Lavoro
L'ambiente di lavoro
di Ivar Oddone* Mi è stato chiesto di riassumere che cosa fu l'esperienza che ha prodotto la dispensa “L'ambiente di lavoro”. Da quale esigenza nasceva il movimento che l'ha originata e che cosa ne scaturì. Lo spazio che mi è concesso è estremamente limitato. Non parliamo del tempo per poter tradurre in parole quaranta anni di esperienza . Posso dire che solo in Italia il movimento operaio ha saputo affrontare in modo gramsciano , cioè con un atteggiamento egemonico, il problema della nocività dell’ambiente di lavoro. Per egemonico intendo quello che allora si definiva “non delega” da parte dei lavoratori. Non limitarsi soltanto a denunciare le situazioni di rischio e a delegare chi “di dovere”, ma prendersi in carico, nell'ambito delle regole, di contribuire a creare dei posti di lavoro che permettessero loro di non avere conseguenze sulla salute e, in prospettiva, di esprimere il massimo delle loro capacità produttive come esseri pensanti.
Perch pubblichiamo ''L'ambiente di lavoro''
Una proposta di Articolo 21. Apriamo il dibattito on line
Alla fine degli anni ’60 fu realizzato a cura dei tre sindacati dei metalmeccanici Fim,Fiom e Uilm una dispensa sull’ambiente di lavoro. Essa era il frutto di un’esperienza nata dall’incontro tra operai, sindacalisti di fabbrica e medici e avrebbe segnato tutto il lavoro sindacale su ambiente di lavoro e nocività degli anni successivi. Grazie a quest’esperienza gli operai divennero protagonisti della lotta alla nocività negli ambienti di lavoro e capaci, insieme ai tecnici, di individuarne le cause e di proporne i rimedi. All’indomani delle morti alla ThyssenKrupp di Torino, il segretario nazionale della CGIL, Guglielmo Epifani in un’intervista a “la Repubblica” disse: "Ogni morto è per noi una sconfitta. Qual è la nostra principale funzione se non quella di tutelare l'integrità, innanzitutto fisica, del lavoratore? C'è anche una nostra quota di responsabilità, accanto alla mancanza di controlli e alle colpe delle imprese che spesso non si curano della sicurezza in nome del profitto" e aggiunse che il sindacato aveva bisogno di un’ “autoriforma”. "Dobbiamo tornare in prima linea. Dobbiamo tornare con fatica a sporcarci le mani con la condizione del lavoro". Come tornare a farlo? Secondo quale metodo e con quali strumenti? Ci sembra che questi aspetti meritino una riflessione profonda. Noi offriamo come contributo la pubblicazione di questa dispensa che ci sembra possa essere un ottimo spunto per una riflessione su questo tema e ci auguriamo di poter ospitare nel nostro sito molte voci rappresentative del sindacato, della politica, dei lavoratori stessi.
Partecipa al dibattito con le tue idee, i tuoi commenti e le tue proposte
Leggi i commenti dei lettori
Ambiente di lavoro, anni '60 (guarda la "Dispensa" di Fim, Fiom, Uilm). pdf
INTERVISTA A CESARE DAMIANO
Quando scienza e esperienza si incontrano
di Raffaele Siniscalchi Quando nel 1971 esce la prima ristampa della dispensa prodotta dai sindacati dei metalmeccanici, Cesare Damiano è un giovane sindacalista dei metalmeccanici impegnato nella Quinta lega Mirafiori. Ha conosciuto tutti i protagonisti di quella straordinaria fase dell’attività sindacale di quel periodo di cui lui stesso è stato protagonista. Come nacque l’idea di quella pubblicazione? La dispensa sull’ambiente di lavoro, come la chiamavamo all’epoca, fu un’esperienza innovativa che alla fine degli anni ‘60 mise al centro della discussione sindacale il tema delle condizioni di lavoro e, al tempo stesso, espresse un concetto importante quello della “non delega” da parte dei lavoratori alla soluzione dei problemi della fabbrica...
