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Il sapere liberato, Pisa, 21/3/2013

Ieri sono stato alla Normale di Pisa, invitato dal Forum degli Allievi, per un bell’incontro dedicato all’Open Access. Hanno parlato anche Maria Chiara Pievatolo e Francesca di Donato, a mio umilissimo parere due delle migliori voci dell’accesso aperto in Italia. Felice di aver parlato fra cotanto senno.
Ho nominato un paio di cose, fra libri e siti, li metto qui sotto. Ovviamente, sono tutti approfondimenti consigliati.

  • Libro su Aaron Swartz che sto curando con Bernarlo Parrella. Uscirà fra qualche mese, ma potete già vederne l’indice. Commenti e feedback graditi.
  • Il lungo ma meraviglioso video di Lessig su Aaron. Guardatelo e basta.
  • Guerrilla Open Access manifesto, Aaron Swartz, 2008
  • Open Access – Contro gli oligopoli nel sapere, Jean-Claude Guédon, traduzione italiana a cura di Francesca Di Donato, Edizioni ETS, 2009
  • Le nuove vie della scoperta scientifica, Michael Nielsen, traduzione italiana a cura di Susanna Bourlot, Einaudi, 2012
  • GalaxyZoo, citato fra i bellissimi progetti di citizen science (click) di Zooniverse
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Larry, Aaron

Se c’è una persona che volevamo prendesse su di sè il fardello dell’eredità di Aaron Swartz, questa è Larry Lessig.
Lessig (per chi non lo sapesse) è stato il creatore delle licenze Creative Commons, uno degli eroi di quest’era digitale. E’ stato mentore, amico, discepolo di Aaron, e forse uno di quelli che di più ha subito il colpo del suo suicidio. La lezione che vedete qui sotto (dedicata al caso di Aaron, ma non solo) è uno straordinario esempio di intelligenza e cuore. Si vede un Lessig letteralmente fiaccato dal dolore (personale, comunitario), per la perdita di una persona importante. Ma che reagisce nell’unico modo sensato, cioè con la testa e con il cuore: cercando di capire cause, meccasmi e conseguenze,  e cercando di elaborare soluzioni, senza speranza ma anche senza paura. E’ un video di un’ora e quaranta (un’ora e venti senza domande), in inglese, difficile, ma credo valga la pena ogni momento. Anche le domande finali, in cui Larry quasi si mette a piangere, lasciandosi andare a fondo, in apnea, discendendo alle ragioni ultime per cui facciamo le cose, con una lucidità straordinaria e commovente. Qui c’è anche la trascrizione, con tanto di slides e domande finali. (Secondo me si piange, io ve lo dico).

So why do I spend all of my time working on this issue? [audience laughter] So this is a story I’ve told a bunch of times. Let me just tell it one last time, and then… So, I write about this in my book. I was speaking at Dartmouth. A woman said to me, “Professor, you’ve convinced me. You’ve convinced me. This is completely hopeless. There’s nothing we can do.” And as I wrote in my book, when she said that, I had an image in my head of my kid, who then was about 6. And I thought, what if a doctor came to me and said, “Your son has terminal brain cancer and there’s nothing you can do.” Would I do nothing? You know, obviously no. You’d do everything. You’d do everything. You know, and that is what love means. Right? That’s what love means. It means working, acting fiercely against the odds. And then my next thought was, you know, even we liberals love our country. [audience laughter] And so this observation of the impossibility of this challenge is irrelevant, because we love. And we love means we act regardless of how impossible this is. But because of this – and that is, I think, the – that is the emotion that we need to find here. And for me, it really is deeply tied up with love, not just a country of us, kids, you look at these kids, three of them, in my life, handing over a world that is miles below the world that I inherited from my parents. And no hope for fixing this until we fix this problem. So, yeah, it’s hopeless. It’s just the only fight we have. Only fight we have.

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Serendipity e Wikipedia

(intervista fatta quest’estate a Wikimania, si parla di belle cose nerd (serendipity, Wikipedia, Wikisource), il mio accento fa schifo, secondo me fa ridere).

(dentro c’è una citazione, che fa riferimento a questa vignetta di xkcd, e un po’ anche a questa (anche se io ne ricordavo un’altra (che non trovo adesso))( ma poi c’è anche questo video del TED)(scopro adesso che in riferimento alla seconda vignetta Wikipedia ha anche una pagina apposita)(la serendipity è un fottuto buco nero)).

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