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Le notizie pubblicate: Archivio news


Lipari news, Vittorio De Seta, documenti di un'epoca

I documentari di Vittorio De Seta

di Eoliereporter

La recente scomparsa di Vittorio De Seta ci offre l'opportunit di ricordare l'importante attivit di documentarista del regista palermitano.
I documentari realizzati negli anni '50, per lo pi in Sicilia e Sardegna, offrono uno spaccato realistico e potentemente espressivo della vita del proletariato meridionale.
I pescatori siciliani, i minatori di zolfo di Caltanissetta, i pastori sardi della Barbagia, sono gli interpreti di autentici capolavori cinematografici realizzati in cortometraggio.
Tra questi il documentario "Isola di fuoco", girato a Stromboli, nelle Isole Eolie, ottiene il primo premio come miglior documentario al Festival di Cannes del 1955.
Vi proponiamo un documento eccezionale del 1954 sull'antica pratica della caccia al pescespada nello Stretto di Messina, caccia che ancor oggi viene esercitata dalle ormai poche famiglie di pescatori di Ganzirri ancora in attivit, con imbarcazioni tradizionali ma attrezzate in modo pi moderno.

IL VIDEO

Lu tempu di li piscispata

Da Lipari news


Lipari, "dunque perci" in giro per l'isola

Abbandono e degrado del territorio

di Giansanto Lo Giusto

A "dunqueperci" - la rubrica settimanale di Teleisole a cura di Giansanto Lo Giusto - questa settimana si parla di Abbandono e degrado del territorio. Istruttivo tour della troupe televisiva lungo le strade principali dell'isola per documentare lo stato di abbandono in cui versa il territorio. Discariche abusive a cielo aperto anche lungo i percorsi pi frequentati dai turisti.
Il commento di Giansanto Lo Giusto: Tutto questo rafforza la mia convinzione che al primo posto, degli urgenti interventi da effettuare, ci deve essere IL RESTAURO DEL TERRITORIO. Prima sistemiamo casa nostra, poi tutto il resto.... inutile, anzi dannoso, far arrivare frotte incontrollate di visitatori che si infilano in ogni anfratto dell'isola per vedere, oltre le meraviglie della natura, le immonde schifezze gettate ovunque da vandali ignoranti che non hanno alcun rispetto per il proprio ambiente....bella figura ci facciamo...le famose isole Eolie, patrimonio dell'Umanit, meta di vip, di insigni studiosi, di turisti amanti della natura e dei vulcani....ed abbiamo anche la presunzione di far pagare il biglietto d'ingresso per la manutenzione ed i servizi del territorio?

Guarda il video

Da Teleisole.it



Lipari, l'arroganza non ha limiti

Se deve riaprire la discarica di Lami, che riapra per tutti

di Pietro Lo Cascio

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La recente notizia della riapertura della discarica di Lami a Lipari in funzione dello smaltimento del materiale scavato durante i lavori di realizzazione del nuovo depuratore non aggiunge molto a uno scenario gi sconfortante, nel quale si inquadrano le scelte operate da chi ha gestito lemergenza idrica, caratterizzato da unarrogante indifferenza verso le indicazioni del PRG e i pronunciamenti del consiglio comunale, le proteste degli abitanti e il grave disagio sociale che tali scelte stanno determinando, accompagnato dal silenzio assordante dellamministrazione comunale che in alcune fasi si distinta solo per la sua complicit con quanto accaduto finora.
Tuttavia, se oggi un commissario allemergenza autorizza la riapertura di una discarica non per una sua bonifica, si badi bene, ma per il suo rimodellamento chiusa da anni perch non autorizzata e dunque illegale, e lo fa solo per diminuire i costi a carico della societ che vorrebbe realizzare i lavori, allora ci troviamo al cospetto di un atto di prepotenza politica di fronte al quale non si pu e non si deve rimanere in silenzio!
Se le tonnellate di sterro del depuratore devono servire a rimodellare la discarica di Lami, allora anche quelle delle decine di ditte eoliane che operano nel settore delledilizia finora sottoposte allobbligo di smaltire tale materiale nelle discariche autorizzate, che nelle nostre isole non esistono, e dunque costrette ad affrontare costi esorbitanti, con gravi ricadute su un settore in crisi possono servire al medesimo scopo.
Se riapre la discarica, deve riaprire per tutti!
Ovviamente, considerando quale sar limpatto negativo sulla qualit della vita delle frazioni di Canneto e di Lami, che dovrebbero subire il transito di migliaia di camion, mi auguro che la decisione di riaprire la discarica venga immediatamente osteggiata dallamministrazione comunale, che con un ultimo scampolo di dignit potrebbe riassumere il ruolo che gli compete di fronte ai cittadini e a tutela del territorio; se cos non fosse, se la decisione di autorizzare una discarica illegale deve essere fatta esclusivamente a favore di una societ ma ignorando le esigenze di tutti gli altri, allora chiederemo in consiglio comunale di riaprirla innanzitutto per gli eoliani, come misura a favore delloccupazione nel settore edilizio.
Non pi il tempo dellindifferenza di fronte a iniziative che vogliono favorire pochi privilegiati e rappresentano un insulto alla dignit di tutti gli altri.

