spacer

Scarica gli ebook di Webgol Network
spacer spacer spacer spacer spacer

20/10/2011

#opencamera: hashtag, cronaca (e liti) digital-parlamentari.

di Antonio Sofi, alle 19:08

Da qualche mese Andrea Sarubbi, parlamentare del Pd, inizialmente in splendida solitudine, occupa gli scranni digitali del parlamento di Twitter e racconta quasi quotidianamente dal suo profilo le sedute della Camera dei Deputati.

Il giochino, che giochino non e si configura invece come un allargamento virtuoso della rappresentanza politica alla cronaca giornalistica, contagioso: e altri deputati (soprattutto del Pd, ma anche pe Roberto Rao dell’Udc) si aggregano e fanno cronaca parlamentare dall’interno e all’interno dell’hashtag dedicato #opencamera (#opensenato stato inaugurato in scia senatoriale da Roberta Pinotti, sempre PD).

Il giochino, che appunto giochino non pi (e non lo nemmeno altrove: in Inghilterra i parlamentari hanno votato e ottenuto il diritto di twittare dall’aula, che si cercava di negare), oggi fa un piccolo grande salto di qualit – perch da esperimento in semiclandestinit internettica diventa luogo conclamato di discussione e dibattito di politica e tra politici.

“Mi hai offeso su Twitter!”

Uno dei protagonisti il deputato Pd Pierangelo Ferrari, che durante una seduta parlamentare commenta con un tweet il discorso di un collega della Lega, Massimo Polledri.

spacer

Il quale legge il tweet, e, come racconta Andrea Sarubbi, va a protestare con Ferrari.

spacer

Svela il motivo della protesta il protestato, sempre via tweet; pare c’entri la comprensione del termine “omofobo” (e altri parlamentari come Guido Melis pubblicano definizioni da vocabolario).

spacer

Conclude Sarubbi, diffidente sulla notiziabilit della cosa.

spacer

La morale? Una impressione, pi che altro. Il parlamento migliore si giova di questa comunicazione incrociata, calda e velocissima. Nella sua versione conversazionale e digitale la politica rischia addirittura di diventare appassionante, perch fluida e in movimento e non incatramata nei titoli di giornale o compressa nei lanci di tg.

Politica | Commenti (0)

07/10/2011

TEDx Reggio Emilia, 15′ per una idea

di Antonio Sofi, alle 22:27

Domani, sabato 8 ottobre, si terr a Reggio Emilia un bell’evento TEDx (organizzati in cc con TED-pap-quello grande).

spacer

L’amico Riccardo Staglian mi ha chiesto di andare a parlare di politica e web e ci prover domani all’interno dei tradizionali 15 minuti che la formula di TED democraticamente dedica a qualsiasi idea – da quelle geniali (che “valgono la pena di essere diffuse”) a quelle modeste come le mie.
Less is more, come diceva un tale.

Il sito per maggior informazioni: TedxReggioEmilia e il programma
L’hashtag con cui seguire le conversazioni su Twitter: #TEDxreggioemilia

Incontri | Commenti (0)

26/09/2011

Inizia Agor

di Antonio Sofi, alle 22:27

Nuova stagione, nuova Agor.
Inizia domani, tutte le mattine, fino a giugno.

spacer

Anticipiamo di un’ora rispetto allo scorso anno: dalle 8.00 alle 10.00, sempre su Rai Tre.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI e seguire tutt’e cose: sito (con streaming), pagina facebook, twitter

TecnoFobie | Commenti (0)

01/08/2011

Le case (multimediali) degli spiriti. Rumiz alla ricerca del paese perduto

di Antonio Sofi, alle 12:43

spacer E’ quasi un rito estivo – non solo ovviamente il viaggio di Paolo Rumiz su Repubblica ma anche un post che qui lo annunci e ci ricami un po’ s, legittimati dagli anni di fanship rumizzeide, e dei tanti post che abbiamo dedicato negli anni ai lavori del triestino adunco qui su Webgol (e addirittura di un ebook tratto da un testo accademico e firmato da Enrico Bianda sulle pratiche giornalistiche del giornalista errante: M’ dolce questo narrar).