UNURGENZA PER IL NUOVO PARLAMENTO
Approvare il decreto sui lavori usuranti
a cura di Raffaele Siniscalchi e Diego Alhaique Dopo vari tentativi andati a vuoto negli anni passati, il Governo Prodi ha varato nel mese di aprile la disciplina sui lavori usuranti in attuazione del protocollo del Welfare, ora legge 247/07. La delega scadrà il 31 maggio prossimo e se il Parlamento per quella data non avrà approvato questa disciplina, il relativo decreto decadrà e andranno perduti i benefici pensionistici in esso previsti che interessano quattro categorie di lavoratori.
Approvare la disciplina dei lavori usuranti - di Redazione
INTERVISTA A CESARE DAMIANO Come nasce negli anni ‘60 la dispensa di FIM – FIOM – UILM sull’ ambiente di lavoro - di Raffaele Siniscalchi
Perché pubblichiamo “L’ambiente di Lavoro” - di Raffaele Siniscalchi e Diego Alhaique
Ambiente di lavoro, anni '60 (Dispensa Fim, Fiom, Uilm).pdf
SICUREZZA & LAVORO
Testo unico: nuovi diritti e nuove tutele
di Paola Agnello Modica – Segretaria Confederale CGIL Nazionale Abbiamo due belle novità da comunicare, che ricorderemo come significative nella lunga lotta per la salute e la sicurezza nel lavoro. Il 1° aprile 2008 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il Decreto legislativo attuativo della delega data dalla L. 123/07: una importante conquista di civiltà; e poi il 1° maggio, che da tempo CGIL CISL e UIL hanno deciso di dedicare alla salute e sicurezza nel lavoro, con la manifestazione centrale a Ravenna in onore e ricordo delle vittime della Mecnavi del 13 marzo 1987. E se è vero che nelle ultime settimane il tema è sceso nell’attenzione dei mass-media, questo non è avvenuto tra le lavoratrici e i lavoratori e i loro rappresentanti (RLS, delegati, sindacalisti).
- Bisogna recuperare lo spirito della 626 - di Renata Polverini
- Si conclude la campagna “mille iniziative contro le morti bianche”. Grazie ai tanti che hanno aderito... - Giuseppe Giulietti
- Il primo maggio, entra in vigore il testo unico sulla sicurezza - di Gian Paolo Patta*
- Operai: uomini - di Danilo Bargagli
- Una medaglia per ricordare, un Basta!Da gridare con Napolitano-di Santo Della Volpe
- Un progetto che coinvolge anche le scuole-di Ottavio Olita
LE ADESIONI ALLA PROPOSTA DI ARTICOLO21
Una settimana dedicata alla sicurezza
di Ottavio OlitaLa proposta lanciata dal portavoce nazionale di "Articolo 21", Giuseppe Giulietti, di promuovere una serie di iniziative sulla sicurezza nei posti di lavoro da mettere in atto nella settimana compresa tra la Festa della Liberazione dal Nazifascismo e la Festa del Lavoro sta ottenendo larghe e convinte adesioni, e non solo dal mondo delle associazioni e dagli amministratori locali. Nell'intervista che pubblichiamo di segito, il responsabile della Safety Corporation dell'Enel, la società dell'ente elettrico che si occupa della sicurezza,ingegnere Stefano Di Pietro, spiega dettagliatamente perché a suo giudizio è importante dar vita a tante iniziative di questo tipo.
- Noi ricominciamo dal lavoro-di Ottavio Olita
- Uno spot sulla Sicurezza-di Videogruppo
- Quando lavorare uccide-di Marco Rovelli
INTERVISTA A MIMMO CALOPRESTI
Thyssen: un viaggio, un film, fatto di uomini e di storie
di Santo Della Volpe
“Non so se si può chiamare la maledizione della Thyssen, certo che in questa acciaieria, stanno venendo al pettine una serie di nodi irrisolti del mondo del lavoro”. A giornale aperto sulla notizia dell’ennesima vittima del lavoro alla Thyssenkrupp, Mimmo Calopresti, ritrova nell’incidente mortale di Terni, il filo di una tragedia che arriva da lontano, dalle trasformazioni del mondo della fabbrica negli ultimi vent’anni. Anche se Umberto Aloe, l’operaio morto a Terni dopo esser stato investito dal braccio di un escavatore, per ironia, tragica, della sorte, stava lavorando proprio per aumentare la sicurezza dei reparti dell’acciaieria. “Perché” dice Calopresti,” anche in questo caso sono lavori che vengono fatti ora ma che forse andavano fatti tempo fa, quando gli stabilimenti di Torino e di Terni passavano di mano da una azienda multinazionale all’altra.
