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Venticinque anni di Città del Vino

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1987/2012

L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE
CITTÀ DEL VINO
COMPIE VENTICINQUE ANNI

Nel ventennio  che precede la costituzione dell'Associazione nazionale Città del Vino, una serie di avvenimenti attiva i fermenti che porteranno poi, negli anni a venire, alla nascita di fenomeni nuovi legati ad una maggiore attenzione all’ambiente, al recupero della cultura rurale e del vino, alla salute ed al benessere fisico, alla qualità della vita. L’abolizione della mezzadria,  la fortunata avventura televisiva “Viaggio nella valle del Po. Alla ricerca di cibi genuini”  di Mario Soldati e la sua guida “Vino al Vino”,  lo scandalo del metanolo, la fondazione dell’Associazione Slow Food e del Seminario Permanente Luigi Veronelli, solo per citarne alcuni.

Il 21 marzo 1987 nascevano a Siena le Città del Vino, come risposta delle pubbliche amministrazioni e della filiera del territorio alla crisi che aveva colpito il settore. Dai 39 soci di allora agli oltre 500 di oggi, l’Associazione ha attraversato un quarto di secolo dando voce ai piccoli Comuni  e sostenendo l’importanza del “buon governo dei territori”. Numerosi sono stati gli avvenimenti che in questo arco di tempo hanno trasformato il mondo dell’enologia e che ne hanno in qualche modo suggerito e guidato le scelte, dallo sviluppo di progetti legati all'etica ed alla professionalità, alla disseminazione di buone pratiche, dalla promozione di iniziative, convegni ed incontri, fino a sollecitare Governo, Parlamento e Istituzioni pubbliche sui più importanti temi che interessano la filiera vitivinicola e la qualità della vita nei territori del vino.

Per festeggiare i nostri 25 anni di attività e fare il punto su quello che accadrà nel prossimo futuro, abbiamo pensato di pubblicare su questo portale, a partire da oggi, le memorie e le previsioni di ricercatori, giornalisti, produttori, politici e personaggi della cultura che si sono distinti nel loro lavoro di informazione, formazione e conoscenza della qualità agroalimentare, delle eccellenze enogastronomiche, della cultura del paesaggio e del turismo del vino.

  • La Storia

  • Le tappe della fondazione

  • Appello sul vino; il mercato e l'enologia el terzo millennio

  • Gli interventi

Queste testimonianze saranno  successivamente “raccontate” in un volume a firma del Professor Rossano Pazzagli, docente di Storia del Turismo e di Storia Moderna e Contemporanea presso l’Università di Campobasso, che verrà presentato nel 2012 e che rappresenterà una riflessione dell'Associazione sulla sua storia: le origini, l'identità di oggi, le prospettive di domani.


La Storia

Le premesse

Nel ventennio  che precede la nascita dell'Associazione nazionale Città del Vino, una serie di avvenimenti attiva i fermenti che porteranno poi, negli anni a venire, alla nascita di fenomeni nuovi legati ad una maggiore attenzione all’ambiente, al recupero della cultura rurale e del vino, alla salute ed al benessere fisico, alla qualità della vita. Ne riportiamo qui alcuni dei più rappresentativi, come introduzione della cronologia degli eventi che hanno influenzato e cadenzato la vita dell’Associazione.


L’abolizione della mezzadria

L’abolizione della mezzadria con Legge n. 756 del 15 settembre 1964 - che vieta la stipulazione di nuovi contratti di mezzadria, colonia parziaria o soccida (negli anni Ottanta fu poi trasformata in contratto d'affitto) - rimuove quello che da molti era stato considerato un freno all'introduzione di metodi imprenditoriali nell'agricoltura, con la conseguenza di una bassa produttività dei terreni.