Il viaggio di Rumiz di quest’estate si chiama Le case degli spiriti ed un viaggio alla ricerca del paese perduto, tra ruderi, paesaggi dimenticati, luoghi abbandonati: prede del vento e della natura che se ne riappropria. 26 puntate fino a fine agosto – come appunto da tradizione. Il logo (in alto a sinistra) come sempre disegnato da Altan, mentre i disegni all’interno son firmati da Carlo Stanga.

spacer
Illustrazione di Carlo Stanga per la prima puntata di Le Case degli Spiriti, Tratto da www.carlostanga.com

Il reportage promette assai bene.
In pi, finalmente, dopo tanti anni che lo evocavamo (“Il reportage colpevolmente nascosto sul sito di Repubblica, difficilissimo da trovare per solutori web pi che abili. Un prodotto come quello dellinviato triestino dovrebbe essere pi valorizzato oltre ad una migliore visibilit da home page, basterebbe la met della ottima grafica e composizione della pagina del cartaceo”) Repubblica allestisce una sezione multimediale a supporto del reportage cartaceo.

C’ un trailer video e un altro video a supporto della seconda bastianica puntata (e spero che i prossimi abbiano un po’ pi di contenuti, ch tanti ce ne sarebbero e oltre la buona fattura).
C’ la mappa di Google con l’indicazione dei 26 luoghi del reportage, e c’ soprattutto la foto della mappa, bellissima: la MLP, la mappa dei luoghi perduti e da sola vale il prezzo della candela.

spacer
La mappa dei luoghi perduti, di Rumiz per Le case degli spiriti. Tratto da Repubblica.it

Sulla propensione cartografica di Rumiz abbiamo spesso scritto.
Le mappe per Rumiz non sono una soluzione facile ai problemi contingenti di orientamento, n oggetti impolverati da tirar fuori quando proprio non si sa pi che strada prendere. Sono strumenti di lavoro, feticcio transazionale per andare stando, ancre multidimensionali per contrastare i marosi dello spaesamento temporale e spaziale che lo spostamento dalle rette vie spesso provoca. Sono atti distensivi: mostrarla equivale ad un patto.

spacer Le mappe sono compagne di viaggio. Che accompagnano. Spesso vengono segnate dal viaggio e spesso diventano veri e propri co-protagonisti del racconto. C’ il viaggio lungo inedite direttrici verticali in L’Altra Europa e la mappa si trasformavano a seconda di lato e latitudine: quelle del nord perdono la forma quadrata e diventano trapezi isosceli seguendo i fusi orari che si restringono come gli spicchi di unarancia. C’ il viaggio per mare sulla eterea scia della battaglia di Lepanto e una enorme mappa piena di appunti a margine faceva spesso capolino, incastrando come un puzzle temporale passato e presente. C’ la mappa sotterranea e invisibile del viaggio sottosopra che svela ci che in superficie non si vede.

Perfetto esempio di ci che la mappa sempre: radar che mostra ci che ad occhio nudo non si vede.

Giornalismi, Rumizzeide | Commenti (3)

10/07/2011

Agor e dintorni. Tv vecchia o nuova, arricchita o alla moviola, digital-popolare

di Antonio Sofi, alle 10:45

In occasione del convegno organizzato dal Corecom Lazio lo scorso 6 luglio, voluto dal bravo Francesco Soro e intitolato Vecchia Tv vs. Nuova Tv, ho buttato gi alcuni appunti/promemoria che ripropongo qui in forma di bozzolone (pi bozzolo che bozza) – per provare a contrastare una specie di maledizione alla memoria corta tipica di una societ ipermediatizzata (la migliore scusa che ho trovato per non dire che mi dimentico le cose) e perch pi seriamente qualcosa durante le quasi 190 puntate di Agor (da settembre a giugno, ogni mattina) abbiamo provato a sperimentare. Nella pagina degli atti (doverosamente multimediali) del convegno ci sono interviste ai presenti e interventi pi interessanti e strutturati (segnalo tra tutti quello di Alberto Marinelli).

