Disoccupazione, gli ambiziosi obiettivi del Governo
In questi giorni di attesa per l’annunciata riforma del mercato del lavoro si moltiplicano le dichiarazioni delle parti interessate – Ministri, esponenti sindacali, rappresentanti delle associazioni datoriali – tanto che è quasi difficile tenerne conto. Ieri, proprio durante un incontro con le parti sociali il Ministro del Lavoro Fornero ha dichiarato “Il governo ha sempre lavorato per un accordo con le parti sociali. Questo è l’obiettivo, per questa prospettiva lavoriamo in questa ultima fase. Lo scopo dell’esecutivo è quello di ridurre il tasso di disoccupazione al 4-5%, è un tassello essenziale ai fini della crescita economica.” Ora, è vero, una minore disoccupazione aiuta certo l’economia: chi non lavora non ha soldi da spendere o da investire in qualsivoglia attività, quindi non fa “muovere” l’economia. Ma, ribaltando il punto di vista, ci viene spontaneo domandarci come si possa far scendere il tasso di disoccupazione quando l’economia non cresce: si pensa forse di farlo con la sola riforma dei contratti e degli ammortizzatori sociali?
Non siamo docenti di economia, ma non crediamo serva esserlo per capire che nell’attuale congiuntura, con il Pil negativo, la tassazione sulle imprese in continua crescita, sia un po’ difficile immaginare una crescita occupazionale significativa tanto da raggiungere l’ambizioso obiettivo fissato dal Governo.
Un modo ci sarebbe: agire sulla fiscalità, sia dal versante imprese, sia dal versante lavoratori. Ma siamo al punto di partenza, mancano le risorse.
Che si farà dunque? Si cercherà di recuperare terreno – ci auguriamo – con nuovi ammortizzatori sociali, che permettano di trasformare i disoccupati da soggetti passivi a soggetti attivi. Qualcosa si muoverà: piuttosto che niente, meglio piuttosto. Lo dobbiamo a quel 9% di italiani che sono senza un lavoro e vedono ogni giorno sempre meno prospettive.
(foto: fonk @flickr.com)
Tags: crisi e disoccupazione, disoccupazione, disoccupazione in Italia
Questo articolo è stato scritto il martedì, 13 marzo, 2012 alle 13:12 e salvato nella categoria il mondo del lavoro. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite gli RSS 2.0 feed. Puoi lasciare un commento, o effettuare trackback dal tuo sito.
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