Lavoro e sicurezza
Finalmente il testo unico
di Diego Alhaique Un vero progresso normativo e una nuova sfida per imprenditori, lavoratori e sistema pubblico della prevenzione
Il “testo unico” è stato definitivamente approvato dal consiglio dei Ministri il 1° aprile ().E'stato un lavoro lungo e molto difficile che ha richiesto un grande sforzo di mediazione da parte del Ministro del lavoro e che ha coinvolto, oltre alle parti sociali, diversi ministeri. Di questo parliamo più avanti nell'intervista che il ministro Cesare Damiano ha concesso in esclusiva a Articolo 21. AVVISO AI NAVIGANTI: La consegna dei lavori per la partecipazione al premio Gastone Marri è stata prorogata al 31 agosto 2008
- Intervista esclusiva al Ministro del lavoro Cesare DAMIANO
- Intervento di Renzo Bellini segretario confederale CISL
LE LOBBY DELL'AMIANTO
Il processo di Torino e il potere di un sistema lobbistico mondiale
di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller
Quello che si aprirà a Torino, sarà il più grande processo penale sul tema del lavoro mai intentato in Europa. Lo sarà per la vastità delle sue vittime, oltre 2600 quelle portate a giudizio. Ma sarà un procedimento importante anche per l'eccellenza degli imputati e per il tipo di reati loro ipotizzati. La richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Raffaele Guariniello si riferisce infatti per la prima volta non a direttori di singoli stabilimenti o a quadri intermedi dell'azienda ma a coloro che all'epoca dei fatti erano i veri proprietari e massimi rappresentanti del gruppo Eternit: il magnate elvetico Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean-Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchenne.
- Intervista al Presidente dell'Associazione familiari vittime dell’ amianto
- TESTIMONIANZE - Come si lavorava all' Ethernit
- La norma che ha permesso di processare la Ethernit - INTERVISTA a Cesare Damiano
- Il processo all' Ethernit - INTERVISTA all'avvocato di parte civile
- Amianto: la lobby al lavoro
IL LAVORO E L SICUREZZA
Una morte bianca tragicamente vera sul set ripropone il problema sottovalutato della sicurezza nel cinema e nello spettacolo
di Diego Alhaique La fiction si è trasformata in realtà. Tragica, purtroppo, perché la “morte bianca” che si doveva rappresentare sul set lo scorso giovedì a Milano c’è stata davvero: è morto Niccolò Ricci, uno dei più noti stuntmen italiani, a seguito del “tuffo” da un'impalcatura mentre girava una scena della fiction “Vite sospese”. Ricci, è stato ricoverato in stato di coma all'ospedale Niguarda, ma le cure sono state inutili: è stato dichiarato cerebralmente morto nella serata di giovedì. La crudeltà della sorte è che Ricci lavorava come controfigura recitando in una scena di un incidente sul lavoro per un episodio intitolato “Morti bianche”. Il copione prevedeva che l'uomo fosse coinvolto dal crollo dell'impalcatura e venisse ricoverato nell'ospedale al centro della fiction, ma che poi si salvasse, mentre invece dai primi accertamenti sembra che egli sia caduto fuori dal tappeto gonfiabile che serviva per attutirne la caduta.
PROCESSO ALL'ETHERNIT
Casale Monferrato: Storia di una strage infinita
di Michele CitoniIl Novecento, a Casale Monferrato, è scritto nel cemento: qui fu prodotto, a partire dal 1876, il primo cemento Portland naturale italiano e la cittadina mantenne il ruolo di capitale nazionale del settore fino agli anni ‘70. Questo primato, già di per sé non privo di conseguenze sanitarie per i lavoratori esposti, si consolidò allorché l’ingegnere Adolfo Mazza, acquistato il brevetto della svizzera Eternit, celebrò a Casale nel 1906 un prospero matrimonio, che sarebbe durato ottant’anni, tra il cemento e la fibra di amianto (o asbesto), tradizionalmente considerata “indistruttibile”. Naturalmente gli operai della Eternit italiana, che hanno lavorato duramente e con pochi diritti per rendere possibile la cerimonia, e i cittadini di Casale, invitati alle nozze con promesse di sviluppo e ricchezza, non furono informati che il conto era a carico loro e si pagava con la malattia e la morte.
