2014-01-15 09:42:11 di Francesco Giovannini in Libero (nessun commento) link
Dopo aver letto questo simpatico articolo ho deciso di scrivere due righe di risposta:
Cara Mattia Silvia,
vorrei partire con fare due precisazioni:
1) se esiste la schiavitù non è detto che sia giusta o legale.
2) l’affermazione “la tua laurea non vale un cazzo” vale solo per l’Italia perché altrove la laurea è assolutamente uno strumento valido per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Questo post è idiomatico della penosa situazione dell’imprenditoria italiana, composta da persone che non hanno una minima idea di cosa sia il marketing ed il management.
Dove il poco risparmio nel breve o nel brevissimo tempo fa completamente dimenticare cosa sia l’idea di un progetto o di quanto valga l’immagine.
Mattia Silvia, se hai un’esperienza di 1 anno ovvio che non puoi pretendere una retribuzione pari a chi ha un esperienza (ed un aggiornamento continuo) di 20 anni, parte della tua retribuzione verrà dall’apprendere nuove conoscenze che non hai. Perché la conoscenza è un valore ed è una merce di scambio ma non serve a pagare le bollette e chi la vende (ovvero insegna) si fa pagare e profumatamente (giustamente).
Ti fai conoscere con progetti “pagati” perché il tuo valore è quello che il mercato ti attribuisce, se ti fai “conoscere” con progetti gratis vali 0 per il mercato (non ci vuole Paul Krugman per capirlo).
Per finire il paradigma del “devi fatti conoscere”: se ti sei “fatto conoscere” 20 anni fa non è che sei legittimato a prendere cifre stratosferiche rubando le idee ai tuoi schiavi e diventare un barone della “creatività”
Chiudo con una frase che ripeto spesso a chi mi dice “mio cuggino mi fa spendere meno”:
“Vai da tuo cugino e non farmi perdere tempo, se voglio fare volontariato vado alla Misericordia” (per chi non è fiorentino è la più antica confraternita di pubblica assistenza della città)
Welcome. Type 'help' for assistance.