Area (e)X Enel



Il nostro appello


Posted by admin Posted on Feb - 7 - 2012

Gentile Sindaco Pisapia,

ci rivolgiamo a lei per chiederle di modificare il progetto dell’area Ex Enel nella

zona prospiciente il Cimitero Monumentale della nostra città approvato dalla sua

giunta e dal Consiglio comunale. Si tratta di un progetto architettonico di scarsa,

o nulla, qualità architettonica in una zona così importante del centro di Milano.

Il recupero di quest’area, abbandonata e da bonificare, è essenziale, ma non a

costo di sacrificare la qualità a vantaggio della quantità.

Il comitato Area Ex Enel vuole porre al sindaco e all’impresa Porta Volta SPA

alcune questioni che non vogliono per sua natura essere antitetiche, polemiche

o pregiudiziali, ma che si pongono come proposta costruttiva ragionevole e

migliorativa del progetto:

 

1. Chiediamo di rivedere le altezze dei volumi edilizi, cercandone di più consone

al tessuto preesistente, compensando eventualmente questa riduzione, se

necessario, con un aumento della superficie.

 

2. Attuare un progetto di conservazione e riuso architettonico dell’edificio storico

prospiciente la fabbrica del Vapore, memoria storica della Milano operaia del

’900.

 

3. Trasferire la proprietà degli oneri urbanistici (piazze, parcheggio e edificio

dell’Adi) in mano pubblica, come tra l’altro è obbligo per legge in caso di

scomputo degli oneri. Evitando l’ambigua definizione di “uso pubblico” lì dove è

proprietà privata.

 

4. Nel caso non fosse possibile per legge e tempistiche indire un concorso,

nominare un architetto di riconosciuta e acclarata professionalità. Usare

comunque lo strumento del concorso di idee per gli spazi pubblici, alimentando

un circolo virtuoso che stimoli i talenti di una città che vuole candidarsi a

capitale Europea. La qualità architettonica e progettuale è una condizione

irrinunciabile per il futuro di una città e di un territorio.

 

Nella sua giunta comunale vediamo l’opportunità che Milano possa diventare

un laboratorio innovativo, progressivo e inedito in cui combinare sostenibilità

finanziaria, trasparenza, consapevolezza delle scelte, equità sociale e qualità

diffusa dei manufatti e dei luoghi che abiteremo, in vista dell’approvazione del

nuovo Piano Governo del Territorio. Perché oggi la battaglia per la qualità dei

luoghi è strategica, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista etico,

cioè politico. È una battaglia di progresso e futuro, che salvaguarda da una parte

la memoria vera, attiva e non malinconica dei luoghi, e dall’altra chiede progetti

innovativi, diversi, che facciano scuola, ambiziosi nel loro desiderio diffuso di

qualità sociale e ambientale.

Lei come Sindaco ha la forza, se lo vuole, di ridiscutere tutto questo con i

proprietari dell’area prima dell’ultima approvazione.

Proviamo insieme a trovare una soluzione di concordia, costruttiva e positiva per

tutte le forze in campo: i cittadini, il comune e l’impresa.

 

Marco Belpoliti, Marco Biraghi, Gianni Biondillo, Luca Molinari, Roberto Marone,

Alberto Saibene

 

Hanno firmato l’appello:

(per firmare l’appello lasciare un commento a questo post)

 

