25 feb 13
Il Papa che rinuncia sereno

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spacer Cari amici, c’era qualcosa di straordinario nella sobrietà e nella normalità dell’ultimo Angelus domenicale di Benedetto XVI, ormai alla vigilia di lasciare il pontificato. Il Papa ha innanzitutto commentato – come a solito – le Letture del giorno. Poi ha dedicato poche righe finali al suo gesto, per spiegare che la rinuncia non significa abbandonare la Chiesa ma servirla in modo diverso.

A me ha colpito il fatto che per due volte Papa Ratzinger abbia fatto riferimento a Dio che gli “chiede” di compiere questo passo indietro, al Signore che lo “chiama” per continuare a servire la Chiesa nella preghiera e nella meditazione, in un modo più consono alla sua età e alle sue forze. Ma mi ha colpito anche la sua determinazione. Ratzinger era evidentemente commosso, di fronte a una piazza stracolma di fedeli che gli manifestavano affetto. Ma era evidente, dalle sue parole e dal suo sguardo, la consapevolezza della sua decisione, la certezza di aver agito per il bene della Chiesa. Non c’era tensione, ma pace.

Il Papa che recita il suo ultimo Angelus e abbraccia per l’ultima volta i fedeli dalla finestra del suo studio che si affaccia su piazza San Pietro, li saluta con un “Buona domenica e buona settimana”, come ogni altra volta. Un Papa umile fino alla fine.

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Pubblicato il 25 febbraio 2013 da Andrea Tornielli Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

211 risposte a Il Papa che rinuncia sereno

  1. spacer stefano scrive:
    25 febbraio 2013 alle 10:32

    Il Papa non ha detto che Dio gli chiede di compiere un passo indietro, ma di “salire sul monte”. Mi sembra perciò che Dio gli abbia chiesto di compiere piuttosto un passo avanti. Infatti, quell’espressione è un chiaro riferimento alle letture della Domenica, e dunque il Papa ha voluto paragonare la sua alla speciale vocazione ed elezione che fu di Pietro, Giacomo e Giovanni. Inoltre, il Papa non ha detto che il Signore lo chiama a servire la Chiesa in un modo più consono alla sua età, ma che continuerà a servire la Chiesa nella preghiera e nella meditazione, nella misura che gli è consentita dalla sua età. Cioè fino all’ultimo.

  2. spacer Mimma scrive:
    25 febbraio 2013 alle 10:37

    I Cristiani sanno, che alla base di un gesto del Santo Padre di tale portata, non vi è sicuramente un momento di impulso o di scoraggiamento come i vari anticristi ed eretici del nostro tempo vogliono insinuare. Non vi è tantomeno la rinuncia al pontificato forzata da eventuali ricatti intimidatori delle lobby massoniche come viene insinuato da certe testate giornalistiche, nè che abbia ceduto al peso gravoso degli scandali dell’ultimo anno!
    I cristiani sanno: che alla base di un gesto di tale portata certamente vi è stato un percorso di Grazia e discernimento guidato e sorretto dallo Spirito Santo ,ecco il perchè dott. Tornielli il motivo di tanta pace nel saluto del Papa.
    Ogni decisione che i figli di Dio prendono in sintonia con il Suo Volere d ed in ubbidienza ai Suoi comandi lascia il cuore libero e pacificato.
    Il suo ultimo saluto con tono abituale conferma inoltre che la sua “presenza” in seno alla Chiesa non sarà teorica, ma attiva ed operante nell’intercessione .
    Noi rinnoviamo la nostra fiducia in Gesù Cristo Redentore del mondo!
    Lo spirito Santo farà tutto il resto.

  3. spacer peccatore scrive:
    25 febbraio 2013 alle 10:38

    Carissimo Andrea,
    la fede è una risorsa straordinaria dell’intelligenza, che si aggiunge -nel caso di Benedetto XVI- a una lucidità dell’analisi razionale che è già insolita.

    In Benedetto XVI traspare più che mai il dialogo dell’anima con Dio.
    In più, l’aver la coscienza pulita fa dormire sonni tranquilli…

    Qualunque cosa accadrà ora, la accetterò come volere del Signore: non necessariamente sarà piacevole, ma è certamente quello che ci vuole, che sfugge a ogni lettura politica, sociologica, etica, ipocrita e istituzionale.

    Ieri è emerso una volta di più l’affidamento del Papa a Maria: in effetti, anche nel sabato santo, lei è sempre -con il cuore- nella posizione migliore, di chi ama con fede.

