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Ho fatto il Cronista nella lettura del Passio

25 marzo 2013 alle 8:26 · Archiviato in Varie

Don Francesco mi ha detto: tu che sei giornalista farai il cronista. Non mi era mai capitato ed è stata grazia e tremore. Non credendo alla mia voce ho letto: “prese il pane, rese grazie, lo spezzò”. Ho nominato “l’angelo dal cielo” che c’è solo in Luca e che mi è caro perchè viene a “confortarlo”. “Entrato nella lotta pregava più intensamente”: ero grato alla nuova traduzione per la parola “lotta” che rende giustizia al greco ἀγωνία. “Un gallo cantò”. Andavo avanti con decisione, come quando cammini controvento, non volendo che quella lettura delle letture finisse mai e temendo che non finisse. “Perdona loro” e “Gesù ricordati di me”. Non immaginavo che leggere fosse così costoso.

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Francesco: “Non lasciatevi rubare la speranza”

24 marzo 2013 alle 10:48 · Archiviato in Varie

Per favore non lasciatevi rubare la speranza che viene da Gesù“, sta dicendo Papa Bergoglio nell’omelia delle Palme. “Non siate mai uomini e donne tristi. Un cristiano non può mai esserlo. Non lasciatevi mai prendere dallo scoraggiamento. Con lui non siamo mai soli“. Gioia, croce, giovani sono state le tre parole dell’omelia: “Con Cristo il cuore non invecchia mai e si può essere giovani anche a 70 e 80 anni“. Con lui possiamo “uscire da noi stessi alle periferie del mondo”. Ha detto che si mette in cammino “da oggi” con i giovani che parteciperanno alla Giornata mondiale di Rio de Janeiro, che si farà in luglio, “sulle orme del beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI”. “I giovani devono dire al mondo: è buono seguire Gesù“. Qui l’omelia nel sito vaticano.

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Stefano loda il figlio Down “imbattibile sul cazzeggio”

23 marzo 2013 alle 20:42 · Archiviato in Varie

«Andrea attacca bottone con chiunque. Sa sempre come rompere il ghiaccio e sul cazzeggio è imbattibile. In qualche caso è consigliabile avere un figlio Down. Ai genitori di questi bambini basta insegnare come amarli»: parole di Stefano Mauri, presidente del gruppo editoriale Mauri Spagnol (GeMS), che racconta al “Corriere della Sera” del 22 marzo 2013 la sua vita con il figlio Down. Saluto Stefano e Andrea con un bicchiere di Vino nuovo e affermo che l’amore di un padre è sempre la fortuna di un figlio, che sia Down o no.

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Se le scarpe rosse le abbia inventate Benedetto

22 marzo 2013 alle 17:50 · Archiviato in Varie

In più commenti del 21 marzo al post La veste la croce l’anello: Francesco o della semplicità un visitatore affermava che le scarpe rosse erano una specificità di Papa Benedetto e chiedeva: “Se per 25 anni le scarpe ai piedi del Papa sono sempre state un normale paio di scarpe, c’era bisogno di rimettere in voga le scarpette rosse?” Non è vero che le scarpe rosse siano state introdotte o riprese dal Papa teologo dopo che Giovanni Paolo le aveva abbandonate: nelle occasioni rituali e cerimoniali, sia in Vaticano sia nei viaggi, il Papa polacco, come già Papa Luciani e Paolo VI, ha sempre usato le scarpe rosse, dopo che sono state introdotte sotto Montini quando si trattò di aggiornare il guardaroba papale alle nuove esigenze dopo l’abbandono della sedia gestatoria e l’avvio delle celebrazioni con il popolo e dei viaggi. In sedia gestatoria i Papi usavano babucce rosse di raso con bordature e cordoncini dorati. Da lì vengono i mocassini rossi dei Papi conciliari. Nel primo commento un aneddoto su Paolo VI contenuto nell’opuscolo Pellegrino dalla scarpe rosse pubblicato nel 2008 dalla Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri.

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Papa Francesco laverà i piedi ai carcerati

21 marzo 2013 alle 13:09 · Archiviato in Varie

Il pomeriggio del Giovedì Santo, 28 marzo, Papa Francesco celebrerà la “Messa nella Cena del Signore” nel carcere minorile di “Casal del Marmo”, lo stesso dove Papa Benedetto celebrò il 18 marzo la messa nella domenica del “Padre misericordioso”. Annunciando questa Pasqua nel carcere il padre Lombardi ha detto: “Nel suo ministero come arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal del Marmo, il Papa Francesco continua tale uso, che dev’essere caratterizzato da un contesto di semplicità. Le altre celebrazioni della Settimana Santa si svolgeranno secondo l’uso abituale”. – Dopo averlo visto alla Loggia, una che è con me disse: “Questo il Giovedì Santo laverà i piedi ai barboni di Borgo Pio”.

Aggiornamento al 22 marzo. “Il Papa nuovo si è dato un nome ma non un programma e vive alla giornata ma lo fa con tale spontanea semplicità che pare Papa da sempre”: è l’attacco di un mio passabile articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera e che si può leggere qui.

