MARIACHIARA GIACOSA – Repubblica

Dodicimila firme perché la metropolitana arrivi fino a Rivoli. Le ha raccolta in pochi mesi il Pd, che vuole smuovere la lentezza della burocrazia. Il progetto sulla carta c´è già: ci sono gli studi di fattibilità, gli accordi e decine di lettere tra le varie amministrazioni. L´ultima è quella della Regione che ha chiesto e ottenuto dal governo che l´opera fosse inserita nel Documento di programmazione economica per i prossimi anni. Ma il Cipe, a distanza di quasi un anno, non ha ancora approvato il progetto preliminare e quindi non ha stanziato le risorse. Ora la mossa del Pd. L´obiettivo: sensibilizzare il più possibile l´opinione pubblica su un´opera che la gente considera prioritaria. Basta percorrere la tangenziale di Torino la mattina o l´ultimo tratto di corso Francia per capire che da quelle parti lasciare la macchina e prendere la metropolitana significherebbe guadagnare ore di vita e risparmiare in smog, rumore e traffico.

In poco più di quattro mesi, contando l´estate, le firme raccolte hanno superato quota 12 mila. Alcune sono illustri: il presidente della Provincia, Antonio Saitta, rivolese, ex sindaco e tra i promotori dell´iniziativa, il consigliere regionale Nino Boeti, anche lui ex sindaco, e quello provinciale Giuseppe Sammartano, i primi cittadini di Rivoli e Collegno, Franco Dessì e Silvana Accossato. Ma soprattutto tantissima gente comune che aspetta la metropolitana e segna il tempo a chi dovrebbe prima finanziarla e poi realizzarla. Banchetti nelle piazze, punti di raccolta all´uscita delle scuole. E 300 tra botteghe e negozi, che espongono sulla vetrina l´adesivo giallo, rosso, blu Metrorivoli e hanno sul bancone il modulo per la raccolta delle sottoscrizioni. A settembre sono anche arrivate le adesioni ufficiali: l´Api, che raccoglie i piccoli imprenditori, la Cna e la Confersercenti. A breve dovrebbe giungere anche il sì convinto dell´Ascom.

La mobilitazione è partita all´inizio dell´estate, con il gruppo su Facebook e il sito internet www.metrorivoli.net, una sorta di blog dove si trovano tutte le informazioni sulla campagna e si può scaricare il modulo per aderire. Ancora un mese di mercati e gazebi e poi lo scatolone con le firme dovrebbe essere consegnato al governo. Saitta ha ipotizzato una trasferta romana, autofinanziata. Tra i principali candidati a riceve il malloppo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e il Ministro dei Trasporti Altero Matteoli.

La tratta che dalla stazione Fermi di Collegno dovrebbe portare la metropolitana fino a Cascine Vica, a Rivoli, è prevista fin dal 2000. L´ultimo atto ufficiale lo scorso inverno con la firma dell´accordo tra Regione, Provincia e i Comuni di Torino, Rivoli e Collegno per il via libera al progetto preliminare. Progetto che prevede un nuovo tracciato e una nuova ripartizione dei costi, che sono passati da 280 a 304 milioni: 182 milioni erano e sono rimasti a carico dello Stato e i restanti 122 milioni garantiti dagli enti locali. Le modifiche consentono il collegamento diretto tra il metrò e la stazione ferroviaria di Collegno, per renderla così una valida alternativa per l´accesso in città da tutta la zona ovest della cintura e dalla Valle di Susa.

La Confesercenti aderisce con convinzione all’appello per la metropolitana a Rivoli. Non da oggi, infatti, riteniamo che il sistema della metropolitana non possa riguardare la sola Torino, ma debba diventare in prospettiva il modello privilegiato di collegamento fra Torino e la sua area metropolitana, sull’esempio delle principali città europee: in questo senso, Rivoli può e deve costituire una tappa importante.

C’è poi un’altra ragione di carattere più generale che va sottolineata: per lo sviluppo economico di un’area la mobilità è essenziale; ciò riguarda non solo le merci, ma anche e soprattutto le persone.

Il nostro auspicio, dunque, è che si tenga conto della richiesta, che proviene dagli ambienti della politica, dell’economia, delle imprese e dell’associazionismo, a riprova che si tratta di un’esigenza sentita e ineludibile.

Antonio Carta

Presidente della Confesercenti di Torino e provincia

PATRIZIO ROMANO – LaStampa

Sono già 7 mila le firme per chiedere la metropolitana. Sotto quelle del presidente della Provincia Saitta, del consigliere regionale Nino Boeti e del sindaco Franco Dessì in tanti hanno aderito all’invito per smuovere il Governo a finanziare la tratta che da via Fermi a Collegno dovrebbe portare la metro in corso Francia. «Non è ancora il massimo – ammette Giuseppe Sammartano, consigliere provinciale Pd e promotore e anima dell’iniziativa -. Ma speriamo in un rilancio con l’adesione di associazioni di categoria come il Cna e l’Api». Nel frattempo i punti di raccolta sono diventati i negozi.

«Circa in duecento hanno aderito – conferma – dando sia la loro firma sia permettendo di raccoglierle e di mettere l’adesivo sulla vetrina». La raccolta andrà avanti sino a ottobre. «Non possiamo pensare che la metro si fermi a Collegno – sbotta Sammartano -, visto che fin dall’inizio il progetto prevedeva Rivoli come capolinea naturale». E quindi neanche la fermata a Cascine Vica sarebbe la parola fine. «Assolutamente – dichiara -, questa è la prima tranche di una battaglia che deve vedere la metro fermarsi alla Perosa, dove c’è posto per un parcheggio che assorba il traffico della val di Susa».

Ma in questa battaglia Rivoli si sente un po’ sola. «Pensare che Collegno ha tre fermate contro una sola nostra – continua Sammartano -. Quante firme hanno raccolto? Non lo so assolutamente. Non credo però tantissime». E infatti a Collegno sembrano essere un po’ tiepidi su questa iniziativa. Tant’è che ad oggi sono fermi a quota 1600 firme. Molte di queste raccolte solo domenica scorsa durante l’evento del Viale in Bancarella. «Non è mica una gara – rimprovera Francesco Casciano, segretario Pd di Collegno -. Per me è una azione positiva dei cittadini. Nessuna competizione con nessuno».

E se gli si ricorda che dei 306 milioni di investimento la gran parte sarà per realizzare le fermate della Certosa, di Santa Maria e di Leumann sul territorio della sua città si infervora. «E’ la metropolitana di Torino, né di Rivoli né di Collegno – afferma -. E la polemica non mi interessa, ce ne sono già abbastanza nel Pd».

La CNA di Torino e provincia ritiene importante il completamento della Linea 1 della metropolitana poichè realizza la connessione tra l’area ovest di Torino, quindi di Rivoli, e l’area sud modernizzando così il sistema della mobilità portando con sé significativi vantaggi economici e sociali. Inoltre in una fase di crisi economica, e di conseguente difficoltà negli investimenti in opere pubbliche, occorre a nostro avviso dare compimento a quelle infrastrutture, come la Linea Metropolitana 1, che sono già programmate e la cui realizzazione può rappresentare un ulteriore volano economico per opere minori cantierabili più tempestivamente.

Per questi motivi la CNA di Torino ha inteso aderire al presente appello.

Daniele Vaccarino

Presidente CNA di Torino e Provincia

Via Gobetti 6/A Rivoli

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