Dopo la fortunata avventura televisiva “Viaggio nella valle del Po. Alla ricerca di cibi genuini” (1957), nel settembre del 1969 Mario Soldati  pubblica “Vino al Vino” (Officine Grafiche di Verona della Arnoldo Mondadori Editore), in cui racconta i suoi tre viaggi compiuti attraverso l'Italia alla ricerca dei vini genuini, alcuni famosi, altri noti, altri ancora "scoperti" dall’autore stesso. Non è una semplice guida enologica, ma un libro che parla di paesaggi, di uomini, di case, ville e castelli in un itinerario alla ricerca di una civiltà autentica, legata alla terra e al clima, che ha nel vino uno dei suoi prodotti più sinceri, frutto dell'equilibrio tra natura e cultura. Negli anni '68-'75  Soldati percorse a più riprese  la campagna italiana, con l'intento di salvare le tracce di un mondo che proprio allora cominciava a scomparire.

Lo scandalo del metanolo

Nel 1986 scoppia lo scandalo del metanolo: le prime morti riconducibili alle sofisticazioni risalgono all’inizio di marzo. Nello stesso anno, viene assegnato al sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Alberto Nobili, l’incarico di fare luce sugli avvelenamenti: si aprivano così le indagini su quello che sarebbe stato il primo clamoroso scandalo del settore alimentare. Diciannove morti, decine di persone intossicate, colpite da gravi lesioni, rimaste accecate, l’intero settore vitivinicolo in crisi. Le esportazioni crollarono di oltre un terzo (da quasi 18 a circa 11 mln ettolitri), per un fatturato sceso da 1.668 a 1.260 miliardi di lire (un quarto in meno). Rispetto al 1985, rimasero invenduti 21 milioni di ettolitri di vino in più.

Con il Decreto Legge n. 282/1986  (“Misure urgenti in materia di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari”), viene istituita l'Anagrafe vitivinicola su base regionale - destinata a raccogliere tutte le informazioni su chi produce, detiene, elabora e commercializza, uve, vini, e derivati - e l’Ispettorato centrale repressione frodi, per l'esercizio delle funzioni inerenti alla prevenzione e repressione delle infrazioni nella preparazione e nel commercio dei prodotti agro-alimentari e delle sostanze di uso agrario o forestale.


La scoperta del mangiare lento

Fondata da Carlo Petrini, nasce l’Associazione Slow Food con l'idea di riscoprire il piacere legato al cibo, imparando a conoscere i piatti tradizionali e le tipicità del territorio, riscoprendo quindi antiche usanze legate al rispetto dei tempi e dei ritmi delle stagioni. Una delle basi su cui si fonda è l'educazione agroalimentare, alla quale vengono dedicati con impegno crescente moltissimi corsi, conferenze e seminari finalizzati a diffondere i principi di un'alimentazione sana, attenta al territorio e giusta.

Nasce anche il  Seminario Permanente Luigi Veronelli, che unisce momenti di approfondimento tecnico relativi a questioni viticole, enologiche ed alimentari all'opera di diffusione della cultura materiale attraverso una costante e aggiornata attività didattica rivolta a professionisti ed appassionati.


Le tappe della fondazione

1987

Il Reg. CEE 823/87 stabilisce disposizioni  particolari per tutela a livello europeo dei vini di qualità prodotti in regioni determinate.

Il 21 marzo 1987 nasce a Siena l’Associazione nazionale Città del Vino, come risposta delle pubbliche amministrazioni e della filiera del territorio alla crisi che aveva colpito il settore.

Nasce la srl Gambero Rosso Editore che pubblica, insieme con Slow Food, la guida "Vini d'Italia", curata da Daniele Cernilli e Carlo Petrini, che diventa in breve tempo una delle più autorevoli guide dei vini italiani, sia a livello nazionale che internazionale.

La Legge 8 giugno 1990 n. 142 (“Ordinamento delle autonomie locali”) rovescia i presupposti  dei rapporti tra ente pubblico e cittadino sostituendo al principio della segretezza degli atti quello della trasparenza e modifica le basi della comunicazione istituzionale introducendo nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.


1991

La Commissione Europea approva il Reg. CEE 2092/91, relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla  indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari.


1992

La Commissione Europea approva il Reg. CE n.2081/92 (“Protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli ed alimentari”) e il  Reg. CE n.2082/92 (“Attestazioni di specificità dei prodotti articoli ed alimentari”).

La Legge n. 164/92 e il D.P.R. n. 348/9492 istituiscono una “Nuova disciplina delle denominazioni di origine dei vini”, per la tutela dei vini a livello nazionale.