- TESTIMONIANZE - Come si lavorava all' Ethernit
- La norma che ha permesso di processare la Ethernit - INTERVISTA a Cesare Damiano
- Il processo all' Ethernit - INTERVISTA all'avvocato di parte civile
- Amianto: la lobby al lavoro
Per un ampliamento degli organici dei tecnici ASL
Sar la volta buona?
La Camera dei Deputati ha approvato l’ordine del giorno, che pubblichiamo, relativo agli organici dei tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro delle ASL. ODG 9/3256/158 Prevenzione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro: deroga al blocco delle assunzioni per gli operatori delle ASL La Camera, in sede di esame del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008; premesso che: la tragica sequenza delle morti sul lavoro, ripropostasi in tutta la sua drammatica gravità, a seguito della strage dell'acciaieria Thyssen Krupp di Torino merita il massimo sforzo normativo, finanziario ed organizzativo per consentire il concretizzarsi delle condizioni per una incisiva azione di controllo e prevenzione da parte dei diversi soggetti preposti a tali funzioni;
Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro
Il ruolo dei Servizi Pubblici di Prevenzione
Lettera aperta della SNOP agli organi di comunicazione ,alle Istituzioni , alle Organizzazioni Sindacali, agli Operatori della Prevenzione Come Società Nazionale Operatori della Prevenzione riteniamo doveroso esprimere le nostre considerazioni nella discussione, ampiamente proposta nei media nel recente periodo ed in particolare negli ultimi giorni dopo l’infortunio collettivo nelle Acciaierie ThyssenKrupp di Torino. Riteniamo positiva l’attenzione al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro soprattutto se non si accende solo a ridosso di gravi episodi ma sa essere attenta agli infortuni, che quotidianamente avvengono, e alle malattie professionali o comunque correlate al lavoro. L’Organizzazione internazionale del Lavoro sostiene che su 80 decessi 1 è correlato al lavoro, da infortunio o malattia.
sicurezza e lavoro
Le proposte AIAS
di redazione Dopo il grave incidente verificatosi a Torino presso lo stabilimento Thyssen Krupp AIAS Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza ritiene doveroso avanzare proposte concrete atte a migliorare la sicurezza operativa sui luoghi di lavoro. Innanzitutto AIAS ritiene sia necessario dare attuazione al ‘Piano nazionale della prevenzione’ del 2005 che prevede una prevenzione programmatica sui singoli posti di lavoro basata su progetti collegati ai rischi esistenti sul territorio e gestita e controllata a livello territoriale da ogni singola regione. Il ‘piano’ prevede indicatori di risultato e di processo idonei a permettere il controllo dell’avanzamento dei piani stessi e della loro efficacia e efficienza.
Le interviste a Fausto Durante e Giorgio Airaudo
A proposito di Torino.
di Raffaele Siniscalchi Passando sotto le sedi nazionali dei sindacati confederali ho visto, come al solito, le tre bandiere, quella dell’organizzazione, quella europea e quella italiana, issate sui pennoni. Nel vederle così, normalmente esposte, appena smosse dal vento, mi sono reso conto che mi aspettavo di vederle a mezz’asta perché ieri è accaduto che a Torino ci sono stati, ancora una volta, degli operai morti in una fabbrica a causa del loro lavoro. E questo incidente, per le ragioni che lo hanno determinato, per il modo in cui si è svolto, conferma una tragica verità: che la fabbrica, come in genere tutti i luoghi di lavoro, sono immaginate e gestite in funzione del massimo profitto subordinando a questo gli uomini che vi lavorano, la tutela della loro salute, la loro sicurezza. E contro questa logica sembra che nulla possa valere. La politica, che predispone strumenti di controllo e sanzione, non può o non sa intervenire su questo terreno e il sindacato non sembra più capace di assumere la questione del lavoro e del modo in cui è organizzato come bussola della sua azione e collocarla al centro del suo discorso pubblico. Quello di Torino, quindi, è il segno di una sconfitta in una partita che vede sul tavolo il profitto di pochi contro la vita di molti. Per questo mi aspettavo le bandiere abbrunate.