Da Liparinews.it




Trasporti a Ginostra - Isola di Stromboli

Trasporti e raccolta rifiuti, Regina non basta pi

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Gazzetta del Sud

A Ginostra, il borgo di Stromboli che si raggiunge solo dal mare, ci sono due certezze: Iddu, che passa le giornate a brontolare e le notti a rischiarare sempre pi di lapilli un mare altrimenti carico di solitudine e Regina.
Tocca a Regina ogni mattina da quando nessuno suona pi la campana della chiesetta semidiroccata scandire lo scorrere lento di giornate profumate di salsedine.
Ed lei che di prima mattina si presenta sulla porta dei pochi villeggianti. Conosce viottoli e trazzere, tanto che Patrik si limita ormai solo ad andarle dietro e raccogliere i sacchetti, metterli nei due canestroni che Regina porta orgogliosa ai fianchi e via, per la lunga scalinata verso l'approdo.
Tanti viaggi quanti ne occorrono per smaltire la spazzatura dei trenta abitanti di Ginostra e degli altrettanti forestieri. Ma non finisce qui. Perch da quando Urlik, il filosofo tedesco divenuto per sua scelta lo storico Caronte dell'isolotto, andato in pensione con tutta la sua "squadra", Regina rimasta a coprire anche le emergenze.
La gente si rivolge a Patrik, il quale chiama con un fischio Regina che, dopo aver squarciato il silenzio con la solita ritmata lagna, esegue puntuale; giusto come le ha insegnato Contessa che, ormai avanti negli anni, si ritirata ad aspettare l'ultima "chiamata" nei prati fioriti di contrada Timpone.
Regina, la "lezione" l'ha capita appena sbarcata sull'isolotto, proveniente da Gualtieri Sicamin dove gli anziani della sua specie fanno ben altra fine. La sopravvivenza sicura: ecco quello che Patrik poteva assicurarle a patto di condividere l'unico lavoro che veniva concesso all'immigrato: raccogliere la spazzatura e tirare su e gi dal monumento ai caduti al porto e viceversa qualche pacco in arrivo.
E cos stato. Patrik, il cingalese come lo chiamano qui, lavora nell'isola da 8 anni per conto di un'azienda che ha ottenuto l'appalto della raccolta rifiuti. Un lavoro che esegue con puntualit e che gli ha consentito di "richiamare" dallo Sri Lanka il pi grande dei suoi tre figli, oggi trentenne, a sua volta sposato e con due bambini a carico.
Un'attivit, quella di Patrik, molto apprezzata dai ginostresi, che semmai protestano per i ritardi con cui la barca della spazzatura viene a caricare i sacchi neri ammassati in un angolo del porto "tanto che d'inverno spesso finiscono a mare".
Quegli stressi ginostresi che oggi chiedono soprattutto di "aiutare" Regina. Una petizione come un messaggio in bottiglia, rivolto all'impresa delle pulizie, ma anche all'Ato, alle autorit comunali di Lipari (sindaco in testa) e della "terraferma" perch presto a Regina venga affiancata almeno un'asina, "meglio se un asino ben disposto alla fatica".
Fare la bestia da soma a Ginostra duro. Ma, in compenso, sono garantiti alla nuova arrivata la benevolenza della gente, la libert di movimento e di...canto, le cure straordinarie di Patrik e un pensionato senza scadenze, nella prateria del Timpone.
Altro che vita da comune animale di terraferma. (m.d.p.)