Biba Acquati, architetto

Giovanni Anceschi, docente universitario

Annalisa Angelini, doppiozero.com

Rosellina Archinto, editore

Bruno Arpaia, scrittore

Gae Aulenti, architetto

Paola Avigdor, relazioni esterne Guanda

Marina Ballo Charmet, fotografa

Camilla Baresani, scrittrice

Gabriele Basilico, fotografo

Emilio Battisti, architetto

Carlo Bertelli, storico dell’arte

Giovanna Bertelli, storica dell’architettura

Alessandro Bertante, scrittore

Dino A. Betti Van der Noot, compositore

Giorgio Bigatti, docente universitario

Gentucca Bini, stilista

Giorgio Boatti, scrittore

Stefano Bocchi, docente universitario

Andrea Boschetti, architetto

Laura Bosio, scrittrice

Mario Botta, architetto

Luigi Brioschi, editore

Michele Brunello, architetto

Ampelio Bucci, imprenditore

Giovanna Calvenzi, fotoeditor

Paola Calvetti, scrittrice

Mara Campana, docente

Gianni Canova, critico cinematografico

Cesare Maria Casati, direttore rivista l’Arca

Lorenzo Castellini, Esterni

Francesco M. Cataluccio, saggista

Giulio Cavalli, attore

Gherardo Colombo, presidente Garzanti

Editore

Renata Colorni, direttore editoriale

Carlotta Cristiani, montatrice

Denis Curti, curatore

Michele Dantini, critico d’arte

Lorenzo Degli Esposti, direttore dell’Architectural & Urban Forum

Paola Di Bello, artista

Nino di Majo, regista

Giuseppe Di Napoli, saggista e docente

Luca Doninelli, scrittore

Giulio Ernesti, docente universitario

Titti E. Fabiani, designer

Gian Arturo Ferrari, Centro per il libro

Beppe Finessi, designer

Umberto Fiori, poeta

Walter Fontana, scrittore

John Foot, University College of London

Luca Formenton, editore

Francesco Franceschi, imprenditore

Francesco Fresa, architetto

Giuseppe Genna, scrittore

Mario Gorni, Careoff-DOCVA

Luigi Grazioli, scrittore

Joseph Grima, direttore Domus

Claudio Guenzani, architetto

Camilla Invernizzi, agenzia fotografica

Fulvio Irace, storico dell’architettura

Francesco Jodice, fotografo

Helena Janeczk, scrittore

Roberto Koch, fotografo

Stefano Laffi, sociologo

Vincenzo Latronico, scrittore

Paola Lenarduzzi, grafica

Armin Linke, fotografo

Rolando Mastrodonato, Vivi e progetto un’altra Milano

Martina Mazzotta, Fondazione Mazzotta

Sergio Menichelli, grafico

Paolo Mereghetti, critico cinematografico

Silvia Micheli, storica dell’architettura

Laura Montedoro, docente universitario

Lucio Morawetz, libraio

Guglielmo Mozzoni, architetto

Melina Mulas, fotografa

Fabio Novembre, designer

Bruno Oliviero, regista

Gloria Origgi, docente universitario

Maria Pace Ottieri, scrittrice

Eva Pattis, psicoanalista

Filippo Pagliani, architetto

Giacomo Papi, scrittore

Tim Parks, scrittore

Mario Piazza, direttore Abitare

Gianfilippo Pedote, produttore

Giacomo Polin, architetto

Oliviero Ponte di Pino, editore

Italo Rota, architetto

Beniamino Saibene, Esterni

Guido Scarabottolo, disegnatore

Ferdinando Scianna, fotografo

Antonio Scurati, scrittore

Salvatore Settis, docente universitario

Giovanna Silva, fotografa

Francesca Simone, restauratrice

Ranuccio Sodi, regista

Chiara Somajni, giornalista

Marina Spada, regista

Pier Paolo Tamburelli, architetto

Marco Travaglio, giornalista

Luca Vitone, artista


Categories: Uncategorized


68 Responses so far.


  1. spacer Matteo says:
    February 20, 2012 at 10:32 am

    Sottoscrivo. E’ ora di finirla di deturpare il nostro patrimonio storico-urbanistico.

    Reply
  2. spacer marino ferrari says:
    February 16, 2012 at 8:44 am

    sottoscrivo l’appello

    Reply
  3. spacer paolo ranieri says:
    February 15, 2012 at 10:07 am

    sottoscrivo

    imprenditore

    Reply
  4. spacer matilde brambilla says:
    February 14, 2012 at 11:45 am

    sottoscrivo questo appello

    Reply
  5. spacer Anna Stuart Tovini says:
    February 13, 2012 at 4:43 pm

    sottoscrivo

    Reply
  6. spacer paola domenichini says:
    February 12, 2012 at 2:52 pm

    sottoscrivo

    Reply
  7. spacer Chiara Copello says:
    February 12, 2012 at 11:35 am

    sottoscrivo

    Reply
  8. spacer manuelita maggio says:
    February 12, 2012 at 11:32 am

    architetto

    Reply
  9. spacer Riccardo Fiandra says:
    February 11, 2012 at 10:16 am

    sottoscrivo

    Reply
  10. spacer Amalia says:
    February 10, 2012 at 2:56 pm

    Troppo cemento in una città con poco verde. Destiniamo quell’area a spazio pubblico con molto verde. Se proprio si deve costruire lo si faccia fare a un architetto nel rispetto dell’ambiente e secondo le più avanzate tecniche di risparmio energetico. Si faccia un edifico “passivo” a consumo zero. E’ così difficile Sindaco e Giunta?