1993

Nasce il Movimento Turismo del Vino con l’obiettivo di promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Nello stesso anno  inaugura la giornata di Cantine Aperte che, in quindici anni, ha portato l’Italia ad avere circa quattro milioni di enoturisti.
In occasione del convegno di Torrazza (Im), l’Associazione nazionale Città del Vino lancia una proposta di legge sulla tutela e valorizzazione dei vigneti storici.


1995

L’Associazione nazionale Città del Vino partecipa per la prima volta alla BIT - Borsa Internazionale del Turismo di Milano.


1996

L’Associazione nazionale Città del Vino lancia una sfida: dare dignità alla  campagna, considerare il paesaggio viticolo e rurale come patrimonio di primaria importanza. Viene nominata una commissione presieduta da Mario Fregoni, ordinario di viticoltura a Piacenza, e coordinata dall'Architetto Pier Carlo Tesi, che redige il “Piano Regolatore delle Città del vino - Linee guida per un uso sostenibile delle aree viticole e rurali”.

Viene pubblicato “Enoturismo. Caratteristiche della domanda, strategie di offerta e aspetti territoriali e ambientali” di Magda Antonioli Corigliano, il primo di una serie di volumi di interesse tecnico editi dalla  Franco Angeli Editore di Milano. Seguiranno: “Strade del vino ed enoturismo. Distretti turistici e vie di comunicazione” (Magda Antonioli Corigliano, 1999), “La valorizzazione delle produzioni tipiche. Gli itinerari enogastronomici dell’Emilia Romagna” (Silvia Gatti, 2001), “Il marketing del vino istruzioni per l’uso” (Riccardo Pastore, 2002), “Manuale del turismo del vino” (Donatella Cinelli Colombini, 2003).

La Regione Toscana sceglie di tutelare l'immenso patrimonio toscano dando vita a sistemi integrati di offerta turistica, atti a valorizzare e promuovere le zone valutate ad alta vocazione vitivinicola. E’ la prima Legge Regionale sulle Strade del Vino, che anticipa di tre anni la disciplina nazionale.

Davide Paolini firma la Guida 1996 alle Città del Vino.


1997

Viene approvata la prima delle leggi sulla semplificazione amministrativa (conosciute anche come Leggi Bassanini). La  Legge n. 59/97 (“Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa”),  introduce due importanti principi: la semplificazione delle procedure amministrative e dei vincoli burocratici alle attività private, il federalismo amministrativo e cioè il perseguimento del massimo decentramento realizzabile con legge ordinaria, senza modifiche costituzionali.

Luigi Veronelli firma la Guida 1997 alle Città del Vino.


1998

L’Associazione nazionale Città del Vino organizza il 2° Simposio Internazionale “Vino e territorio” in cui il tema della gestione territoriale e, quindi, della pianificazione dei territori viticoli diventa centrale, in funzione anche del turismo del vino. Durante il Simposio - tenutosi a Siena, Montepulciano (Si), Erbusco (Bs), Cembra (Tn) - studiosi ed esperti di 17 paesi europei ed extra europei si confrontarono sui cambiamenti in atto nel mondo del vino sia in campo tecnico, sia sociale ed economico.

L’Associazione Nazionale Città del Vino e il Movimento Turismo del Vino lanciano Calici di Stelle, l’evento durante il quale ogni anno, il 10 agosto, il popolo del vino si riversa nelle vie e nelle piazze italiane per brindare alle stelle cadenti. In ogni borgo, centro storico o piazza coinvolta si svolge la mescita dei migliori vini locali accompagnata da degustazione di prodotti alimentari della tradizione locale e da spettacoli.

A Strasburgo nasce Recevin - La Rete Europea delle Città del Vino, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nelle città europee a vocazione vinicola.


1999

Con il DG AGRI 1999 la Commissione europea definisce la biodiversità come la “variabilità della vita e dei suoi processi. Essa include tutte le forme di vita, dalla singola cellula ai complessi organismi e processi ai percorsi ed ai cicli che collegano gli organismi viventi alle popolazioni, agli ecosistemi ed ai paesaggi”.

Il Reg. CE n.1493/99 disciplina l’“Organizzazione comune del mercato vitivinicolo”, per la tutela dei vini a livello europeo.
 
