Io non capisco la gente

Io non capisco quei genitori che si lamentano della quantità di libri “per  l’estate” assegnata dagli insegnanti.  Di solito sono quattro o cinque classici, sempre Calvino, spesso Orwell, Uhlman, Shakespeare, Pavese, ogni tanto D’avenia, Suskind, Barbery, Giordano.

 Tutte le volte che un ragazzino, o, più spesso, una ragazzina, mi porge il foglietto con l’indicazione dei docenti, mi spertico in lodi nei confronti del testo assegnato; a volte per incoraggiamento, altre volte per amore del titolo o dell’autore, qualche volta per dar fastidio al genitore accompagnatore che farfuglia contro quei disgraziati degli insegnanti che non capiscono che i ragazzini hanno bisogno di riposo, e assegnano loro dei compiti crudeli, additirittura quattro libri da leggere in tre mesi, e senza scriverne né recensioni né relazioni.

 I ragazzini, o, meglio, le ragazzine  -perché ai maschi, spesso, i libri vengono acquistati dalle madri- raramente sembrano sconvolte, e anzi, sono sicura che molte volte uscirebbero con qualche volume in più. Perché alle ragazzine venire in libreria e leggere piace un sacco. Me ne sono accorta adesso che più spesso lavoro in letteratura; in saggistica per lo più chiacchero con individui barbuti, maschi o femmine che siano. Del resto anche io ho un po’ di barba.

 Le ragazzine, le ragazze, le donne, sono il motore dell’editoria. Ci sono molte  più lettrici forti che lettori, e  quasi sempre una persona che legge molto finisce per sviluppare un proprio gusto, magari anche molto raffinato. E allora perché gli editori si ostinano a creare un ghetto per le lettrici, proponendo storie trite e ritrite, copertine ornate di fiocchi rosa e falpalà, favolone per eterne minorenni?

Tags: editoria, in libreria
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This entry was posted on Saturday, June 23rd, 2012 at 6:25 pm and is filed under in libreria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
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5 Responses to “Io non capisco la gente”

  1. spacer Cateno says:
    June 24, 2012 at 12:50 pm

    E tra me e Davide in saggistica la barba certo non manca mai.

  2. spacer AndrSci says:
    June 25, 2012 at 8:39 am

    In Svezia, che han larghe vedute, i libri la mutua li dà? O pecco io di sovrainterpretazione?

  3. spacer Azalais says:
    June 25, 2012 at 7:00 pm

    @Andrea son tutti d’accordo e contenti, fra un libro e un cazzotto nei denti ognuno ormai sceglier saprà…

    @Cateno Mio marito lo ignori di proposito?

  4. spacer Sitosophia says:
    June 26, 2012 at 12:25 pm

    Non lo ignoriamo affatto!

  5. spacer AndrSci says:
    June 30, 2012 at 9:57 am

    …poi, quando sono nella stessa città, anche la mia barba, a saggistica, fa la sua figura.

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