Da Lipari.biz - Peppe Paino




Concerti alle Eolie - Lipari Teatro all'Acropoli

I 50 anni di jazz di Monty

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Comunicato:

- Il grande pianista jazz di origine giamaicana Monty Alexander festegger i suoi 50 anni di attivit il 31 luglio a Lipari, dove sar il protagonista della serata evento "Aeolia in Jazz", in programma nel teatro all'Acropoli, con inizio alle ore 21,30.
Si tratta dell'unica tappa italiana della prima delle due tourne che il mitico jazzista ha deciso di dedicare al suo anniversario artistico. Con lui a comporre il "Monty Alexander Trio" ci saranno altri due celebri artisti del jazz internazionale: l'americano Lorin Cohen al contrabbasso e l'olandese Frits Landesbergen alla batteria. Il concerto organizzato dall'Ente Teatro di Messina con la collaborazione del Comune di Lipari, stato presentato nel corso di una conferenza stampa nel Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
I 50 anni di carriera saranno celebrati nel pomeriggio di domenica, alle ore 17, quando il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, nella Sala Consiliare del Comune, consegner un riconoscimento-ricordo ad Alexander. In occasione di questa breve cerimonia l'artista incontrer i giornalisti.
Monty Alexander, uno dei maggiori pianisti di tutta la storia del jazz, in una carriera che dura da cinque decenni, ha esplorato a fondo i mondi del jazz americano, della canzone popolare e della musica della nativa Giamaica, trovando in ognuno un sincero spirito di espressione artistica. Lungo questa strada artistica, ha suonato e inciso con artisti provenienti da ogni angolo possibile dell'universo musicale: Frank Sinatra, Tony Bennett, Ray Brown, Dizzy Gillespie, Sonny Rollins, Clark Terry, Quincy Jones, Ernest Ranglin, Barbara Hendricks, Bill Cosby, Bobby McFerrin, Sly Dunbar e Robbie Shakespeare, tra gli altri.
La sua caratteristica quella di "gettare ponti" tra un genere e l'altro, ferma restando la centralit del jazz. Per questa ragione, fra i suoi oltre 70 album, si ricorda sempre "Concrete Jungle", raccolta di dodici composizioni del connazionale Bob Marley reinterpretate da Alexander con nuovi arrangiamenti basati sul pianoforte.
La sua ultima registrazione in formato trio, dal titolo "Uplift" (uscito a giugno 2011) rimane 3 settimane di seguito al numero uno degli ascolti alla radio Jazz americana e riceve riconoscimenti dalla critica USA e internazionale. Il suo ultimissimo disco di formazione ampliata con musicisti sia giamaicani che americani, "Harlem-Kingston Express" (Motema records), viene registrato Live al Jazz at Lincoln Center di New York e si presta ad essere anche questo un successo sia di critica che di pubblico.

LIPARI, TEATRO ALL'ACROPOLI Domenica 31 luglio 2011, ore 21,30 - Ingresso libero

Da Lipari.biz - Peppe Paino




Eolie News Referendum sul Nucleare

Le Centrali pi inquinanti come anidride carbonica? ...Quelle Nucleari

di Antonio Rispoli

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Un interessante articolo sul nucleare pubblicato online, lo riportiamo integralmente:

