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Marche, Castelli di Jesi

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Marche, Castelli di Jesi

Viticoltura biodinamica

 

"Equilibrio e bellezza, armonia e dinamismo, luminosità e calore. Sono gli aggettivi che descrivono il paesaggio marchigiano, ma che si possono benissimo accostare al suo figlio prediletto, il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Stregati da questa antica complicità tra uva e luogo abbiamo deciso di coltivare Verdicchio secondo il metodo biodinamioco.  Non trasformiamo l'uva in vino, ma l'accompagnamo nel suo divenire sempre un passo indietro e senza trucchi per non rompere l'armonia del luogo con il nostro intervento ma, al contrario, per lasciarla esprimere liberamente prima allo sguardo di chi attraversa queste colline e poi al gusto di chi la sorseggia nel bicchiere."

Alessandro Fenino, socio fondatore.


COSA SIGNIFICA VITICOLTURA BIODINAMICA

Viticoltura Biodinamica vuol dire portare la vita nel vigneto, aiutandolo a riattivare le forze che lo mettono in relazione con il cielo e la terra. Si lavora solo con preparati naturali e composti organici e vegetali, per favorire la formazione di humus fertile e vitalizzare la crescita delle piante. Solo così nasce un vino davvero tipico, con i caratteri unici del suo luogo di produzione e dell'annata. Tutti i vigneti sono certificati Demeter, l'unico ente che garantisce la viticoltura Biodinamica.

Le pratiche della viticoltura Biodinamica

• Il terreno è lavorato a filari alterni, ripuntandolo alla fine della vendemmia. Su questi filari lavorati si seminano delle essenze (principalmente leguminose) che saranno poi sfalciate e interrate in primavera (sovescio).
• Al momento della semina e dello sfalcio del sovescio, si distribuisce il preparato da spruzzo 500, che è uno degli strumenti fondamentali della biodinamica, il cosiddetto "corno letame": esso dà al terreno l'impulso per formare humus, ossia quello strato colloidale pieno di microrganismi che è alla base della fertilità del suolo.
• Prima della fioritura, e comunque entro il solstizio d'estate, si distribuisce il preparato da spruzzo 501 (o "corno silice").
• Per la difesa fitosanitaria si utilizzano solo zolfo e rame e, quest'ultimo, nella dose massima di 3 kg/ha/anno, ovvero la metà di quanto previsto dal regolamento dell'agricoltura biologica.

I VANTAGGI DELLA VITICOLTURA BIODINAMICA

MAGGIORE SALUBRITÀ: i metodi della viticoltura biodinamica permettono di raggiungere un equilibrio tra le componenti naturali del vigneto. Questo si traduce in una riduzione delle malattie e, di conseguenza, delle quantità di rame e di zolfo necessarie alla difesa fitosanitaria.
MAGGIORE TIPICITÀ: le piante di un vigneto biodinamico hanno intorno alle proprie radici molti microrganismi che favoriscono lo scambio di minerali con il suolo. L'uva così prodotta da ciascuna pianta sarà il frutto di questa attività e darà un vino più tipico, con il carattere distintivo ed unico del luogo di produzione e dell'annata.

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NATURALITA' E PUREZZA CERTIFICATE


La Viticoltura Biologica è certificata in Italia da enti accreditati dal Ministero delle Politiche Agricole. Il marchio "Agricoltura Biologica" è riconosciuto ai nostri vini da IMC .
La Viticoltura Biodinamica è certificata da Demeter .
Per questo vogliamo condividere liberamente con voi i risultati delle analisi sui nostri vini, che provano l'assenza di pesticidi, funghicidi e insetticidi.
Consultate le analisi chimiche dei nostri vini.
Pievalta 2012

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