"Nessuna amicizia tra la sorella di Vendola
e il gip che ha assolto il governatore"
La procura di Lecce ha chiesto l'archiviazione. Il pm Bretone al Csm: mi dissero che erano a pranzo insieme poco prima del processo
di GABRIELLA DE MATTEIS e GIULIANO FOSCHINI
Nichi Vendola
La notizia della richiesta di archiviazione per Susanna De Felice, il giudice che ha assolto Nichi Vendola dall'accusa di concorso in abuso d'ufficio, arriva nel giorno in cui scoppia una nuova polemica dopo le dichiarazioni, rese al Csm, da Francesco Bretone, uno dei pm che ha indagato su Vendola. Qualche giorno prima del processo - racconta il pm - il giudice di Bari sarebbe stata vista in un ristorante con la sorella del governatore della Puglia Patrizia Vendola. Dichiarazioni che fanno infuriare Vendola. "Ciò che è certo è che chi non è riuscito ad ottenere la mia condanna in un processo regolare, sta cercando di costruire un processo mediatico. È questa non è giustizia" dice il leader di Sel.
Ma al di là delle polemiche, nella storia della presunta conoscenza tra il giudice e la sorella del Governatore, la procura di Lecce, competente ad indagare quando vittime e responsabili dei reati sono i magistrati, mette un punto fermo. Il procuratore capo Cataldo Motta ha infatti chiesto l'archiviazione per Susanna De Felice, il cui nome era stato iscritto nel registro degli indagati dopo la lettera dei due magistrati, Desirèe Digeronimo e Francesco Bretone, sulla presunta conoscenza tra il gip e la sorella del governatore. Per il procuratore capo di Lecce, però, più che di conoscenza o amicizia si dovrebbe parlare di una frequentazione occasionale. E cioè non di un rapporto che avrebbe mai potuto compromettere la serenità di giudizio della De Felice. Non solo. Fermo restando
che l'astensione, in casi come questi, non è necessaria, ragiona Motta, la stessa De Felice aveva segnalato la circostanza al capo dell'ufficio Antonio Diella, dal quale era arrivato il via libera. Da qui la decisione di presentare una richiesta di archiviazione per il reato di abuso d'ufficio, inizialmente contestato al gip.
Ma sul caso è comunque bufera. Ascoltato dal Csm, uno dei pm Francesco Bretone ha riferito che a raccontargli del pranzo, alla vigilia del processo, tra il giudice e Patrizia Vendola era stata una giornalista e ha aggiunto anche però di non poter garantire sulla veridicità di quanto gli era stato comunicato. Notizie che filtrano nello stesso giorno in cui Panorama pubblica altre foto della
festa che nel 2006 vedeva seduti allo stesso tavolo Nichi Vendola e la De Felice. "Oggi - attacca il Governatore - c'è una sentenza. Il pubblico ministero ha tutti i titoli per contestarla ma io ho il diritto come tutti i cittadini nelle mie medesime condizioni, di pretendere che questo avvenga nel processo e non in una singolare trama tutta mediatica che comprende gossip giornalistico e informazioni di terza mano".
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