spacer

VOYAGER - RAI 2

Una recente pubblicazione scientifica dal titolo “DNA, onde e acqua” delpremio Nobel Luc Montagnier sta sconvolgendo il mondo della scienza. Può l’acqua avere una memoria? L’elemento che è all’origine della vita possiede anche una vita propria? Una prima anticipazione del lavoro di Montagnier è stata data dallo stesso durante il 25° Congresso di Medicina Biologica organizzato da AIOT nel 2010 presso l'Università Statale di Milano
(un video su quell'intervento è visionabile qui 
)
Ora la squadra di Voyager (RAI 2) indaga sul funzionamento del nostro DNA e sul modo in cui i nostri geni possono trasmettere informazioni proprio attraverso l’acqua. A Parigi, Roberto Giacobbo incontra il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, un grande scienziato che sta portando avanti una ricerca unica nel suo genere, una ricerca che  stravolge molti dei principi della chimica e della biologia moderne. 
L’ipotesi di Montagnier, infatti, è che il nostro DNA possa trasmettersi a distanza attraverso onde elettromagnetiche che si diffondono attraverso acqua. Un’idea che ha generato un vero e proprio terremoto nella comunità scientifica, anche per l’autorevolezza di chi l’ha proposta. In particolare, il segnale del DNA viene generato da una diluizione "low dose" dello stesso, memorizzato in forma digitale e successivamente inviato per via telematica a vari laboratori scientifici indipendenti per evitare ogni accusa di contaminazione.
Il segnale del DNA viene poì successivamente indotto
 
tramite una bobina ad una fiala contenente acqua pura. Nell’arco di alcune ore l’acqua viene "informata" completamente del segnale del DNA originale e successivamente, quando in essa vengono immesse in modo casuale le basi per la costituzione di un generico DNA, si forma esattamente lo stesso DNA di partenza trasmesso per via telematica. L'esperimento è stato ripetuto con successo in laboratori indipendenti nel mondo (Italia, Stati Uniti, Africa, Germania, Francia): un evento incomprensibile se valutato secondo i criteri della biologia attuale, ma che acquista una sua razionalità se valutato sulla base dei principi della fisica quantistica, e che apre impressionanti prospettive di ricerca e utilizzo oltre a dare valore indirettamente anche al paradigma medico omeopatico, che si basa sulla diluizione estrema di principi attivi in acqua. 
Voyager ha raccolto e messo a confronto il parere anche degli studiosi che lavorano in team con Montagnier - due illustri fisici italiani, Emilio Del Giudice e Giuseppe Vitiello - per capire i fondamenti che sono alla base di questa ricerca e quale potrebbero essere le conseguenza, a livello pratico e teorico, di una tale scoperta.
Il lavoro di ricerca è infatti composto di due
 
gruppi, uno francese capitanato da Luc Montagnier insieme ai  biologi Jamal Aissa e Claude Lavalee a Parigi, ed uno italiano composto dal fisico Emilio Del Giudice insieme ad Alberto Tedeschi, ricercatore, a Milano e dal fisico Giuseppe Vitiello a Salerno.  
Il lavoro scientifico è liberamente scaricabile dal "Journal of Physics" - rivista scientifica internazionale della Società di Fisica Teorica della Gran Bretagna - al seguente indirizzo: iopscience.iop.org/1742-6596/306/1/012007

gipoco.com is neither affiliated with the authors of this page nor responsible for its contents. This is a safe-cache copy of the original web site.