SPETTACOLI & CULTURA
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La maggioranza degli internauti condivide
l'intervento dello scrittore sulla critica letteraria
"Baricco ha proprio ragione"
Nei blog quasi tutti d'accordo

di LOREDANA LIPPERINI

Accade che, per una volta, non siano i fan di Baricco a difendere il medesimo, bens coloro che nutrono persino riserve sullo scrittore, ma ne condividono le argomentazioni espresse nell'intervento di ieri su queste pagine. Nei blog, letterari o meno, capita dunque di leggere: "questo articolo mi ha fatto rivalutare tantissimo, ma veramente tanto, Alessandro Baricco" (Discanto), o "beh, lo ammetto. Di Baricco apprezzo pi la verve, la vis polemica, di quel che scrive. Per, finalmente, un po' di sano scambio di idee" (Michele), oppure "(l'articolo) dimostra ancora una volta quanto Baricco sia magari un discutibile scrittore di letteratura ma invece un ottimo corsivista" (Massimo Mantellini).

Il fatto che Baricco tocca uno degli argomenti caldissimi nei lit-blog: cosa - dovrebbe essere - la critica letteraria: "la critica - sostiene nei commenti a Lipperatura la scrittrice Gemma Gaetani - non fosse altro che per onorare la sua etimologia, origine e legittimazione non soltanto linguistica ma pragmatica, dovrebbe separare il buono dal cattivo che ravvisa in un'opera (certo, occupandosene davvero); e un buon critico dovrebbe saperlo fare nello spazio breve di una frase come in quello mastodontico di una monografia".

Aggiunge FM: "Non mi interessa se Baricco sia bravo o no, se sia meritevole del suo successo. Non importa. La questione che solleva, "si critichi avendo letto", non solo avendo appena annusato, importante". Sul suo blog, Wittgenstein, Luca Sofri definisce "formidabile" l'intervento. Con questa motivazione: "ammiro molto l'applicazione di alcuni nel mostrarsi migliori di quello che sono, o addirittura nel cercare di esserlo. Di non fare le cose a cui li spingerebbe "l'istinto", ma di scegliere quelle che ritengono pi "giuste", e di esporle nella forma pi equilibrata e intelligente, nascondendo il pi possibile le proprie presunzioni, certezze e vanit".

Ovviamente, come giusto, non mancano le voci critiche: che in molti casi, per, fanno leva su un argomento che lo scrittore aveva messo in conto. Ovvero, l'antica maledizione (ahi, molto nostrana) del Mercato, rigorosamente con la maiuscola, che fatalmente mai premierebbe i meritevoli o i portatori di valori.

Scrive Silvia: "Ah, ma Baricco ha ragione, ed nuovo e cosciente del nuovo in un senso solo, ma molto importante. Lui sa qual l'unica autorit, l'unico riconoscimento effettivo valido attualmente nel mondo. Non forse il Mercato l'unico dio e non sono forse io suo figlio prediletto?". Ma questa, purtroppo, ancora un'altra storia.

(2 marzo 2006)


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