Il D.M. n.350/1999  detta le “Norme per l’individuazione dei prodotti tradizionali di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173”, per la valorizzazione dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
 
La Legge nazionale 268/99 (“Disciplina delle Strade del Vino”), interviene a regolamentare un fenomeno in parte già esistente, ovvero la diffusione e il radicamento sui territori regionali di servizi enoturistici già consolidati, percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, lungo i quali insistono valori naturali, culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole aperte al pubblico. La legge, che apre gli itinerari enologici al paniere delle produzioni tipiche, consolida le basi di quella che sarebbe diventata un’occasione di sviluppo per territori un po’ ai margini sia di frequentazioni dall’estero, sia di deviazioni da “turismo di prossimità”.

Nasce l’Osservatorio sul Turismo del Vino, con l’obiettivo di monitorare su scala nazionale il fenomeno del turismo enogastronomico in Italia ed offrire agli enti locali e alle imprese uno strumento di orientamento per lo sviluppo del settore. Da allora pubblica ogni anno un rapporto realizzato dall’Associazione Nazionale Città del Vino in collaborazione il primo con il Dipartimento di Statistica “P. Fortunati” dell’Università di Bologna, i successivi con il Censis Servizi s.p.a.  

Si svolge a Marsala, con il supporto tecnico dell’Associazione Nazionale Città del Vino, la prima edizione di Vinoro, il salone dei vini dolci, passiti e liquorosi.


2000

Il patrimonio insediativo storico è parte del “patrimonio universale” dell’umanità, secondo i principi sanciti dalla Carta della Conferenza Internazionale sulla Conservazione di Cracovia del 2000, Il documento “Cultural Heritage as the Foundation and the Development of Civilisation”, redatto nella sua sessione plenaria finale, dichiara infatti che “ciascuna comunità, attraverso la propria memoria collettiva e la consapevolezza del proprio passato, è responsabile dell’identificazione e della gestione del proprio patrimonio”.

Il Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa sottoscrive a Firenze la Convenzione Europea del Paesaggio, firmata da ventisette Stati della Comunità Europea e ratificata da dieci, tra cui l'Italia nel 2006. Il "paesaggio" viene definito come una “determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”.

Burton Anderson firma la Guida 2000 alle Città del Vino.


2001

Il D.Lgs. 18 maggio 2001 n. 228, tuttora in vigore, “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell' articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57”, dà l’avvio decisivo al processo di sviluppo dei Farmer’s Market, una modalità di vendita, che da allora è in continua crescita e che il Decreto del 2007 ha contribuito a rafforzare. La norma offre alle aziende agricole l’opportunità di accedere senza intermediazioni ai mercati di sbocco, riconoscendo la possibilità di potenziare le funzioni del marketing e della commercializzazione.

L’Associazione nazionale Città del Vino promuove “La Selezione del Sindaco”, il primo Concorso Enologico Internazionale avente sede in Italia. L’unico che prevede la partecipazione congiunta dell’Azienda (che produce il vino) e del Comune (in cui sono localizzate le vigne) e che si propone di valorizzare le piccole partite di vino di qualità, frutto della tradizione e di un ben individuato territorio.


2002

L’Associazione Nazionale Città del Vino è socia fondatrice, insieme al Comune di Montefalco, della Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti, costituita per promuovere, valorizzare e diffondere la qualità, la conoscenza e la cultura dei vini passiti, dolci e liquorosi italiani.

Per volontà dell’Associazione Nazionale Città del Vino, nasce la rivista cartacea “Terre del Vino. Viaggiare, Bere, Mangiare, Vivere Meglio” mensile dedicato alle attività dei Comuni Città del Vino, al turismo enogastronomico, alla valorizzazione dei territori del vino e delle loro tipicità.

Enzo Biagi firma la Guida 2002 alle Città del Vino.


2003

Durante la 32° sessione di lavoro dell’Unesco a Parigi viene approvata la “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”. La Convenzione sancisce un concetto molto importante: la vita degli uomini e delle donne, i loro sistemi sociali tradizionali e loro usanze sono un patrimonio culturale. L’alimentazione rappresenta un terreno d’incontro, di dialogo, di scambio e di sviluppo, determinante per l’importanza culturale ed economica che riveste in ogni singola regione del mondo.

