• Guida a FORUM PA 2011
    • Perché FORUM PA 2011
    • Struttura dell'expo
    • Domande frequenti
    • Programma congressuale
    • Parlare a FORUM PA 2011
    • Patrocini e Partner 2011
    • I premi a FORUM PA 2011
    • Le piazze dell'innovazione
    • Catalogo Espositori 2011
  • Visitatori
    • Guida Visitatore FORUM PA 2011
    • Accreditati a FORUM PA 2011
    • Quando Dove Come
    • Come arrivare
  • Espositori
    • Partecipare a FORUM PA 2011
    • Modulistica espositori
    • Download espositori
  • GIORNALISTI
    • Guida al giornalista
    • Accredito Stampa
    • Contatti
    • Comunicati stampa
    • Espositori informano
    • Rassegna stampa
    • Rassegna audio video

10 maggio, martedì - pomeriggio

  • Cod. PA.05
  • 10/05/2011
  • 14:00 - 16:30

L’open data: dalle parole ai fatti

(a cura dell’associazione opengov)
Condividi/Segnala su:
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • spacer
  • Tipo: Convegni
  • Modalità: Confronti
  • Area tematica: PA digitale
  • I percorsi di Forum PA 2011: Trasparenza, open Government e open data
  • Nessuno
  • Aggiungi un commento

Open Data: tutti ne parlano, pochi lo fanno
L’Open Data è il tema del momento: anche in Italia sono sempre più coloro che auspicano la “liberazione” dei dati pubblici in modo da accrescere l’efficienza e la trasparenza della PA, migliorare la qualità della vita dei cittadini e fornire alle imprese nuove opportunità di business. Anche le Amministrazioni, sia pur timidamente, iniziano a pensare di adottare politiche di Open Data; molto spesso tali azioni sono frenate dai timori e dalle incertezze legate alle tante dimensioni del fenomeno: giuridica, tecnica, organizzativa.
Per passare dalle parole ai fatti
Proprio per superare tali difficoltà e consentire al maggior numero possibile di Enti di fare realmente Open Data, l’Associazione Italiana per l’Open Government ha organizzato un innovativo workshop che, strutturato secondo la formula del talk show, ha l’obiettivo di spiegare alle amministrazioni “cosa e come” si può fare Open Data.
Verranno esaminati i profili strategici (importanza per cittadini e imprese), giuridici (trasparenza, licenze e privacy), tecnici (formati, cataloghi), organizzativi (performance, monitoraggio, resistenze interne ed esterne). Nel corso dell’evento verrà distribuita la versione aggiornata della pubblicazione ““Come si fa Open Data? Istruzioni per l’uso per Enti e Amministrazioni” e verranno presentate le nuove iniziative dell’Associazione per la liberazione dei dati pubblici e il loro riutilizzo.
Nel corso dell'evento sarà lanciato il concorso  "APPSFORITALY" il contest italiano sui dati pubblici aperti. APPSFORITALY che chiamerà a raccolta i più creativi programmatori italiani, nasce dalla collaborazione tra Associazione italiana per l'Open Government, il Consorzio TOP-IX,  IWA  (International Webmasters Association) e un ampio gruppo di attori pubblici e privati. 

#forumpa #fpa_data

Sul sito è disponibile la registrazione video dell'evento. Cliccare qui

Programma

    • Moderatore

      Claudio Forghieri (Direttore scientifico di E-Gov - e responsabile Rete Civica del Comune di Modena) - Atti spacer
      L’open data, dalle parole ai fatti: un funzionario pubblico in cerca di risposte

      Claudio Forghieri apre e modera il convegno che  - sotto l’innovativa formula del talk show e con il contributo di professionalità e voci diverse  – intende rispondere alla domanda di base “Cosa sono gli open data?” per poi passare alla questione operativa “ Come una pubblica amministrazione può iniziare a fare open data?”.  Forghieri spiega come e perché l’Associazione italiana per l’Open Govervnemt è arrivata a questo importante appuntamento dopo la redazione del Manifesto e della guida “Come fare Open data”, presenta gli invitati e sottolinea come il vero protagonista sia un qualsiasi “funzionario pubblico che vuole fare open data ed è per questo alla ricerca di risposte e soluzioni pratiche”.

  • Intervengono

    • Flavia Marzano (Università la Sapienza, - Associazione Italiana per l'Open Government) - Atti spacer
      Cosa è questa openess di cui tanto si parla?

      Cosa è questa openess di cui sempre più si parla in riferimento alla pubblica amministrazione? Flavia Marzano spiega in breve l’evoluzione di questo concetto che rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo di intendere l’accesso e la pubblicità dell’amministrazione e del suo agire. Un esempio su tutti, l 'open data: il formato in cui un comune pubblica i suoi atti on line incide sulla possibilità del cittadino o di altre amministrazioni di accedere al dato, fruirne secondo le sue necessità e riusarlo.

