a
cura di Elda Guerra e Raffaella Lamberti (2003)
LAssociazione
"Orlando". esiste come gruppo informale dalla seconda
met degli anni Settanta e si costituita in Associazione davanti
a notaio nei primi anni Ottanta. Ne fanno parte, quali socie ordinarie,
una settantina di donne di paesi dorigine, formazione culturale,
esperienze personali e profili di carriera assai differenti tra loro.
Sue socie sostenitrici sono, poi, donne italiane e straniere che abbiano
contribuito nel corso degli anni alla vita materiale e simbolica dellassociazione
stessa. Infine, questultima trae conoscenza e forza da un insieme
di reti di relazione locali nazionali e internazionali con cui condivide
esperienze e progetti.
Infatti, le risorse umane, come oggi si dice, che "Orlando" ha saputo
attivare ne costituiscono il punto qualificante e rappresentano il
"di pi", la ricchezza che soprattutto va segnalata e che si riversata
nel centro/biblioteca gestito dallAssociazione, grazie allinsieme
delle competenze e presenze delle tante donne (e uomini) del nostro
e di altri paesi che lo fanno vivere e lo frequentano. La sede sociale
sita in via Borgonuovo 2.
Antecedenti. Sorto da
filoni diversi del femminismo e dei movimenti delle donne - in particolare
da un piccolo gruppo di autocoscienza, dallampia aggregazione che
ne sort con lintento di costituire uno spazio pubblico femminile
in citt e da donne di coordinamenti sindacali femminili che condividevano
quellintenzionalit -, il gruppo iniziale identific le proprie finalit
nella ricerca, liniziativa culturale e politica, la documentazione
e informazione, la trasmissione e formazione, e si ripropose di stabilire
in Bologna unistituzione di donne cui fossero garantite qualit e
durata. Era il tempo in cui in altre citt altre fondavano riviste,
aprivano librerie e centri e "Orlando", come poi il gruppo decise
di chiamarsi a partire dal romanzo di Virginia Woolf, progett e avvi
il Centro di Documentazione Ricerca Iniziativa / Biblioteca delle
Donne come un luogo di servizi, saperi e sfera pubblica femminili
divenuto in seguito un unicum in Italia e una delle principali istituzioni
di genere nel mondo.
Progetti/programmi.
Negli oltre 17 anni di attivit spesi ad approfondire lelaborazione
teorica e politica, a intessere reticoli e scambi tra donne, a realizzare
e consolidare il centro/biblioteca delle donne di Bologna, i titoli
di ciascun progetto/programma pluriennale dellAssociazione hanno
avuto il compito di identificare i fuochi diversi di attenzione nelle
diverse congiunture soggettive e storiche.
Cos, con liniziale I Percorsi dellIdentit Femminile, si volle
sottolineare la ricerca che port allemergere, in tutto il pianeta,
di un imprevisto soggetto femminile libero. Generare e Trasmettere
Cultura delle Donne espresse, piuttosto, la capacit di quello stesso
soggetto di produrre senso e forme simboliche e politiche autonome,
unitamente al desiderio di garantirne trasmissione e durata.
Il pi recente Memoria e Invenzione Femminili per una Civilt di Individue
e Individui segnalava, invece, una risposta tentativa alla contingenza
di fine secolo e millennio, caratterizzata insieme dal riemergere
di violenze e traumi innominabili e dallapertura di nuovi orizzonti
di coscienza e di intervento.
Mentre lattuale progetto/programma, Individualit/Pluralit, Differenza/Differenze:
Politiche dellAttenzione e Politiche della Connessione verso il Terzo
Millennio, fa posto, innanzitutto, al nesso costitutivo tra la singolarit
di ciascuna e ciascun vivente e la pluralit differenziata delle molte
e dei molti in cui ci troviamo a vivere. Conseguentemente indica nel
pendolare tra la dimensione dello stare presso di s e la dimensione
del porsi consapevole nel mondo, la possibilit del passaggio da una
moltitudine anonima e indifferenziata a una pluralit sensata e sessuata.
Forme e modelli autonomi.