05/06/2011 - Questa sera ho visto (per la prima volta su Rai Uno e quasi alle 19, quindi un orario decente) lo spot autogestito relativo ai referendum sul nucleare. Chiaramente ognuno pu pensarla come vuole, ed accettare di votare s o no (chi non andr a votare, moralmente parlando, non avr alcun diritto di protestare, quando gli costruiranno una centrale nucleare davanti casa o quando gli uscir melma puzzolente dal rubinetto).
Tuttavia una cosa mi ha colpito: chi afferma il s al nucleare, d due affermazioni che non solo sono fuorvianti, ma sono fatte in malafede.
La prima che le centrali nucleari non producono emissioni di anidride carbonica; la seconda che solo il 5% delle scorie prodotte sono ad alta pericolosit e saranno pericolose per secoli.
Innanzitutto un dato: una centrale nucleare EPR, come quella che si vuole costruire in Italia, da 800 Mw, consuma ogni anno circa 30 tonnellate di uranio arricchito. Forse avrete sentito questo termine, ma spieghiamiolo un attimo. Luranio in natura un miscuglio di tre tipi diversi (si chiamano isotopi): si chiamano uranio 235, uranio 236 e uranio 238. I diversi numeri indicano la somma di protoni (92 in tutti e tre i casi) e dei neutroni, che possono essere 143, 144 o 146. Questultimo tipo presente solo in percentuali intorno al 2-3%, ma quello pi utile. Quindi luranio viene messo in centrifughe ad altissima velocit (come le lavatrici, ma molto pi veloci) che a poco a poco, grazie ad un processo fisico, trasformano luranio presente in uranio 238. Quando la percentuale salita al 20%, utile per la centrale nucleare. Se si continua, si pu utilizzare per costruire bombe atomiche.
Quello che rimane chiamano uranio impoverito ed tossico e cancerogeno; viene utilizzato per creare i proiettili anticarro sparati dai cannoni o dagli aerei ed elicotteri.
Per creare 30 tonnellate di uranio arricchito, buone per il funzionamento per un anno della centrale nucleare, servono circa 200 tonnellate di uranio.
E dove lo si trova luranio? Beh, molto diffuso, si trova in diversi tipi di rocce, ma sempre a bassa concentrazione. Ormai sono pochi i giacimenti dove luranio costituisce il 2% delle rocce; per lo pi si sfruttano giacimenti che hanno il 5 per mille della sostanza richiesta o poco pi. Quindi, per ottenere 200 tonnellate di uranio, bisogna scavare 40 mila tonnellate di roccia.
E questo avverrebbe senza emissioni di anidride carbonica?
I trituratori funzionerebbero senza emettere anidride carbonica? E i setacci? E i separatori? E tutto un complesso di strumenti che funzionano meccanicamente con motori a benzina. E linquinamento dellatmosfera enorme. Anche perch io parlo di una sola centrale. Ma in programma ce ne sono quattro.
Chi propone il nucleare, disposto a reggere linquinamento ambientale, paesaggistico e via elencando, provocato dallo scavare 160 mila tonnellate di roccia?
La seconda sulle scorie. Solo il 5% altamente radioattiva, dicono i sostenitori del nucleare. Ma il 5% di 30 tonnellate di uranio, vuol dire che ogni anno avremmo 1,5 tonnellate di scorie altamente radioattive per ciascuna delle centrali. E parliamo di sostanze che non possono essere conservate da nessuna parte. Al massimo le si pu tenere sotto controllo per una ventina di anni, surgelando le scorie ed infilandole in bidoni di cemento, come si fa di solito.
Ma solo una misura tampone
. Al mondo non c nessuna nazione che ha un deposito di scorie ad alta radioattivit che possa essere definito sicuro.
Ma chi le spiega queste cose? Qui sta succedendo qualcosa di strano: non c mai nessuno che spieghi tecnicamente cosa succede col nucleare. In questa maniera vengono avallate tutte le scempiaggini che pseudo-scienziati, professori ed altri venduti vanno raccontando in TV

Da Eoliefreelancereport.wordpress.com




Stromboli, spiaggie off limits

Via le barche da Stromboli!

di Eoliereporter

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Situazione esplosiva sull'isola di Stromboli, l'intera popolazione in subbuglio, pescatori incatenati per protesta, a rischio le attivit marinare dell'isola.

Il sequestro di boe e verricelli "abusivi" sulla costa a nord del molo di Scari, attuato dalla Guardia Costiera di Lipari, ha provocato un putiferio a Stromboli; sull'isola infatti non esiste un porto per l'ormeggio delle imbarcazioni da pesca e da diporto, le barche vengono "ancorate" a pochi metri dalla riva alle boe trattenute da "corpi morti" costituiti da blocchi di cemento appoggiati sul fondo, oppure alate sulla spiaggia con l'aiuto di verricelli o, per le barche pi grandi, con le ruspe.

La particolare conformazione dei fondali di Stromboli, in ripida discesa gi a pochi metri dalla riva e molto duri e compatti, non consentono infatti un ormeggio sicuro con le ancore, queste infatti non riescono a penetrare nel fondo e quindi con il solo peso proprio di pochi kg non "tengono" anche con mare calmo a causa delle forti correnti. Se il tempo brutto poi non rimane altro che tirare in secca le barche sulla spiaggia.

Questa la realt di Stromboli dove il pericolo si vive a tutto campo sia a terra che a mare e certamente rende la vita dura; forse il caso di renderla ancor pi dura, arrivando quasi all'impossibile, con la burocrazia e la trascuratezza amministrativa?

Il provvedimento della Guardia Costiera, del tutto legittimo, comporta infatti in pratica l'impossibilit operativa per chi con le barche ed il mare trova sostentamento per s e per la propria famiglia, in aggiunta la latitanza della Pubblica Amministrazione in materia di programmazione (Piano Spiagge ed altro) finisce con l'impedire il regolare esercizio delle attivit. L'abusivismo alle Eolie spesso, purtroppo, l'unica possibilit di agire in tempi e modi realistici, senza perdersi nei meandri della tortuosit burocratica e nell'inefficienza dei pubblici poteri.




