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Gianmarco TognazziIl destino nel nomeAltri nomi: Gian Marco Tognazzi45 anni, 11 Ottobre 1967 (Bilancia), Roma (Italia) |
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Attore cinematografico, televisivo e teatrale. Figlio di Ugo Tognazzi, ha da sempre frequentato i set cinematografici, amando fin da piccolo la magia della recitazione. Dopo aver lottato contro i pregiudizi mediatici che lo tacciavano di imitare troppo pedissequamente le moine del padre, riuscito a dimostrare la sua personalit di grande carisma e ironia.
Bambino prodigio
Figlio dell'attore Ugo Tognazzi, uno dei maestri della commedia all'italiana, Gianmarco frequenta i set cinematografici fin da piccolo. Lo vediamo bambino recitare al fianco del padre in Non toccare la donna bianca (1974), ne Il petmane (1983) e in Vacanze in America (1985) di Carlo Vanzina. Malgrado la giovanissima et, la sua spigliatezza fa breccia negli amici colleghi del padre, e continua cos la sua fortunata carriera professionale, agli esordi vissuta come un gioco ma piano piano trasformatasi in mestiere. Alterna commedie di bassa lega come Sposer Simon Le Bon (Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran) (1986) a film pi importanti di respiro internazionale come Dancers (1987) diretto dall'americano Herbert Ross. Superati i vent'anni, prova a mettere a frutto gli insegnamenti degli anni passati, cercando di staccarsi dall'ingombrante figura paterna. Dopo alcune esperienze come assistente alla regia, prende il diploma all'Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione "Roberto Rossellini" di Roma. D sfogo al lato pi comico della sua personalit in Musica per vecchi animali (1989) di Stefano Benni, con Dario Fo e Paolo Rossi, ma lavora ancora con Ugo e il fratello Ricky in Arrivederci e grazie (1988) di Giorgio Capitani.
La leggerezza della commedia
Dopo la morte del padre avvenuta alla fine del 1990, decide di collaborare con Ricky e farsi dirigere nel film Ultr (1991), lucida rappresentazione della vita dei tifoseria allo stadio. Si mette alla prova in un ruolo drammatico nel film Una storia semplice (1991) di Emidio Greco (per il quale riceve la Grolla d'Oro), tratto da un romanzo di Sciascia, seguito dal violento Teste rasate (1992) e dal superficiale Torta di mele (1994). Un tassello importante per la carriera lo mette Leonardo Pieraccioni con il suo film d'esordio, I laureati (1995), racconto di un gruppo di disorientati studenti universitari fuori corso con la sindrome di Peter Pan. Da questo momento in poi predilige ruoli leggeri in commedie non del tutto riuscite, come Uomini senza donne (1996) con Alessandro Gassman, altro figlio d'arte, Lest (1996) di Giulio Base o ancora Il cielo sempre pi blu (1997) di Antonello Grimaldi.
Crisi esistenziali in film on the road
In coppia con Alessandro Gassman (con il quale lavora anche a teatro) gira Facciamo Fiesta (1997) di Angelo Longoni, commedia folcloristica che racconta l'avventura di due italiani in trasferta a Cuba, affascinati dalle bellezze locali e ispirati dal mito di Hemingway. Sullo sfondo della crisi di Tangentopoli, diventa il protagonista di Il decisionista (1997), per poi ritornare al personaggio del trentenne in crisi (gi interpretato in passato) con Stressati (1997), seguito da La spiaggia (1998), tutti diretti da Mauro Cappelloni. L'amico Giulio Base lo scrittura nella commedia Lovest (1997), dove ritrova Alessandro Gassman, in un film on the road che racconta il viaggio coast to coast di due italiani in America. Con i successivi I miei pi cari amici (1998) e Giochi d'equilibrio (1998) dove recita a fianco di Stefania Rocca, riesce a dare sfogo a quella vena drammatica rimasta finora taciuta, una recitazione pi sofferta che scava nella profondit psicologica e che trova spazio soprattutto nella ricostruzione biografica di Giovanni Falcone I giudici (1998), diretta da Ricky Tognazzi. Mentre a teatro riesce a interpretare personaggi di vario genere, al cinema rimane legato allo stereotipo dell'adulto non cresciuto. Cos lo vediamo tra i protagonisti de I fobici (1999) e di nuovo in coppia con Gassman in partenza per un viaggio in Malesia, ancora una volta ammaliati da una donna seducente (Manuela Arcuri).
