Quando gli anni passati insieme sono di più. Tanti. Ma davvero così tanti? (ovvero non saper fare i conti)

gennaio 26, 2012 · Filed under Fotografie, ricette

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Si preparano torte per festeggiare. Torte esplose, imperfette, eppure cariche di un amore così profondo e sereno che non credevi potesse essere possibile.

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Questa ricetta, che ho preparato per l’anniversario con il mio fidanzato, è molto semplice e ha un gusto di quelli che ti ricordano la domenica in famiglia e l’odore delle cucine della nonna. Non a caso ho scelto questa ricetta per il contest di Aroma del caffé “una ricetta con il cuore”, perché questa è la ricetta che  più rappresenta  me e Simone in questo periodo (dopo la pizza). Molto spesso mangiamo la torta di crema e pinoli -ufficialmente chiamata torta della nonna- la domenica quando ci ritagliamo un angolo di spazio per noi e facciamo colazione al bar di Salsomaggiore. In quel momento stiamo in silenzio, ci guardiamo, parliamo di futuro e alberi e pensieri innocui ed è un momento a cui non rinuncerei mai.

Vi spiego come l’ho preparata (servono molta pazienza e un pizzico di coccole)

Ingredienti

per pasta frolla:

  • 200 g di burro
  • 400 g di farina
  • 4 uova (usiamo solo i tuorli)
  • 150 g di zucchero a velo
  • 1 bustina di vanillina (a piacere)
  • 1 pizzico di sale

per la crema pasticcera:

  • 60 g di farina
  • 750 ml di latte
  • 6 uova (usiamo solo i tuorli)
  • 190 g di zucchero
  • la scorza di un limone (meglio se biologico)

per la decorazione:

  • pinoli a piacere (io ne ho usati 50 g)
  • zucchero velo q.b.

Attrezzi che ho usato: una teglia rotonda del diametro di 20 cm, la frusta elettrica (ma va bene anche qualla a mano) e la spatolina di silicone per mescolare e pennellino di silicone per spennellare.

Preparazione:

Prima di tutto fare la pasta frolla (così si poi si lascia in frigo a raffreddare mentre si fa la crema). Prendiamo la farina e setacciamola in un recipiente. Aggiungiamo il burro tagliato a pezzettini e a temperatura ambiente, i tuorli delle quattro uova, lo zucchero, il pizzico di sale e la vanillina. Dopodiché mescoliamo in maniera energica con le mani (ho provato con l’impastatore ma stava venendo un macello) in modo da formare una pallina di pasta liscia. La avvolgiamo nella pellicola trasparente appiattendola un pochino e la lasciamo riposare in frigo almeno 30 minuti.

Ora possiamo preparare la crema pasticcera: Mettiamo il latte in una casseruola e lo facciamo sobbollire insieme alla scorza di limone, senza farlo scaldare troppo (eventualmente si toglie dal fuoco). In una terrina a parte uniamo i tuorli delle 6 uova insieme allo zucchero e sbattiamo con il frustino elettrico o manuale fino a formare una crema schiumosa. Sempre sbattendo aggiungiamo due o tre mestoli di latte tiepido e poi la farina precedentemente setacciata. (Questo procedimento serve a non formare grumi quando si unsce la farina). Quando il composto sarà omogeneo potrà essere versato nella casseruola con il latte rimasto a sobbollire, continuando a mescolare con una frusta (io qui ho usato quella manuale). Portiamo ad ebollizione il tutto lasciando il fuoco moderatamente basso e mescolando continuamente (un attimo di distrazione e la crema si attacca al fondo della casseruola lasciando un sapore di bruciato a tutto il faticoso lavoro). Di solito mi aiuto con la spatolina di silicone per staccare bene dal fondo la crema che cuoce prima. Lasciamo cuocere un paio di minuti e spegniamo il fuoco. Mescoliamo un altro paio di minuti per evitare la formazione di grumi. La crema è servita! :)

A questo punto bisogna far raffreddare la crema, la si mette in frigo in una teglia larga. Intanto che aspettate accendete il forno a 180° e leggete un fumetto o andate su internet.

