Gemma Marino – Candidata alle primarie di Caltagirone

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spacer 67 anni. Funzionario in pensione del Banco di Sicilia. Sul posto di lavoro è stata rappresentante sindacale della FISAC/CGIL. Socia e poi presidente dell’associazione politica Liberacittà. Da tredici anni impegnata nel volontariato dove attualmente ricopre il ruolo di presidente dell’associazione Astra. E’ stata Consigliere del Centro Servizi per il Volontariato Etneo.

Perché ti candidi?
Naturalmente ho ricevuto sollecitazioni in tal senso: gruppi di cittadini, compreso persone fortemente impegnate nel volontariato; donne che spontaneamente hanno formato un coordinamento a mio sostegno; SEL che mi sostiene. Queste sollecitazioni e il grave momento di crisi che attraversiamo alla fine mi hanno fatto decidere. I Comuni dovranno confrontarsi con una costante diminuzione di risorse ed un aumento, a causa dell’impoverimento, della domanda di servizi e di interventi a sostegno di una sempre più larga fascia di cittadini. Il mio impegno nel volontariato mi ha dato la spinta decisiva verso quest’importante assunzione di responsabilità congiuntamente ad una seconda motivazione. Ho militato sempre nel Centro Sinistra che governa da 19 anni la mia città. In questa tornata elettorale, tuttavia, due partiti (IDV e Rifondazione comunista) hanno scelto di non partecipare alle primarie in posizione critica verso l’Amministrazione uscente. Poiché il Centro Sinistra diviso non potrà vincere la competizione elettorale di maggio, spero, con la mia candidatura e la possibile vittoria alle primarie, di poter essere elemento d’unione.

Perché dovrebbero votarti?
Credo che la mia storia e il mio impegno civico possano già essere un ottimo motivo. Naturalmente la “palestra” del volontariato è un valore aggiunto perché essere in continuo contatto con le difficoltà dei cittadini costituisce un ottimo allenamento nel trovare soluzioni a piccole e grandi difficoltà, nello sperimentare soluzioni inedite ma efficaci e, soprattutto, nell’ avere i piedi ben piantati nella realtà in cui si vive. Questo è un elemento decisivo per immaginare un processo virtuoso, inclusivo e condiviso, che sfruttando ogni singola risorsa e ottimizzandone l’utilizzo, può fare di una città una vera comunità dove si riceve ma, anche, si restituisce per le possibilità, le competenze, le disponibilità di ciascun cittadino. Abbiamo chiamato tutto questo: costruire una città del Ben Vivere dove si stabilisce un patto sociale con tutte le espressioni della comunità, dove è possibile creare occupazione compatibile con le specificità del nostro territorio, dove, quando si parla di difesa dei beni comuni non s’intendono solo le risorse naturali, ma s’includono anche i saperi collettivi locali, dove si pone un’attenzione speciale alle giovani generazioni, a partire dall’infanzia, perché questo è l’investimento più importante per dare un futuro migliore alla città.

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Primarie nazionali: istruzioni per l’uso

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spacer Quali erano le utilità e i rischi delle primarie nazionali organizzate dall’Unione nel 2005? Le primarie servono a mobilitare gli elettori, in un Paese dove ormai i partiti sono scomparsi dalla società e dal territorio e per dare legittimità all’allora candidato premier Romano Prodi che non aveva un partito di riferimento. E i problemi? La mancanza di una competizione veramente aperta, uno strumento di voto sostenuto principalmente dai partiti minori in cerca di visibilità e l’ostacolo del sistema elettorale che la maggioranza di centrodestra nel 2005 minacciava di cambiare.
E infine i rischi: un effetto boomerang in mancanza di un esito sperato, l’enfatizzazione di divisione e differenze da parte dei partiti minori e la difficile condivisione da parte della coalizione di temi sostenuti da Rifondazione Comunista che, in caso di risultato favorevole per il partito dell’allora segretario Fausto Bertinotti, avrebbe avanzato nella definizione del programma.
Dal 2005 a oggi sono cambiate alcune cose: i personaggi politici, i partiti, la legge elettorale, il boom dei social networks. Arriveranno nuove istruzioni per l’uso?

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Ooops

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Newt Gingrich all’attacco contro il favorito Mitt Romney

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Tutto il contrario

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spacer Si tende a pensare che sia più “facile” e utile pigiare il tasto della emotività per convincere un elettore “sprovveduto” rispetto ad uno politicamente  più “sofisticato”. In una serie di esperimenti condotti con l’uso della risonanza magnetica funzionale Schreiber e Iacoboni (2004)  hanno evidenziato come in realtà le persone che si interessano di politica mostrano una maggiore empatia nei confronti delle figure dei politici rispetto a quella provata dalle persone digiune di politica.

In poche parole, le persone interessate alla politica sono emotivamente coinvolte e, paradossalmente, più influenzabili e soggette a cambiare opinione sulla base di istanze emotive legate alle figure dei candidati. Lo tenga presente il candidato outsider alle primarie: il fatto di rivolgersi ad elettori politicamente “sofisticati” che si interessano di politica non esclude il ricorso alle emozioni. Anzi tutto il contrario.

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Le primarie (non) servono

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spacer Non è una storia di menu elettorali. Ma una dichiarazione di Berlusconi di 4 anni fa che serviva a rinforzare la sua leadership “A me le primarie non servono”. Riletta oggi, come la gran parte delle dichiarazioni dei politici, trova facilmente la sua contraddizione nelle aperture alle primarie del Pdl. Ma le primarie servono davvero? E a che cosa? Le primarie servono a rendere la scelta dei candidati più democratica possibile anche se non è detto che con questo metodo lo sia. Le primarie servono a gettare polvere di democrazia negli occhi dell’elettorato. Quando questa polvere s’impasta con del materiale di qualità dà vita a costruzioni solide molto vicine alle agorà greche. Le primarie servono, dunque, e servono a costruire non solo illusioni di democrazia, ma anche la possibilità che qualsiasi cittadino possa provare a scompaginare le logiche dei partiti diventandone il più ambito rappresentante.

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Fellow Republicans

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Negative advertising contro il negative advertising
Mike Huckabee difende Mitt Romney

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L’innovazione del Pri

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spacer Con le primarie anche la carica alla quale si concorre acquista più valore agli occhi degli elettori, ergo anche i candidati godono di luce riflessa. Questa fondamentale legge l’abbiamo imparata nel 1980 in occasione delle elezioni amministrative. Elezioni particolari poiché agli enti locali furono all’epoca trasferiti 18mila miliardi di vecchie lire. “Le decisioni degli amministratori locali avranno molta più importanza di prima, saranno determinanti per la qualità della vita. E’ importante allora che si esca dagli schemi consueti per l’elezione della classe politico-amministrativa“. Con queste parole Antonio Del Pennino giustificava l’innovazione introdotta dal Partito Repubblicano. Quale? Le primarie! Elezioni in ‘stile americano‘ si disse allora.

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Santorum, l’amico dei maiali

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Se in Italia si dibatte sulle sorti del “Porcellum”, negli Stati Uniti Rick Perry accusa Santorum di aver fatto delle vere e proprie porcate

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