    Da madre di Gesù è stata, da Gesù stesso crocifisso, nominata madre della Chiesa.
    Questa Chiesa di cui lei è madre e che ci è madre come figli adottivi di Dio, è il corpo di cui Cristo è capo; è il tralcio della vite, la cui radice è Dio. E’ tutto nelle mani di Dio.

    Gloria a Dio in excelsis e pace in terra agli uomini del suo compiacimento!

  4. spacer Reginaldus scrive:
    25 febbraio 2013 alle 10:56

    Nel momento del congedo , in aggiunta al coro del plauso, non me se ne vorrà se
    oso inserire, nella partitura, una voce dissonante, ricordando, da un altro versante,
    e in stretta sintesi, le imprese dell’illustre congedante:

    - messa bugni-montina, quella della cena luterana, ad memoriam, dichiarata rito corrente della chiesa, insensatamente pareggiata a quella cattolica del Santo Sacrificio, e concessa in via straordinaria – eccezionale – per solleticare il lato nostalgico di certi tradizionalisti amanti delle anticaglie paleocristiane…

    -visite alle sinagoghe, con abbracci e strette di mano e discorsi d’amore vicendevoli…

    -visite alle moschee, con preghiere, ‘con’ o ‘accanto’ è per le varie interpretazioni, al dio-unico che ci affratella ( ma ci divide mortalmente sulla….mortadella )

    -partecipazione alle liturgie protestanti, che con l’ instaurazione della nova-missa, quella bugni-montina, sono diventate liturgie sorelle per famiglie che si ritrovano…

    -corteo di visite, in pompa magna, delle delegazioni talmudiche e massoniche, ri-affratellate doposecoli di famigerate scomuniche reciproche…

    - Incontri di Assisi, trionfo del sincretismo religioso, della religione di Astana (alias satana….)

    - altro???

  5. spacer Reginaldus scrive:
    25 febbraio 2013 alle 11:28

    ….altro:
    e avere ridotto, last but not least, la carica papale a carica pensionabile… 75 o 80 anni, si vedrà nel prosieguo…

    • spacer Reginaldus scrive:
      25 febbraio 2013 alle 18:21

      una cosa non è giusta perché la dice il papa ma il papa è papa se dice le cose giuste… in altre parole non è la verità a servizio del papa ma il papa a servizio della verità. E quando un papa, addirittura, sostiene che due affermazioni contrarie sono ambedue vere, significa che è fuori non solo dalla successione petrina ma anche dalle connessioni logiche…

  6. spacer Filippo scrive:
    25 febbraio 2013 alle 11:58

    C’è un libro che leggo e rileggo con attenzione, “La pace del cuore”, scritto da Jacques Philippe.
    In una settantina di pagine, si spiega che, per lasciare agire in noi la grazia di Dio, bisogna acquisire e conservare la pace del cuore.
    “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” – ci dice Gesù nel Vangelo di Giovanni 14,27.
    Nella mia vita di peccatore provo e riprovo a cercare la “pace del cuore”.
    Talvolta la trovo, spesso la perdo.
    Ieri l’ho intravista nel Papa: sereno e determinato, si affida a Dio e confida in Dio, per lui e per la Chiesa.
    “Voi avrete tribolazioni nel mondo, ma abbiate fiducia. Io ho vinto il mondo.”- ci rassicura ancora Cristo nel Vangelo di Giovanni 16, 33.
    La rinuncia di Benedetto XVI mi aveva sconcertato inizialmente. Poi ho riflettuto, ho imparato ad aprezzare il suo gesto come esempio di coraggio, fede ed umiltà.
    A Reginaldus mi permetto umilmente di suggerire una più salda fede in Cristo misericordioso…ed una sana lettura de “La Pace del cuore”.

    • spacer Cherubino scrive:
      25 febbraio 2013 alle 13:06

      ottimo il testo di padre Jacques Philippe della Comunità delle Beatitudini.
      Qui qualche citazione
      it.wikiquote.org/wiki/Jacques_Philippe

    • spacer Reginaldus scrive:
      25 febbraio 2013 alle 16:48

      una fede per credere nel dio-unico (fuori che nella questione mortadella e donne da sposare e guancia o scmitarra ? ) e nel Cristo ‘salvatore’ parziale’? No, la mia fede me lo impedisce, e chiedo a Dio che mi accresca questa fede!

  7. spacer minstrel scrive:
    25 febbraio 2013 alle 12:47

    Strepitoso Ratzinger.
    Buona settimana anche a lei.
    E grazie di tutto.