Per la preparazione vera e propria della torta c’è bisogno di un pò di tecnica manuale (che io non ho). Infatti la stesura della pasta frolla nella teglia è un operazione delicata.

Innanzututto imburriamo e infariniamo la teglia anche sui bordi. Poi: prendiamo 2/3 dell’impasto della pasta frolla e la stendiamo in un disco rotondo abbastanza più grande del diametro della teglia. Lo spessore che ho usato è di 3-4 millimetri, forse va un po’ più spessa. Arrotoliamo il disco sul mattarello e lo srotoliamo sopra la teglia in modo da foderare anche i bordi.

ATTENZIONE: non preoccupatevi se la pasta si rompe o si crepa: può essere aggiustata con le mani come se fosse pongo, a patto di non maneggiarla troppo a lungo.

Bucherelliamo tutta la superficie con una forchetta per non far gonfiare l’impasto in cottura. A questo punto versiamo la crema dentro la teglia.

Ora va preparato  il disco di pasta frolla per coprire la torta, con la stessa modalità di prima. Va fatto leggermente più grande della teglia, così se vi sbagliate a srotolarlo (come me) non succede niente. Il plus di pasta può essere arricciato al bordo della teglia o eliminato brutalmente con un coltello. Bucherelliamo anche la pasta di sopra, spennelliamo la superficie con un po’ di latte e versiamo i pinoli a pioggia sopra la torta, come se non ci fosse un domani (cit.).

Infornare a 180° con forno già caldo per 45 minuti. Con forno ventilato infornare a 160° per 35 minuti. Quando la torta è pronta, lasciare raffreddare e spolverare la superficie con lo zucchero a velo.

Ecco il risultato:

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Ripieno di crema visto da vicino

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I pinoli in primo piano

A casa l’abbiamo fatta fuori in meno di 24 ore. E’ troppo buona!

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RIP Megaupload: chiuso dall’FBI il colosso del file sharing

gennaio 19, 2012 · Filed under Blog

Ebbene si, è questa la triste notizia che carpisco da twitter quando torno a casa, provo a caricare l’ultima puntata di Gossip Girl, e Megavideo non mi parte: il motivo è che Megaupload, -il Dio in terra del file sharing- e con lui Megavideo, madre natura dello streaming, sono stati chiusi dall’FBI.

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Si si, proprio quell’FBI americano che vediamo nei film e nei telefilm che non paghiamo mai, che si occupa di uccidere terroristi , o trovare spacciatori di droga miliardari, o salvare le bambine rubate per riscatto ecc. Questa volta l’America ha deciso di chiudere il 13simo sito più trafficato nel mondo, a causa, a quanto pare, di un’evidente violazione di copyright.

I più attenti mi fanno notare che “casualmente” l’azione è iniziata ad un giorno dalla protesta per i SOPA (diritti dell’internet in America, per chi non lo sapesse).

E quindi cosa succederà? avvertimento o semplice amministrazione giudiziaria?

In ogni caso le alternative allo streaming sono tantissime, basta pensare a videoWeed, novamov, moveshare, sockshare…. Ma, eticamente, è giusto utilizzarli?

Voi che ne pensate? E’ giusto che megaupload sia stato chiuso?

EDIT: Anonymous sta oscurando un sacco di siti in segno di protesta, tra i quali: DoJ.gov – RIAA - Universal Music Group - MPAA.org
EDIT2: Dopo aver sabotato alcuni siti americani, Anonymous contiuna a contrattaccare portando megavideo su un nuovo URL: megavideo.bz/. La schermata che appare, però, è questa:

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Stanno cercando, insomma, di resuscitare megaupload. Ci riusciranno?

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Buon Natale e felice anno nuovo da Rino il Mandarino!

dicembre 23, 2011 · Filed under Blog, Fotografie, Rino

Oh Oh Oh! Amici, buone feste!

