Tecnologia sotto la cupola: PC a manovella e Google Transit

Mar 12 2008

Grazie alla segnalazione di Franco, sono stato alla presentazione del progetto OLPC Italia, una bella iniziativa voluta da Lucia de Siervo, a Palazzo Vecchio. La macchinetta è impressionante sia per le piccole dimensioni, sia per le prestazioni (monitor lcd che non teme la luce diretta, batteria di lunghissima durata, materiale antiurto, una vite in più) e l’apparente facilità d’uso. Dico apparente perché è stato impossibile usarlo per più di venti secondi di fila, le macchine erano prese d’assalto dai bambini, veri destinatari di questo computer. Uno di loro, con molta naturalezza, spiegava alle telecamere come funzionava (per la gioia di Nicholas Negroponte, arrivato in sala appena in tempo per vedere la scenetta).
E così ho ceduto e ne ho ordinato uno. Qui qualche foto su Flickr.

Tanto per rimanere a Firenze, scopro da Marco Bellucci (che cita repubblica Cinema&Viaggi) che la provincia di Firenze e quella di Torino sono le prime in Europa ad essere presenti su Google Transit.

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1d4+1 minuti di raccoglimento per Gary Gygax

Mar 05 2008

Oltre all’avere a che fare con i computer (o gli home computer come si chiamavano allora) e l’essere appassionato di fantascienza, il terzo Assioma Fondamentale della Nerditudine, negli anni Ottanta, era il giocare a Dungeons & Dragons.

Scoprii D&D a 13 anni, quando un caro amico – ora stimatissimo ingegnere – ci presentò la mitica Scatola Rossa, quella col guerriero che affronta un enorme Drago Rosso nella sua tana strapiena di tesori. Avevamo appena visto una puntata (questa) di Ralph Supermaxieroe, nella quale il protagonista investigava nel mondo dei giochi di ruolo all’interno di un campus, per cui iniziammo a giocare con entusiasmo.

Erano tempi in cui le associazioni di genitori chiedevano alle autorità di proibire i giochi di ruolo perché inneggiavano a Satana (poi ci ha pensato il pericolo-internet a distrarli). I miei non la presero con entusiasmo: avrebbero preferito vedermi in Legione Straniera piuttosto che a vagare per mondi meravigliosi in mezzo a creature fantastiche.

Ci giocai quasi tutta l’adolescenza. Ri-iniziai durante l’università . Da qualche anno ho ripreso a farlo. Ho sperimentato tutti i suoi stili di gioco: Eumatista da pischello, Powerplayer da ggiovane, interpretativo – o almeno così mi auguro – adesso. Ha occupato (e occupa) una parte non fondamentale, ma abbastanza rilevante della mia vita.
Oggi è morto Gary Gygax, il (co)creatore di Dungeons & Dragons. Senza il suo lavoro, sarei una persona differente da come sono oggi. Addio Gary, e grazie per tutto il pesce.

Update: non leggere i coccodrilli sui giornali, che scrivono di cose che non conoscono. Meglio ricordarlo con i post di chi l’ha amato: Lollodj, Farfintadiesessersani, Union-Jack, , Antonio Dini, Federico Fasce, Procionegobbo, Obi-Fran, Professore, The Yorker, Barbalbero, Marco Beccaria, Avere ventanni, Gamesblog.

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Come godo [Habemus Papa Waigo]

Mar 02 2008

Solo chi vive a Firenze sa quanto sia importante una vittoria contro i gobbi.
Mentre sto scrivendo i miei concittadini si dividono tra aeroporto – ad aspettare il ritorno della squadra – e città – a bloccare il traffico come quando vincemmo la coppa del mondo.
Capita una volta l’anno di fantasticare, per questa partita, una cosa tipo: “giochiamo contro i gobbi a casa loro, loro stradominano ma noi vinciamo su rigore inesistente al 93°”. Così, tanto per fargli sentire come frìzzano tutte quelle vittorie aiutate degli ultimi anni.
Invece, vincere – a) meritatamente b) al 93° c) a Torino d) contro i gobbi e) senza Mutu e Liverani f) grazie a tre panchinari e g) in rimonta – fa godere molto di più.
Stanotte per dormire avrò bisogno dell’aiuto del chimico. Grazie ragazzi!

Update – godono anche loro: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8

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Il letargo sta per finire

Feb 29 2008

L’influenza appena passata mi rammenta che l’estate è ancora lontana. Per fortuna, qualche piccolo indizio mi ricorda che ormai siamo in discesa: no, non sono tornate le rondini, ma le sagre nel Mugello.

Per gli Amici della Gotta, tale evento è il segnale che il letargo invernale è terminato.

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Hi, my name is Robert’); DROP TABLE Students;

Feb 25 2008

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Il fatto che mi abbia provocato un riso isterico mi rammenta quanto il mio inner nerd sia ancora in buona salute.

