Eco-Drive Luna e Nova: la filosofia della differenza

  • by Enrico Cannoletta
  • on 16 marzo 2012
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Uno slogan televisivo di successo recita: “La mia Banca è differente”.

In effetti ciò che maggiormente si cerca, in questo momento consumistico e di marketing selvaggio, sono attenzione e affidabilità.

Per meritare la seconda, occorre necessariamente averne la vocazione e saper donare la prima.

E per essere vincenti occorre assolutamente essere differenti da coloro che intendono il mercato esclusivamente come “arena”.

spacer Citizen lo ha capito da tempo e lancia, insieme alle sue collezioni iper-tecnologiche, continui messaggi che invitano a pensare.

E’ ormai trascorso qualche decennio da quando, in tempi non sospetti, il colosso nipponico dell’Orologeria, ha iniziato la sua ecologica battaglia contro i consumi e a tutela della natura.

Ma la vera differenza che emerge dai progetti Citizen è che questi sono fatti per l’Uomo e per il miglioramento della qualità della sua vita.

La maison è infatta proprietaria della migliore tecnologia di trasformazione della luce in energia, il sistema Eco-Drive, nato nel 1976 e successivamente e costantemente migliorato, fino ad essere l’assoluto padrone del mercato di settore.

In occasione della Fiera di Basilea 2012, Citizen ha presentato due nuovi concept-watch in grado di “dominare” la luce.spacer

Si tratta di progetti rivoluzionari ma dai nomi molto romantici. Eccoli nel dettaglio:

Eco Drive Luna lascia trasparire la sua bellezza dal suo lusso sottinteso nei 60 diamanti che si illuminano ad uno ad uno ogni secondo.

Questo concept racchiude molte tra le tecnologie d’avanguardia create da Citizen e costituisce motivo di una sfida vincente alla concorrenza, dimostrando con i fatti quanto avanzati siano gli studi della casa giapponese in tema di alimentazione e consumi.

Eco Drive Nova è invece un ulteriore omaggio all’armonia, grazie alla composizione sul quadrante di forme e linee dettate dallo scorrere del tempo.

Da autentica nuova frontiera dell’Orologeria, questo secondo concept avvicina ancor più Citizen agli obiettivi nati con lui: procurare ad ogni persona il piacere di indossare il Tempo.

Una volta era sufficiente saperlo misurare, oggi è necessario saperlo vivere!

Ritorno di fiamma

  • by Diego 72
  • on 15 marzo 2012
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Ciao a tutti, non nascondo l’emozione di scrivere per la prima volta in un blog, se questo poi é un blog di appassionati di orologi (seppur monomarca) allora la mia emozione é ancor piú forte; vi scrivo dal Messico dove lavoro da “espatriato” da oltre 16 mesi, non so se la mia permanenza qui durerá ancora a lungo oppure ritorneró nella mia amata Italia definitivamente (si fa per dire) a maggio, lavoro per una multinazionale che mi spedisce in giro per il mondo a volte in posti belli, altre in postacci indicibili, quello che é certo é che mi sento un cittadino del mondo ed ancor di piú un Italiano, fiero di esserlo!spacer

Dopo questo preambolo da perfetto emigrante veniamo all’argomento che avevo voglia di condividere con voi, ovvero il mio “ritorno di fiamma” per gli orologi Citizen, mi spiego meglio: per i  miei 18 anni volevo un orologio bello, sportivo e “tecnologico”, comprai un Citizen (allego foto e mi scuso per la qualitá) che allora mi strabilió per le sue specifiche tecniche ed estetiche (stiamo parlando del 1990 e naturalmente il cinturino nella foto non é l’originale!) questo acquisto mi scatenó una passione che ancora oggi é viva in me, compravo orologi non per ostentare un brand, ma per il puro piacere di indossarli, per le forme piú svariate di design, di grandezza (inteso proprio come dimensioni), di funzioni, queste ultime strane ed a volte inutili.

Dopo piú di ven’anni e oltre 90 orologi collezionati (e molti altri comprati) mi sono di nuovo innamorato della tecnologica giapponesina, non é che l’avessi abbandonata, era li ben presente e a volte indossata, peró il ricordo era un poco sopito ed invaso da altre marche piú o meno conosciute, altre forme ed altri concetti. Questo ultimo aspetto mi ha portato nell’ultimo periodo a innamorarmi di nuovo della casa giapponese, del suo stile personale, elegante e tecnologicamente ineccepibile.

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La contraffazione in internet (riferita al mondo degli orologi)

  • by Marcello
  • on 8 marzo 2012
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In attesa di qualche reportage da Basilea (Enricoooo….), riporto nel seguito i riferimenti ad una ricerca commissionata da Assorologi (www.assorologi.it), l’Associazione Italiana di categoria dei Produttori e Distributori di Orologeria, sulla contraffazione in internet.

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Questa ricerca, sviluppata da Convey, azienda specializzata in metriche di misurazione sul web, mirava ad identificare, misurare e mappare  in quel grande mare che è il web, i fenomeni di illegale utilizzo di marchi e modelli, ovvero il fenomeno della contraffazione.
Ne emergono dati inquietanti:

  • Circa il 35% delle pagine del ‘web tradizionale’ utilizza illegalmente i Brand per vendere prodotti falsi.
  • Attraverso Facebook e Twitter vengono veicolati direttamente contenuti contraffattivi che possono arrivare al 40% delle pagine indagate ed è chiaro che questi media operano anche come trampolino verso altri siti pericolosi della Rete (link verso l’esterno).
  • In media, nelle prime 100 pagine di un motore di ricerca dedicate ad un determinato brand di orologeria, ben 32 sono veicolo di contraffazione.
  • 3 pagine contraffattive su 4 appartengono a siti di e commerce, una su sei a un blog.
  • Il 40% delle pagine “pericolose” è ospitato da server americani. Molto significativa anche la presenza di server ubicati in Cina, Paesi Bassi, Malesia e Germania

Al seguente link è disponibile il comunicato stampa completo, con una sintesi più ampia delle risultanze.

www.assorologi.it/assorologi/?doc=288

Qui invece un breve reportage della presentazione.