Fu a garanzia della nostra autonomia, e non contro di essa,
che nel 1983 scegliemmo di farci associazione formale, soggetto giuridicamente
capace di convenzioni paritetiche bilaterali e multilaterali con soggetti
giuridici formali e istituzionali. Peraltro la passione del pensiero
e delle forme - e il progetto di unautonoma istituzione sessuata
- ci portava a non credere che i rapporti strumentali con le istituzioni
fossero salvifici, mentre quelli di conflittualit contrattata o di
pattuizione paritetica fossero colpevoli. Al contrario lidea di unassociazione
privata che gestisce unistituzione pubblica e, attraverso convenzioni,
accumula beni documentari e riserva simbolica femminile, vale a dire
lidea che allora diede modello e forma istituzionale al centro/biblioteca,
si iscrisse in un dibattito teorico e politico sui rapporti tra pubblico
e privato oggi ripreso e rilanciato. Ovviamente, il "pubblico" e il
bene pubblico cui ci riferimmo innanzitutto ricchezza in competenze
e socialit e il "privato" di cui parliamo innanzitutto un privato
che si fa risorsa per tutte (e tutti) e non strumento di beni e poteri
personali o di gruppo. Non a caso, con pubbliche risorse Orlando ha
costruito uno spazio vivo e vivace al di l di esse e non unistituzione
assistita.
E del pari importante lestraneit di Orlando da figure, commissioni,
comitati che, come la Commissione per le Pari Opportunit della Regione
o il Comitato di Donne per il Governo della Citt in Comune si assumano
compiti di sessuare dallinterno linguaggi e interventi delle pubbliche
amministrazioni. Siamo, peraltro, lontane sia dalle dizioni "pari
opportunit", "azioni positive", "quote riservate". ecc. sia dalla
concezione che le sottende, al di l di attivit e interventi validi
che in loro nome altre donne hanno saputo costruire.
Opzioni e Metodologia di lavoro.
Con ... Politiche dellAttenzione e Politiche della Connessione
verso il Terzo Millennio il sapere che Orlando promuove si rivela
ancor pi un sapere che sempre ripensa e rinnova le relazioni tra
il politico e il personale e tra la convivenza e la sussistenza. Una
cultura che non separa, tanto pi oggi, simbolico politico e sociale.
Tra i progetti ad essa ispirati si collocano la ricerca su Soggettivit
femminile, modernit e modernit radicale, lidea del sistema informativo
di genere Voci, Visioni e Azioni di Donne, il progetto di Biblioteca
nazionale delle Donne, nonch le politiche di connessione tra aggregazioni
diverse per operare di concerto o per rafforzare reti di relazione
femminili corte e lunghe, locali nazionali e internazionali. Citiamo,
tra queste ultime, la Rete Informativa di Genere Lilith che riunisce
30 tra centri e biblioteche delle donne in Italia, il network europeo
Wine (Women Information Network Europe) che collega archivi biblioteche
e centri di documentazione del continente, il reticolo VADO/WAVE (Visioni
Alternative di Donne Ovunque/Womens Alternativ Visions Everywhere)
che si occupa di relazioni internazionali tra donne. Peraltro, a noi
sta a cuore che la stessa occasione di Bologna citt europea della
cultura nel 2000 dia luogo a un confronto allargato sulle concezioni
della cultura. E, nellipotesi di un progetto mirato a quella scadenza
a titolo Una citt di Donne e di Uomini, su cui gi ci siamo impegnate
in tante a lavorare insieme dentro e fuori le istituzioni, il punto
per noi che il sapere delle donne dica qualcosa di differente alla
citt e non solo e semplicemente che esistono soggetti/donna che fanno
cultura e progetti/donna che sono gi cultura in citt.
Quanto alla metodologia di lavoro, come si visto, essa a rete:
siamo un gruppo che ha sostenuto e sostiene la nascita di altri gruppi
e associazioni piuttosto che allargare se stesso. Per esempio, sono
nati o cresciuti in autonomia presso il Centro il gruppo locale che
ha dato luogo alla "casa delle donne per non subire violenza", associazioni
nazionali (delle storiche, delle scienziate, delle letterate, ecc.)
e gruppi internazionali. Un caso: Spazio Pubblico di Donne, associazione
nata in autonomia anche con donne di Orlando, lavora oggi in un nuovo
gruppo internazionale formato da entrambe le associazioni e dal suo
autonomo progetto gemmata unassociazione (Onde Amiche) di psicologhe
e terapiste dellex Iugoslavia, argentine e italiane.
