Gazebo – le origini

Pubblicato il 21 febbraio 2013 da makkox
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Capita che venga coinvolto, come collaboratore suddito e manzo e non metterti idee, in questo programma tv che il titolo non posso nominarlo senza un’autorizzazione scritta per ogni singola occorrenza (in RAI ci sono regole ferree su ‘ste cose). L’autorizzazione io l’avevo solo per un’occorrenza. Come un cazzone me la sono giocata subito nel titolo. Tipico mio.
Di più non posso dire, se non grado e numero di matricola.
Il mio grado è “Early guy”, il numero di matricola è 85 e corrisponde al QI. Peccato, un punto sotto e avevo diritto a un’Amex Nera e la direzione di un TG. Purtroppo sono riuscito a contare fino a nove senza levarmi i calzini.
Comunque sia, ho anche il permesso di raccontare in forma di fumetto scrollone, ma con una certa discrezione, le modalità del mio ingaggio. L’ho fatto e l’ho postato a seguire
Altre notarelle e link li metto dopo lo scrollone.
Ah, una cosa subito però: io mi sto divertendo come uno scemo : ) ma dicono che per le matricole nella mia decina sia normale così.

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Ecco qui. Ora posto il link al primo trailer di Gazebo, toh qui! Che a me ha fatto molto ridere quando l’ho visto, anche se col sacchetto in testa non sentivo bene cosa dicessero i due.
Poi questa è la pagina ufficiale su Facebook. Se andate lì e cliccate “mi piace” e lasciate un commento alla foto di Ruotolo con scritto “Early Guy 85 ci ha la stessa tartaruga”, io prendo un buono mensa.
Per tutto quanto sopra, io sono grato a…
cazzo non posso ancora dirlo.

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La Crasi (the movie, n’antro)

Pubblicato il 23 novembre 2012 da makkox
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La prima domanda che ci siamo posti è stata: ha senso tradurre in video una vignetta già pubblicata? La risposta è stata che noi non operiamo una traduzione, ma invero una trascrizione da uno strumento espressivo a un altro, da un linguaggio a un altro, quindi il risultato sarà differente, arricchito da peculiarità proprie al formato.
Allora uno di noi ha obiettato qualcosa che non s’è fatto in tempo a capire perché l’abbiamo preso tutti a scapaccioni finché egli non ha arrovesciato l’occhi ed è svenuto, che se no non si andava invero più avanti.

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Papagiovanni – the movie

Pubblicato il 15 novembre 2012 da makkox
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L’altra sera, parlando a una cena milanese con degli amici milanesi di questa vignetta qui, salta fuori la proposta di farne lì per lì un corticino liberamente ispirato a.

La cosa sorprendente è che lì per lì in milanese significa effettivamente lì per lì, e non come dalle mie parti che vuol dire se ne parla di nuovo prima che tu muori, ma non fare nulla di pericoloso nel frattempo, e così la sera dopo l’abbiamo fatto. O meglio, l’hanno fatto, mentre io rompevo i coglioni sul set.
Però poi, una volta terminato, hanno chiesto di restare anonimi. Che non è buon segno.
Io invece no, che lì per lì ero orgoglioso dei miei testi.

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Venerdì 9 novembre a Milano in FNAC

Pubblicato il 7 novembre 2012 da makkox
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Venerdì 9 novembre alla FNAC di Milano (in via Torino) ore 18.00, apriamo la serata io e Gilberto Govi.

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Gilberto Govi nella sua imitazione di Maroni

insieme omaggeremo brevemente l’immortale figura artistica di Luca Bizzarri a cui tanto devo per l’uso delle forme tronche, che egli adorava (anda’, mangia’, paga’, vieqqua’, inginocchia’, etc) e ora anch’io.

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Luca Bizzarri ne suo celebre sketch su Bobo Govi

Purtroppo dovremo rinunciare alla presenza di Roberto Maroni trattenuto da un precedente nulla. Al suo posto, come indispensabile ospite politico, interverrà Pippo Santonastaso.

