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lunedì 9 gennaio 2012

Ri-Posto

L'ultimo post scritto in questo blog, risale al 3 dicembre 2011. Tanto, tantissimo tempo fa. Soprattutto in considerazione del fatto, che normalmente tra un post e l'altro passavano meno di 6 ore. Sono passati 37 giorni, quindi qualcosa come 888 ore. Tanto. Troppo.
Il blog, per questo mese - dicembre 2011 - è stato riposto in un cassetto. Il motivo? Non lo so, né io né Dan.
E' andata così, e basta.
Mancava un po' di quel piacere di scrivere che ci/mi ha accompagnato da quel marzo2011, che sembra così tanto lontano, ma che invece in realtà è l'altro ieri. Adesso non starò qui a tirare un bilancio di questo anno, perché a voi non ve ne fregherebbe una cippa, ma andrò oltre. Cercherò di guardare avanti, senza dimenticare gli specchietti, diciamolo in un modo che sarebbe stato figo negli anni '80/'90: "guardiamo il futuro, strizzando l'occhio al passato" (sì fa cagare, ma anche le giacche con gli spallini, d'altronde...)
Questo blog ha scritto molto di politica. Come è giusto che sia. La Politica è la nostra vita, o meglio, permea le nostre vite. Argomento di primissimo rilievo, soprattutto quando la politica (che diventa lettera minuscola) è pessima come quella italiana. Prego notasi il tempo verbale: quell'"è" sta a significare che dalle dimissioni dello "Scemo", ormai ho deciso di chiamarlo così, non è cambiato granché. Ammesso che voi, e vi  sfiderei a farlo, non vorrete chiamare "politica" il Governo attuale. Niente a che vedere, e per certi versi - a mio avviso molti -, per fortuna. Ah! Una cosa: apro parentesi. C'è, o ci sarà stato, qualcuno che ha associato l'assenza di Berlusconi dalle scene politiche (ancora lettera rigorosamente minuscola) con l'assenza di posting in questo blog. Come se non ci fosse più niente da dire o da scrivere. Bhé...onestamente così non è: che non venga mai sottovalutata l'importanza del personaggio, ma non è che sia così indispensabile per la mia/nostra attività intellettual-speculativa. Usando una frase abusata: "morto un Papi, se ne fa un altro" semmai (e sì: fa cagare anche questa....). Oh...poi, il solo pensare che questo, come migliaia di altri blog, abbia portato il suo infinitesimo contributo alla caduta di quel regime ammuffito sotto cui abbiamo vissuto negli ultimi anni, mi rende sereno. Felice e orgoglioso. Purtroppo, noi come voi, sappiamo perfettamente che questa accusa sottilmente - ma nemmeno troppo - serpeggiata da qualche adulatore naftalinico di mister B., è frutto di pura fantasia, o cecità sociale. Ma fa niente. Andiamo oltre, dicevamo e chiudiamo parentesi.
Parlavamo di politica, anzi, parlavamo del fatto che questo blog parlava tanto di politica. Ne parlerà ancora. Ma con ogni probabilità in modo diverso, diciamo così, più internazionale, più laico, meno agguerrito. Niente è cambiato in noi, sia chiaro. Il motivo sta nel fatto, che le italiche manovrine, i tristi giochetti da cortile, gli spostamenti di pedoni, fanti e cavalieri di dubbio corso, i mercatini di dignità, i supermercati di anime, la recidività, la ripetitività, l'accamuffaticcio (straordinaria locuzione dialettale, che indica quel pessimo odore che prendono i panni sporchi, umidi, quando vengono lasciati in posti chiusi, stretti e acciaffati) della politica nostrana, ci ha stomacato. Davvero, e troppo. Allora aria fresca e nuova, almeno nel modo di trattare 'sta roba qua. Quello che invece voglio/vogliamo fare, è iniziare a dire qualcosa anche su Bastia. Sì, sull'inutile ed inesistente politica bastiola. Regno dell'accamuffaticcio, ma per certi versi, grottescamente divertente. Vedremo se se lo meriteranno (i politicotti nostrani).
Ma lasciamo da parte la Politica: è proprio questo il punto. Wikio, ha inserito questo blog (ultimamente declassato sonoramente) nella categoria "Costume e Società". Splendido. Non avremmo scelto categoria migliore. Quindi, siccome più o meno è come dire " 'sto blog parla di tutto", allora perché non cominciare a parlare davvero di tutto? Parliamo di tutto. Prima lo facevamo, non è che non lo facevamo, ma da adesso lo faremo ancora di più!
E poi c'è una cosa, che ve la devo dire, perché altrimenti non starei a posto con la coscienza: le statistiche. Parto da lontano. Quando scrivi qualcosa, così come in genere quando produci un qualche cosa di tuo, l'obbiettivo principale è farlo conoscere - apprezzare se possibile - agli altri. Il fatto che ci siano tanti utenti che ti leggono, non può che farti piacere. Siamo onesti. E' umano. Ma quando ti accorgi che vieni letto soltanto da un tipo di utente e soltanto quando scrivi qualcosa che quel tipo di utente vuol sentirsi dire, allora devi fermarti e riflettere. Riflettere se quello che stai scrivendo è quello che vuoi tu, o quello che vuole il tuo pubblico. E capire se per te ha più importanza quel migliaio di persone che aprono il tuo blog, o quel migliaio di idee che hai in testa. E/O se le due cose collimano. Nel caso contrario - che non collimino, intendo - allora il tutto va revisionato. Rivisto e riadattato. Siccome non ci sono i numeri per fare di questo spazio uno strumento consistente di guadagno, allora val la pena scrivere quel che si vuole o di quel che si vuole. Senza badare a tenere alte le statistiche di visualizzazione, e senza temere di dire qualcosa che possa farci perdere parte di quei nostri "aficionados". Da adesso sarà così, fino in fondo: 'fanculo le statistiche!

Va bhé detto ciò, non resta che augurarvi uno strepitoso 2012...facciamo così, noi continuiamo a scrivere, voi - se volete e senza impegno - continuate a leggerci. Tanto il tutto è gratis, e di questi tempi di roba che non si paga ce n'è davvero poca...






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