Il 37° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese descrive il nuovo modello italiano centrato sul “viver bene”: riscoperta delle aree rurali e dell’agriturismo, domanda di prodotti biologici e di quelli a forte contenuto simbolico (le produzioni tipiche), comportamenti turistici orientati ad evitare le proposte massificate. Rinasce nel territorio la nuova coesione sociale.

Nasce l’Associazione  Nazionale Res Tipica -  ad opera dell’ANCI e delle Associazioni Nazionali delle Città di Identità, tra le quali Città del Vino  - per dare vita ad un progetto di promozione delle identità territoriali  che salvaguardi ed esporti, in Italia e nel mondo, la ricchezza di tradizioni, paesaggi e sapori delle nostre città. Oggi riunisce 27 Associazioni di identità, 40 Province, 51 Comunità Montane, 11 Camere di Commercio, 3 Unioni di Comuni, 8 Enti Parco ed 8 Strade del Vino, per un totale di 1968 Enti locali.  

Nasce in Friuli il Comitato Vinum Loci, con l’obiettivo di favorire la ricerca intorno ai vitigni autoctoni italiani. Ne fanno parte, oltre alle Città del Vino, la Camera di Commercio di Gorizia, il Comune di Gorizia, il Movimento Turismo del Vino, il Dipartimento di produzione vegetale della facoltà di Agraria dell’Università di Milano, Davide Paolini e la banca FriulAdria-Crédit Agricole.

Bruno Pizzul firma la Guida 2003 alle Città del Vino.


2004

Il Progetto Vintur, promosso da Recevin (Rete europea delle Città del Vino) e dall’AREV (Assemblea delle regioni europee viticole),  punta a mettere in comune le risorse e le competenze acquisite dai vari paesi europei nel settore dell’enoturismo al fine di arrivare a concepire un’offerta enoturistica europea uniforme e rispondente a determinati standard di qualità. A Parigi viene firmata la Carta Europea dell’Enoturismo.

Gli onorevoli Diliberto, Rizzo e Pistone presentano una proposta di legge che prevede l’istituzione di una Commissione nazionale per la catalogazione dei vitigni autoctoni italiani e l’ideazione di un progetto nazionale di tutela e valorizzazione dei vitigni autoctoni considerati come patrimonio culturale da tutelare, attraverso la realizzazione di campi sperimentali con il coinvolgimento dei viticoltori e dei produttori locali considerati come custodi dei vitigni antichi.

Il 38° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese conferma la crescita di quella cultura borghigiana che spinge gli italiani alla ricerca della convivialità e di virtuosi stili di vita, al ritorno nei luoghi d’origine dove acquistare prodotti locali e ritrovarsi con parenti e amici intorno all’ennesima versione della ricetta di lasagne.

Il Regolamento (CE) n. 870/2004 del Consiglio del 24 aprile 2004: istituisce un programma comunitario concernente la conservazione, la caratterizzazione, la raccolta e l'utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura ed abroga il 55 regolamento (CE) n° 1467/94, partendo dal presupposto che le diversità biologiche e genetiche in agricoltura costituiscono un fattore insostituibile per lo sviluppo sostenibile della produzione agricola e delle zone rurali.

Il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare, presieduto dal Ministro della Salute, rappresenta tutte le istituzioni che in Italia operano nell’ambito della sicurezza alimentare e che devono collaborare nella gestione del rischio. Istituito con l’Intesa Stato, Regioni e Province autonome del 17 giugno 2004, è l’interfaccia italiana dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

Il  Decreto Legge n. 279 del 22 novembre 2004 detta “Disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica”.

L’Associazione Nazionale Città del Vino e Legambiente promuovono la campagna dei “Comuni Ogm Free”. L’idea di piantumare un cartello all'ingresso di questi Comuni virtuosi, nasce dalla volontà di difendere la qualità delle coltivazioni e conseguentemente la qualità della vita in quei territori e di raccontare in modo chiaro, inequivocabile, sia agli abitanti che al turista di passaggio, la scelta di un Comune di non permettere la coltivazione di Ogm sul proprio suolo.