Nuova tv vs. vecchia tv? Sempre pi tv “enriched”

Nuova tv vs. vecchia tv una contrapposizione che, se intesa come tubo catodico & palinsesto unidirezionale vs. tecnologie digitali orizzontali e on demand, perde sempre pi di valore effettivo: si assottigliano le differenze, non sono ormai pi da tempo due sport diversi e probabilmente nemmeno pi due diversi campi da gioco.

Per esempio la rete si nutre fortemente della tv cosiddetta tradizionale o generalista, quest’ultima spesso il luogo centrale (la piazza, l’agor appunto) dei cittadini digitali – dove si incontrano e fanno cose. Ecco alcuni tipici momenti di incontro/scontro:

    - Il commento in diretta su Twitter, Facebook o Friendfeed – che trasforma di fatto la visione solitaria della tv in una lunghissima poltrona digitale o se vogliamo in un gigantesco gruppo d’ascolto (che una volta si riunivano giusto in occasione di eventi importanti come il Festival di Sanremo e ora invece lo fanno spesso se non ogni sera, da eventi speciali come Vieni via con me o Tutti in piedi alle puntate settimanali di Annozero, Ballar, Exit ecc.);
    - La condivisione del giorno dei pezzi pi emblematici sui social network. La maggior parte dei video condivisi sono (emblematico anche questo, direi) video politici, provenienti da talk politici, contenenti dichiarazioni improvvide, gaffe, litigi, uscite di scena ecc. che alimentano discussioni donanda ulteriore tempo di vita ai programmi televisivi;
    - La parodia a l politics busting, in cui si stravolgono o remixano format, linguaggi, momenti e/o la creazione di prodotti video che trovano canali di diffusione dentro i social network (e spesso trovano la via d’ingresso per la tv: dai trailer “fasulli” per il processo Ruby e Pisapia ai video della Sora Cesira alle web-series anche nostrane)
    - La tv come archivio informativo e repertorio probatorio per alimentare le conversazioni, e “ancorare” la memoria personale a momenti storici e condivisi, costruendo cos giudizi su fatti e persone
    e cos via…

Per certi versi insomma mi sembra di notare, negli ultimi tempi, una rinnovata centralit politico-sociale della televisione generalista – fenomeno in parte attribuibile all’attenzione, presenza e rilancio delle persone dentro i media digitali. Persone che, seppur non rinnegando la libert di decidere autonomamente gli arzigogolati e crossmediali percorsi dei propri consumi informativi (e indietro non si torna su questo punto), si ritrovano spesso ad ambire luoghi comuni e condivisi a una audience pi ampia di se stessi. Ovviamente non vale di default per tutta la televisione generalista, ma (credo) ci siamo capiti.

spacer
Lo studio di Agor con Andrea Vianello e gli ospiti. Sul widescreen una webopinionista espone da casa il cartello 'ora parliamo noi'

D’altra parte, la tv tradizionale sempre pi si apre (o dovrebbe farlo) a questi sommovimenti, includendo nei suoi format linguaggi, idee, trovate creative, contenuti e, perch no, personaggi. Non pi in una logica di contrapposizione ma di arricchimento: non pi nuova tv contro vecchia tv ma una tv “enriched”, arricchita, dalle dinamiche social – che sta nei palinsesti dei canali televisivi ma, per esempio e oltre al gi detto, sta anche sui social network dopo la messa in onda per chi la vuole rivedere con calma o a pezzetti…

La moviola di Agor, digital-popolare

Proprio a questo proposito, nella convinzione che la tv oggi sia un flusso che entra e esce dalla tv e si alimenta all’interno dei media circostanti e connessi, una delle cose che abbiamo provato a sperimentare quest’anno ad Agor lo spazio del “Moviolone” – che curo e che nato con l’idea di attualizzare (anche con logiche digitali) un classico della televisione nazional-popolare.