Conflittualit e Convenzioni.
Abbiamo lavorato ad autorizzare soggettivit femminile e a costruire
unistituzione sessuata separandoci, ma tenendo aperto un confronto
tra donne e uomini e tra amministrazioni e societ attiva. Qui scatta
- soprattutto scattava in passato - una delle diversit decisive tra
noi ed altri gruppi. Il volume di negoziazioni, di rapporti conflittuali
o cooperativi intrattenuti innanzitutto con il Comune, poi con Provincia
e Regione, con Universit e biblioteche pubbliche e con enti di ricerca
a vario titolo, ha a che fare in modo rilevante con i beni e le strutture
accumulate. E vi hanno anche a che fare teste pensanti maschili e
femminili che operano o operavano nelle istituzioni. Inoltre, per
un costante interesse a quella che potremmo chiamare con parole altrui
"doppia democratizzazione", siamo state sempre attente al movimento
e ai reticoli di citt sorti di recente nel nostro paese e in Europa
per affermare un accresciuto ruolo degli spazi urbani nelle politiche
nazionali e internazionali.
Agli inizi Orlando strinse rapporti innanzitutto con lamministrazione
comunale e con lUniversit. Accanto allimportante convenzione con
il Comune che segu qualche anno dopo e che si via via rinnovata,
lAssociazione ne ha stretta una rilevante e duratura con Provincia
e Regione. Grazie alla prima il centro/biblioteca gestito da Orlando
ha sedi, personale e un budget, grazie alla seconda lAssociazione
potenzia lattivit della biblioteca/centro. Quanto allUniversit,
esistono ugualmente convenzioni con diversi dipartimenti che danno
luogo a collaborazioni e scambi di servizi, cos come accade con altri
enti di ricerca e documentazione privati e pubblici in citt e fuori
di essa. Tra questi ultimi citiamo la Biblioteca Pedagogica di Firenze.
Poich negli anni futuri si tratta di vedere riconosciuto il carattere
nazionale della Biblioteca del Centro di Documentazione delle donne
a livello del Parlamento, ci potr essere fatto daccordo con Comune
Provincia e Regione e grazie alle convenzioni sopra richiamate, secondo
una scelta di non spreco e dispersione di risorse che abbiamo perseguito
in tutti questi anni. Unassoluta trasparenza dei passi mirati a tale
riconoscimento continuer a informare le nostre relazioni con donne
(e uomini) che siedano alla Camera dei deputati o in Senato perch
eletti in citt e in regione.
Ma lAssociazione tiene aperte alternative al proprio fare e pensare
che prevedono unuscita dalla biblioteca/centro qualora ne fosse minacciata
lautonomia. Non ci consentiamo infatti di pagare il costo, possibile
in questi casi, di cooptazioni e compromessi rispetto ai progetti/programmi
e alle finalit che ci siamo date e che moltissime singole e aggregazioni
hanno rafforzato o esteso con iniziative in proprio presso il Centro
o con attivit in esso svolte congiuntamente a Orlando.
Valorizzazione e bilancio.
Orlando raccoglie un patrimonio significativo grazie anche
a donazioni di libri e di carte darchivio provenienti da donne di
varie condizioni e profili culturali e da enti di pubblica rilevanza.
