Editoriale

Bob Noto ci ha scritto una mail per avvisare che il ristorante Alain Chapel ha chiuso. Dopo la morte prematura di Chapel, nel 1990, a soli 53 anni, il ristorante aveva continuato a funzionare sotto la guida di Suzanne, sua moglie e poi dei figli. Molti di coloro che leggono sono giovani oppure non hanno avuto la fortuna di sedere alla tavola di Chapel e penso sia utile far capire chi era questo che è stato il più grande cuoco francese del dopoguerra e uno dei più grandi della storia.

Allora, negli anni Ottanta, noi appassionati andavamo in Francia a visitare i grandi ristoranti seguendo le indicazioni della nuova guida, la GaultMillau, che aveva infranto il monopolio conservatore della Michelin.
Nel 1987 i tre cuochi dell’anno della GaultMillau erano Alain Chapel a Mionnay, Pierre e Michel Troisgros a Roanne e Michel Trama a Puymirol.

Ricordo che è stato allora, dopo avere letto la GaultMillau 1987, che abbiamo deciso di prenotare e organizzare viaggio e pranzo a Mionnay da Alain Chapel, voto 19,5/20 e cuoco dell’anno, la Michelin gli aveva dato le tre stelle nel 1973.
Mionnay è a una ventina di chilometri da Lione sulla N 83, ma arrivati al ristorante abbiamo avuto problemi di parcheggio e purtroppo non abbiamo trovato posto nell’albergo – una ventina di stanze – esaurito da gourmet francesi e stranieri.
Mi ricordo lo Champagne rosè e gli stuzzichini che valevano un pranzo in attesa di andare a tavola e poi la triglia col suo fegato, l’immensa cassoulette di rognoni e creste di gallo,  l’anguilla, il padellotto di animelle e stinco di vitello, le ali e il petto del poularde de Bresse, il millefoglie alle fragole.
Un grande creatore, audace, capace di eseguire i più grandi piatti della cucina regionale e piatti del tutto nuovi e innovativi.
Il cuoco che ha influenzato maggiormente gli chef di quegli anni, da Marc Meneau a Michel Lorain, Jean Bardet, Bernard Loiseau, Pierre Troisgros e Michel Trama.

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