Show

Blog
  • spacer

    Idee vecchie, amici nuovi

    Il nuovo album di Leonard Cohen mette le mani avanti fin dal titolo, “Old Ideas“, e si muove proprio in quel solco: quello delle idee vecchie che fanno buon brodo e che, come l’usato sicuro, sono già sinonimo di qualità … Continua >

    06 feb 2012  Emiliano Colasanti

  • spacer

    Bellezza nordica

    Julia Hafstrom & Linnea Regnander fotografate da Peter Farago per Chanel. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.

    24 gen 2012  Alberto Del Giudice

  • Musica
  • Cinema
  • Lifestyle
  • Laboratorio

News gratis addio

22 mar 2011 — Laura Pacelli

Le testate a pagamento sul web non decollano. Ma a fine mese anche il New York Times online si paga. L’intervista a Sergio Maistrello, giornalista esperto di Rete: “Il modo tradizionale di guadagnare dall'informazione in Rete non regge”


spacer
Skip Advertising
spacer

New York TimesDal 28 marzo sarà a pagamento

spacer

The TimesDa luglio 2010 l'edizione online è totalmente a pagamento. Alla medesima cifra, una sterlina, dell'edizione cartacea

spacer

The Wall Street JournalIl quotidiano, di proprietà di Rupert Murdoch, è stato il primo giornale on line a fare pagare i contenuti editoriali pubblicati sul web

spacer
spacer

  • 1 Commento
  • Share
  • Preferito

Tweet


Tags:

  • ipad,
  • times,
  • new york times,
  • sergio maistrello,
  • web,
  • news online

News gratis addio. Dal prossimo 28 marzo il prestigioso New York Times online sarà a pagamento. Quindici dollari per continuare a leggere il quotidiano amato da Woody Allen & Co. L'esperienza del Times online non lascia ben sperare visto il recente crollo di accessi. In Italia ci ha provato il Sole24Ore on line con un esperimento partito nel 2010 ma non è stato "boom". Abbiamo chiesto a Sergio Maistrello, giornalista free lance esperto della rete e autore, tra gli altri, di Giornalismo e nuovi media (Apogeo, 2010), cosa ne pensa del presente e del futuro delle news a pagamento.

La scelta dei giornali on line è un modello di business vincente?
Se sia un business vincente non lo sappiamo ancora. Direi che per ora stiamo maturando soprattutto una certezza: che il modo tradizionale di fare informazione e di guadagnare dall'informazione in rete non regge. L'informazione online è ecosistema ricco e complesso, che dobbiamo ancora conoscere a fondo. E che ha troppe variabili incomprensibili ai nostri modelli di business consolidati: i link anche tra concorrenti, l'interazione con i social network e i motori di ricerca, le dinamiche sociali che si sviluppano intorno all'oggetto notizia... Dovremmo porci il problema di conoscere tutto questo a fondo, prima di pensare a come sfruttarlo un tanto al chilo.

Anche negli Stati Uniti, a fronte del numero di iPad venduti non corrisponde una vendita altrettanto consistente di magazine su questo supporto. Questione di fruibilità o di prezzo?
Io non credo che l'iPad, meraviglioso supporto da tanti punti di vista, possa fare molto più che accompagnare una generazione ormai formata alle dinamiche tradizionali dentro il mondo dell'informazione online. È un oggetto rassicurante, in fondo, che offre molto del giornale cartaceo e qualcosa della potenza di creazione e interazione del digitale. Ma il punto d'arrivo mi pare molto più lontano e forse anche in un'altra direzione. Pertanto non so se è questione di fruibilità (non direi) o di prezzo (certo concorre), ma di aderenza all'ecosistema della Rete semmai.

Secondo Ross Dawson, autore, studioso e blogger australiano, il giornalismo cartaceo ha gli anni contati: il primo paese che farà a meno del quotidiano cartaceo sarà gli USA (2017), in Italia dopo 10 anni, ossia nel 2027. Credibile o solito catastrofismo?
Non lo so e, se devo dire, non mi appassiona la rincorsa alle date di scadenza. La carta finirà quando non servirà più o quando l'alternativa sarà pienamente soddisfacente e concorrenziale. Mi sembra di sentir parlare di estinzione delle specie animali a causa di cambiamenti esogeni nell'ecosistema, mentre queste sono scelte che spettano a noi e di cui siamo responsabili. Poco importa quali saranno le nostre scelte, l'unico augurio che ci faccio è che siano consapevoli e contemporanee.

L'informazione a pagamento può funzionare in Italia? Se sì, in che modo, quali testate funzionerebbero meglio e su quali argomenti?
Certo che sì. Funzionerà l'alta qualità senza compromessi. Funzioneranno gli articoli che offrono, in qualunque settore, non messa in scena delle notizie o camaleontica aderenza al proprio target ideale, ma approfondimento competente, condivisione di specializzazioni, capacità di sintesi, scenario allo stato dell'arte. Funzionerà il buon giornalismo, insomma. Ma tornerà a essere artigianato, difficilmente potrà continuare a essere industria.

Qual è davvero il futuro dei media? Una previsione reale e un'altra auspicata.
Sarà quello che vorremo che sia, nel bene e nel male. Io mi aspetto sia soprattutto nel bene.


1 commento

  • spacer

    Nome  Email 


  • spacer

    DG_VICTIMS321 giorni fa22 marzo 2011

    Direi che è il suicidio dei media che vogliono fare soldi sul web perchè oramai il cartaceo non lo compra più nessuno. L'avarizia non ha mai portato nulla du buono.#twitterinredazione

Contenuti correlati
  • spacer

    L'Huffington Post supera il sito...

  • spacer

    Una donna direttore del New York...

  • spacer

    Il New York Times incorona...

  • spacer

    L'artista italiano sulla cover...

  • spacer

    Le unioni gay secondo il New York...

Pubblicità
Gallery
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
gipoco.com is neither affiliated with the authors of this page nor responsible for its contents. This is a safe-cache copy of the original web site.