Passate un sereno Natale all’insegna delle scorpacciate e degli spacchettamenti, di pantaloni slacciati causa ciccia e dei cenoni lunghi come la quaresima.

Rcordatevi di non cedere in tentazione e quindi di non mangiare mandarini. Vi osservo…

Ci ritroveremo nel 2012, a presto! :D

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Gesti importanti

novembre 25, 2011 · Filed under Blog, Fotografie

Valgono tutto quello che non si riesce a dire con le parole, nella fretta, nell’emozione. Penso continuamente a quell’angolo della stazione in cui ci siamo parlati. E gli occhi lucidi dicevano tutto, insieme a questa pera.

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E’ halloween anche per i mandarini

ottobre 31, 2011 · Filed under Blog, Fotografie, Rino

La notte di halloween è tetra e macabra. La gente si veste di nero, esorcizza le proprie paure. Paura della morte, paura dell’addio… A volte, sempre per esorcizzare queste paure, succede che le azioni che vengono compiute portino al risultato indesiderato. Questo è perchè ci comportiamo subdolamente, con gesti cattivi, irosi. Sarà l’avvicinarsi alla notte del 31 ottobre che ci dà il permesso di essere così malvagi?

E’ halloween, anche per i mandarini. E così, anche loro vengono trattati male, picchiati, spremuti, straziati. Mangiati.

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Cuore scosso

ottobre 19, 2011 · Filed under Blog, scarabocchi

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Ottobre. La stagione dei mandarini dovrebbe essere arrivata….

ottobre 13, 2011 · Filed under Rino, scarabocchi

Di solito ad ottobre ci si inizia a mettere il cappotto, poi il cappello, e la sciarpa e poi i guanti. Verso mezzogiorno di solito si può girare solo con il maglioncino, ma per il resto della giornata si iniziano a sentire i primi brividi di freddo.

Ottobre è la stagione delle foglie gialle e secche che fanno “crick crack” sotto i piedi, è la stagione degli stivali, delle calze di lana quando entri sotto le coperte; è la stagione del tè caldo con i biscotti, o della cioccolata calda, ma ancora di più delle caldarroste, che ti scaldano le mani in una passeggiata serale per le vie della città.

Sarebbe bellissimo se fosse così, tuttavia, al 13 di ottobre dell’anno 2011 mi ritrovo con una magliettina leggerina di cotone (a maniche lunghe), un maglioncino e la sciarpina di seta. Stamattina, ore 9.00, avevo caldo. In ufficio teniamo ancora le finestre aperte e non sappiamo cosa sia il riscaldamento. L’insalata di pollo predilige i miei pranzi finto-estivi e non voglio toccare bevande calde che non siano caffè.

Ma insomma: dov’è questo autunno?

Io lo cerco, spero di trovarlo. Rino mi aiuta nell’impresa, ma non è molto convinto: si sa, se arriva l’autunno la gente si accorgerà di aver bisogno di mandarini per scampare alla tragica tragedia delle influenze da primo freddo. Così si è messo in incognito a fare delle investigazioni per capire come, dove e quando arriverà l’autunno.

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Rino il Mandarino cerca l'autunno in incognito... Si riconoscerà?

E voi avete trovato l’autunno? Cosa fate nelle prime giornate di freddo?

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Si va alla Blogfest2011. Si! No. Forse si! No, alla fine no. Ma c’è un intruso…

ottobre 1, 2011 · Filed under Blog, Fotografie, Rino

Sabato primo ottobre 2011. Edizione indefinita della Blogfest (dovrebbe essere la quarta edizione, da quello che dice il blog ufficiale). Luogo: Riva del Garda (posto bellissimo e sperduto in trentino).

Io e Rino eravamo super agitati, pensavamo di andare, anche se non avevamo la minima idea di chi ci fosse, quando ci fosse, perché ci fosse. No, dai, perché ci fosse era scontato.  Tra l’altro i due motivi principali della nostra visita erano:

  1. L’incontro con parte dei SociaEroi, un gruppo di Eroi del web in fase di costruzione dedito a sconfiggere i SocialCriminali;
  2. Il passionatissimo supporto fisico/audio/visivo/glicemico per Iaia ai Tweet Avards 2011 presenti all’interno della manifestazione.

