Social Media nella PA: basta poco, che ce vo’?

On ven, 10 febbraio 2012, in E-government, Social Networks, by Ernesto Belisario

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Mentre il “processo telematico” impantanato in eterne sperimentazioni e infinite transizioni, “dal basso” qualcuno dimostra che le tecnologie possono gi essere usate in modo intelligente e utile per la PA e i suoi utenti.
Senza troppi fronzoli, senza autoreferenzialit, senza “analogizzare il digitale”.

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(Grazie a Pino Campanelli per la segnalazione)

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Agenda Digitale e Open Data: cominciamo con il piede giusto?

On gio, 9 febbraio 2012, in Leggi vecchie e nuove, Open Government, Segnalazioni, by Ernesto Belisario

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Secondo quanto riportato da alcuni organi di informazione, oggi un giorno importante per l’innovazione italiana: alle 17 si terr la prima riunione della “cabina di regia” sull’Agenda Digitale prevista dal Decreto Semplificazioni approvato dal Governo il 27 gennaio scorso.

Il decreto, nella sua versione definitiva, prevede che

1. Nel quadro delle indicazioni dellagenda digitale europea, di cui alla comunicazione della Commissione europea COM (2010) 245 definitivo/2 del 26 agosto 2010, il Governo persegue lobiettivo prioritario della modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi, a potenziare lofferta di connettivit a larga banda, a incentivare cittadini e imprese allutilizzo di servizi digitali e a promuovere la crescita di capacit industriali adeguate a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi.
2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro dellistruzione, delluniversit e della ricerca e il Ministro delleconomia e delle finanze, istituita, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, una cabina di regia per lattuazione dellagenda digitale italiana, coordinando gli interventi pubblici volti alla medesime finalit da parte di regioni, province autonome ed enti locali.

C’ un problema: il decreto legge che istituisce la “cabina di regia” non ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma l’organismo si riunisce lo stesso.

Cosa significa? Chi si riunisce oggi, visto che non pu essere “quella” cabina di regia? E’ forse la dimostrazione che quella inserita nel decreto semplificazioni una “norma-spot” (cio non v’ bisogno di una norma perch i Ministri interessati si comincino ad occupare di innovazione)?

“Cavilli da giurista”, mi si dir. L’importante che il governo decida di andare avanti secondo una strategia precisa e che non si fermi alla “logica degli annunci”.

Sotto questo profilo, purtroppo, nessuna notizia ho trovato sui siti dei Ministeri interessati. Sarebbe utile capire, e non da indiscrezioni giornalistiche, quale sar l’iter dei lavori e quale sar il livello della collaborazione/partecipazione di cittadini/associazioni/movimenti che scongiuri il rischio di “soluzioni preconfezionate”.

La voglia di partecipare e contribuire c’ e potrebbe essere messa a frutto nell’interesse di tutti. Tra le tante iniziative, segnalo quella denominata “#liberalizziamoilfuturo” che stata presentata ieri a Roma nel corso di una conferenza stampa al Senato. Dieci tra le maggiori associazioni del settore digitale e telecomunicazioni e che rappresentano imprese, consumatori e diritti dei cittadini hanno inviato al Governo e al Parlamento una serie di richieste di riforme da approvare subito all’interno del decreto liberalizzazioni (il testo degli emendamenti disponibile qui).

Tra le associazioni che hanno promosso l’iniziativa, c’ l’Associazione Italiana per l’Open Government con la quale abbiamo preparato due proposte concrete in materia di Open Data:
1) la prima introduce l’obbligo per tutte le amministrazioni di liberare i dati di cui sono titolari (emendamento n.11);
2) la seconda prevede la libera riutilizzabilit – anche a fini commerciali – di tutti i dati pubblici gi reperibili sul Web (emendamento n. 12).

Sono due proposte che, se approvate, consentirebbero di accelerare sul versante dell’Open Data, evitando che a liberare i dati siano solo le amministrazioni pi virtuose.

Visto che probabile che il Governo metta la fiducia sul decreto legge liberalizzazioni, queste proposte – per essere approvate – devono essere condivise dai componenti della “cabina di regia”.
Sarebbe un bel modo di iniziare: rendere obbligatorio l’Open Data, recependo un suggerimento che arriva dal basso. Questo s che potrebbe essere un passo deciso nella lunga strada verso l’Open Government.
Diversamente, il segnale che arriverebbe dalla riunione di oggi sarebbe assai scoraggiante: sarebbe solo un altro passaggio a vuoto.

UPDATE DEL 9 febbraio 2012, ore 16.45: il Decreto Semplificazioni stato appena pubblicato sul supplemento alla Gazzetta Ufficiale; nulla si sa del decreto del Ministero delle Infrastrutture che – ai sensi dell’art. 47 Decreto Legge – dovrebbe istituire formalmente la “cabina di regia”.

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Open Data: Italia a due velocit?

On mer, 8 febbraio 2012, in Open Government, Open Links, Segnalazioni, by Ernesto Belisario

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E’ stata appena pubblicata su Dati.gov.it, il portale nazionale dei dati aperti della PA, un’interessante infografica che fa il punto sullo stato dell’Open Data in Italia.