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Pippo Santonastaso all’epoca in cui era Ministro di Monza e Dorighezzi

Tutti insieme, comunque, siamo lì per presentare il mio libro The Full Monti, che però per l’occasione è stato prodotto con la quarta di copertina su entrambe le facciate per evitare problemi di copyright con 50 sfumature di [qualsiasicolore] (hanno registrato tutta la gamma visibile dall’infrarosso all’ultravioletto, e comunque io in copertina ne avevo usate solo 48, ma Rizzoli non vuole mettersi a questionare).

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Immagine di quarta di copertina di The Full Monti, nei colori originari, prima della sbiancatura a calce

Chiunque voglia intervenire, può. Basti dire la parola Fidelio a E.L. James, all’ingresso.
O anche solo Fide’.

V’aspettiamo, tutti e quattro.

 

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Lucca Comics and Lèin 2013

Pubblicato il 5 novembre 2012 da makkox
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continua a leggerlo sul Post.it …

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The Full Monti

Pubblicato il 26 ottobre 2012 da makkox
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un anno fa, circa…
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Oggi, mentre scrivo queste righe, ottobre 2012, sembra trascorso davvero tanto da quei giorni di dicembre 2011.
Ricordo che moltissimi nel web, ma anche fuori, mi chiedevano con un ghigno sarcastico: che farai ora, che farai? Senza quel teatrino che vi facilitava il lavoro, voi satirici che farete?
Lo dicevano come ci godessero. E questi erano quelli che ti volevano bene, mica gli altri!

Non c’era ipocrisia in codesti, è solo che noi ci si gode quando si prospetta la possibilità di vedere qualcuno sbattere il culo in terra. Chiunque sia. Amico o nemico. Meglio amico, a volte.
È un tratto del nostro carattere nazionale. Un nostro modo per sentirci uniti, vicini, uguali.

Com’è andata a finire?
È andata che meno di un anno con Monti mi sono divertito più che in due con Berlusconi.
Berlusconi e i berlusconiani erano come affetti da una malattia satirica autoimmune. Erano già loro stessi satira di costume.
Credetemi, come autore satirico/umoristico è stato difficile, si rischiava sempre di finire a imballarsi fuori giri. O di risultare bacchettoni e moralisti.

Non che dopo si sia passati dal carnevale di Rio a un ricevimento all’ambasciata Danese nell’Inghilterra vittoriana.
Sì, Mario Monti ha uno stile e un’ironia che evoca quello scenario, ma lui è uno, noi siamo di più, e noi siamo quell’altri. I Fiorito, i Formigoni, i Lavitoli (plurale, sì), i Renzi (singolare, lui), i Marchionne (anche lui sì). No, ovvio, ci sono anche belle persone tra noi, e sono i più, ma non hanno dovuto ripiegare nella politica per farcela nella vita.
Quindi, pur con un lieve cambio di registro in finezza, la materia base su cui ho svignettato è rimasta la stessa.

Devo dire che il Prof. Mario m’ha intrigato da subito. L’ironia mi conquista, m’ammalia, e lui è ironico e sottile come non ricordavo forse dai tempi di Andreotti, o Luciano Salce (anche se tutti e tre hanno stili diversi).
Dice: sei tu che lo subisci così. No, ho prova che non sono solo io a incantarmi a ‘sta malìa. Oggi il Governo Monti nei sondaggi non gode di gran favore da parte degli italiani, ma lui, Mario Monti, ha indici di gradimento che neanche Hannah Montana.
Come si spiega? Si spiega col fatto che lui è lui, affascina, anche se sta portando avanti paro-paro il programma del PDL (cazzo ve lo ricordate il PDL?), comunque sia dicevo, Egli T’Affascina, T’Accìde con Style, e tu muori un po’ ammirato, e non ci sono altre chiacchiere.
In un certo senso anche Silvio Berlusconi aveva ‘sta magia, no? Poi l’hanno lavato in acqua calda…
Sempre leggere l’etichetta.