    Reply
  11. spacer Giuseppe Betti says:
    February 10, 2012 at 2:23 pm

    sottoscrivo

    Reply
  12. spacer Valerio Rocco Orlando says:
    February 10, 2012 at 10:13 am

    Artista

    Reply
  13. spacer Renata Orlandini says:
    February 10, 2012 at 7:41 am

    Sottoscrivo e farò sottoscrivere

    Reply
  14. spacer Liderno Salvador says:
    February 9, 2012 at 2:46 pm

    fotografo

    Reply
  15. spacer stefano grandi says:
    February 9, 2012 at 2:36 pm

    Basta cemento: ce ne è fin troppo.

    Reply
  16. spacer Salvatore Gregorietti says:
    February 9, 2012 at 10:47 am

    Sottoscrivo

    Reply
  17. spacer Un architetto sorpreso says:
    February 9, 2012 at 8:40 am

    Ma lo pensate davvero?

    Architetti, stilisti, docenti universitari, fotografi, artisti, direttori di riviste e intellettuali vari, tutti stimatissimi (almeno da me): siete davvero tutti d’accordo con quello che avete scritto?

    È sorprendente.

    Davvero pensate che la qualità urbana sia questione di altezze? Davvero pensate il mediocre edificio del Dopolavoro Enel sia meritevole di conservazione? Davvero pensate che la soluzione sia che la Pubblica Amministrazione nomini “un architetto di riconosciuta e acclarata professionalità”? Davvero non vi eravate accorti di nulla prima, quando il piano è stato pubblicato a norma di legge?

    Nulla da eccepire sulla totale inadeguatezza urbana del progetto approvato e sulla mediocrità dell’architettura che sembrerebbe proporre; quindi, massima solidarietà a chi si spende per promuoverne un radicale miglioramento. Ma, da qui a condividere affermazioni confuse, antiurbane e populiste…

    Reply
    • spacer Stefano says:
      February 9, 2012 at 2:48 pm

      Bravo, l’edificio ENEL è una schifezza!! Che lo si butti giù il più velocemente possibile.

      Reply
    • spacer Roberto Rocchetta, architetto says:
      February 10, 2012 at 12:59 am

      1 – La qualità urbana non è questione di altezze, o meglio, non è SOLO questione di altezze. Ma comprende anche la questione delle altezze …soprattutto se ciò che è alto e più visibile è di qualità assai discutibile.
      Una ingombrante e dozzinale volumetria residenziale a libro alta fino a otto piani, a miope saturazione di un isolato di forma regolare, non mi sembra una grande trovata architettonica …ma una banale speculazione da espansione anni ’60, degna di bocciatura in qualunque facoltà di architettura. Spero.

      2 – Certo che non stiamo parlando di Santa Maria delle Grazie …ma davvero penso che il “mediocre” edificio del Dopolavoro Enel sia meritevole di conservazione: soprattutto se sarà sostituito da un edificio ancora più mediocre.
      E’ un segno urbano consolidato e riconoscibile, testimone di un passato, è un efficace argine volumetrico a una propaggine di città di matrice berutiana …e non è poi così mediocre.
      Esiste anche una terza opzione tra la totale demolizione e la totale conservazione e cioè un riuso ragionato che non abbia paura di intervenire in modo consistente ma puntuale sul manufatto.
      L’architettura, se è davvero tale, dovrebbe essere in grado di intervenire sull’esistente con intelligenza e fantasia.

      3 – Non sarà “un architetto di riconosciuta e acclarata professionalità” la soluzione? Perchè no! …Certo non è una soluzione quella attualmente adottata.
      Si potrebbe, più semplicemente e linearmente, percorrere la via del concorso: farebbe così schifo? E’ uno dei pochi sistemi per tentare di ottenere qualità urbana. Inoltre l’area in oggetto è un snodo importante del tessuto urbano.

      4 – Io me ne sono accorto adesso, altrimenti mi sarei espresso prima. Purtroppo il tempo non mi consente di controllare tutto ciò che che l’amministrazione, in ambito urbanistico-edilizio, approva.

      5 – Perchè non ti firmi?

      Reply
      • spacer Matteo says:
        February 20, 2012 at 10:31 am

        Non posso far altro che sottoscrivere queste parole.