Purtroppo al momento sul sito dell’Associazione non è disponibile il rapporto completo con i dettagli: dovrebbero pubblicarlo, almeno per estratto a breve.
Personalmente ho avuto la possibilità di approfondire le risultanze dell’indagine e posso assicurare che i numeri emersi fanno riflettere: il consiglio rimane sempre lo stesso, prima di acquistare il prodotto, “acquistate” il venditore, nel senso che la “qualità” e la professionalità del venditore fanno la differenza, anche a fronte di un minore sconto o di un prezzo leggermente più elevate. Il rischio di effettuare un acquisto da una controparte, diciamo poco seria, per non dire truffaldina, è veramente elevato.
La ricerca evidenzia chiaramente l’esistenza di network molto ramificati, riconducibili però a pochi soggetti che evidentemente fanno del commercio on-line di orologi il loro business. A questi soggetti sono riconducibili sia siti che vendono palesemente prodotti contraffatti (replica watches etc) sia e-commerce apparentemente normali. E chi ha poco rispetto della legge infrangendola palesemente con chiari atti di contraffazione, difficilmente si porrà particolari problemi a riservare all’ignaro acquirente un servizio di assistenza, diciamo, poco attendo e rispettoso dell’acquirente stesso e dei suoi diritti. Purtroppo di questo molti consumatori se ne accorgono solo dopo aver acquistato, quando si ha la necessità della serietà e professionalità del venditore per risolvere eventuali problemi: solo allora si capisce qual’e’ il vero prezzo pagato nell’acquisto, non così conveniente come sembrava.

I quadranti degli Eco-Drive

  • by Enrico Cannoletta
  • on 22 febbraio 2012
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spacer Prendo spunto dalle competenti osservazioni di alcuni tra i più assidui frequentatori del blog, per pubblicare un post che ha per tema i quadranti degli orologi a energia solare di Citizen, i noti Eco-Drive.

In alcuni casi, ma non certo da parte dei nostri amici utenti di Citizenmania, si tende a confondere la cella solare con il quadrante, pensando erroneamente che la prima sia integrata nel secondo, o addirittura che il quadrante in realtà sia una cella solare.

Ricordo brevemente, e con una descizione sommaria e pratica, che la cella funziona attraverso l’attivazione di elettroni che sono sollecitati dall’energia luminosa. Per ottenere ciò sono indispensabili alcune condizioni che i tecnici creano ad hoc: un triplo strato alternato di materiali conduttori e semi-conduttori. Quindi un vero e proprio sandwich in cui il semi-conduttore (quasi sempre a forte presenza di silicio) è compreso tra due parti metalliche.

Una delle maggiori difficoltà risiede sicuramente nel rendere quasi trasparente il primo e più esterno strato metallico, in modo che la luce possa agevolmente attraversarlo per “colpire” il silicio e innescare la reazione di produzione di energia.

Naturalmente la tecnologia applicata agli Eco-Drive ha superato agevolmente questo limite.

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Lady Citizen

  • by Ernesto
  • on 20 febbraio 2012
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L’orologio è una prerogativa e uno sfizio quasi unicamente maschile, basta dare uno sguardo al nostro blog per rendersi conto di quanto il gentil sesso sia poco presente, e quello che fà più male è scoprire che quando si affacciano in questo affascinante mondo siano vittime di commercianti, se così li vogliamo chiamare, senza scrupoli, molte volte ignari di quello che vendono e in maggioranza impreparati tecnicamente.

Leggere a tal proposito quello che è successo alla nostra amica Carlotta 64 e al suo ex modello EG3125-59D , dico ex perchè l’ha sostituito con un altro marchio data l’incompetenza di chi l’ha venduto.Spero che la casa madre prenda provvedimento,anche per una questione di prestigio del marchio e per evitare in futuro simili  inconvenienti ad altri acquirenti.Considero la Citizen all’avanguardia dell’orologeria,sia per le tecniche adottate che per i prezzi contenuti,se riesce a controllare anche il marcheting di chi gestisce i suoi prodotti penso che avrà pochi rivali in futuro.Detto questo,era un peso che dovevo togliermi,passo al mio nuovo acquisto,o meglio al regalo che ho fatto alla mia neo sposa e non poteva essere che uno sfavillante eco-drive che ho inquadrato da un rivenditore italiano,e l’ho sottolineo,presente sul sito ufficiale,e che non avevo mai visto prima da nessun commerciante e neanche nelle collezioni ufficiali.Citizen Lady Dual Time,HY1002-01D.Macchina semplicissima,con la particolarità del doppio quadrante,molto utile quando ci rechiamo in Cina per avere sotto tiro anche l’orario italiano.Il modello esposto differenzia solo per  il colore della cassa,quello di mia moglie è dorata e il cinturino è in coccodrillo tinta crema.E’ il suo primo Citizen,spero che se nè innamori così da poter aumentare il gentil sesso presente su questo spendido e unico blog e magari incoraggiarne altre a seguirci con più assiduità.Un cordiale Saluto.spacer

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