuto l’11 novembre 2007 sull’A1 nei pressi dell’area di servizio Badia del Pino, ad Arezzo. La Corte ha quindi rigettato il ricorso presentato dai legali di Spaccarotella contro la sentenza emessa dalla Corte d’assise d’Appello di Firenze, che aveva riconosciuto l’omicidio volontario con dolo eventuale, ed ha dato ragione al sostituto procuratore generale,Francesco Iacoviello. Quest’ultimo sosteneva che “l’agente non sparò alle gomme quella mattina dell’11 novembre 2007 quando fu ucciso Gabriele Sandri”, e l’ha ribadito questa mattina nella requisitoria.
Come ogni martedì il sito Dagospia anticipa le “chicche” del settimanale CHI in edicola oggi. Rubrica che contiene molto spesso delle bufale giornalistiche o ancor peggio delle disinformazioni. E quindi, dove meglio potrebbero essere pubblicate del sito Dagospia ? Il settimanale diretto dall’amico Alfonso Signorini racconta di una dolce top model italiana in attesa di un bebè e scrive :”Maria Carla Boscono, una delle modelle più famose del mondo, per un po’ abbandonerà le passerelle perché in dolce attesa. Felicissimo il compagno, l’imprenditore Andrea Patti, noto come il signor Valtur. I due hanno comunicato la felice notizia agli amici più intimi“. Peccato che il signor “Valtur” & famiglia siano pieno di debiti e prossimi al fallimento !
Una spesa pubblica gigantesca. Tra candidatura, impianti, strade, alberghi e il resto. Le varie cricche sono già pronte a buttarsi. Forti dei precedenti del 2006 e del 2009. Sarà un’altra grande mangiatoia? Il sindaco Alemanno: “Monti domani mi riceverà”. Ma Palazzo Chigi smentisce
Alemanno per tutto il giorno di ieri , ha annunciato l’incontro: «Martedì ( oggi – n.d.r.) incontrerò il presidente Monti». Non solo. Si è spinto molto in là: «Sono fiducioso che la sua scelta sarà positiva». Così, ha parlato a poco più di ventiquattr’ore dalla decisione finale sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, il sindaco reduce dalla seconda grande nevicata sulla Capitale. E per tutta la giornata di lunedì non ha fatto altro che dettare comunicati e rilasciato dichiarazioni piene di manifesto ottimismo: Monti firmerà. Il sindaco della Capitale faceva poi capire di puntare molto su quell’incontro previsto per ieri e poi slittato a oggi, martedì 14 febbraio: sarà proprio il premier a dover mettere la firma finale sul documento che sancirà la partecipazione di Roma alla corsa per i Giochi del 2020.