  8. spacer Sal scrive:
    25 febbraio 2013 alle 14:31

    “Poi ha dedicato poche righe finali al suo gesto, per spiegare che la rinuncia non significa abbandonare la Chiesa ma servirla in modo diverso.

    L’argomento offre lo spunto a numerose considerazioni. La prima mi fa pensare che non poteva dire “mi avete stufato e me ne vado”. Doveva trovare una forma meno ruvida per significare la stessa cosa. In fondo si devono salvare sempre le apparenze.

    La seconda è di tipo logico. Se, come disse nel primo discorso, il Signore l’aveva chiamato a lavorare nella vigna, è alquanto illogico, che dopo essere stato solo poco tempo nella veste di timoniere della barca, il Signore abbia deciso di degradarlo a mozzo, ne è convincente la scusa della vecchiaia. Per fare un parallelo, anche Mosè fu incaricato di guidare il popolo di Dio, e anche Mosè era diventato vecchio, ma stranamente “Mosè aveva centovent’anni quando morì. Il suo occhio non si era indebolito, e la sua forza vitale non l’aveva abbandonato.” ( Deut 34.7) Il Dio, creatore della vita è certamente in grado di sopperire alle difficoltà dell’età. Ciò porta alla terza considerazione.
    Se è vero che Dio l’ha chiamato a salire sul monte, per servire in un modo diverso facendo un passo indietro, o si tratta di un premio o di una punizione, ma non possono essere ambedue perché si escludono a vicenda. Anche perché, essendo la chiesa una comunità, la comunità non si serve restando in isolamento e in meditazione.

    E andrebbe chiarito il tema: “spiegare che la rinuncia non significa abbandonare la Chiesa ma servirla in modo diverso.”
    Si tratta di chiarire se si tratta di una rinuncia o si tratta di una chiamata sul monte. Se è una chiamata non è una rinuncia, e se è una rinuncia non può essere una chiamata. Inoltre, che non può essere una chiamata sul monte, è evidentemente sia a causa dell’età e della mancanza di forze come ha spiegato Ratzinger, e sarebbe oltremodo affaticante salire senza forze, ma soprattutto perché Gesù rese chiaro, parlando alla Samaritana : “La donna gli disse: “Signore, vedo che sei un profeta. I nostri antenati hanno adorato su questo monte [Gherizim]; ma voi dite che a Gerusalemme [monte Moria] è il luogo dove si deve adorare”. Gesù le disse: “Credimi, donna: L’ora viene in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza ha origine dai giudei”(Gv 4.19-22)

    Per servire Dio non c’è bisogno di andare in montagna. Si può fare anche in pianura.

    • spacer minstrel scrive:
      25 febbraio 2013 alle 15:05

      Ratzinger ha fatto un gesto di estrema libertà. Punto. La libertà che Dio concede, la libertà della verità!
      Tutto il resto è pura gratuita illazione
      mi fa pensare che non poteva dire “mi avete stufato e me ne vado”.

      perché non poteva?
      Quod gratis adfirmatur…

      Doveva trovare una forma meno ruvida

      Meno ruvida di quella che ha usato?
      Quod gratis adfirmatur…

      il Signore abbia deciso di degradarlo

      Degradarlo? E perché mai? Perché “perde potere”? Allora vede che lei pensa il papa come schiavo del potere e questo Papa le ha dato una bella lezione di libertà? E ancora: lei ha in mente il Papato come potentato o come momento di servizio? E lei crede di capire le parole di un Papa senza nemmeno comprendere in quale “ambiente” e sotto quale metodologia esse sono state pronunciate? Sembra il solito errore che commette con le scritture.
      Alla Betel si fa critica testuale e teoria del linguaggio prima di affrontare un qualsivoglia scritto?

      Per il resto non c’è nulla da commentare poiché gli arzigogoli sul mare, la montagna, la pianura e altre amenità geofisiche son teologicamente inesistenti.