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Se il Concilio nomini Satana o lo taccia

21 marzo 2013 alle 1:06 · Archiviato in Varie

Con un commento del 15 marzo al post Se Ignazio diviene Francesco una visitatrice affermava che “il Vaticano II non parlò mai di demonio, quasi non esistesse più, e bisognò aspettare le dolenti parole di Paolo VI per sentire ancora nominare l’Avversario”. Non è vero: il Vaticano II ha nominato almeno quattordici volte l’Avversario, chiamandolo “Demonio” (4 volte), “Maligno” (2 volte), “Diavolo” (2 volte), “Serpente”, “Principe di questo mondo”, “Satana”, “Potere delle tenebre”, “Demoni”, “Dominatori di questo mondo tenebroso e spiriti maligni”. Non interloquii perché immaginavo che altri visitatori l’avrebbero fatto nell’abituale dialettica del blog. Nessuno invece l’ha fatto e allora mi sono deciso a riprendere l’argomento perché non ne abbia danno la conoscenza del corpus conciliare già ridotta quasi a nulla in quegli stessi che amano discuterne. Nei primi quattordici commenti riporto i brani che ho rintracciato: non per polemica con nessuno, ma per la gratitudine che ho nei confronti di quei testi, come per ogni altro del Vaticano II che è stato un dono per tutti. Confido che essendoci dietro un elemento conflittuale i miei combattivi visitatori si fermino per un attimo su parole che lo meritano.

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La veste la croce l’anello: Francesco o della semplicità

20 marzo 2013 alle 10:45 · Archiviato in Varie

Dalle prime scelte riguardanti la propria immagine Papa Francesco appare indifferente a vesti e paramenti, scarpe e cappelli e si direbbe che gli prema quasi soltanto la veste bianca. La centralità che viene ad assumere la veste, nella sparizione di tutto il resto, va forse capita. L’aver tolto il rosso della mozzetta e delle scarpe dà rilievo al bianco della veste. Sarà quel bianco a raccordarlo visivamente, più di ogni altro elemento, ai predecessori. Ma sarà anche un bianco disadorno, a indicare che il raccordo è mantenuto per quanto riguarda la sostanza della missione papale ma non per i suoi aspetti accessori. – E’ un passo di un mio testo di pretenziosa semiotica papale pubblicato ieri dal “Corriere della Sera” alle pagine 1 e 17 con il fuorviante titolo L’anello d’oro rifiutato. I simboli di Francesco.

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“Per accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità”

19 marzo 2013 alle 12:57 · Archiviato in Varie

Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve [...] aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, chi è straniero, nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46). Solo chi serve con amore sa custodire“: così Papa Francesco stamane nell’Omelia per l’inizio del ministero petrino. In un altro passo aveva invitato a non avere paura della bontà e della tenerezza: lo riporto nel primo commento. Per me sono parole di luce.

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Nella sua disarmata sicurezza pare Papa da sempre

18 marzo 2013 alle 15:45 · Archiviato in Varie

Da solo Papa Francesco ha curato ieri la sua presa di contatto con i “parrocchiani” del Vaticano, da solo si è affacciato sulla strada per salutare la folla, da solo ha scritto e ha svolto il primo Angelus. Per l’Angelus non aveva preparato i saluti nelle diverse lingue e non ne ha improvvisati, pur essendo poliglotta. Forse per semplificare. O non ha avuto il tempo di pensarci. Chi gli sta intorno prevede che continui così, alla giornata, almeno fino a Pasqua. L’osservatore esterno non sa se augurarsi che si circondi subito di gente fidata, o che vada avanti con questa spontaneità per non farsi ingabbiare. Ma deve ammettere che lui, Papa Francesco, non appare preoccupato o incerto su dove mettere i piedi o su che cosa dire. Con la sua disarmata sicurezza, pare Papa da sempre. – E’ un aggiornamento della mia lettura del Papa nuovo pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” con il titolo Sta facendo tutto da solo.

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Papa Francesco esce per strada e saluta tutti

17 marzo 2013 alle 11:58 · Archiviato in Varie

Stamane Papa Francesco – dopo la messa nella chiesa di Sant’Anna, che è la parrocchia della Città del Vaticano – è uscito per la strada, fuori del Cancello di Sant’Anna, indossando ancora i paramenti, per salutare la folla che lì si era assiepata. Terrore del mio amico Domenico Giani, comandante della Gendarmeria, che aveva una faccia somigliante a quella che hanno i genitori quando seguono un loro bimbo che si avventura tra le automobili.

Aggiornamento del post alle 15.00 del pomeriggio. Ho proposto al direttore del “Corriere della Sera” una mini rubrica intitolata Un Papa nuovo che ha questo attacco: “Non è solo un nuovo Papa ma un Papa nuovo quello che abbiamo davanti agli occhi da quattro giorni”. Il direttore ha approvato e la prima puntata è uscita oggi, con il titolo Il silenzio per rispettare i laici. Nella pagina del blog Articoli del Corriere della Sera si possono leggere tutti i testi che ho scritto in questi giorni sul Papa nuovo.

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