Consigli in pillole

• Qual è l’importo ideale?
  Poche banche erogano mutui per importi superiori all’80% del valore dell’immobile: una richiesta adeguata ti consente di avere a disposizione un ampio ventaglio di scelte e di confrontare tante offerte. Per minimizzare le possibilità di rifiuto da parte della banca, inoltre, fai in modo che la rata del mutuo non superi il 35% del reddito famigliare complessivo, al netto degli eventuali impegni in essere (ad esempio le rate di altri finanziamenti).
• Quale tasso scegliere?
  Ogni tipo di tasso ha i suoi pro e i suoi contro. Il fisso consente di “bloccare” la rata ma questa è generalmente più alta; il variabile consente di risparmiare da subito ma può subire rialzi nel lungo periodo; il misto può dare la possibilità di cambiare tasso ma ha un costo più elevato; il tasso a rata costante applica gli effetti della variabilità sulla durata del mutuo; il variabile con cap pone un tetto massimo al tasso, a fronte di un tasso di base maggiorato. Il miglior tasso per te dipende dalla tua propensione al rischio e dalla tua capacità di reddito futura: se pensi di poter rimborsare rate più elevate nel corso del tempo, il variabile potrebbe fare al caso tuo, altrimenti meglio affidarsi a soluzioni più stabili e sicure.
• Quali sono i costi del mutuo?
  Il costo di base del mutuo, su cui è calcolata la rata mensile, è espresso dal Tan, un valore percentuale che rappresenta il tasso d’interesse del finanziamento. Le banche possono richiedere a propria discrezione il pagamento di alcuni costi accessori quali le spese di istruttoria, le spese di perizia e le spese di incasso rata. Altre spese obbligatorie sono invece rappresentate dalla polizza scoppio e incendio (alcune banche, prevalentemente online, la offrono gratis) e dall’imposta sostitutiva. Il costo complessivo del mutuo è espresso dal Taeg, un valore percentuale che considera tutte le voci elencate ed è dunque l’indicatore principale da valutare in fase di confronto e di scelta.