Muore a Bergamo Luigi Veronelli. Filosofo del gusto, ha vissuto gran parte dei suoi 78 anni in battaglie a favore di una socialità dei sapori, dal vino a cui deve la sua fama, all’agricoltura biologica, all’ultima intuizione, le De.Co., denominazioni comunali per proteggere i prodotti locali dalla voracità delle multinazionali.

Jancis Robinson firma la Guida 2004 alle Città del Vino.


2005

Il 39° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese sottolinea il valore della "continuità: continua il riferimento al brand italiano dal made in Italy alla complessiva qualità di un italian style; continua la ricerca di qualità della vita e la propensione alla vita comunitaria che non ha solo esiti di rinserramento borghigiana.

L’Associazione Nazionale Città del Vino è socia fondatrice di Symbola - Fondazione per le Qualità Italiane, che chiama a raccolta personalità che vengono dal mondo economico, imprenditoriale e della cultura, dalla cittadinanza attiva, dalle realtà territoriali ed istituzionali, per mettere in comune le loro esperienze sulla qualità e sui talenti del territorio.

L’Associazione Nazionale Città del Vino crea il Centro Studi e Servizi Strade del Vino e dei Sapori, per accompagnare con progetti, attività ed iniziative la crescita dei territori del vino vocati all’accoglienza e alla qualità del servizio turistico.

L’Associazione Nazionale Città del Vino sottoscrive una convenzione con l’Associazione Vino&Salute e con l’Università di Siena, per sviluppare studi, ricerche e programmi didattici per diffondere la cultura del vino e del cibo, in particolare tra i giovani, in forma facilmente comprensibile e  attraverso il supporto di studi scientifici.

Attilio Scienza firma la Guida 2005 alle Città del Vino.


2006

L’Associazione Nazionale Città del Vino promuove il Progetto VINUM - Archeologia della vite e del vino, finalizzato a rintracciare i progenitori autoctoni degli attuali vitigni, ampliare e diffondere la conoscenza storica del patrimonio vitivinicolo della regione etrusca, contribuire alla tutela della variabilità tipica del patrimonio genetico dei vitigni antichi, integrare le metodologie della botanica con quelle dell’archeologia del paesaggio. Sono partners del progetto il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena e il Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università di Milano.

L’art. 2 della Legge n. 82/2006 (“Disposizioni di attuazione della normativa comunitaria concernente l’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) del vino”), dopo aver precisato che è da considerarsi vitigno autoctono italiano “il vitigno la cui presenza è rilevata in aree geografiche delimitate del territorio nazionale”, attribuisce alla Regioni il compito di accertare la coltivazione di vitigni autoctoni italiani sul territorio di competenza e di verificarne la permanenza della coltivazione per un periodo di almeno cinquanta anni, la diffusione sul territorio, il nome, la descrizione ampelografica e le caratteristiche agronomiche.

La Comunità Europea interviene in materia di agricoltura biologica con i Regolamenti n. 592/2006 e n. 780/2006 - recanti modifiche del regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari -  e con il Reg. (CE) n. 956/2006, recante modifica del regolamento (CEE) n. 94/92, con riguardo all’elenco dei paesi terzi di cui determinati prodotti agricoli ottenuti con metodi biologici devono essere originari per poter essere commercializzati all’interno della Comunità.

Arrivano in Italia i farmer’s market. L’art. 1 comma 1065 della Finanziaria 2007 (Legge 27 dicembre 2006, n. 296), dispone in merito ai mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli: ”In attuazione dell'art. 1 comma 1065, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono definite le linee di indirizzo per la realizzazione dei mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli di cui all'art. 2135 del codice civile, ivi comprese le cooperative di imprenditori agricoli ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.2. I Comuni, anche consorziati o associati, di propria iniziativa o su richiesta degli imprenditori singoli, associati o attraverso le associazioni di produttori e di categoria, istituiscono o autorizzano i mercati agricoli di vendita diretta che soddisfano gli standard di cui al presente decreto. Le richieste di autorizzazione complete in ogni loro parte, trascorsi inutilmente sessanta giorni dalla presentazione, si intendono accolte.”

