Attribuibile per il 63% al traffico stradale, per il 20% agli impianti industriali, per il 14% al traffico aereo e per il 6% a quello ferroviario
Troppo rumore fa male, sono tanti i rischi dell'inquinamento acustico
Figure specializzate, in base alla Legge Quadro 447/95, offrono assistenza nella valutazione previsionale dell'impatto acustico ad aziende private e Comuni
Roma, 28 feb. (Adnkronos Salute) - Ipoacusia, danni al timpano, vertigini; aumento della pressione e del battito cardiaco, disturbi del sonno, interferenza con la comunicazione verbale: questi i danni pi comuni che pu causare l'esposizione eccessiva al rumore. Ma se la differenza tra suono e rumore soggettiva e un impianto hi-fi a tutto volume pu essere melodia per qualcuno e rumore assordante per un altro, leggi e strumenti di misurazione definiscono i livelli di rischio legati a un'eccessiva esposizione al rumore. Proprio di queste valutazioni si occupano, in particolare, i Tecnici competenti in acustica ambientale del Centro di Ricerche Ambientali di Pavia e di Padova in stretta collaborazione con i medici di medicina del Lavoro dell'Irccs Figure specializzate che, in base alla Legge Quadro sull'inquinamento acustico (L. 447/95), offrono assistenza nella valutazione previsionale dell'impatto acustico alle aziende private, nel caso di apertura di nuove attivit, e ai Comuni, per la definizione del Piano di zonizzazione acustica volto a individuare le aree del territorio dov' richiesta una maggior tutela e un'azione di bonifica. "Il rumore rappresenta un importante fattore di rischio per la salute dei lavoratori e, in misura e modi diversi, della popolazione generale non professionalmente esposta al rischio. La Legge 447/95 - afferma Francesco Frigerio, fisico del Centro di Ricerche Ambientali di Pavia e Padova della Fondazione Maugeri - riconosce le diverse forme di inquinamento acustico e stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela sia negli ambienti di lavoro, sia negli ambienti di vita".
"Inoltre, - prosegue Giuseppe Taino, dell'Unit Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro dell'Istituto Scientifico di Pavia - le indagini condotte dall'Inail pubblicate lo scorso luglio hanno evidenziato che l'ipoacusia da rumore la seconda causa di malattia professionale. Dei circa 6 mila casi emersi nel 2010 il 16% riguardavano lavoratori che operano nel settore dell'industria e dei servizi, con un picco del 25% al Nord-Ovest e al Sud, e l'8% soggetti che sono impiegati nel settore agricolo". Secondo i dati Ocse l'inquinamento acustico ambientale attribuibile per il 63% al traffico stradale, per il 20% agli impianti industriali, per il 14% al traffico aereo e per il 6% a quello ferroviario