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Archivio


spacer Larchivio di un ente costituisce un patrimonio culturale di grande valore, mediante il quale possibile effettuare studi e ricerche sulla storia dellente medesimo e sui suoi legami con il territorio, con i cittadini e con le istituzioni politiche, civili e culturali. Se non organizzato esso nasce e si sedimenta in modo naturale, cio non volontario, come risultato di unattivit pratica, amministrativa, gestionale.

Lattenzione generalmente posta soltanto alla parte storica degli archivi, senza un adeguato raccordo con il processo di formazione dei documenti, rappresenta una delle cause principali che hanno portato, paradossalmente, proprio alla mancata o insufficiente valorizzazione degli archivi storici. Uno dei pi grandi archivisti di tutti i tempi, Giorgio Cencetti, ebbe a scrivere nel 1939: c una impossibilit di differenziare teoricamente lufficio di protocollo dallarchivio, larchivio corrente da quello di deposito: tutto semplicemente archivio. La tutela e la valorizzazione dellarchivio storico, dunque, dipende dallorganizzazione e dalla tutela dellarchivio corrente. In proposito giova ricordare unaltra frase della dottrina archivistica ripresa da Leopoldo Sandri, che dovrebbe far riflettere sulla trascuratezza degli archivi correnti: le fonti documentarie per la storia nascono e si difendono nellarchivio in formazione.

Questultimo rappresenta il primo anello di una catena che termina di norma quarantanni pi tardi, quando i documenti relativi ai procedimenti conclusi, dopo essere transitati per quel limbo che larchivio di deposito ed essere stati opportunamente depurati assurgono alla dignit culturale e scientifica che compete allarchivio storico, dove saranno conservati perennemente e resi disponibili agli studiosi.

(estratto dal sito Universit degli studi di Padova Archivio generale di Ateneo)

La pi recente disposizione in materia di archivi pubblici rappresentata dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio". Anche per questo lamministrazione sta predisponendo organicamente il suo Archivio, gestendo separatamente le sue tre fasi:archivio corrente, che protocolla, classifica e conserva i documenti necessari per la trattazione degli affari in corso; archivio di deposito, che conserva i documenti relativi ad affari esauriti versati dall archivio corrente; archivio storico, che secondo lo stesso Codice accoglie i documenti destinati alla conservazione permanente che abbiano almeno quaranta anni di vita. Tale organizzazione la premessa necessaria, ancorch non sufficiente, alla realizzazione dei principi fondamentali di efficienza, efficacia e trasparenza della Pubblica Amministrazione.

Allegati

  • principali normative sulla gestione documentale (pdf 5.025,53KB)
  • Atti di organizzazione del Consiglio sulla gestione documentale (pdf 2.518,69KB)
  • Progetto Archivio 2000 (pdf 4.589,71KB)
  • Aggiornamento Titolario Consigli regionali elaborato dal gruppo di lavoro nazionale (pdf 4.637,77KB)

Collegamenti al web

  • Soprintendenza archivistica per il Lazio
  • dal DIGITPA all'AGENZIA DIGITALE PER L'ITALIA
  • A.N.A.I. Associazione Nazionale Archivistica Italiana
  • Centro Interregionale Sistemi Informativi Statistici
  • Progetto NINFA: dal documento al fascicolo
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