I due eventi non erano correlati, ma cadevano a faciolo nellostesso luogo e lo stesso giorno.

Andiamo!

Ho organizzato tutto un po’ troppo superficialmente:  avevo detto di sì a tutti non sapendo che Riva del Garda dista, in treno, 4 ore con quattro cambi, e in macchina 2 ore e 30 minuti lisci lisci senza traffico. Inoltre alcuni eventi (tra cui la premiazione dei TA11 dove Maghetta è candidata per il premio “miglior twittera”) sono previsti per le 21 di sera, improponibile partire dopo quell’ora. Come se non bastasse, colpo fatale, la mia schiena ha deciso di ribellarsi e combattere il sistema (immunitario, presumo) lanciando chiari segnali. acuti. lancinanti. Nel mentre mi sono organizzata con la mia donna del cuore per portare chili e chili di paste di mandorle spedite direttamente dalla Sicilia.

Insomma, alla fine questa mattina io e Rino il Mandarino siamo andati in stazione, direzione Piacenza, per potrare i kg di dolcetti ad un amico in direzione Blogfest:

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Vè che a Rino piace viaggare, vedi com'è felice?

A Piacenza ho fatto la simpatica conoscenza di Guglielmo, ragazzo gentile e pieno di idee, che mi ha aiutato a portare a termine la missione “spacciodipastedimandorla“. All’inizio di questo pomeriggio sono tutti arrivati a destinazione: Social eroi, amici, dolcetti. Tutti tranne me.

C’è da dire che mi son guardata parte della kermesse (termine tecnico, attenzione!) dall’internet, con lo streaming. E poi ho mandato un infiltrato a tenere d’occhio la situazione; si è mimetizzato cospargendosi di zucchero a velo, speriamo sia rotolato via prima di essere scoperto…

Edit:

in serata i vincitori dei Tweet Awards 2011 (preview: maghetta non ha vinto>-< )

Miglior twittero uomo: @insopportabile

Miglior twittero donna: @imbecilla

Twittero più simpatico: @carlogabardini

Twittero più geek: @disinformatico

TILF uomo: @ermatteo

TILF donna: @nataliacavalli

Twittero più carismatico: @lddio

Hashtag dell’anno: #sapevatelo

Miglior BRAND dell’anno: @einaudieditore

Miglior VIP: @nicosavi

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Rino il Mandarino, Albert Szent-Gyorgyi e il Doodle di Google

settembre 16, 2011 · Filed under Rino, scarabocchi

Oggi Rino il Mandarino era a casa, tutto tranquillo, nel suo solito freezer, come sempre. Tutto ad un tratto, è scomparso. Non si sa come, è svanito. Male non si è fatto, perchè non c’erano gocce di succo di mandarino in giro per la cucina.

Insomma, però mi son preoccupata. Ho pensato che forse voleva fare un giretto, ma se lo avesse fatto mi avrebbe lasciato un post-it  per avvisarmi delle sue spedizioni al supermercato o al negozio di dischi (lo sapevate che i mandarini adorano la musica?). Comunque. L’ho cercato per un po’, non trovandolo sono andata a lavoro. Ho pensato “Tornerà. Oppure mi manderanno una richiesta di riscatto come hanno fatto con Gugolo, il nano da giardino di una mia amica”.

Ebbene. A lavoro accendo il computer, apro la posta, skype e accedo a internet. Schermata iniziale. Chi mi ritrovo lì, a fare il bel figurino nella home page di Google? Rino. Rino il mandarino è finito nella home page di Google. Roba da non crederci. Le superforze di Mountain View l’hanno voluto assolutamente per il nuovissimo Doodle in onore di Albert Szent-Györgyi, lo “scopritore” della vitamina C.