Ruoli pi impegnati
Con l'inizio del nuovo millennio, si apre di fronte a lui un futuro fatto di film pi impegnati e stimolanti: nel 2003 spicca nel cast di Io no per una recitazione misurata e attenta alle sfumature, cos come in Passato prossimo di Maria Sole Tognazzi e nel film tv Francesco di Michele Soavi.
Film storici a sfondo sociale
Cambia radicalmente genere in Cecenia (2004) e in Cielo e terra (2004), film storici che raccontano, il primo, la vita coraggiosa del giornalista Antonio Russo, mentre il secondo si concentra sulle persecuzioni nazi-fasciste del 1944. La crescita professionale evidente anche in Romanzo criminale (2005) di Michele Placido, in Polvere (2006), Il mattino ha l'oro in bocca (2007) e l'intenso Guido che sfid le brigate rosse (2007) di Giuseppe Ferrara.
Fiction tv
La fiction televisiva lo vuole nel film tv Maria Montessori - Una vita per i bambini (2007) di Gianluca Maria Tavarelli e nella serie poliziesca Il bene e il male (2008). I due sceneggiati, di grande successo popolare, lo riportano al successo di un tempo. Di l a poco viene anche chiamato a vestire i panni dell'amante di Claudia Gerini nella commedia Ex (2009) di Fausto Brizzi e, nel 2011, partecipa al divertente I soliti idioti con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio e al suo seguito (I due soliti idioti) l'anno successivo.
Pi impegnata la partecipazione al film drammatico di Marco Pozzi Maledimiele, dedicato al tema dell'anoressia giovanile.
Dopo aver affrontato il viaggio di ritorno dal nord al sud Italia della scorta capitanata da Raoul Bova, Claudio Fragasso resta in Sicilia e si dedica ad un altro capitolo del suo cinema di genere innamorato dell'attualit. Partendo da un soggetto fortemente voluto dalla compagna di vita e di idee Rossella Drudi, Fragasso realizza un film ritmato dall'azione e improntato al problema delle varie sindromi che hanno colpito vari militari in seguito alle loro missioni. Sindromi che lo stesso governo ha poi riconosciuto essere malattie e mutazioni cancerogene contratte dal contatto con l'uranio impoverito. Le ultime 56 ore presenta cos due personaggi e i loro personali percorsi di ribellione: da una parte il vicequestore Manfredi (Luca Lionello), negoziatore esperto quanto poco incline alle regole e ai protocolli, dall'altra il colonnello Moresco (Gianmarco Tognazzi), militare pluridecorato coinvolto in una personale battaglia per far emergere la verit sui miasmi respirati nelle operazioni belliche.
L'argomento controverso e gi non manca di suscitare polemiche e contrasti riguardo le verit sull'uso delle armi da parte dell'esercito nelle missioni degli ultimi dieci anni. Quel che certo che questo connubio di cinema di genere civile ha ricevuto l'approvazione sia del Ministero dei Beni Culturali che di quello della Difesa.
Da uno dei romanzi pi popolari, ma anche pi letti, da generazioni di adolescenti, David Copperfield, un film di Ambrogio Lo Giudice, co-prodotto da Rai Fiction e Rizzoli Audiovisivi, in onda, in prima serata su Rai Uno, domenica 26 e luned 27 aprile. Ad interpretare il noto personaggio il bravo Giorgio Pasotti, a fianco a lui, un'altra eccellente protagonista, Maya Sansa, ma anche Gianmarco Tognazzi, nel personaggio del "cattivo" Uriah Heep, Stefano Dionisi, che interpreta Edward Murdstone, Chiara Conti, nel ruolo della madre di Copperfield e Larissa Volpentesta, nei panni di Emily. Un racconto, in realt, non cos letto, ma bens tramandato oralmente, sostiene il responsabile Rai Fiction Max Gusberti, ma di certo un grande romanzo, anche un successo per la televisione nel 1965 (il celebre sceneggiato, interpretato da Giancarlo Giannini, divenne un cult), che crea una certa continuit, "televisivamente parlando", con la tradizione di riadattare alcune storie famose, come accaduto con Rebecca-La prima moglie, che dovrebbe essere il "gusto" di Rai Uno.