Incidenti da valanghe e condizioni nivometeorologiche in Italia
negli ultimi 15 anni
Anselmo Cagnati, Alberto Luchetta, Mauro Valt,
Stefano Sofia and Renato Zasso
ARPAV-
Centro Valanghe di Arabba
Via Pradat, 5, 32020 ARABBA BL, ITALY
Tel ++ 436 79227, Fax ++ 436 79319, E-mail Cva@arpa.veneto.it
L'Associazione
Interregionale Neve e Valanghe (AINEVA) da oltre 15 anni raccoglie dati e
informazioni relative agli incidenti da valanghe. E' noto infatti che dalle
analisi degli eventi accaduti in passato possibile individuare le linee
comportamentali e le azioni utili per la riduzione del rischio.
In
questo lavoro vengono presentate le statistiche relative a pi di 500 incidenti
da valanga avvenuti sull'arco alpino italiano che hanno determinato oltre 300
morti. E' stata inoltre considerata l'incidenza di alcune nuove attivit
sportive praticate sulla neve quali lo snowboard e l'escursionismo con
racchette da neve.
Gli
incidenti sono stati correlati con l'andamento delle condizioni
nivometeorologiche e con il grado di pericolo regionale espresso secondo la
scala europea del pericolo di valanghe. Le analisi effettuate hanno consentito
di ricavare utili elementi per migliorare l'azione preventiva svolta attraverso
i bollettini valanghe regionali e per indirizzare le attivit di soccorso verso
le tecniche pi efficaci.
In Italia dati sugli incidenti da valanga sono
raccolti da diverse organizzazioni preposte alle prevenzione e al soccorso in
montagna: gli Uffici Valanghe afferenti allAINEVA, il Corpo Nazionale del
Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), lAlpin Verein Sudtirol (AVS), il
Servizio Valanghe Italiano (SVI/CAI) e il Soccorso Alpino della Guardia di
Finanza (SAGF).
Per ogni incidente, oltre al semplice conteggio dei
travolti e dei danni che hanno riportato, sono raccolte, per quanto possibile,
informazioni sulla dinamica dellevento con
una relazione che illustra le condizioni del terreno, meteorologiche e
nivologiche arricchita con schizzi e fotografie. Le relazioni vengono in
seguito utilizzate per preparare il resoconto sugli incidenti che presentato
nella riunione annuale della Commissione Internazionale del Soccorso Alpino
(CISA-IKAR). Gli eventi catalogati sono limitati agli incidenti veri e propri,
quelli cio che hanno interessato persone e, in taluni casi, hanno richiesto
lintervento delle squadre di soccorso oppure sono stati oggetto di studio da
parte degli Uffici Valanghe. Non vengono normalmente presi in considerazione
gli incidenti di cui non si hanno notizie
documentate e gli eventi che hanno provocato solo danni materiali. Per
quanto riguarda i distacchi di seracchi viene seguita la regola fissata dalla
CISA-IKAR prendendo cio in considerazione solo quei distacchi di blocchi di
ghiaccio che hanno provocato di seguito una valanga.
Nel presente lavoro e principalmente negli elaborati
grafici, quando si fa riferimento ad eventi relativi ad un anno, o ad una
stagione, da intendersi lanno
idrologico e cio il periodo che va dal
1 ottobre 1999 al 30 settembre 2000. Per la
ricostruzione storica di alcuni eventi, sono stati consultati i lavori di
Gansser 1986, Cagnati e Valt 1989 e 2001, Valla 1990 e Zuanon 1996.
2. La situazione in Italia
In Italia, dalla stagione invernale 1986-1987, sono
stati rilevati 511 incidenti da valanga
che hanno provocato 303 morti. 497 incidenti da valanga sono accaduti
sulle Alpi, 14 sugli Appennini. Il tasso di mortalit
stato del 59%. (Fig.1)
Le categorie di attivit maggiormente interessate sono state lo sci
alpinismo (44% degli incidenti), lo sci
fuori pista (28% ) e lalpinismo (13%).
Complessivamente, l85% degli incidenti da valanga sono accaduti nella pratica
di attivit sportive in aree non controllate. (Fig.2)
Anche se dimostrata una correlazione diretta con
il regime delle precipitazioni nevose, dalla stagione invernale 1992-1993,
sembra esserci una buona concordanza di fase fra il cumulo annuale di neve e gli incidenti da valanga (il cumulo annuale
di neve fresca il valore medio di 4
stazioni rappresentative delle alpi italiane ubicate a una quota intorno a 2000
m: Bardonecchia-Richemolles e Valtournenche-Cignanaz per le Alpi occidentali,
Aprica per le Alpi centrali e Lago di Cavia-Cima Pradazzo per le Alpi orientali).
Da notare come il maggior numero annuale di incidenti da valanghe della serie
esaminata (63) si sono verificati nella stagione invernale pi nevosa degli
ultimi 25 anni (2000-2001). (Fig.3)
Un fenomeno che merita particolare attenzione il
costante incremento di incidenti da valanghe riguardanti nuove categorie di
attivit che nellultimo decennio hanno
avuto un grande sviluppo quali snowboarding, racchette da neve e salite di cascate di ghiaccio.
