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eBook Lab: la Tribù in Movimento

spacer 8 marzo 2011 | spacer Autore: Mauro Sandrini

spacer Poteva Librisulibri non scrivere qualcosina sull’evento più discusso degli ultimi giorni? No, decisamente non poteva. Mauro Sandrini (@maurosandrini su Twitter), autore di Elogio degli eBook (che stiamo leggendo e che ci sentiamo di consigliarvi), ha scritto per noi un bellissimo pezzo sulle impressioni avute a eBook Lab,  un evento nel quale armonia e tecnologia hanno viaggiato sulla stessa lunghezza d’onda.

Sono anni che frequento fiere, convegni e workshop di varia natura. Per questo motivo sono arrivato a Ebook Lab spinto dalla curiosità, ma senza aspettative. Ci sono andato perché organizzato da persone che stimo e perché mi pareva lo spazio adatto per promuovere il mio libro sugli ebook.

E sono rimasto sbalordito.

Quel che mi ha colpito, come un vento fresco sul viso che ti risveglia dal torpore del sonno, non sono stati i relatori, non i partecipanti, non il luogo e neppure il buffet. Ma l’armonia complessiva di questi ingredienti.

Quel che si respirava a Rimini è l’energia di una tribù in movimento. Ti ci potevi immergere, nuotare, seguire l’onda o andarci contro come i salmoni. L’energia di questa tribù è potente.

Agli occhi di chi non la percepisce, tutti coloro che hanno comprato il biglietto (caro) per essere a Ebook Lab a imparare, scambiare e tracciare nuovi sentieri possono sembrare pazzi. Certamente non sono persone “normali”. Non lo sono rispetto alla normalità della stasi che pervade questo Paese, non solo nella politica, ma anche spesso le nostre vite. Sono anomali perché non stanno ad aspettare che qualcosa arrivi da non si sa dove. Sono persone che si muovono.

E si muovono con saggezza.

Si potrebbe scambiarle con quelle che le hanno precedute negli ultimi decenni: il movimento del free software, l’open source, e poi gli esoteristi che negli anni ’80 frequentavano le bbs, oppure con i pazzi che con la new economy ci hanno rimesso la casa investendo il patrimonio di famiglia…

Ma non è la stessa cosa.

Questa tribù ha imparato dagli errori e oggi è consapevole dei propri mezzi e dei propri limiti. E, sopratutto, riesce a incrociare il sapere che arriva da uno sviluppo tecnologico recente con quello antichissimo da cui proviene la parola scritta. Qui non si tratta di percorrere nuove strade, siamo ancora nella fase in cui bisogna tracciarle.

È come se ci si trovasse di fronte a una città, un mondo anzi, dove ci sono le case, il municipio, la chiesa, la casa del popolo, la biblioteca (si proprio lei la biblioteca!) e con tanta gente che vorrebbe andare di quà e di là, ma non ci sono i sentieri per andare da un luogo all’altro.

Quel che manca non sono le tecnologie e neppure i saperi. Quel manca sono le storie, ma ci saranno presto. Quelle storie che, una parola dopo l’altra, lastricano il pavimento delle città che verranno. Città dove le persone non resteranno chiuse nello stanzino a chattare le loro solitudini, ma scenderanno in strada per incontrarsi, guardarsi negli occhi, litigare, amarsi… Qualcuno li dovrà tracciare questi sentieri. Molti tra quelli che lo faranno sono passati da Rimini i giorni scorsi. Esserci stato lo considero un privilegio.

La lettura diventa sociale. Verso il libro come bene comune.

Sono stati troppi gli argomenti di cui si è parlato a Rimini per citarli tutti. Per cui farò una scelta chiara e parlerò di uno solo: la dimensione sociale della lettura.

Ha introdotto la questione Gino Roncaglia, nel suo intervento di apertura, in cui ha descritto i cambiamenti in atto mettendo l’accento su quel che con gli ebook si può fare e con i libri no: la condivisione delle note per esempio. Chi ha studiato sui libri sa quanto possano essere preziosi i segni di chi li ha preceduti sullo stesso testo, ebbene grazie agli ebook diventa possibile scambiare le proprie note in uno spazio collettivo. Con i libri di carta non si può. Gli esempi sono quelli di Amazon con Kindle ma anche di Bookliners in Italia.

In questo modo il libro da momento di concentrazione e riflessione individuale diventa il detonatore delle conversazioni. Come sarà conversare con gli altri che hanno già letto lo stesso libro che abbiamo in mano?

Per gli autori, ma anche per gli editori e i librai, si aprono possibilità inedite: il libro diventa la chiave per accedere alla comunità dei lettori. Il libro da merce diviene bene comune a tutti gli effetti. Facciamo un esempio. Oggi, dopo la pubblicazione di un libro, l’autore se ne va a spasso per presentazioni a promuoverlo. Nella gran parte dei casi in queste occasioni chi assiste  non ha ancora letto il libro. Per cui il livello di partecipazione è inevitabilmente modesto. Quel che si alimenta, di solito, è il narcisismo dell’autore e la passività dello spettatore. Come sarebbe, invece, se l’autore potesse dialogare con chi ha già letto il proprio testo? Come sarebbe la qualità della socialità in quel caso?

Il libro come attratore sociale?

In questa prospettiva ogni libro porta con sé la propria comunità di lettori, lettori fluidi che si spostano di testo in testo, di comunità in comunità. Il libro diventa un vero e proprio attrattore sociale.

Attorno a ogni collezione di ebook si sviluppano miriadi di comunità partecipanti che si aggregano ora verso un libro e un autore, ora verso un altro. Lettori che si incontrano su facebook, su twitter o in libreria, oppure in una biblioteca o in un centro sociale, oppure nelle case private che si aprono al mondo (succede già per esempio con gli Home Concert per la musica: bit.ly/gpEpyd).

É utopia?

So di essere utopico, ma perché non dovrei esserlo? Per caso “chi tiene i piedi per terra” e non si concede il lusso dell’azione desiderante vive più felicemente?  E chi è più utopico di uno scrittore che spende mesi o anni del proprio lavoro senza avere come obiettivo quello economico (perché altrimenti farebbe qualsiasi altra cosa)?

Cosa succederà quando il seme dell’utopia si spargerà lungo i sentieri tracciati da quei pazzi che erano a Rimini (e anche dai loro amici collegati con twitter o facebook)?

Io non so che succederà. Però considero troppo interessante questo momento per non spenderci una parte delle mie energie per provare a costruire qualcuno di quei sentieri. Con chi ci sta.

Ovvio.

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spacer Pubblicato in eBook | spacer Tag: eBook, ebook lab, elogio degli ebook, mauro sandrini

2 Commenti a “eBook Lab: la Tribù in Movimento”

  • spacer Giovanni Capodaglio:
    08/03/2011 alle 17:52

    Mi piace. Mi interessa molto la possibilità di leggere su video, sottolineare, annotare, girare ad altri le mie osservazioni.

    Rispondi
    • spacer Camilla:
      08/03/2011 alle 18:54

      Allora devi andare su Bookliners spacer

      Rispondi

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