    • Laura Bononcini (Senior Policy Analyst - Google) - Atti spacer
      Che se ne fa Google dei dati di un Comune?

      "Scusi, ma Google che se ne fa dei dati di un Comune"? Alla domanda di un ipotetico funzionario pubblico alle prese con l’open data, risponde Laura Bononcini, con uno dei motti alla base del successo del business di Google:  put the user first. In altri termini, spiega “facciamo dei dati quello che l’utente vuole che ne facciamo. Rispondiamo al bisogno dell’utente di accedere ai dati della pubblica amministrazione, aiutando d’altro canto l’amministrazione a rendere i dati fruibili”. Alla domanda: "si paga?", risponde: "Ci sono strumenti a pagamento, ma ci sono anche  tanti dati messi a disposizione gratuitamente”. E procede con esempi e prossimi passi nella strategia di Google per l'Italia.

    • Guido Scorza (Studio SR&Partners, - Associazione Italiana per l’Open Government) - Atti spacer
      Se la pubblica amministrazione apre i dati, cosa ci guadagnano i cittadini?

      Rispondendo alla domanda “Cosa ne viene ai cittadini dal fatto che la pubblica amministrazione apra i dati?” , Guido Scorza risponde partendo dal concetto-guida dell’openess. “L’openess – spiega – è utile al cittadino in due modi: da una lato assicura trasparenza, dall’altro permettte lo sviluppo da parte di terzi di servizi a valore aggiunto per il cittadino stesso”. Per questo – sottolinea -  è importante che i dati siano accessibili a tutti gli operatori (aziende, sviluppatori e cittadini) su base non discriminatoria e non esclusiva.

    • Elio Guarnaccia (Avvocato amministrativista - Istituto Politiche Innovazione) - Atti spacer
      L'open data dalle parole ai fatti. Ma cosa dice la norma?

      Se un’amministrazione volesse aprire i propri dati, secondo le norme vigenti potrebbe farlo? Quali potrebbero essere limiti e tranelli da cui guardarsi bene? A queste domande risponde Elio Guarnaccia che chiarisce subito che sebbene la normativa in materia privacy sia spesso indicata come un ostacolo alla realizzazione dell’open data, nei fatti non è così. “Quella sulla privacy – sostiene – è una normativa a tutela  del cittadino e in questo senso va applicata. Dunque non si riferisce a quei dati aggregati per cui non c’è riferimento a un soggetto individuato o individuabile”. E cita l’articolo 52, comma 1 bis del Nuovo Cad, come base normativa della nuova trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni.

    • Salvatore Marras (Responsabile Knowledge Management Formez PA, - Associazione Italiana per l'Open Government) - Atti spacer
      IODL - Italian Open Data License, un licenza per i dati pubblici italiani

      Salvatore Marras presenta la IODL, Italian Open Data License , messa a punto da un gruppo di lavoro coordinato dal Formez. La IODL è uno strumento importante per le pubbliche amministrazioni che volessero aprire i propri dati - precisa - mettendo in chiaro come i dati possono essere riusati.  Va avanti, raccontando la genesi e i punti di maggiore criticità che si sono affrontati nel percorso di lavoro e confronto che ha portato alla versione attuale della Licenza.

  • Intervengono

    • Gianluigi Cogo (Responsabile della Community Network Regione Veneto, - Associazione Italiana per l'Open Government) - Atti spacer
      Open data pubblici. Verso la Carta di identità del dato

      Quanto è complicato dal punto di vista tecnico fare open data? Risponde Gianluigi Cogo, spiegando che “in realtà  l’open data elimina la complessità applicativa dalle strutture dell’amministrazione pubblica perché lascia che sia il mercato ad occuparsene”. In altri termini, la pubblica amministrazione ha il compito di raccogliere i dati, renderli disponibili in un formato che sia direttamente leggibile dall’uomo e dalla macchina e di definire la “carta di identità del dato”, ovvero quali sono le caratteristiche del dato che lo rendono relazionabile con altri dati.

    • Anna Cavallo (Csi Piemonte) - Atti spacer
      La parola a CSI Piemonte, che con l'open data si è sporcato le mani

      Anna Cavallo riporta l’esperienza di chi con l’open data “si è sporcato le mani”.  Parla infatti di come CSI Piemonte, a fianco di Regione Piemonte, sta lavorando per rendere disponibili in formato aperto i dati degli enti presenti sul territorio regionale. “Dal 2010 – racconta – abbiamo adottato un approccio decisamente bottom up e aperto alla logica del networking”. Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici - continua – ci siamo mantenuti su una linea di massima semplicità. Ad oggi i dataset vengono ricevuti da CSI che li mette on line in formato CSV, accompagnandoli con una breve descrizione”. Il prossimo passo? “Stiamo già lavorando con altre Regioni – anticipa – per rendere disponibile attraverso riuso la soluzione pimenontese e rendere accessibili i dati aperti da una Regione all’altra”.