Ho adorato disegnare Berlusconi Premier, e oggi adoro disegnare Mario Monti Premier. Così come riuscii a creare il mio Silvio, non c’è voluto molto per creare il mio Mario.
Somigliano agli originali, non somigliano agli originali, fregancazzo: sono loro e non sono loro. Sublimazioni, proiezioni.
Illazioni grafiche.
Mi diverte così, e se mi diverte, è pagato.

A proposito dei tre argomenti appena citati (Monti, Berlusconi e Pagare), in questo librone qui c’è tutti e tre

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The Full Monti è un diario grafico satirico. Un anno vissuto ironicamente, potrei dire. Raccoglie tutte le mie vigne pubblicate sul Post di Luca Sofri (benemerito) da settembre 2011 a settembre 2012, più un lungo off-topic che qui non vi dico. Inoltre, come nel precedente volume Post Coitum, le vigne le ho tutte telegraficamente datate e commentate per contestualizzarle, che non abbiate a dire ma di che straminchia sta parlando in questa vignetta di ottobre scorso, che non mi ricordo neanche se avevo una casa di fronte al Colosseo o ci abitavo  proprio a mia insaputa? (nel Colosseo n.d.a)

Al solito, quando rileggo le mie storielle montate su carta in un continuum, esse acquistano il valore di racconto unitario che nel web non avevano. Non è come sfogliare una serie di barzellette, ma è come leggere una storia, anzi una Storia. Ogni cosa è conseguente, ci sono interpreti, c’è una trama, ci sono i tormentoni, i colpi di scena, una cronologia significante. C’è tutto ciò che rende un libro un libro.
Oltre la carta, dico. Carta come si deve, solida, bianca, naturale, non robina patinata (m’escono le bolle solo a nominarla la patinata), vabe’, conoscete le mie fissazioni per la tipografia. Perciò duecentoquaranta pagine di qualità a colori, formato 16×30 cm che formano una bella mezzanella spessa, praticamente una mensola Lack dell’Ikea.

Dice, lo voglio!
E va’ all’Ikea.
Dice, no, lo voglio il libro!
Va bene, t’accontento: dal 31 ottobre lo trovi in libreria a soli 19 euro (ma Rizzoli in quel periodo e fino al 27 novembre, ha una promozione con sconto del 25% sui libri, quindi si fa l’affare, poi torna a prezzo pieno), oppure lo prenoti scontato già da adesso qui su Amazon.
OPPURE
come chi sa, sa, io ho sempre concordato con l’editore una tiratura di 200 copie per gli aficionados, da arricchire con uno sfizio mio e distribuire solo qui, attraverso il mio blog.
In cosa consiste questo sfizio mio? Una roba che facevo tempo fa, per lavoro, per altri, e che avevo in mente da tanto di tornare a fare per me, all’occasione.
Come dicevo è una roba per gli aficionados, quindi ne parlo nel privèe.

 

 

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Lesson Zero

Pubblicato il 10 ottobre 2012 da makkox
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Zerocalcare è diventato in breve un fenomeno di grandezza nazionale. Ancora solamente. Perché credo che sfonderà anche all’estero.
Giuro che non sono sorpreso. Invece sono sorpreso, ancora oggi, che nessuno l’abbia notato prima. Prima che aprisse un blog e mettesse su ogni settimana una sua storiella e che facesse numeri da Repubblica.it.
Ci son voluti quei numeri per mettere in moto le cose per lui che, come mi ha raccontato, roba in giro agli editori ne aveva mandata fino al pianto.