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Endorsing Tramvia

Feb 15 2008

l’insegna della scorrettezza, della superficialità e del qualunquismo, hanno detto che la tramvia occuperà tutta la strada, che il tram sarà lungo quanto un eurostar, che i cordoli saranno alti 90 centimetri, che le ambulanze rimarranno imbottigliate nel traffico e un sacco di altre cazzate.

Tutta la città è tappezzata dai loro manifesti e le pubblicità sui quotidiani sono a pagina intera (mi chiedo quanto gli sarà costata). Hanno un sito zeppo di inesattezze e di punti esclamativi. Mostrano foto di cantieri aperti spacciandoli come lavori terminati (“Guarda come la Tramvia distruggerà Firenze”). Orridi fotomontaggi mostrano due treni che “umiliano” il Duomo, peccato che i treni saranno più stretti e più bassi degli autobus, i quali quotidianamente bloccano e inquinano quella stessa strada (evidentemente senza “umiliare” i monumenti).

L’UNESCO, al quale il comitato promotore del referendum aveva chiesto di intervenire, è a favore della Tramvia (come il WWF, Greenpeace, Lipu, Legambiente e qualcun altro). Mezza Europa si sta dotando di questo mezzo (io ho visto quella in costruzione a Siviglia, davanti a una delle cattedrali più grandi del mondo, senza deturpare un bel niente). Tra i contrari ci sono Sgarbi, Zeffirelli e quello che ha dipinto di rosso l’acqua della fontana di Trevi: non sono sicuro di Zeffirelli, ma gli altri due neanche ci abitano, a Firenze, fai te.

E’ un referendum al contrario (chi NON vuole la tramvia deve votare SI, chi la vuole NO), che non cambia niente indipendentemente da chi vincerà . Ma l’hanno voluto e io ci vado comunque. A votare a favore della Tramvia.

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E' morto Bobby Fischer

Jan 18 2008

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L’ultima volta che scrissi del campione di scacchi Bobby Fischer, lui viveva in un limbo tra Giappone e USA. E’ morto ieri in Islanda, che gli aveva concesso asilo politico e cittadinanza.

Aveva 64 anni, come il numero delle caselle del suo gioco preferito.

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Porti un regalo inutile, prendi un regalo inutile

Dec 21 2007

Il ventisei dicembre sarai invaso da regali inutili, inadatti e incomprensibili a uno come te. Ti chiederai come, dove e quando riuscirai a smaltirli tutti senza farli passare subito dal cassonetto. Ti rispondo io: vieni da me e partecipa alla notte dei regali pacco!

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Andare a lavoro in treno, come Bobo Vieri

Oct 08 2007

Lo scorso campionato, all’indomani di un pareggio che ci dette la matematica certezza della UEFA con diverse giornate di anticipo, un sacco di tifosi delusi dal risultato chiamarono i vari programmi radiofonici del lunedì per lamentarsi.

All’ennesima telefonata scazzata, uno dei commentatori – mi pare il Ciuffi – esternò la sua disapprovazione: era vero, la partita si poteva vincere, ma dopotutto quel punticino ci avrebbe consentito di disputare la Coppa UEFA (partendo da -15). Incalzato da altre telefonate dallo stesso tono critico, il giornalista si arrese e disse che, quando la viola vincerà lo scudetto, i fiorentini buboni chiameranno per lamentarsi di quei pareggi che si potevano vincere e quelle sconfitte che si potevano evitare.

Per questo motivo, la scorsa settimana, dopo aver acquistato il biglietto per Fiorentina-Groeningen io e il Massi siamo rimasti fuori dal Bar Marisa a goderci i succitati buboni, che per l’occasione si lamentavano della vittoria per tre a zero sul Livorno (giuro).

Ora, siccome il Bar Marisa è davanti all’ingresso dei giocatori del Franchi, e dato che gli allenamenti erano finiti, speravo segretamente che si ripetesse quella scena con Marshall McLuhan in Io e Annie, con Prandelli al posto del massmediologo e uno dei buboni al posto del tizio saccente in coda con Woody Allen.

L’episodio è rimasto nei miei sogni: al posto di Cesare è uscito un omone in tuta coi capelli rapati a zero, che a testa bassa e andatura sostenuta si allontanava dallo stadio, a piedi. Era Vieri.

Ora, possibile che un calciatore non riesca a trovare parcheggio dentro lo stadio e sia costretto a cercare un posto libero nelle strade di Campo di Marte, come un impiegato qualsiasi?

Beh, questo interrogativo mi è rimasto fino a poco fa, quando ho scoperto per caso che Vieri e un impiegato qualsiasi in comune hanno davvero qualcosa: il mezzo per arrivare a lavoro.

