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Il 22 novembre 2011, in occasione della Prima Assemblea Nazionale che si svolta presso il Maschio Angioino, a Napoli, gli operatori e gli organizzatori dei mercati storici e delle pulci, delle fiere e delle strade, delle cooperative sociali, delle cooperative di produzione lavoro che lavorano nel sociale, delle botteghe di rigatteria e dellusato e dei negozi in conto terzi si sono costituiti in ununica grande associazione, la Rete ONU (Rete Nazionale Operatori dellUsato).
Un comparto produttivo ricco di talenti artigianali, cultura e fantasia che conta almeno 50.000 operatori ed un volume di scambi in continua crescita. La crescita testimoniata non solo da indicatori economici, ma dallinteresse crescente, ad esempio, da parte delle normative europee ed italiane, almeno per la straordinaria valenza ambientale del riutilizzo, e nello stesso tempo dall'attenzione da parte del mondo dellArte contemporanea.
Questo settore crea opportunit di lavoro e opportunit di consumo a basso costo, riduce significativamente lo spreco, esalta lattenzione verso la qualit, rid corpo e senso allo scambio gratuito che presente nella catena di distribuzione, rappresentando un autentico antidoto ai guasti della crisi.
Una rete di operatori radicati nei territori, come testimoniano i mercati storici presenti in tante citt, antico luogo di incontro e scambio tra persone di lingua, cultura e condizione economica differenti, dove vengono ridisegnati e rafforzati i legami comunitari e sviluppati efficaci anticorpi alla disgregazione sociale, alla xenofobia e al razzismo.
il direttivo di Rete ONU
Il vuoto normativo esistente in materia affligge oggi lintero comparto degli operatori dellusato, impedendo il riconoscimento specifico, e quindi lo sviluppo, di unattivit che offre al Paese esternalit positive sui terreni dellambiente, della cultura, delloccupazione e dellavviamento al lavoro dei soggetti deboli.
CHIEDIAMO di rimuovere i vincoli assurdi che impediscono il libero sviluppo delle capacit produttive ed imprenditoriali del settore attraverso la liberalizzazione del commercio dellusato, lemersione di attivit oggi sommerse, il contrasto alla precariet.
CHIEDIAMO una legge che dia le giuste regole di funzionamento del settore in campo fiscale, commerciale, autorizzativo, ambientale:
- per definire lidentit fiscale e contributiva del settore nelle sue diverse articolazioni, anche attraverso la formale codifica ATECO; per rendere adeguati e trasparenti gli obblighi e formalizzate, a ragion veduta, eventuali agevolazioni;
- per dare legittimazione, stabilit e dignit a coloro i quali tra noi sono professionisti o hobbisti, ambulanti o negozianti, privi di chiari titoli autorizzativi, soggetti allapplicazione di misure disegnate per altri settori, minacciati da interpretazioni soggettive penalizzanti e da scarsa attenzione da parte delle amministrazioni locali.
- per dare operabilit e possibilit di sviluppo a chi tra noi lavora nella gestione dei rifiuti, rimuovendo gli ostacoli normativi che impediscono di fatto, in contraddizione con gli scopi che le stesse normative promuovono, la destinazione a riutilizzo di enormi volumi di merci riusabili destinate oggi allo smaltimento in discarica o ben che vada al riciclaggio.
Crediamo che solo per assenza di buon senso una prima edizione del Pinocchio di Collodi possa essere mai considerata carta da macero.
Un intervento normativo urgente anche per evitare o dare indirizzo a iniziative locali spesso in distonia con gli interessi dei nostri associati.
CREDIAMO che la migliore e pi matura soluzione normativa non potr che nascere nel confronto con le reti esistenti dellUsato e del Riutilizzo.
CONFIDIAMO nel rapido avvio di un confronto in merito all URGENTE necessit di un intervento legislativo efficace e creatore di crescita e sviluppo.
La Rete O.N.U. (Rete Nazionale Operatori dellUsato)
Il Presidente
Augusto Lacala
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