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Ora, esce in libreria (ma lo venderò anch’io qui nel blog in accoppiata strenna natalizia col suo precedente capolavoro autoprodotto “La profezia dell’armadillo“) il suo nuovo libro per Bao  ”Un polpo alla gola“.
C’ero anch’io quando Zero firmò per questo libro in Bao. L’ha dato in buone mani, i ragazzi di Bao sono appassionati, professionali e generosi, lo so per certo.
Il libro sarà un successo editoriale di sicuro, oltre la cerchia dei lettori di fumetto.
Giuro non mi sorprende, perché Zero non è un fumettista, ma è un narratore straordinario.
E poi perché ci si è fatto un culo così, ma questo da solo non sarebbe bastato.

Zero è narratore da bivacco, un cantastorie da serata tra amici, da radio notturna, da teatro, da tivvù, da qualsiasi media e formato narrativo, secondo me.
Definirlo autore di fumetti non è inesatto, ma è limitante. Il fumetto è solo il mezzo attraverso cui fluisce la sua vera forza, la Narrazione. E quella forza è così enorme che arriva a tutti coloro che godono nell’ascoltare storie, anche, e meravigliosamente, a chi abitualmente non legge fumetti.
‘Sta cosa fa un po’ rodere il culo a qualche fumettaro che quella forza capace di sfondare gli argini del genere non ha.
Bene.
Però anche questa forza da sola non sarebbe bastata a fare di Zero una star narrativa di successo nazionale (ancora solamente).

Il successo Zero lo deve al suo primo e più efficace editore: il web.
I ragazzi narratori che si trastullano col fumetto, e ai quali sembra di non trovare sbocchi editoriali, devono imparare da Zero una lezione. E per “ragazzi narratori che si trastullano col fumetto” intendo me per primo.
La lezione è: mettici tutta l’anima e pubblica nel web.
Mettici tutta l’anima è il nocciolo della questione, il web da solo non basta.
Un atomo meno di “tutta l’anima”, e la zezza non funziona.
Qui, lavorare al risparmio non paga.

Non è facile accettare questa scommessa, perché al web non si vuol regalare nulla, figurati tutta l’anima.
Perché dovrei dar via le mie cose gratis ner webbe?
Perché non le stai dando via, coglione, le stai pubblicando.
Ok, allora metto online qualcosa per promuovermi, ma poi per avere il resto devono da pagarmi.
Il web non serve a promuoverti, coglione, serve a pubblicare.
Ma io i soldi per campare allora come li faccio? Come magno se disegno?
Tranquillo, quelli arrivano di conseguenza, nel frattempo per mangiare fa’ altro. Lava le macchine, servi ai tavoli, vendi calighe agli assessori.
Tranquillo che, se ci avrai messo tutta l’anima in ciò che pubblichi nel web, in seguito FORSE riuscirai a vivere della tua passione. È questo il fine per un cantastorie, no? Il fine pratico dico, non l’altro.
L’altro, quello che risolve anche il FORSE, è avere riscontro della differenza tra quanto si crede di dover valere per coloro a cui raccontiamo le storie e quanto si vale effettivamente.
I due valori difficilmente coincidono.

Io, questa lezione lassù la sapevo, poi l’ho disimparata. Ora l’ho imparata nuovamente.
Come sto imparando nuovamente a divertirmi mentre racconto, senza risparmio.
Grazie Zero.

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Domenica 7 ottobre a Ferrara

Pubblicato il 1 ottobre 2012 da makkox
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spacer Leggo che l’ultima volta che ho aggiornato il blog era il 3 luglio. Mi chiedo: non è successo nulla nel frattempo? Nulla degno di nota? Nulla degno di essere notificato alle masse?
Questo è il punto.
Ricordo il mio primo blog. Ci avevo messo pure il contatore dei bidet.
Più pensi di essere invisibile e inascoltato e più ti sbudelli l’anima nel blog. Avrebbe potuto intitolarsi “I cazzi miei, non uno mancante” quel blog.
Poi, col tempo, s’innesca il processo inverso. Ma perché devo raccontare i cazzi miei a TUTTA ‘sta gente? E s’inizia a chiedersi cose misantrope e sensa senso come “Ma servono i commenti in un blog? Ma serve ancora il blog? Ma serve ancora il bidet? L’ultimo l’ho fatto nel 2009 a stare al contatore”.

