venerdì 7 gennaio 2011

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Crostini toscani ai fegatini di pollo

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Non c'è Natale in cui a casa mia siano mancati tanti buoni i crostini di fegatini.
I crostini di fegatini non possono infatti mancare in un tipico antipasto toscano e sono anche chiamati “crostini neri” per via del colore brunito dell’impasto.
L'origine dei crostini risale a tempi molto antichi, quando la tavola da pranzo non era apparecchiata con piatti singoli, ma i cibi erano serviti in grandi vassoi dai quali ognuno prendeva ciò che desiderava e lo portava direttamente alla bocca, semmai lo posava su fette di pane. Questa usanza perdurò fino al XVII secolo; basta osservare i quadri che rappresentano gli opulenti banchetti rinascimentali per accorgersi che le tavole erano molto sguarnite.
Le fette di pane raccoglievano olietti, sughi, vari pezzetti di carne, diventando così saporite e gustose. Erano le antenate dei nostri crostini; fette di pane ricoperte di un trito delle parti più povere degli animali. Poiché il pane era di solito piuttosto duro (veniva infatti fatto due o tre volte al mese), era d'uso prima abbrustolirlo e poi bagnarlo nel brodo o nel vino per renderlo mangiabile.
Da molti anni i crostini di fegatini sono irrinunciabili negli antipasti di quasi tutta la Toscana.
Vengono preparati con molte varianti ed è rarissimo assaggiarne due uguali. Infatti, nonostante la tradizione toscana richieda di cucinare solo con olio, c'è chi usa anche un po' di burro (che ci sta proprio bene) e chi oltre alla cipolla mette nel soffritto anche altri odori come il sedano, la carota, il prezzemolo e perfino un po' di salsina di pomodoro. C'è poi la questione del vino: chi lo mette rosso per rispettare le più genuine tradizioni contadine, chi usa il bianco, chi il vinsanto o il marsala secco. Alcuni usano il brandy o il cognac.
Anche riguardo al pane le tendenze sono diverse: si va dal pane casalingo alle "fruste" bianche da crostini. C'è chi lo tosta e chi lo frigge, altri lo lasciano naturale; c'è chi bagna i crostini nel brodo, chi nel vinsanto e chi li lascia asciutti; infine c'è chi li serve freddi e chi li preferisce tiepidi.
Ma i crostini non si fanno con i fegatini soli o solo con fegatini. Quelli all'aretina per esempio prevedono anche carne di pollo, rosso d'uovo, capperi, sottaceti misti, aceto e vinsanto. Vi sono inoltre i crostini di cibreo che si preparano aggiungendo ai fegatini le creste, i granelli e la cipolla del pollo, oltre alla cipolla, ai capperi, a un po' di prezzemolo e vinsanto. Vi è inoltre la variante con la milza di vitello, i capperi e le acciughe. Ma i crostini si possono fare - tralasciando quelli con il pesce e i frutti di mare - anche con il solo cibreo, con il fegato di maiale, con i funghi, con la caccia, con il cavolo nero, con il formaggio e, dulcis in fundo, con le interiora di beccaccia (detti "merda di beccaccia") che è l'unico volatile le cui interiora possono essere cucinate non pulite. Questi crostini sono un'assoluta prelibatezza da cacciatori e buongustai per il particolare sapore delle interiora che però per palati meno raffinati possono anche essere lavate. Peccato che oggi la beccaccia non si trovi quasi più e che questi crostini siano destinati a diventare un mitico ricordo come lo sono diventati quelli in dolceforte che non si trovano proprio più.

Ingredienti per 4 persone
Olio extra vergine d'oliva
1 cipolla
qualche foglia di salvia
mezzo gambo di sedano
mezza carota
una manciata di capperi sotto sale
pane toscano
300 g di fegatini di pollo
sale
brodo vegetale
pepe
burro
Preparazione
Si fa un leggero soffritto con cipolla tagliata finissima e poco sedano e carota poi ci si aggiungono i fegatini a pezzettini con i capperi sminuzzati, le acciughe tritate e la salvia e si lascia cuocere per 10 min circa girando spesso. A questo punto aggiungete del brodo vegetale, sale e pepe nero e si lascia cuocere per altri 10 minuti.
Togliete i fegatini dal  fuoco e schiacciate bene con la forchetta fino ad ottenere una crema. Infine per ammorbidire il gusto del composto aggiungete con una noce di burro.
Ed ecco anche la VIDEO RICETTA di Arturo&Kiwi

1 pensieri:

  1. spacer
    sara bJan 11, 2011 06:18 AM
    ah ma sei tornata! ciao :D anch'io li faccio proprio così i crostini; l'unica differenza è che nel soffritto ci metto anche un'acciuga: ci sta benissimo ^_*
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