Il moviolone infatti prova a fare in tv quello che noi in quanto utenti dei social network facciamo ogni giorno online: segnalare e commentare i video pi interessanti del giorno prima. Nel corso dei mesi il campo da gioco si allargato e abbiamo finito per non fare distinzioni rispetto alla fonte del video: non solo tv ma anche web. L’importante era il significato politico, giornalistico e comunicativo del video: quanto riuscisse a “raccontare la politica al cittadino” (come da mission del programma) attraverso la sottolineatura comunicativa di momenti significativi e quanto fosse funzionale al dibattito in studio (che spesso si rinfocolava al lancio di video pi o meno imbarazzanti per gli ospiti seduti, i quali dovevano giocoforza confrontarsi con prese in giro o dichiarazioni non smentibili perch televisivamente riprodotte).

Attraverso il momento del moviolone, il web entrato dentro il talk politico di Agor sotto forma di:

    1. Riproposizione dei video televisivi pi interessanti condivisi sui social network;
    2. Attenzione ai fenomeni video “nativi” di Internet (video virali, parodie, remix, ecc.)
    3. Logica della citazione ipertestuale tipica di Internet (abbiamo segnalato senza alcuno scrupolo di concorrenza qualsiasi programma, canale e rete: Rai ovviamente, Mediaset, La7 e fonti online, dai quotidiani alle agenzie stampa multimediali fino ai singoli utenti)
    4. Ironia e alleggerimento (dall’apertura con stralci di film e commedie pi o meno famosi a monologhi comici storici o recenti, ecc.)

Un mix di contenuti, modalit e fonti che appunto non ha fatto troppa differenza tra vecchia e nuova tv. Una differenza assolutamente non apprezzabile nell’uso quotidiano. Un video buono poteva venire da qualsiasi parte, in una logica di monitoraggio a 360 che comprendeva: dichiarazioni politicamente emblematiche o significative di politici; stralci o montaggi dei talk show di prima serata (con un occhio di riguardo verso la “notizia di apertura dei social network” il giorno dopo, quella che tutti avrebbero commentato ma cercando di scovare anche la “chicca” passata pi inosservata); sintesi ragionata di inchieste o servizi politici, da programmi o tg; vecchie dichiarazioni d’archivio del politico di turno che attualizzate risultano imbarazzanti per il politico stesso che intanto ha cambiato idea (o invecchiato); collezione di dichiarazioni di pi politici su un singolo tema (la guerra in Libia, i ministeri al Nord, ecc.); note di colore su tic verbali e non, vestiario, comportamenti; videocronache amatoriali di citizen journalism; semi-grezzi di eventi politici pubblicati dai quotidiani online; video virali, parodie e montaggi creativi di videomaker online; ecc.

Un estratto video dal moviolone speciale dell’ultima puntata, con i tre momenti dell’anno di Agor pi votati tra redazione, facebook, blog, mail: da Sgarbi a Scilipoti a Santanch che va via con in pi il premio della critica per la migliore apparizione misteriosa, il “pulitore di vetri” – in realt un tecnico addetto alle luci – comparso all’improvviso in collegamento da Milano)

Ancora ovviamente molto c’ da fare: ci proveremo anche nella prossima stagione. L’obiettivo sempre quello di arricchire il programma televisivo, nei limiti di una sostanziale “irriproducibilit” televisiva delle dinamiche fluide della Rete (la domanda delle domande, cui ancora non sono riuscito a dare adeguata risposta “Come fare a far vedere un contenuto web in tv – se questo contenuto non un video?”) e di uno spazio tv che ha comunque le sue regole, non solo con il meglio della televisione stessa ma sempre pi con il meglio della Rete.