Paolo Massobrio firma la Guida 2006 alle Città del Vino.


2007

Nasce la Task Force della Coalizione Italia Europa Liberi da OGM, un vasto schieramento costituito dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, delle autonomie locali. Città del Vino e Res Tipica aderiscono.

L’Associazione internazionale Iter Vitis, di cui fanno parte le Città del Vino e le Strade del Vino di numerosi Paesi europei, presenta al Consiglio d'Europa a Strasburgo un dossier su Les Chemins de la Vigne en Europe, affinché possa essere ufficialmente riconosciuto e inserito tra gli "Itinerari culturali del Consiglio d'Europa".

L’Associazione nazionale Città del Vino entra a far parte del team europeo del progetto “Odyssea FIM” Marittimo Italia-Francia, che intende legare i porti e le città marittime all’entroterra attraverso la creazione di itinerari turistici, in modo da far trarre vantaggio anche al territorio rurale dei benefici del turismo da diporto.

L’Associazione nazionale Città del Vino promuove il "Miglior Piano Regolatore delle Città del Vino", un concorso annuale per premiare il miglior Piano regolatore delle Città del Vino.

Per festeggiare i venti anni dell’Associazione, si svolge il primo Palio Nazionale delle Botti delle Città del Vino, una manifestazione a carattere nazionale nel corso della quale per le vie dei centri storici delle Città del Vino di tutta Italia si fanno rotolare e si spingono botti da 500 litri.

In occasione del ventennale, l’Associazione Città del Vino lancia il suo Manifesto in difesa della vitivinicoltura di qualità, invitando i Sindaci e gli amministratori delle Città del Vino associate, i produttori vitivinicoli, i Consorzi di produttori, gli enoturisti e tutti i cittadini consumatori, nonché ricercatori ed esponenti del mondo tecnico e scientifico, a sottoscriverlo il Manifesto.


2008

Il Consiglio dei ministri adotta formalmente il regolamento del Consiglio CE n. 479/2008, che introduce una vasta riforma dell’organizzazione comune del mercato vitivinicolo.

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto legislativo di modifica della legge 164/1992, sulla tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini. Città del Vino propone le sue considerazioni in un documento ufficiale presentato alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

Muore a soli 52 anni a Monaco di Baviera, Gianni Masciarelli, un maestro del vino che partendo da una piccola vigna a San Martino sulla Marrucina (Ch) ha fatto la storia vitivinicola italiana.


2009

Prende il via Senarum Vinea - Le vigne di Siena, progetto di riconoscimento e valorizzazione del patrimonio viticolo storico e delle forme di coltivazione nella città murata, realizzato dal Laboratorio di Etruscologia dell'Università di Siena e promosso dalle Città del Vino con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Il presidente di Gambero Rosso, Paolo Cuccia, e il presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese, annunciano la separazione consensuale tra le rispettive case editrici relativamente alla collaborazione, che durava da oltre 20 anni, per la realizzazione della guida “Vini d’Italia”.


2010

La Dieta Mediterranea viene iscritta alle liste del patrimonio culturale immateriale dell’umanità (UNESCO).

Primo Rapporto Censis/Coldiretti sulle abitudini alimentari degli italiani. È l’era del politeismo alimentare, che spinge le persone a mangiare di tutto, senza tabù, generando combinazioni soggettive di alimenti e anche di luoghi ove acquistarli, neutralizzando ogni ortodossia alimentare. emergono però tre linee di tendenza chiare, come la ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, la percezione della responsabilità sociale e ambientale che comporta ogni atto di acquisto, e il rapporto tra il cibo e il territorio con il riconoscimento del valore dell’identità territoriale delle produzioni.


2011

I 150 anni d’Italia in un vino: arriva il “rosso tricolore” dell’Unità del Paese che racchiude in un’unica bottiglia l’Italia del vino, una selezione dei vini da vitigni autoctoni più rappresentativi - dal Sangiovese al Sagrantino, dalla Barbera al Nebbiolo, dalla Corvina al Montepulciano, passando per Aglianico, Primitivo e Nero d’Avola fino al Cannonau - dei territori di tutte le regioni italiane, dalla Val d’Aosta alla Sicilia.