Maltempo e Portualit a Lipari

Questo sarebbe il "Porto" di Lipari con lo scirocco

di Eoliereporter


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Queste belle foto scattate da Salvatore Calenda in questi ultimi giorni, documentano in modo eloquente la situazione nel "Porto" di Sottomonastero a Lipari durante una sciroccata di media intensit.

In questo caso la direzione del vento da est-sud-est ovvero levante e scirocco, le onde non superano il metro di altezza, eppure il beccheggio dell'aliscafo durante il tentativo di attracco fa paura, certamente...perch in un "vero" porto le onde sono al massimo di 30 cm. cio ...non ci sono. Infatti Sottomonastero non un porto un molo di attracco non protetto dal mare ma solo da terra, cio praticabile in sicurezza solo quando il vento soffia da terra, da ovest; eppure ci si ostina a considerarlo un porto ed a spendere inutilmente denari per costruire nuove opere marittime non protette dal mare.

Wikipedia cos definisce un porto commerciale "Un porto commerciale di regola costituito da molte strutture:
I moli esterni, in genere protetti da blocchi di cemento o da grandi pietre frangiflutti sul lato verso il mare, per proteggere l'interno dalle onde. La protezione pu essere fornita in alternativa da una diga foranea.
I moli interni e le banchine per attraccare le navi e consentire di salire e scendere o caricare e scaricare.
I fari, uno .....


Noi quindi a Sottomonastero abbiamo un "mezzo" porto, ci sono solo i moli interni (quelli esistenti e quelli di progetto) e la banchina; per gli alti fondali mancano i moli esterni, quelli pi importanti, che proteggono lo specchio acqueo interessato a tutte le operazioni tipiche del porto, come avere una casa senza il tetto e continuiamo a discutere di... moli interni che devono anche essere barriere frangiflutto, megaporti, opere faraoniche sulle coste.....

Ma un vizio tutto nostrano quello di "menare il can per l'aia" costringendo quello che comunemente viene chiamato "popolo che decide" ad essere un insieme di ignoranti in materia ai quali propinare, anche con paroloni tecnici astrusi, interessati discorsi, oscuri ed inconcludenti che offendono l'intelligenza e l'esperienza soprattutto dei tanti isolani che per mare lavorano e del mare vivono?

E' talmente evidente per chiunque, anche non esperto del settore, che se non viene costruita una barriera al mare al largo, qualsiasi opera a terra non protetta ed inservibile quando il maltempo viene da quella direzione; altrettanto evidente che i progetti che si vogliono realizzare non risolvono assolutamente in questo senso il problema di Sottomonastero e dei trasporti marittimi pubblici, soprattutto quelli a mezzo navi traghetto, difatti i "muraglioni di cemento" previsti servono solo a proteggere limitate aree sottocosta per ospitare il naviglio da diporto.
Ed il Porto Commerciale? ... la nostra "Porta d'ingresso" per la gente, le merci e tutto ci che ci necessario per la nostra vita e le nostre attivit?... Sempre in balia del tempo? ...Ed i turisti, i proprietari delle barche all'ormeggio nei "futuri marinas", arriverebbero sempre solo col bel tempo? ...Tutto questo cemento gettato sulla costa alla fine a che servirebbe?

La baia di Lipari gi per 2/3 un porto naturale, alla sua estremit nord il Monte Rosa fa da barriera al vento ed al mare da nord-nord-est, i bassi fondali di Pignataro e dell'adiacente zona di Bagnamare consentirebbero l'agevole costruzione di un lungo molo foraneo a protezione di una darsena sufficientemente capace per ospitare il naviglio da diporto, da pesca ed il Terminal degli aliscafi che l s potrebbero operare con qualunque tempo.
Per le navi traghetto la soluzione pi complessa per l'ampio spazio di manovra necessario, ma esistono anche i frangiflutti galleggianti, ancorabili a fondali anche di notevole altezza; per le modeste onde di scirocco e levante assolverebbero egregiamente la funzione protettiva ad un costo di poco superiore al cemento con ridottissimo impatto ambientale sia di superficie che subacqueo.

Non ci vorrebbe molto per avere finalmente il Porto che Lipari si merita per quello che Lipari e le Eolie "sono", gli studi sono gi stati fatti da anni, i tempi sono maturi, basterebbe essere pi realisti e determinati, che vuol soprattutto dire: apri gli occhi e guardati attorno!




Ma la "Dignit" esiste ancora in Italia?