Per approfondire
- Sito web ufficiale di Agor, profilo Facebook, Twitter (profilo + hashtag)

Personale, Politica, Televisione | Commenti (1)

01/06/2011

Il tenero Zedda

di Antonio Sofi, alle 12:12

Uno. La linea del Pd (“Abbiamo vinto”) viene seguita da Letta con una solerzia cui non siamo abituati: bene. Linea che incredibilmente conferma l’ottimo comportamento in tal senso del Partito Democratico durante le ultime amministrative: tutti zitti e in fila composta senza sbuffi e diserzioni dietro candidati anche non propri – legittimando oltre che il candidato anche se stessi attraverso la scelta delle primarie, strumento che serve come il pane alla comunicazione (e alla) politica e che spesso vede vincere i candidati del Pd.

Due. Formigoni s’agita non sapendo interpretare l’ultima dichiarazione di Berlusconi sulla Carfagna (“Avrebbe vinto a Napoli ma non la volevamo consegnare alla camorra”) e se la prende con il pubblico pregiudiziale e contrario (ultimo appiglio prima delle cavallette).

spacer
Massimo Zedda

(E soprattutto) Tre. Ieri a Ballar ha debuttato uno spettacolare Massimo Zedda, neo inaspettatissimo (a vederlo dall’esterno) sindaco di Cagliari, faccia e idee pulite, verso cui tutti tosto diventano chioccia (drizzare le orecchie alla fine della domanda di Floris, c’ Di Pietro che si preoccupa: “ troppo difficile!”)

(Per la moviola di Agor)

Politica, Televisione | Commenti (0)

12/05/2011

L’Occidente estremo? Scilipoti, per esempio.

di Antonio Sofi, alle 14:10

spacer Gli amici di Bol mi hanno chiesto se volevo intervistare Federico Rampini al Salone del Libro di Torino per la presentazione del suo “Occidente Estremo” – e io ho detto s, con piacere: Occidente estremo un libro importante, cos come la sua esperienza comparativa di inviato tra Pechino e New York (ma io credo che gli chieder, tipo, di Scilipoti).

L’appuntamento , per chi ha voglia di perdersi tutto il resto, sabato 14 maggio alle ore 15.00, padiglione 2 stand H126-J125.

Segnalo anche, visto che ci sono, anche questa bella iniziativa a margine di, come si dice – perfetta per bibliofili listomani.

Si possono indicare i cinque libri della vita, c’ una classifica generale e la promessa di donare 4800 libri – immagino presi dalla classificona – a 4 biblioteche scolastiche di Milano, Napoli, Palermo e Torino.

Questa la mia lista:

  • La scomparsa di Majorana, di Leonardo Sciascia
  • Maus, di Art Spiegelman
  • Tutto quello che fa male ti fa bene, di Steven Johnson
  • Baffi, di Emmanuel Carrre
  • Esegesi dei luoghi comuni, di Lon Bloy

[No, non era richiesta motivazione, ma qui la metto perch mi sono dato la regola di non sovrapporre "tipologie" di libri. E allora ho messo il meraviglioso saggio fictional - capostipite di un intero genere intergenere - di Sciascia, il romanzo a fumetti di Spiegelman, il saggio di struttura classica ma d'argomento digitale di Johnson per non essere troppo passatista come spesso ci si riduce in queste liste, fino al mio romanzo del cuore (Baffi, di Carrre) e al mio libro da comodino, come si dice, centenario ma modernissimo, che ha anche per me il titolo pi bello della storia dei titoli: Esegesi dei luoghi comuni, di Leon Bloy].

Giornalismi, Incontri | Commenti (1)

gipoco.com is neither affiliated with the authors of this page nor responsible for its contents. This is a safe-cache copy of the original web site.