Comunque, cose dal 3 luglio ne sono accadute, scazzi, ipotesi, alcune concretezze. Quattro concretezze sono quattro libri che dovrebbero uscire da fine di quest’anno a fine anno prossimo. Il primo è la raccolta ragionata e commentata delle vignette pubblicate sul Post.it. Si intitola “The full Monti”, ma aspetto di avere la copertina definitiva e le cianografiche per farci un articoletto come si deve.

Sempre per motivi di vignetta, ma stavolta si svignetta live, sarò a Ferrara ospite del Festival di Internazionale.
Domenica 7, ore 14.00 al Teatro Comunale, Thierry Vissol, di cui godo l’immeritata stima e vice versa, mi ha coinvolto in questa cosa che si chiama “Lo stato dell’Unione a vignette” (qui il programma della tre giorni del Festival).
Ovviamente io sono lì perché mancava l’italiano nella barzelletta. Gli altri vignettisti infatti sono un belga e un olandese, il più fesso dei quali ha vinto minimo il premio Picasso mi fa una Sega Piangendo e lo pubblicano in tutto il mondo e oltre, c’è pure loro vignette incise su lastra in platino nel Voyager, in direzione Alfa Centauri, a quest’ora.
Comunque nelle mie vigne io scriverò molte volte cazzo in varie lingue, così, per dare soddisfazione a Thierry che è un fine poliglotta.

Ho scritto tutto? No, ma so’ finiti quei tempi che scrivevo tutto nel blog.
Ora i cazzi miei li twitto.

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Strip teaser

Pubblicato il 3 luglio 2012 da makkox
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Dice Sei morto.
Dico No, non sono morto, solo che pubblico poca roba nel web.
Dice E quello è esse’ morti, inder veb.

Sto fando cose. Una cosa è una strip che uscirà settimanalmente su Internazionale.
Dice Bello! Una cosa nuova!
Dico No, sempre quella: Me, nella mia alter-forma papera, nella mia alter-vita strippica.
Dice Ma perché ti fai alter-papero se non ti somigli per niànte?
Dico E nemmeno la mia alter-vita strippica somiglia perniànte alla mia vita reale.
Dice Brào: c’è logica.

Comunque sto fando anca la dieta Dukan, nella vita reale, e figurasivi QUANTO posso essere ‘na simpatia ‘sto periodo. Ma di più, esagera. Quindi la strip viene bene.

La prima strip esce venerdì questo, sei luglio. Allegato c’è anche Internazionale, che vediamo come va ‘sta rivista prima di emettere subito un giudizio. Diamogli tempo.

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PS
Sempre un Grazie al Direttore di Internazionale, Giovanni De Mauro, che m’ha voluto dare quest’opportunità appena ho smesso di rigargli la volvo 740.
Cioè, prima lui opportunità, poi io smesso. Sennò non aveva senso.

PPS
Un’altra strip invece la fa Zerocalcare. E so’ soddisfazioni.

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Comicus Prize 2011

Pubblicato il 26 febbraio 2012 da makkox
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Cos’è ‘sto premio?
Prima occorre rispondere a un’altra domanda: cos’è Comicus.it?
È un sito italiano, molto autorevole e molto noto, di news e recensioni e interviste etc sul fumetto. Al suo interno c’è inoltre IL forum italiano di fumetto pop, perlopiù, da quanto ne so, perché io non frequento, che per frequentarlo ci vuole il casco tetesko e gli stifali kon la punta d’acciaio ripiegato 30 volte su se stesso, che lì son come gli Hell’s Angels del fumetto: rompono i culi.
Figurati come ci sto alla larga io che non passerei le selezioni neanche come waterboy.
Eppure mi vogliono bene, cioè: ne ho