Il "Re" sia trasparente

di Luca Chiofalo

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Sembra incredibile, ma c' ancora qualcuno che nega l'evidenza... Migliaia di pagine di intercettazioni, dolorose ammissioni di congiunti, deposizioni e riscontri su abitudini a dir poco bizzarre ed in contrasto con i valori di cui si dichiara portatore non bastano: il RE non si tocca.
Sento persone comuni sostenere, come consumati avvocati, l'incompetenza delle procure a giudicarLo; che sarebbe perseguitato da giudici comunisti e che tutti i recenti e passati scandali che Lo hanno riguardato sono diaboliche macchinazioni dei Suoi nemici.... L'Italia intera discute dell'ammissibilit in giudizio delle cosiddette "prove", cio discutere della "forma" piuttosto che della "sostanza"; e se questo comprensibile da parte degli avvocati del Re e della sua corte che rischia di scomparire con Lui, non comprendo le motivazioni di tanta gente "perbene" che si lancia in una Sua difesa appassionata e allo stesso tempo ridicola.
Mi sforzo di capire: uno dei motivi potrebbe essere un malinteso sentimento di appartenenza politica, che costringe chi ne affetto a difendere la propria parte anche se compie nefandezze, calpestando ogni criterio di buon senso e onest intellettuale.
Ancora, esiste in molti una sorta di identificazione culturale, un desiderio di emulazione rispetto a certe, discusse e discutibili abitudini del Re; ma non vale per tutti i fans e, comunque, pretendere che diventino modello tacitamente accettato da tutti troppo arduo ed elettoralmente svantaggioso.
Dunque, per semplicit ed efficacia, negare l'evidenza, come fossimo collettivamente "drogati" e farlo con argomenti tanto surreali da impedire un confronto razionale, alzando, per esempio, "polveroni" su vicende marginali di altri, che avvelenano ulteriolmente il clima politico al solo scopo di distrarre l'opinione pubblica.
Riflettiamo e cerchiamo di uscire dal ruolo di ultras non pensanti!
Io sostengo (follemente visti i tempi) che ad un cittadino libero e assennato non dovrebbe interessare il "colore" del soggetto sotto inchiesta, per difenderlo a prescindere se dei "nostri" o attaccarlo a prescindere se appartiene al "nemico", ma, per giustizia e collettivo vantaggio, dovrebbe curarsi dell'accertamento della verit. Al cittadino suddetto, non dovrebbe interessare la "competenza" di una procura, ma la veridicit della "prova", ammissibile o no, che, in questo caso, sembra scoprire un mondo di bugie, degrado morale e ricatti.
Ecco il punto! Merita di rappresentare l'Italia chi forse mente al paese sapendo di mentire, nascondendo verit forse inconfessabili e rifugiandosi dietro ipotetici complotti e cavilli giuridici invece di chiarire nelle sedi opportune la propria posizione?
Pu ricoprire cariche tanto importanti chi disposto irresponsabilmente a distruggere le istituzioni e lacerare il paese per salvare se stesso?
Credo di no, e pur non essendo personalmente interessato alle faccende dei tribunali e alle relative, potenziali condanne, pretendo da chi guida il Mio paese specchiata onest e trasparenza nei comportamenti.

Riportato da Peppe Paino su Lipari.biz


Nuovo contributo alla discussione sulla controversa futura portualit di Lipari

Megaporto: una proposta alternativa

di Marco Saltalamacchia

Ho seguito con grande interesse il dibattito che si scatenato negli ultimi mesi sulla grande opera del cosiddetto megaporto di Lipari.
Come sempre, quando si tratta di grandi opere (si pensi al ponte sullo stretto) sempre grande la tentazione di assumere posizioni massimaliste e talvolta anche partigiane. Per questo motivo ho molto esitato ad intervenire sullargomento, perch avverto nella qualit della discussione qualche volta la perdita di senso di realt e lassunzione di posizioni dialettiche solo di parte (e poco importa quale).
Vorrei qui tentare un contributo di razionalit e forse un poco velleitariamente a ricondurre la discussione nellambito della concretezza. In fondo, qualcuno ha detto che la politica deve essere larte del possibile.
Partiamo da una prima domanda. Serve a Lipari un grande porto? La risposta senza dubbio si. Unisola, meglio, un sistema di isole la cui economia oramai esclusivamente basata sul turismo deve dotarsi delle infrastrutture necessarie a garantirne lo sviluppo.
Quindi la buona notizia che esiste un investitore (Condotte) che si dichiara disponibile ad effettuare linvestimento per la realizzazione dello stesso.
A questo punto la domanda successiva da porsi come (ed anche dove) andrebbe realizzato questo grande porto?
Il progetto che stato presentato al pubblico presenta diversi lati di dubbia efficacia che sono stati sottolineati da molti ed hanno trovato una qualche sponda anche nella Regione Siciliana.
Provo a sintetizzarli:

1. Sotto il profilo dellimpatto ambientale, la eccessiva cementificazione dello skyline di Lipari con la inevitabile deturpazione della rocca del Castello e di Marina Corta.