In attesa di esaminarla con attenzione, scrivo due riflessioni “a caldo”:
a) la licenza adottata dal maggior numero di amministrazioni la IODL v 1.0, segno che le Amministrazioni preferiscono affidarsi ad una licenza sviluppata ad hoc per il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico;
b) esiste una “questione meridionale” anche per l’Open Data: dall’esame della mappa pubblicata si evince chiaramente come il ritardo delle amministrazioni meridionali sia notevole e – lo dico da meridionale – imbarazzante.

Nel complesso, mi sembra che ci sia ancora molto lavoro da fare.

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Tech.Law: “Apple, iBooks e avvocati troppo zelanti”

On mar, 7 febbraio 2012, in Articoli, Diritto d'autore, Tech.Law, by Ernesto Belisario

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In Italia se n parlato poco, ma in queste settimane Apple stata protagonista di un #EpicFail in relazione a iBooks Author (IBA), il software per la creazione di ebook presentato a gennaio.

Il problema, in questo caso, non riguardava n le funzionalit del programma (che peraltro sembrano ottime) n la strategia di comunicazione, ma la licenza duso con cui il software veniva distribuito (c.d. EULA, End User License Agreement).

Infatti, la versione originaria della licenza prevedeva espressamente che lutente avrebbe potuto liberamente disporre delle opere (e cio dei file) creati con IBA solo nel caso in cui avesse deciso di distribuirle gratuitamente.

Al contrario, nellipotesi in cui avesse deciso di venderla, lutente avrebbe potuto distribuirla solo tramite lo store di Apple (iBookstore) che, in ogni caso, si riservava il diritto di non pubblicarlo.

Naturalmente, queste disposizioni non sono passate inosservate e, grazie alle polemiche che ne sono seguite, Apple stata costretta – a distanza di poche settimane – a modificare la licenza.

(Continua a leggere su TechEconomy.it)

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Codice dell’Amministrazione Digitale: un percorso di autoistruzione on line

On lun, 6 febbraio 2012, in Corsi, E-government, Segnalazioni, by Ernesto Belisario

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Poco pi di un anno fa, il 25 gennaio 2011, sono entrate in vigore le modifiche al Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) che – nelle intenzioni del legislatore – rappresenta lo strumento per la modernizzazione e la digitalizzazione della PA italiana.

La riforma, attesa da tempo, costituisce un passaggio di decisiva importanza per linnovazione del nostro Paese e tutte le Amministrazioni sono chiamate a confrontarsi con con queste norme per comprendere la reale portata delle nuove disposizioni.

Ignorare queste prescrizioni non pi possibile dal momento che le nuove norme prevedono termini stringenti per ladeguamento e potenziano il sistema sanzionatorio per le Amministrazioni che non dovessero rispettare le prescrizioni contenute nel nuovo Codice dellAmministrazione Digitale.

Tuttavia, finora, molti Enti hanno sottovalutato il CAD e non hanno provveduto n alla formazione del personale n al necessario adegualmento tecnologico ed organizzativo.

E’ per questo motivo che ci tengo a segnalare un importante progetto promosso da Ancitel (societ dell’Associazione dei Comuni italiani) a cui ho il piacere e l’onore di collaborare: un percorso di formazione sul CAD, interamente on line destinato a Comuni, Province e Regioni.

Un corso on line per le Pubbliche Amministrazioni

Il Programma di formazione CAD il servizio che offre ai funzionari degli Enti locali un percorso di autoistruzione on line (articolato in 18 moduli) per approfondire le novit introdotte dal nuovo Codice dellAmministrazione Digitale e per conoscere tutte le implicazioni che ha il CAD nella gestione dei procedimenti amministrativi degli Enti.

Formazione CAD rappresenta, inoltre, un vero e proprio strumento operativo pratico con il quale leggere la propria organizzazione. Al termine del percorso formativo, infatti, gli Enti potranno valutare il loro livello di adeguatezza alla normativa e capire dove agire per adeguarsi al CAD e rispondere allimpegnativo cambiamento che esso impone alla Pubblica Amministrazione italiana.

Maggiori informazioni su programma ed iscrizioni sono disponibili all’indirizzo cad.ancitel.it

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Open Data: un ciclo di Webinar per capirne di pi

On ven, 3 febbraio 2012, in Corsi, Open Government, Open Links, Segnalazioni, by Ernesto Belisario

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Open Data: tutti ormai ne parlano, ma in Italia ancora pochi sono passati dalle parole ai fatti.
Poche Amministrazioni hanno aperto i propri dati, pochi cittadini li usano per controllare come viene gestita la cosa pubblica, poche imprese hanno approfittato dati pubblici per sviluppare prodotti e servizi.

E’ evidente che c’ un problema di cultura del dato e che sono necessarie azioni volte a promuovere la conoscenza di questa prassi amministrativa e dei benefici che porta al settore pubblico, ai cittadini e alle imprese.