    • Lorenzo Benussi (Consorzio TOP - IX) - Atti spacer
      Come si fa la pubblica amministrazione open by default? Regione Piemonte, istruzioni per l'uso

      Lorenzo Benussi sostiene che il principale argomento a sostegno dell’amministrazione open by default è quello della razionalizzazione del patrimonio informativo che già esiste e che spesso è già on line. La domanda piuttosto è “come si razionalizza senza creare ulteriori complicazioni in termini di information management?" Regione Piemonte – spiega Benussi – ha seguito quattro semplici indicazioni, ovvero: non complicare le cose più del necessario, non rimandare a tempi migliori, uscire in versione beta, lavorare a budget zero. In ultimo, non farsi paralizzare dalla domanda: “ E se nessuno usa i dati liberati?”.

    • Stefano Epifani (Università la Sapienza, - Associazione Italiana per l'Open Government) - Atti spacer
      Come si misura il ROI - Return on investment dell'open data pubblico?

      A rispondere alla domanda “Come si misura il ritorno sull’investimento in open data?” è Stefano Epifani che specifica che non esistono metriche per il ROI né per la performance in materia di open data. Ma aggiunge: “si può misurare quanto l’open data fa variare la performance della pubblica amministrazione”. A partire dai parametri “classici” di efficienza, efficacia e produttività suggerisce che un primo bilancio potrebbe aversi su due piani: da un lato l’aumento del ciclo di vita del dato, dall’altro l’impatto sociale in termini di aumento del livello del servizio e, in ultima analisi, dell’occupazione. Per spiegare meglio, riporta una serie di esempi ripresi dal contesto statunitense.

  • Questione Time

  • Intervengono

    • Ernesto Belisario (Studio Legale Belisario, - Associazione Italiana per l’Open Government) - Atti spacer
      APPSFORITALY, il contest sui dati liberati dalle amministrazioni italiane

      L’Associazione Italiana per l’Open Government, dalla sua nascita, si è impegnata principalmente nell’”apostolato” dal basso dell’open data pubblico, in mancanza di una strategia nazionale.  Ernesto Belisario lancia ora la prossima iniziativa: un vero e proprio contest, un APPSFORITALY per vedere, seguendo la linea adottata dal sindaco di Toronto “cosa succede se metti i dati on line”. Per fare questo, però, spiega è necessario dare un tempo alle amministrazioni per mettere on line i dati, perché in Italia sono ancora pochi. L’appuntamento dunque, per imprese, cittadini e sviluppatori è a settembre, quando si avrà on line il maggior numero di dataset pubblici possibile. Per questo il primo invito è rivolto proprio alle amministrazioni pubbliche: “nei prossimi mesi, liberate almeno un set di dati”.

    • Roberto Scano (IWA Italy) - Atti spacer
      Perché IWA Italy partecipa al contest APPSFORITALY

      Roberto Scano spiega quale è il ruolo di IWA Italy nel contest APPSFORITALY, presentato nel corso del convegno. “Il contributo di IWA  - spiega - è importante perché parlando di open government data non si può prescindere dalla definizione internazionale degli standard, a cui IWA partecipa”. In particolare sottolinea il lavoro intrapreso dal gruppo di lavoro, in ambito W3C, dedicato al Government linked data, con l’obiettivo di produrre un dizionario comune a Paesi diversi, con  la possibilità di avere a disposizione una repository internazionale. La Raccomandazione W3C, anticipa, sarà rilasciata nel marzo 2012.

    • Lorenzo Benussi (Consorzio TOP - IX) - Atti spacer
      APPSFORITALY, il commitment di Consorzio Top IX

      Lorenzo Benussi  spiega il commitment del Consorzio Top IX nell’iniziativa APPSFORITALY, il contest lanciato nel corso del convegno per lo sviluppo di applicazioni a partire dai set di dati liberati dalle pubbliche amministrazioni italiane. “A partire dagli esperimenti già fatti su Torino – spiega – siamo convinti che da questo contest verranno idee, applicazioni e nuove partnership interessantissime”. E apre l’invito per amministrazioni, aziende e singoli sviluppatori a partecipare.

  • Conclusioni

    • Ernesto Belisario (Studio Legale Belisario, - Associazione Italiana per l’Open Government)
      Intervento di chiusura al convegno PA.05 "L’open data: dalle parole ai fatti"
gipoco.com is neither affiliated with the authors of this page nor responsible for its contents. This is a safe-cache copy of the original web site.