2. Sotto il profilo funzionale, lo sviluppo dellarea portuale di Marina Corta, in una zona che manca completamente delle infrastrutture viarie e degli spazi a terra per servizi dedicati finirebbe solamente per aumentare solo la congestione in un area che gi naturalmente compressa.

3. Sotto il profilo tecnico/economico: la situazione dei fondali di Marina Lunga si presenta parecchio complessa, con delle scarpate sottomarine che superato lattuale braccio di Pignataro discendono per diverse centinaia di metri, il che imporrebbe ladozione di costose banchine galleggianti (stile Montecarlo) ancorate attraverso delle catenarie al fondale.

4. Come dimostrato dallesperienza dei vari porti turistici esistenti nel mondo, il ritorno sullinvestimento non , contrariamente a quanto potrebbe credersi, legato alla attivit portuale strictu sensu ma ai servizi a terra (rimessaggi, carenaggi, tecnici, commerciali) ed alla possibilit di un moderato sviluppo immobiliare legato alla realizzazione delle marine. Si veda per esempio la recente realizzazione della Marina di Varazze da parte del gruppo Azimut-Benetti (www.marinadivarazze.it) o le altre recenti realizzazioni di altri porti (www.assonat.com/page/porti.php?pagina=porti ).
Anche larea di Marina Lunga, bench manchi del completamento del recupero magari con una passeggiata a mare ed una pista ciclabile che metta al sicuro i diportisti che volessero raggiungere il centro, non appare cos idonea ad un espansione complessiva.

Naturalmente ai punti precedenti, verrebbe voglia di aggiungere che se non si riusciti a garantire il buon fine di una semplice opera di protezione marina ad Acquacalda, come una scogliera semiaffiorante di 300 metri, nonostante la presenza di finanziamenti consistenti, legittimo porsi la domanda sulle capacit di questa Amministrazione di gestire unopera dalla dimensioni ben pi significative.

A questo punto avrei voglia di scompigliare la discussione con un diverso contributo.

Recentemente abbiamo appreso del concluso processo di concordato preventivo relativo a Pumex (ed Italpomice) con addirittura la definizione del prezzo di cessione degli ex-impianti e la volont espressa dallAmministrazione di conversione della destinazione urbanistica dellarea di Porticello da industriale a turistica.
Come noto a tutti, e soprattutto a chi come me rifugiava la barca nottetempo a Porticello quando il Maestrale o il Grecale ci obbligavano notti insonni ad Acquacalda, i fondali sono particolarmente bassi e larea si presenta ben protetta (da cui il suo nome sicuramente evocativo). Oltre a ci, esiste gi una discreta viabilit che potrebbe essere solo potenziata.
Si potrebbe consentire una concessione di una moderata urbanizzazione finalizzata al recupero della parte della cava pi bassa in cambio di oneri di urbanizzazione da tradursi in infrastrutture di pubblico utilizzo (sportive, congressuali,)e certamente non mancherebbero i volumi da recuperare.
Si decongestionerebbe il centro di Lipari dal traffico commerciale e si recupererebbe unarea diversamente destinata a divenire una realt abbandonata, pericolosa e che senza una valorizzazione economica, difficilmente troverebbe le risorse per essere riqualificata.

Che ne pensate?

Un caro saluto da Milano.

da Eolienews.blogspot.com il 01/16/2011


Natale 2010

Il Presepe nella Chiesa delle Anime del Purgatorio a Marina Corta

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Associazione SS. Cosma e Damiano Marinacorta - Lipari (Me)

"Nell'ambito delle iniziative poste in essere dalla nostra Associazione, anche quest'anno, stato allestito il "Presepe del Mare".

Non pi nella "Grotta del bue marino" come lo scorso anno, bens in una "Pinnata" di una casa eoliana, posta al centro di un ipotetico borgo marinaro in perfetto stile eoliano, verr depositato il Bambinello che, in processione il 24 sera, sar portato dalla Parrocchia di San Giuseppe alla Chiesetta delle Anime del Purgatorio a Marina Corta di Lipari, alla fine della Santa Messa.

