I documenti più antichi che citano la coltivazione del Moscato in Piemonte
sono dei primi anni del 1300. Il termine "Moscato" compare proprio
nel Medio Evo con il significato di "profumato".
Questo nome, che ricorre anche nell'accezione "Moscado", viene dal
Tardo Latino "muscus". All'origine la parola si riferisce ad un'essenza
utilizzata nella più pregiata profumeria.
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Alla fine del 1700 la prestigiosa Società di Agricoltura di Torino indicava
il Moscato come uno dei vitigni piemontesi in grado di produrre i vini più
pregiati.
Con il 1800, un secolo importante per l'evoluzione delle conoscenze viticole
ed enologiche, questo antico vitigno ampliò ancora la sua storia per
diventare un protagonista della nuova enologia piemontese.
A partire da quegli anni, Canelli e Asti diventarono le città simbolo del Moscato.
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