Particolarmente allarmanti i dati riguardanti gli incidenti avvenuti durante la
scalata di cascate di ghiaccio: nelle ultime 4 stagioni invernali sono stati
documentati 9 incidenti con 13 vittime. (In Fig. 2 gli snowboarders
rientrano nella categoria sciatori fuori pista, i ice-fall
climbers (salite di cascate di ghiaccio) nella categoria alpinisti e i
escursionisti con racchette da neve nella categoria diversi). (Fig .4)
Gli incidenti avvenuti nella pratica dello sci
alpinismo e dello sci fuori pista rappresentano il 72% del totale degli
incidenti . Considerando solo lo sci alpinismo, il 72% degli incidenti sono
avvenuti nella fase di discesa. Da ci emerge che negli incidenti da valanga la
discesa al di fuori delle piste controllate rappresenta una fase critica. (Fig
5)
Dai casi esaminati risulta che in caso di incidente
da valanga solo il 35% dei travolti (corrispondente al 15% dei presenti sul
luogo dellincidente) rimane completamente sepolto la possibilit di attuare qualsiasi
iniziativa. Da ci emerge una grande potenzialit delle tecniche di autosoccorso.
(Fig. 6)
I sistemi di ricerca che hanno consentito il
ritrovamento del maggior numero di sepolti sono stati i cani da valanga e il
sondaggio. Questi sistemi non hanno tuttavia consentito di ritrovare un elevato
numero di persone ancora in vita. Lutilizzo di tecniche di autosoccorso
ancora poco diffuso e poco efficace forse per il non corretto utilizzo dei
sistemi di ricerca (ARVA). (Fig.7)
La scala europea del pericolo di valanghe utilizzata dai servizi valanghe italiani dal 1994.
Nel periodo di utilizzo della scala sono stati documentati 274 incidenti da
valanga con 129 vittime. Il grado di pericolo con cui si sono verificati il
maggior numero di incidenti (60%) il 3: marcato. Con i gradi estremi (1: basso, 5: molto alto) sono stati documentati
rispettivamente 5 e 1 incidenti. (Fig. 8)
Dal 1994 ad oggi 46 incidenti da valanghe (17% del
totale del periodo) sono avvenuti ad inizio o a fine stagione invernale in
assenza di bollettino valanghe regionale. (Fig. 9)
Lanalisi degli incidenti da valanghe avvenuti in Italia negli ultimi 15 anni ha dimostrato che:
gli incidenti riguardano principalmente la pratica di attivit sportive in aree non controllate
nellultimo decennio esiste una netta correlazione fra incidenti da valanghe e cumulo annuale di neve fresca
nellultimo decennio c stato un continuo incremento di incidenti da valanghe riguardanti nuove attivit sportive (snowboard, scalata di cascate di ghiaccio, escursionismo con racchette da neve)
la fase critica la discesa (con sci o snowboard) al di fuori delle piste controllate
le tecniche di autosoccorso sono ancora poco diffuse e mal utilizzate
i servizi di previsione valanghe devono compiere uno sforzo maggiore per la produzione di informazioni sul pericolo di valanghe durante tutto lanno e non limitatamente alla stagione invernale.
Si ringrazia il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), lAlpin
Verein Sudtirol (AVS), il Servizio Valanghe Italiano (SVI/CAI) e il Soccorso
Alpino della Guardia di Finanza (SAGF) per i dati messi a disposizione.
Inoltre, il presente lavoro stato reso possibile grazie alla collaborazione
dei Servizi Valanghe delle Regioni e
Province Autonome aderenti allAINEVA e in particolare di Giovanni Peretti e
Eraldo Meraldi del Centro Nivometeo di Bormio.
Brugger H. e
M.Falk. 1992. Le quattro fasi del
seppellimento da valanga. Neve e Valanghe, n16, pagg.24-31
Brugger H., B.Durrer e M.Falk. 1994. Sepolti da valanga, considerazioni mediche.
Neve e Valanghe, n 22, pagg.40-45
Cagnati A., M.Valt. 1989.
Incidenti da valanga: alcuni casi
tipici degli ultimi cinque anni. Le Alpi Venete, anno XLIII, n. 2, pp.
179-189
Gansser
F.. 1986. Le vittime da valanga in Italia
in due decenni. Neve e Valanghe, n 3, pag.70-71
Valla F. 1990. Gli incidenti da valanga sulle alpi: studio statistico dal 1975 al 1989.
Neve e Valanghe, n 9, pagg. 22-29.
Valt M., A,Cagnati, R.Zasso, G.Peretti, E.Meraldi.
2001. Gli incidenti da valanga nel fuoripista. Neve e Valanghe n42,
pagg.18-23
Zuanon J.P.. 1996. Valanghe destate e dautunno: un rischio
poco conosciuto. Neve e Valanghe, n 28, pagg. 6-15
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9