L’approvazione del nuovo federalismo municipale introduce importanti innovazioni fiscali: cambiano le addizionali Irpef, vengono introdotte una nuova tassa di soggiorno e la tassa di scopo per finanziare opere pubbliche e ai Comuni è attribuita una compartecipazione del 2% al gettito Iva.

Muore a Milano, all'età di 83 anni, Pino Khail, giornalista, fondatore e direttore della rivista Civiltà del Bere.

Esce "Slow Wine 2011", la nuova guida ai vini di Slow Food  che, oltre a recensire 1850 cantine e 21mila vini, racconta vigne, vitigni, filosofia e lavoro dei viticoltori.


Appendice:  APPELLO SUL VINO, IL MERCATO E L’ENOLOGIA NEL TERZO MILLENNIO (presentato a Roma mercoledì 9 maggio 2007)

Il vino e l’enologia nel terzo millennio

Negli ultimi quarant’anni il vino italiano ha consolidato la sua posizione nel mondo, raggiungendo dei traguardi che sino a qualche decennio fa erano impensabili. È stato un processo lungo e complesso che ha avuto nell’esaltazione della qualità, dell’origine e della territorialità dei vini dei momenti fondamentali.
Tutto ciò però è stato possibile grazie alla rivisitazione sia delle pratiche agronomiche nelle campagne sia all’incessante evoluzione della ricerca e dell’applicazione della scienza enologica nelle cantine. In questo modo i nostri vini hanno compiuto un deciso salto di qualità, anche dal punto vista organolettico, recuperando quel gap di conoscenze ed esperienze che in passato ci aveva fortemente penalizzato sui mercati internazionali.
Oggi il nostro Paese ha una posizione di primo piano nel mondo grazie proprio all’ammodernamento e allo svecchiamento delle cantine dal punto di vista tecnologico e strutturale ed all’efficacia dei protocolli enologici moderni  applicati sia dalle grandi che dalle piccole aziende.
In passato i vini italiani si sono segnalati all’attenzione internazionale per la capacità di rompere gli schemi affiancando alla produzione tradizionale una ampia schiera di vini che hanno fatto dell’innovazione la loro cifra stilistica e sono riusciti ad interpretare con fantasia e meglio di altri, i gusti e le esigenze del consumatore internazionale, tenendo per altro alta, in un momento molto difficile, l’immagine del vino italiano. I cosiddetti Supertuscan, ieri classificati come Vini da Tavola (VdT) oggi come vini ad Indicazione Geografica Tipica (IGT), sono stati in questo campo l’esempio di maggior successo.
A fronte di ciò negli ultimi anni si è sviluppata una corrente culturale che vuole imporre una visione che tende a limitare gli orizzonti della ricerca e dell’enologia. Il confronto insomma si è spostato e non è più solo tra conservatori e innovatori. Infatti da una parte c’è chi in nome del rispetto della tradizione considera l’enologia come un sistema chiuso alle novità, sostanzialmente incapace di ascoltare.  Dall’altra c’è chi,  pur rispettando profondamente l’origine e la storia dei prodotti, vuole esaltare questi aspetti sfruttando tutte le possibilità offerte dalla moderna enologia e tecnologia ad essa collegata, interpretando le sollecitazioni che vengono da un mercato ormai planetario.
Le discussioni su certi aspetti del nostro mondo del vino, hanno evidenziato un preoccupante atteggiamento di chiusura nei confronti dell’evoluzione della scienza enologica e dei mezzi che essa mette a disposizione. L’enologia non può limitarsi ma deve essere in grado di cogliere tutte le opportunità, soprattutto quelle che permettono di abbassare i costi e di aumentare i profitti delle aziende, rendendole sempre  più competitive.
Noi che a diverso titolo ci occupiamo del vino, esprimiamo la nostra preoccupazione perché i dati scientifici vengono sistematicamente ignorati, preferendo la banalizzazione degli argomenti all’approfondimento. Senza adeguati approfondimenti tecnici, scientifici ed economici non si può pensare di affrontare con efficacia la competizione internazionale e incrementare la qualità dei nostri prodotti.  


Promuovono l’appello

Andrea Gabbrielli (Giornalista)
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