Segnaliamo soltanto che la Biblioteca di Sofia, settore della biblioteca
dedicato a bambine e ragazzine, nata dal dono considerevole di Luisa
Muscatello comprendente i libri di formazione in lingue diverse utilizzati
nel tempo dalla sua famiglia in Sicilia ed alimentata annualmente
dalla donazione dei libri della fiera dei ragazzi da parte dellEnte
Fiera. Importante anche sottolineare la valorizzazione che viene
al centro/biblioteca dal lavoro di studio e coordinamento svolto dalle
socie di Orlando e da tante amiche: se ciascuna fosse remunerata quale
consulente, come costume nei sistemi di mercato, si tratterebbe
di molti milioni di costi in pi ogni anno. Lattuale bilancio dellassociazione
supera i 400 milioni annui. Ad essi vanno aggiunti da qualche tempo
progetti specifici finanziati in loco o dallUnione Europea, che Orlando
conduce in Italia o allestero da sola o in partnership. Segnaliamo
attivit formative come i corsi recenti per la soluzione nonviolenta
dei conflitti tenutisi a Monte Sole nella nascente "scuola di pace"
di Marzabotto; o come i corsi NOW, che hanno condotto a vedere riconosciuta
la qualifica di aiuto bibliotecarie "con competenze di genere", per
ragazze in cerca di occupazione; il progetto MED Campus, che ha portato
Orlando nel 1994 a fare formazione a donne palestinesi prima a Birzeit
poi a Bologna, al fine di sostenere lavvio del "Womens Studies Program"
dellUniversit palestinese di Birzeit. Aggiungiamo attivit di ricerca
e scambio come quelle svolte in Cile, Palestina, Israele, Bosnia,
Cossovo, Serbia ecc. Trattasi, in questi ultimi casi, di decine e
decine di milioni spesi nei paesi citati con e dalle donne degli stessi;
denari che appaiono sui pubblici bilanci di aggregazioni femminili
o di organizzazioni nongovernative con cui Orlando in rete. Citiamo,
per esempio, la federazione di ONG COCIS o il Coordinamento delle
Associazioni per Monte Sole.
Vita associativa. Anche
in vista di traguardi cos ambiziosi, puntiamo oggi ad una maggiore
assunzione di pubbliche funzioni, ampliando il raggio della documentazione,
ricerca e iniziativa di un'istituzione sessuata che gi esiste e riorganizzando
le sedi che il centro/biblioteca ha oggi in dotazione. Dal canto suo,
lassociazione si rinnovata com proprio di chi si lascia attraversare
dagli eventi e li analizza. Ha mutato il proprio statuto nel 1994,
definendo organismi di conduzione volutamente non monocratici e un
numero accresciuto di responsabili ai livelli teorico-politici e organizzativi
che le competono; vi sono entrate nuove socie ordinarie e sostenitrici
italiane e straniere spesso di giovane et; ha esteso i gruppi di
lavoro tematici e aperti con cui opera. E, poich nelle forme associative
vi libert ma vi sono anche vincoli a causa dei quali non facile
trovare coerenze formali adeguate alle pretese concettuali e operative
di cambiamento, una nuova bozza di statuto datata 30 marzo 1996 ci
mette oggi in grado di meglio formalizzare la cooperazione nel gruppo
in base alle preferenze e alle responsabilit individuali a partire
dalla collegialit della stessa presidenza dellassociazione e da
una maggiore articolazione della tipologia delle socie. Sono previsti
cos tre ordini di socie (ordinarie, sostenitrici e onorarie), una
presidenza a tre; un consiglio di 11 responsabili; coordinatrici di
settore, vale a dire, per ora, una coordinatrice del Centro di Documentazione,
Ricerca e Iniziativa delle Donne e una coordinatrice della Biblioteca
Nazionale delle Donne; gruppi di lavoro aperti per le attivit diverse
progettate e per i diversi settori della biblioteca/centro. Occorrerebbe,
tuttavia, un approfondimento per dire cosa sia un gruppo che intende
valorizzare lindividualit di ciascuna e si definisce con lossimoro
"coro di soliste".
Verso il futuro. Inoltre,
per corrispondere al salto di qualit richiesto dallattuale contesto,
dalla rinnovata istituzione che si intende prefigurare e dalle negoziazioni
necessarie a realizzarla, sempre in data 30 marzo 1996 stato prefigurato
un comitato promotore aperto a donne interne/esterne a Orlando che,
secondo le norme vigenti, deve accompagnare la trasformazione dellassociazione
in unautonoma e allargata fondazione di donne. Cade qui a proposito
il richiamo ad altre singole, ad altri gruppi e ad associazioni professionali
di donne che hanno dichiarato il loro impegno su tali terreni nel
momento travagliato e recentissimo del rinnovo della convenzione tra
Comune e Orlando (30 settembre 1996). Cade ancora qui a proposito
la speranza che potr essere tale fondazione a gestire la realt femminile
che trover luogo nellex convento di Santa Cristina.