Vieri ha infatti scoperto che quella ventina di chilometri tra la sua casa pratese e lo stadio a Firenze, percorsi in auto, sono un bagno di sangue. Al contrario, la tratta Prato Centrale – Firenze Campo di Marte è comodissima, economica e veloce: con meno di 6 euro e in una ventina di minuti, il treno lo lascia a due passi dallo stadio. Da qui la decisione di fare il calciatore-pendolare, con tanto di abbonamento ferroviario mensile.

A questo punto c’è da sperare in pochi scioperi e meno ritardi.

P.S. a proposito di ieri, mi ero dimenticato com’era giocare contro i gobbi: il gobbo ladro lupo perde il pelo, ma non il vizio, eh?

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Top 5 Serie Che Si Dovevano Guardare In Lingua Originale, da Ugly Betty a Giuppy Anatomy

Oct 01 2007

A forza di guardare serie TV in lingua originale ho sviluppato una fastidiosa allergia da doppiaggio, che si manifesta ogni volta che guardo i telefilm in italiano. Ecco la Top 5 Serie Che Si Dovevano Guardare In Lingua Originale [tra parentesi le motivazioni]:

  1. [si incaponisce sull'adattamento] La Blasi aveva anticipato che la versione originale di Ugly Betty faceva uso di giochi di parole difficilmente traducibili, e che non sarebbe stato facile rendere in italiano gli scambi verbali tra i protagonisti. Ci hanno provato con qualche fortuna. Pur rimanendo una serie tutto sommato godibile (i peggiori rimangono sempre quelli che fanno i titoli italiani dei film), quando senti quei dialoghi italianizzati ti rimane sempre il dubbio: cosa si saranno detti in inglese?
  2. [ripete gli errori del passato] Battlestar Galactica ha la sindrome di Carlo Linneo, ovvero quella mania di italianizzazione dei nomi (Giulio Verne, Ruggero Bacone, Niccolò Stenone, ecc.) che da piccino ti fa credere che tutti i più grandi uomini del mondo siano nati in Italia. Come un qualsiasi film in bianco e nero di Cary Grant – i cui personaggi, adattati, si chiamavano Guglielmo Rutland o Filippo Smith – il Comandante Adama diventa Comandante Adamo perché, presumibilmente, quello era il nome adattato in italiano nella serie originale del 1978. La continuità con l’adattamento della serie passata doveva essere rispettata. Ora, la serie degli anni ’70 in Italia se la ricordano solo il sottoscritto e altri quattro nerd: non si poteva approfittare dei trent’anni di vuoto per tornare ai veri nomi? Per fortuna, come con Lost, il fastidio è durato quelle cinque puntate viste in italiano. Mi piacerebbe sapere che termine hanno scelto per adattare frack: cacchio? di’ane? porca madoska?
  3. [rende ridicoli bambini e stranieri] Lost e Heroes hanno dato il peggio, ma è un problema trasversale a tutte le serie: tutti i bambini doppiati, fino ai dodici anni, hanno la vocina da treenne. Tutti gli stranieri – Sayid o l’amico di Hiro – sono caricature rispettivamente di Hrundi V. Bakshi e di Ciù Ci Ciao.
  4. [doppiatori non all'altezza] Tutti i CSI hanno un problema: oltre a quelle dei protagonisti principali, c’è la voce di quella che ho ribattezzato la stagista: una che fa, a seconda del bisogno, la voce del grafologo, di quella che scopre il cadavere all’inizio della puntata, del primo sospetto poi scagionato. Insomma, i ruoli di tre battute. Bene, la stagista parla sempre con lo stesso tono di voce, non ha un minimo di interpretazione e dà la sgradevole sensazione di essere una voce che non c’entra niente con il personaggio che sta doppiando. Terribile.

Ma al numero uno c’è lei: [L'onnipresenza di Giuppy Izzo] Grey’s Anatomy. E’ l’unico telefilm dove la storia della protagonista è di gran lunga meno interessante delle storie degli altri personaggi, i cui percorsi di vita evolvono e si intrecciano. A Ellen Pompeo è toccato l’unico ruolo cristallizzato, che arreda con insopportabili espressioni stordite: tutte le volte che la vedo mi vien voglia di mandare avanti la registrazione. Gli autori devono di certo odiarla.

Ma oltre alla faccia da cane bastonato della Pompeo (che dimostra dieci anni di più dei suoi colleghi) c’è Giuppy Izzo, che le da la voce. Indipendentemente dall’attrice che deve doppiare, dalla trama e dal genere del film/telefilm, Giuppy Izzo ha sempre lo stesso tono da telefono erotico, che si tratti della mammozza di Gilmore Girls, della pubblicità della Coop o della TIM o di Grey’s Anatomy. Non scappi da lei, lei doppia tutto. E quando non ha ruoli fissi assegnati (Ugly Betty), trova il modo di esserci doppiando le guest star (ha dato la voce a Lucy Liu, che non c’incastrava niente).

Nei miei sogni la voce di tutte le donne è di Giuppy Izzo. Per favore, qualcuno le consigli un anno sabbatico.

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