Perché complessità?

Complessità oggi è una parola di moda, spesso fraintesa e usata anche come paravento per non cambiare nulla nella sostanza delle cose. Complessità per me è stato capire che non siamo macchine pilotate ciecamente dai geni o dal nostro passato, ma esseri recettivi, incasinati e splendidi, che si nutrono e sono plasmati – nel bene e nel male – dalle relazioni con gli altri esseri.

Siamo, ognuno di noi, il frutto di una miriade di intersezioni – con le persone più vicine o con chi arriva da lontano, con chi incontriamo sul lavoro o per la strada, con un gatto che si struscia a noi o che ci soffia contro, con una pianta che ci parla coi suoi profumi e i suoi rami – siamo l’esito (in ogni nostra molecola, e pensiero e azione) di ciò che in ogni incontro riusciamo a ricevere, a dare, ad assorbire, a esternare.

Ognuno di noi, e di tutti gli esseri che vivono oggi su questa Terra, è un filo che col suo percorso e i suoi colori compone l’arazzo cangiante della vita sul pianeta.

La mia speranza è che il sito di complessità sia un luogo d’incontro per chi è interessato alle 1000 facce della vita come interrelazione e coevoluzione: dal microcosmo degli atomi, alla mente alle emozioni e alle società umane, alla vibrante rete degli esseri che insieme a noi popolano il pianeta.


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