      • spacer Reginaldus scrive:
        25 febbraio 2013 alle 15:14

        “un gesto di estrema libertà “: sì, come quella di chi per sfuggire ai problemi – soprattutto se da lui creati – si butta dalla finestra…. ( e questo sarebbe il raziocinio raziocinante dei nuovi cattolici, adulti senz’altro???Qui siamo nell’altra faccia del bigottismo fanatico…quella progressista! )

        • spacer Enrico scrive:
          25 febbraio 2013 alle 16:00

          concordo, dopo aver provato per anni interi, dando prova di un estenuante cerchiobottismo (ma si sa, oramai in Santa Romana Chiesa si pseudogoverna attraverso la mite persuasione) con nomine curiali e residenziali di segno controverso, a “conciliare” ciò che per sua stessa natura non è “conciliabile” (ironia del termine…), si è veramente stufato. E come dargli torto? le pecorelle smarrite che osano resistere al nuovo corso conciliare? che non accettano di fare le belle statuine in una riserva indiana mentre ovunque balla la polka dell’aggiornamento e dell’apertura delle finestre al mondo? che ancora si scandalizzano per le processioni del Corpus Domini con pizza (vedasi Linz) oppure con vescovi e presti vestiti da clown? certo che i tradizionalisti hanno proprio una bella faccia, già mi sembra di sentire…

      • spacer Sal scrive:
        25 febbraio 2013 alle 15:47

        @ minstrel
        Perché “perde potere”?

        Si metta d’accordo con sè stesso sig. minstrel, se non perde potere ci saranno due pai in vaticano, ma in genere ogni nave ha un solo comandante. Se la vede lei una nave con due comandanti ? Se ciascuno decide una rotta diversa la nave si divide.
        Ha insegnato nulla la FSSPX ?

        “gli arzigogoli sul mare, la montagna, la pianura “
        guardi che le parole di Gesù sono Parola di Dio. Vangelo, mica arzigogolii… Rifletta meglio altrimenti devo pensare che è diventato eretico anche lei.
        “Il deserto e la regione arida esulteranno, e la pianura desertica gioirà e fiorirà come lo zafferano. “ ( Isa 35.1)
        Vede ? Non si parla di montagne.

        • spacer minstrel scrive:
          25 febbraio 2013 alle 16:08

          Non è questione di potere e se non ci crede non cambia la realtà.
          Per il resto ho capito che non si fa alla Betel teoria del linguaggio. Lei crede di fare mistica quando scrive umorismo? Tsk

          • spacer Sal scrive:
            25 febbraio 2013 alle 16:55

            @ mistrel
            “Non è questione di potere”

            Già, per questo tutti si inchinano baciando la mano, prima era la pantofola.
            Ma secondo lei, ha una logica spiegazione, chiamare il contadino a lavorare nella vigna e senza neanche attendere il raccolto, frutto del suo operato, destituirlo/rimuoverlo per fargli fare un altro lavoro ?
            I casi sono due, o il Padrone della vigna è incapace avendo assoldato l’operario inesperto, o l’operario si è reso colpevole di qualche magagna inconfessabile. Decida lei.
            La terza è che l’operaio si è stufato di zappare.

            E così rispondo anche all’altra questione : ““Quanto al Testo, siamo sempre in attesa che ci spieghi quella faccenduola della resurrezione.”

            Difficile spiegare a chi non è in grado di capire. Non mi sognerei mai di spiegare che non si può mangiare il presunto cadavere di un uomo vivo ma morto 2000 anni fa, dal quale cavarne miracolosamente borracce di sangue dalle quali dissetarsi per non morire di dannazione.

            Capisce anche lei che sarebbe dura. Se poi aggiunge che quel morto è risorto con un corpo umano, sarebbe oltremodo da invasati un po’ fanatici e masochisti, quindi non ci penso proprio.

            E’ lei che dice di avere il magistero e la verità. Quindi è lei che ha l’onere della prova e l’onere della spiegazione con logos o parola intelligente e razionale.
            ” Non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio…Dio agisce „σὺν λόγω”, con logos. Logos significa insieme ragione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi ma, appunto, come ragione” (Benedetto XVI) Link
            Non vorrà smentire il suo capo dimissionario o dimissionato non so !
            Non è mistica e nemmeno umorismo. Soltanto logica da Logos.

          • spacer Manuel2012 scrive:
            25 febbraio 2013 alle 17:54

            “Non mi sognerei mai di spiegare che non si può mangiare il presunto cadavere di un uomo vivo ma morto 2000 anni fa, dal quale cavarne miracolosamente borracce di sangue dalle quali dissetarsi per non morire di dannazione. ”