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Non so se i colossi hanno usato qualche marchingegno super tecnologico d’avanguardia per teletrasportarlo nello studio grafico dove fanno i Doodle, o se lo hanno comprato promettendogli alberi di mandarine. Fatto sta che Rino è rimasto lì. Lo vedete anche voi, no? A me sembra un po’ spaesato, ma mi ha scritto un sms, dice che sta bene e che torna al massimo domani. Io lo aspetto. Intanto chiamo Google per chiedergli una partnership. Che dite, mi risponderanno?

Albert Szent-Györgyi

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Passato e futuro si collegano, tra ricordi e possibilità (ovvero la storia delle rotelle rumorose)

luglio 6, 2011 · Filed under Blog, scarabocchi

Detto così il titolo sembra premettere uno di quei post, strani lunghi e con delle parole poetiche e altisonanti (già altisonante è una parola altisonante, quindi cominciamo bene) per raccontare pensieri che non sono chiari neanche nella testa di chi scrive. Lo so bene perché mi è capitato nel vecchio blog di scrivere molti di questi post, che per me hanno un significato molto preciso, ma gli altri lo leggono e dicono” ma questa che cosa voleva dire?”.

Comunque no, non sarà uno di quei post. Volevo semplicemente raccontare di un Ricordo che mi è venuto in mente, e che si trascina nel tempo spostandosi in ambienti diversi. Il ricordo in questione è la rotella rumorosa piena di caramelle delle fiere. Si, proprio lei. Quella rotella che rotola, o meglio, che il possessore fa rotolare o trascinare, producendo un rumore assordante e divertente al tempo stesso -fastidioso per lo più per chi ti sta attorno- che faceva “trrrrrrrrr trrrrrrrr” ad oltranza. Da piccola non capivo mai se proveniva dalla ruota o dalle caramelle colorate che si muovevano, e che erano in realtà il vero oggetto del desiderio del bambino che voleva la rotella rumorosa.

Questa rotella rumorosa da piccola non è che la volessi molto, però mi faceva veramente gola l’idea di avere un tubicino trasparente di cose piccole e color pastello che si muovevano al movimento dell’oggetto. Non è che me le volessi mangiare, però mi piacevano proprio, erano rosa, rosse, bianche azzurre e verdi, con quel tocco di glicemia che ti si alzava solo ad osservarle, e tu eri felice.

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Insomma fatto sta che una volta la mia nonna Nadia, che abita nei monti della Liguria, mentre eravamo alla fiera di S. Stefano, mi comprò: lupini, brigidini e rotella rumorosa. Ovviamente ho iniziato a far rotolare la rotella osservando le piccole sfere di zucchero edulcorato che sobbalzavano. La triste fine di questa storia è che data la grossa quantità di persone alla fiera e/o il fastidioso rumore provocato dalla rotella, essa mi fu confiscata dopo i primi 5 minuti e io la cancellai dalla mia memoria a breve termine nei successivi 10.

Recentemente sono andata in giro con Simone, e in un posto dimenticato abbiamo visto una rotella. La tentazione di comprarla per me era molta, un po’ perchè  potevo dire “ora posso farci quello che voglio” un po’ perchè vedevo che anche Simo tergiversava. Non l’abbiamo presa, ma per il periodo seguente una piccola parte della nostra comunicazione si era incentrata su quell’oggetto magico che avremmo potuto utilizzare disturbando la gente (e senza mangiare le praline di zucchero).

In realtà si stava pensando a come sarebbe stato bello poterla comprare conto terzi, regalarla e requisirla nel giro di 5 minuti, e farla dimenticare a suon di diversivi. Se e Quando accadrà. Perché alla fine un desiderio che nasce da un ricordo non è sempre da legare a qualcosa che non ci sarà più, ma ad un evento potrà riproporsi i vesti diverse. Eravamo bambini, e ci sarà qualcuno che sarà piccolo come quando lo eravamo noi, e vorrà le stesse cose, e noi, che ci prenderemo cura di lui, proveremo a dargliele. Rotelle incluse (se esisteranno ancora).

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