Intervista a Giorgio Airaudo
Una rabbia impotente
di RaS “ Quello che è accaduto alla ThyssenKrupp di Torino è il frutto di una ristrutturazione e, secondo me, è qualcosa che va oltre la Thyssen. Qui si è avuto un esito drammatico.” Parla Giorgio Airaudo segretario provinciale Fiom Cgil di Torino. “Noi siamo di fronte a aziende che ormai ogni tre o quattro anni ristrutturano e, dentro un’ idea di mercato e di competizione, lavorano a ridurre i costi e gli investimenti. La cosa che servirebbe è che le ispezioni avvenissero ovunque anche nelle grandi e medie imprese dove si pensava che non ci fossero problemi. Va benissimo il lavoro che fanno in edilizia ma c’è probabilmente bisogno, visto il carattere che ha preso la competizione, che ci siano ispezioni anche in settori che si pensava fossero esenti da questi rischi.” D.: Si può dire che c’è stato un calo di tensione da parte del sindacato sul tema della sicurezza? R.: “Questo non vale per quell’azienda né in generale. Il sindacato è in crisi. Non lo scopriamo su questo episodio. Il sindacato ha perso potere e parliamo di tutto il sindacato, anche di quello di fabbrica.
Una morte senza verit
Ricordando Fausto
di Elisabetta Reguitti Un infortunio mortale sul lavoro che qualcuno ha tentato di contrabbandare per un «normale» incidente stradale. Fausto Spagnoli, 28 anni, operaio edile, quel 22 luglio del 1997 era al suo primo, e ultimo, giorno di lavoro. Lo colpì a morte, quasi sicuramente, una pala meccanica in un cantiere di Prestine, 400 anime, un paesino abbarbicato nella Val Camonica dove viveva con la famiglia. Di fatto lo hanno ucciso due volte. Il suo corpo privo di vita venne ritrovato riverso accanto alla sua amata motocicletta sul ciglio di una stradina sterrata di montagna a pochi chilometri di distanza dal cantiere. Incidente in moto si affrettarono tutti a dichiarare allora. Infortunio sul lavoro continuarono e continuano a denunciare i familiari e i compagni della Cgil Valcamonica Sebino che, nella ricorrenza della tragica morte, hanno organizzato l'incontro dal titolo «Un lavoro per vivere e non per morire». Ritrattazioni di dichiarazioni, omertà e silenzio da parte dei compagni di lavoro furono d'ostacolo alle indagini. Telefonate e lettere anonime giunte ai familiari e alla stazione dei carabinieri che si occuparono del caso non riuscirono a sostenere la teoria/verità di una morte avvenuta in cantiere.
Il viaggio di Daniele Segre attraverso l Italia dei lavoratori edili
MORIRE DI LAVORO
di redazione Le riprese del documentario di Daniele Segre, cominciate l'estate scorsa in Campania, continuano da oggi in Piemonte. Le regioni toccate fino ad ora sono la Lombardia (dove si registrano il maggior numero di incidenti e di morti), il Lazio, la Campania. Il film, prodotto dalla società I Cammelli S.a.s., con il sostegno del Piemonte Doc Film Fund – Fondo regionale per il documentario - e la collaborazione della Fillea-Cgil, il sindacato degli edili,sarà pronto nella primavera del 2008. Unici protagonisti i lavoratori edili, tra i quali la parola ‘in regola’ quasi non esiste e si lavora in nero, ben oltre le otto ore. E¹ dei giorni scorsi la notizia di altri cinque lavoratori morti in cantieri privi delle norme di sicurezza. Solo nel 2006 i morti in edilizia sono stati oltre 258, di cui uno su sei è un lavoratore immigrato.
Come si muore lavorando in fonderia
Testimonianza di un lavoratore metalmeccanico
Condizioni di lavoro a rischio della vita sono purtroppo ancora una realtà, come emerge da questo intervento di un delegato metalmeccanico, Valter ALBANI, alla Prima Conferenza Nazionale degli Rls Fiom (13 luglio 2007, Roma).