        Reply
  18. spacer Maria Paola Piazza says:
    February 9, 2012 at 4:50 am

    Sottoscrivo

    Reply
  19. spacer Livia Vertova says:
    February 9, 2012 at 1:15 am

    Sarebbe un obbrobrio urbanistico e una disgrazia per i residenti per non parlare della diminuzione patrimoniale degli immobili di chi ha avuto la ‘sfortuna’ di comprare lì la propria abitazione in tempi non sospetti in cui nessuno pensava che l’amministrazione pubblica potesse diventare un nemico del cittadino e il sindaco un satrapo dittatore. Non parliamo poi del verde urbano e della vivibilità cittadina. Sottoscrivo

    Reply
  20. spacer Rosanna Zanella says:
    February 9, 2012 at 12:18 am

    Sottoscrivo

    Reply
  21. spacer Joseph says:
    February 8, 2012 at 11:31 pm

    Sottoscrivo, non i può costruire proprio qualunque cosa di fronte al Cim Monumentale. Recuperiamo il tutto. Grazie.

    Reply
  22. spacer maddalena gallina says:
    February 8, 2012 at 9:56 pm

    basta cemento

    Reply
  23. spacer annamaria salvadori says:
    February 8, 2012 at 9:50 pm

    SOTTOSCRIVO!

    Reply
  24. spacer vincenzo onida says:
    February 8, 2012 at 9:05 pm

    A Milano abbiamo demolito ormai buona parte dell’interessantissimo patrimonio archeologico industriale con totale insensibilità per la nostra storia sociale, architettonica, urbanistica. Penso a via De Castillia, la Bovisa ecc. L’area prospicente al Monumentale è una rara rimanenza perfettamente organica al tessuto abitativo. Mi meraviglia che le sopraintendenze permettano ancora questo scempio. Stanno costruendo edifici anonimi trasformando Milano in una affollata piccola Dubai di provincia. Questa giunta ha il dovere di cambiare segno.

    Reply
  25. spacer Ilaria Jahier says:
    February 8, 2012 at 8:43 pm

    sottoscrivo l’appello e spero!

    Reply
  26. spacer Luca Spagnolo says:
    February 8, 2012 at 6:52 pm

    sottoscrivo

    Reply
  27. spacer Ezio Tomiello Architetto says:
    February 8, 2012 at 6:42 pm

    Sottoscrivo con ferma convinzione l’appello, confidando che una persona come il sindaco Pisapia non rimanga indifferente alle osservazioni sollevate.

    Reply
  28. spacer Guido Parisi says:
    February 8, 2012 at 6:01 pm

    Non vivo a Milano ma sono comunque contro a tutto ciò che mira al deturpamento della qualità di vita e all’abbattimento di edifici simboli di memoria storica senza la quale non saremmo nulla. Riguardatevi Blade Runner. Perciò sottoscrivo l’appello !

    Reply
  29. spacer raffaella says:
    February 8, 2012 at 5:46 pm

    Basta cemento e speculazione edilizia ho votato Pisapia per una Milano Ciclabile e verde

    Reply
  30. spacer Roberto Rocchetta, architetto says:
    February 8, 2012 at 5:32 pm

    Sottoscrivo con convinzione l’appello!

    A prescindere dalla mal celata matrice speculativa (in termini volumetrici e di dinamiche funzionali) individuabile con una semplice visione dei rendering, emerge platealmente la deteriore qualità morfologica del progetto.
    Ed emerge con tanta forza (si pensi all’albergo!) anche per il suo trovarsi in un’area caratterizzata da pregevoli manufatti architettonici inseriti in un contesto urbano frutto di stratificazioni e storicamente consolidato.

    Io da suo sostenitore mi auguro che Lei, Gentile Sindaco Pisapia, voglia almeno fare proprie le condivisibili proposte di revisione formulate dal comitato Area Ex Enel:

    non vorrei mai che il mancato ascolto delle stesse, e la conseguente realizzazione del progetto nella sciagurata versione attuale, generasse delusione, scoramento …ripensamento in coloro che finora L’hanno sostenuta con sincera convinzione.

    Cordiali Saluti.

    PS Suscita tra l’altro forti perplessità la contraddittoria scelta dell’attuale amministrazione di perseguire, contemporaneamente, la sacrosanta revisione del PGT ereditato (attraverso la valutazione puntuale delle osservazioni e la drastica riduzione delle volumetrie) e la realizzazione di questa versione del progetto “Area Ex Enel”, anch’esso ereditato dalla precedente giunta.

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