Come la maggior parte del territorio italiano anche quello della Sicilia Orientale è fortemente esposto al rischio derivante da eventi naturali estremi. Se, anche a fronte dei recenti nubifragi che hanno colpito il territorio, la consapevolezza della gente comune di vivere in un ambiente estremamente fragile dal punto di vista idrogeologico e idraulico non ha ancora raggiunto livelli di conoscenza tali da far attuare comportamenti adeguati, la stessa consapevolezza non ha potuto far tacere i tecnici e gli esperti che hanno fatto del rischio idraulico l’oggetto dei propri studi e delle proprie professioni.
E’ questo appunto il caso degli ingegneri idraulici della sezione Sicilia Orientale dell’Aii che lanciano un appello alla comunità e ribadiscono continuamente agli amministratori comunali e regionali che la difesa locale del territorio dal rischio idraulico va attuata attraverso azioni di prevenzione, pianificazione e controllo generale per arrivare a modificare comportamenti e modi di pensare. Salvatore Alecci, presidente della locale sezione dell’AII, in una nota pubblicata sul quotidiano “La Sicilia” il 28 marzo scorso, ha messo in evidenza quanto siano urgenti gli interventi sulla pianificazione urbanistica e sulla regolamentazione edilizia. In questo senso la locale sezione dell’Aii ha fatto sentire la propria voce anche al fine di evitare la reiterazione delle misure di errata gestione del territorio commesse nel passato. “Occorre ridurre il consumo del suolo, riqualificare l’edilizia esistente o sostituirla più che realizzare nuovi edifici sulle aree libere; occorre vietare le pavimentazioni impermeabili nei cortili e nei parcheggi e trasformare gradualmente in permeabili quelle esistenti. Su questi punti occorre dire che nel nuovo regolamento edilizio predisposto dal Comune di Catania sono stati introdotte – su richiesta dell’Associazione Idrotecnica – alcune norme di fondamentale importanza per limitare l’incremento dei fattori che trasformano i naturali eventi pluviometrici intensi in pericolose piene. Sappiamo però che sono state avanzate richieste per la loro eliminazione o drastica riduzione, e rivolgiamo un appello all’Amministrazione comunale perché resista a tali pressioni e mantenga quelle norme, già attuate da anni in molte città italiane e straniere. Anzi, rivolgiamo un appello pure alla Regione e in particolare al presidente, agli assessori competenti e all’assemblea perché i principi di prevenzione del rischio idraulico costituiti dalla salvaguardia della permeabilità dei suoli e dall’invarianza idraulica delle trasformazioni del territorio, accompagnati dalla certificazione idraulica degli interventi edilizi, divengano legge per tutto il territorio regionale”. Nello stesso articolo Alecci richiama la necessità dell’’istituzione delle Autorità di bacino; un’efficace attività di monitoraggio idrometeorologico e ambientale; l’attuazione degli adempimenti previsti dalla direttiva europee 2000/60; l’istituzione del servizio di polizia idraulica; un’attenta e continua attività di manutenzione programmata del territorio.
Gli interventi della sezione Sicilia Orientale dell’Aii si estendono ulteriormente dando prova alla comunità della propria sensibilità e forte senso civico.
Nell’edizione di sabato 14 aprile, lo stesso quotidiano“La Sicilia” ha reso noto che a Catania l’inadeguatezza della rete fognaria ha di fatto reso inagibile l’anfiteatro romano di Piazza Stesicoro trasformando, l’importante monumento di età imperiale, in una sorta di fogna. Il fatto ha profondamente indignato il presidente della sezione locale dell’AII, Salvatore Alecci che ha fatto pervenire una nota alla Sovrintendenza dei beni Culturali e al Comune di Catania con cui la locale Sezione Aii si rende disponibile ad eseguire a titolo gratuito la progettazione della rete fognaria per la raccolta e l’allontanamento degli scoli che insistono sull’importante sito archeologico. L’intervento vuole portare un contributo fattivo nei progetti di messa in sicurezza dei beni ad elevato valore storico e culturale affinché, come è giusto che sia, essi siano fruibili alla totalità dei cittadini consentendo la conoscenza e lo sviluppo del territorio anche dal punto di vista turistico.
Entrambi gli articoli sono riportati integralmente sul sito dell’Associazione Idrotecnica italiana.