Le parole di una madre
Quando il lavoro strappa alla vita un figlio
Graziella Marota ha perso il figlio in un incidente sul lavoro nel giugno del 2006. Da allora lo scopo della sua vita è che simili tragedie non si ripetano Ha organizzato convegni e manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare le istituzioni a intervenire perché si realizzi una efficace politica di prevenzione. Da lei riceviamo questa lettera che pubblichiamo.
GIORNATA NAZIONALE ANMIL
Lavanzo di bilancio per tutelare gli infortuni sul lavoro
Torino, 14 Ottobre 2007 – Nella Giornata nazionale contro le “morti bianche” e gli infortuni sul lavoro, appello del presidente Napolitano per “un forte impegno civile” per fermare la strage nei cantieri. L’Anmil chiede maggiore attenzione per gli invalidi e le famiglie delle vittime. Il ministro Damiano annuncia l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello stanziamento di 50 milioni di euro per l’adeguamento degli indennizzi.
di Elisabetta Reguitti E se il Civ “congelasse” l’approvazione del bilancio preventivo 2008 dell’Inail? La provocazione, lanciata da Giovanni Guerisoli, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Istituto assicuratore, piace anche a Pietro Mercandelli presidente nazionale dell’Anmil, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro. “Almeno fino a quando non fossero sciolti i nodi e le questioni sulla destinazione delle risorse per il tanto auspicato miglioramento delle prestazioni delle vittime del lavoro e dei loro familiari” - ha poi aggiunto Guerisoli - dando maggiore rilevanza e intensità alla sua provocazione.
lavoro e sindacato
Crescentini, un sindacalista scomodo?
di Bruna Iacopino In occasione della presentazione del premio “Primi in sicurezza”, l’INAIL ha rese note, oggi, le stime parziali relative agli incidenti sul lavoro a partire dall’inizio di quest’anno. 106 morti in meno rispetto allo scorso anno, ovvero 761 contro le 867 del medesimo periodo 2006. Una cifra davvero impressionante e che, secondo i sindacati non rispecchia pienamente la realtà dei fatti, essendo questi i dati ufficiali relativi al lavoro regolare e non a quello sommerso. A partire dal 2008 è previsto un aumento di 100 unità per gli ispettori del lavoro, per contrastare il sommerso e il lavoro minorile. Una semivittoria? Stando alle dichiarazioni del Ministro Damiano sembrerebbe di si, ma per avere i dati definitivi è necessario aspettare fino a fine anno e sperare che le cose continuino allo stesso modo. In questo contesto fatto di cifre e statistiche macabre, di battaglie a spada tratta e dichiarazioni di impegno sorprende il licenziamento di Ciro Crescentini, 47 anni, dirigente provinciale della Fillea Cgil di Napoli, da più di vent’anni impegnato a combattere le battaglie dei lavoratori del settore edile.
LETTERE IN REDAZIONE
Riceviamo da Marco Bazzoni e pubblichiamo
Gentile redazione ho da poco cambiato lavoro e mio malgrado sono capitato in una azienda di elettronica dove la sicurezza e la tutela del lavoratore sono totalmente inesistenti. Infatti mi trovo ogni giorno a lavorare 8 ore in un ambiente dove le uscite di sicurezze sono inaccessibili a causa di oggetti di grosse dimensioni quali elettrodomestici e/o tv color che ne ostruiscono il passaggio, la merce viene trasportata in negozio da un magazzino interrato senza montacarichi e con le scale strette e in condizioni disastrose con grande rischio di inciampare e trovarsi addosso una lavatrice. Se non bastasse una parte del negozio aperto alla clientela è invaso da cartoni vuoti e pallett a volte con chiodi sporgenti...
LAVORO & SICUREZZA
A proposito delle nuove norme in materia di sicurezza
di Davide Piantoni
La ripresa del lavoro, almeno per la maggioranza dei lavoratori, deve essere preceduta da un ringraziamento per tutti quelli, parlamentari e “lobby” della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, che hanno lavorato per promulgare la Legge 3 Agosto 2007 n. 123 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 del 10.08.2007 “ Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia". E’ soltanto l’inizio di un percorso complesso, ma è stato importante conferire il carattere di norme urgenti ad alcune questioni fra le quali condivido essere centrale la partecipazione dei lavoratori alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali. E’ un impulso, quello fornito da legislatore, che non può, non deve, essere lasciato cadere
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