            Azz… Sal cose le è successo? Come mai tanta acredine, perché tali insulti? Stanotte le è andata male la pesca miracolosa? Ha tirato a rive più scarpe che carpe? E’ dura la vita del pescatore.
            Orsù beva ancora un goccetto, vedrà che le passa. D’altra parte sta facendo una pessima pubblicità anche ad Andrea Tornielli, anche se lui e buono e lo lascia fare.
            Anzi, meglio: c’è il rischio che se beve ancora un po’ le spara ancora più grosse. Visto che lei se ne intende di matematica e scienza le suggerisco della buona musica con le vibrazioni adatte (con prevalenza delle onde delta): ci creda, hanno veramente un effeto straordinario. Mi sento buono: cominci ad ascoltare questa presa da youtube
            hxxp://www.youtube.com/watch?v=QUvmq2lkrHM
            Soprattutto mi sembrano adatte queste parole:
            Pesca forza tira pescatore
            pesca non ti fermare
            Poco pesce nella rete
            lunghi giorni in mezzo al mare
            mare che non ti ha mai dato tanto
            mare che fa bestemmiare
            e si placa e tace senza resa
            e ti aspetta per ricominciare

  9. spacer macv scrive:
    25 febbraio 2013 alle 16:30

    Provate ad immaginare un abate anziano, di una abbazia dove i cattivi monaci, ribelli e litigiosi, pigri e lussuriosi, carrieristi e invidiosi, gli avvelenano la vita con le loro continue controversie , le loro meschinità, e veri e propri crimini … immaginate l’anziano, saggio e buon abate, un uomo veramente devoto e religioso, nonchè amante della lettura e della scrittura, che ogni santo giorno invece di occuparsi delle cose del cielo deve rappacificare due monaci che se le danno di santa ragione, riprenderne altri due che si trastullano coi chiererichetti, difenderne un altro che ha rubato le elemosine e via dicendo.. pensate che un bel giorno questo buono e saggio uomo avendone le palle piene, dica “cari miei adesso io mi ritiro, me ne vado, cercando di passare in pace gli ultimi giorni che mi rimangono, non ne posso più delle vostre stupide beghe , dei vostri misfatti e delle vostre ribellioni. Ho cercato di ammonirvi e di pregarvi in tutti i modi, ho cercato di governarvi ma mi sono accorto che non ne ho le forze. Addio”.
    e immaginate che l’ anziano e buon abate lasci il monastero per andarsene in eremitaggio ( e in santa pace!!!) a pregare e a leggere la Bibbia, lontano da quei monaci ottusi, riottosi e malvagi.. Chi potrebbe criticarlo? chi di noi non lo comprenderebbe??

    • spacer Enrico scrive:
      25 febbraio 2013 alle 16:50

      certo nessuno, chi potrebbe? tuttavia questo abate buono e saggio che lei prefigura non è il Sommo Pontefice. Capisco che possa suonare strano e pesante, ma al Sommo Pontefice è richiesto l’esercizio della Autorità (conferitagli da Cristo in persona, non da una assemblea sociale nè una camera dei deputati), per compiere TOTALMENTE il mandato affidatogli da Nostro Signore: “custodisci le mie pecore”. Questo mandato non è fare l’amministratore delegato della Santa Chiesa Cattolica Spa.

      PS candidamente poi mi piacerebbe pensare che ogni tanto un respiro a pieni polmoni di onestà farebbe bene a qualsiasi età, perchè quindi scomodare (se del caso) le cedenti forze?

    • spacer Reginaldus scrive:
      25 febbraio 2013 alle 16:58

      io penso piuttosto a un abate allevatore di serpi che alla fine viene costretto dalle sue stesse creature a battere in ritirata, se non vuole essere morso……Questo abate non è una povera vittima: si legga sopra la pagina succinta delle sue imprese e si provi – in tutta sincerità – a dichiararle conformi alla Chiesa di Cristo! Facile dopo avere evocato le forze occulte, assumere l’aria della vittima perché non riesci più a controllarle! L’ Apprenti Sorcier!

    • spacer Annarita scrive:
      27 febbraio 2013 alle 12:43

      Io avrei pure compreso il Buon Dio se invece di salire sulla croce per noi smidollati, avesse salutato i farisei, e i romani, e se ne fosse tornato al cielo dicendo a tutti: arrangiatevi!
      Ma siccome non l’ ha fatto pur avendone tutte le ragioni, sapendo per quale marmaglia si stava sacrificando, faccio fatica a comprendere in quest’ottica il fu Papa.
      Allora sarà anche giusto che due divorzino se devono tanto penare a mantenere saldo un matrimonio. Allora giustifichiamo tutti coloro che devono portare delle croci molto pesanti, se rinunciano a farlo e magari qualcuno si fa fare l’eutanasia, per non tribolare più.

  10. spacer Stefania scrive:
    25 febbraio 2013 alle 17:10