Per questo motivo, mi fa piacere segnalare l’iniziativa di FormezPA (che gestisce il portale nazionale dei dati aperti www.dati.gov.it) che ha organizzato un ciclo di tre seminari gratuiti dedicati all’Open Data:
1) “Introduzione allopen data” tenuto il 2 febbraio da Gianfranco Andriola e visibile qui;
2) “Open Data: aspetti tecnici e giuridici” che si terr il 9 febbraio 2012 alle ore 12 con la partecipazione mia (per parlare degli profili giuridici) e del prof. Stefano Epifani;
3) “Testimonianza di un’amministrazione che ha fatto Open Data” che si terr il 16 febbraio 2012 alle ore 12 e vedr la presentazione dell’esperienza della Regione Piemonte.

Tutti gli interessati possono iscriversi contattando la redazione del portale dati.gov.it, cliccando qui.

Se i posti a disposizione fossero esauriti, niente paura: il Formez sta gi organizzando nuove edizioni dei seminari spacer

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Tech.Law: “La censura dei Governi, non di Twitter”

On lun, 30 gennaio 2012, in Articoli, Segnalazioni, Tech.Law, by Ernesto Belisario

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Sta facendo molto discutere la scelta di Twitter di cambiare la propria policy, in modo da consentire nel caso in cui le autorit di un Paese lo richiedano di oscurare messaggi di singoli utenti (solo) nel Paese richiedente e non in tutti gli altri.

Da pi parti si gridato alla censura, sabato 28 gennaio si addirittura tenuto il#TwitterBlackout (una sorta di sciopero deiTweets) e numerosi sono coloro che hanno commentato la notizia (tra i tanti, segnalo:Giovanni Boccia Artieri,Fabio Chiusi,Luca Conti eGuido Scorza).

Come cambia la policy di Twitter
Fino ad oggi, quando le autorit di uno Stato segnalavano la contrariet di untweet alle proprie leggi, il rimedio consisteva nel rimuovere quel contenuto a livello globale. Con il cambio della policy, in queste situazioni,Twitter render il contenuto irraggiungibile dagli utenti del Paese richiedente, mantenendolo disponibile nel resto del mondo.
I messaggi rimossi saranno inoltre comunque inseriti in un apposito elenco tenuto sulla pagina del progettoChilling Effectsraggiungibile allindirizzochillingeffects.org/twitter.

Quella di Twitter non censura
Mi sembra che come gi autorevolmente sostenuto - non sia possibile parlare di censura e che le critiche nei confronti diTwitter siano quantomeno ingenerose. A prescindere dalla relativa semplicit con cui tecnicamente possibile aggirare questo oscuramento selettivo (e volete che quelli diTwitter non lo sappiano?), opportuno svolgere alcune considerazioni.

(Continua a leggere su TechEconomy.it)

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Da LeggiOggi.it – “PA Digitale: governo nuovo, errori vecchi?”

On ven, 27 gennaio 2012, in Articoli, E-government, Leggi vecchie e nuove, Segnalazioni, by Ernesto Belisario

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Periodo intenso per il Governo Monti: ad una settimana dal decreto legge Cresci Italia oggi il Consiglio dei Ministri licenzia il c.d. decreto semplificazione.

Tra le diverse misure allesame del Governo, secondo la bozza che come prassi ormai filtra dagli ambienti governativi, vi sono alcune misure in materia di innovazione: tra le altre, costituzione di una cabina di regia sullagenda digitale e rilascio dei certification line.

Confesso che, avendo nutrito molte speranze nellesecutivo guidato dal prof. Monti, rimango molto deluso da queste indiscrezioni; spero di sbagliarmi, ma mi sembra che si stiano ripetendo gli stessi errori in cui sono caduti tutti i precedenti Governi.

(Continua a leggere su LeggiOggi.it)

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Tech.Law: Ma ndo vai se la Social Media Policy nun ce lhai?

On mar, 24 gennaio 2012, in Segnalazioni, Social Networks, Tech.Law, by Ernesto Belisario

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Seguici su Twitter, Siamo su Youtube, Visita la nostra pagina Facebook. Dai manifesti agli spot televisivi, dalle pagine dei giornali ai cartelloni promozionali negli stadi, le imprese non perdono occasione di comunicarci che sono ormai presenti sui principaliSocial Media.
Lutilizzo del Web sociale in ambito imprenditoriale ormai fenomeno assai diffuso e consolidato. Si infatti affermata lidea per cui mantenere attraverso i Social Media un contatto diretto e proficuo con i consumatori rappresenti unincredibile opportunit.

Lutilizzo deisocial network in azienda importante anche in quanto consente di attrarre le migliori risorse lavorative. Secondo un recente studio, circa un terzo dei giovani lavoratori (tra i 21 e i 29 anni) ritiene proprio diritto accedere aiSocial Networks dal lavoro; la gran parte di essi si informa sulle politiche aziendali (oltre che sullo stipendio) fin dal primo colloquio e privilegia le offerte delle societ che non vietano luso deiSocial Mediain azienda.

Social media in azienda: opportunit erischi

A fronte dei benefici che possono essere conseguiti attraverso luso dei Social Network, vi sono alcuni importanti rischi per lazienda:

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