La realizzazione di questo Presepe, oltre che continuare una tradizione antica della nostra gente, finalizzata alla sensibilizzazione di residenti e visitatori sulle peculiarit del nostro territorio, di cui l'architettura parte importante, e sull'importanza della sua conservazione a tutela della nostra identit culturale....."


n.d.r. Bellissima realizzazione, merita di essere visitata, valorizzata e sostenuta poich opera disinteressata di estrosi e volonterosi artefici senza alcun aiuto n sovvenzione pubblica. Complimenti!! .....ed a tutti Buon Natale e felice Anno Nuovo.

da Liparinews


Sicilia, niente pi treni a lunga percorrenza, solo collegamenti locali; alla faccia dello sviluppo e degli investimenti nel Sud

37 consiglieri provinciali aderiscono a "Terronia"

Comunicato Provincia Regionale di Messina

I diversi gruppi consiliari della Provincia regionale di Messina, preso atto dei gravi disagi provocati dalle scelte della direzione generale delle Ferrovie dello Stato S.p.a., che con chiaro atteggiamento anti meridionale ha, nellultimo anno posto in essere provvedimenti economici e gestionali sempre, solo ed esclusivamente a danno del meridione, hanno deciso di aderire alla petizione popolare promossa dal Comitato diniziativa popolare.

Pertanto i consiglieri provinciali: Cerreti (MPA), Princiotta (PDL), Sidoti (UDC), Natoli (PRI), Gullo (PD), Tonino Calabr (Democratici Autonomisti), Gugliotta (FLI), Previti (MPA), Danzino (MPA), Cal (Autonomisti), Gulotta (MPA), De Domenico (Forza Azzurri), Branca (GDL), Palermo (Italia dei Valori), Andaloro (PRC), Italiano (PD), Bartolotta (Autonomisti), Summa (UDC), Mazzeo (UDC), Passari (PD), Saya (Destra), Testagrossa (PRI), Giuseppe Calabr (PRI), Parisi (PDL), Francilia (UDC), Vicari (UDC), Cal (Misto), Coppolino (PDL), Rao (PD), Rella (PD), Barbera (PRS), La Rosa (UDC), Miracula (PDL), Briuglia (PDL), Bonfiglio (UDC), Miano (PD) e Scimone (PDL), hanno sottoscritto la petizione popolare con cui si chiede al Ministro del Tesoro della Repubblica Italiana limmediata revoca del mandato di amministratore delegato al sig. Mauro Moretti per le irresponsabili decisioni amministrative a danno del meridione e soprattutto della Regione Siciliana.

Quanto sopra dovuto alla drastica diminuzione dei treni a lunga percorrenza, da e per la Sicilia, che rende di fatto palese la scelta di abbandonare la Regione da parte di Trenitalia e Rfi e di smantellare il servizio di traghettamento.

Questa scelta risponde a interessi precisi che puntano a concentrare sul Nord ed allestero ogni ipotesi di sviluppo ed a marginalizzare il Mezzogiorno. Il visibile rappresentante di questi interessi e di questa logica l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, il sig. Mauro Moretti, che persegue in modo radicale un progetto di eliminazione delle ferrovie dalla Sicilia.

Il responsabile C.I.P. Terronia Roberto Cerreti

Riportato da Peppe Paino su Lipari.biz


Roma, Camera dei Deputati, con tre "chiaccherati" voti di vantaggio il governo Berlusconi ottiene la fiducia

Eolie News: Politica nazionale - 14 dicembre Flash

di Eoliereporter

Di questa convulsa e farsesca giornata parlamentare, un commento letto in giro mi piaciuto ed integralmente lo riporto:

Mi rinfranca il fatto che questa vicenda politica riassuma in maniera esemplare la povera condizione della nostra Italia, dove la titolare di un istituto che elargisce lauree a pagamento, enormemente arricchitasi e di conseguenza salita al potere, sia stata determinante per salvare un governo di affaristi e carrieristi dell'ultima ora. Non una polemica questa, la piena convinzione che in parlamento sieda un campione perfettamente rappresentativo della nostra societ ed quindi giusto che abbia vinto ancora lui, l'uomo a cui l'italiano medio vorrebbe somigliare in tutto e per tutto. Ricco, potente, giovanile, casanova e pure fortunato.Viva l'italia.  ecomafia

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